Mi spiegate com'è il suono valvolare?

Luca58 ha scritto:

matley ha scritto:

Luca58 ha scritto:

Io con le valvole e le LS3/5a ascolto tutto, dai concerti per violino solo a "Made in Japan", dalla voce singola alla grande orchestra e non mi sono mai accorto di particcolari carenze... .

... .. .. ..

...se non per le frequenze piu' basse ascoltando un organo da chiesa. Devi riportare tutto

Certamente si puo' avere piu' "massa" con altre configurazioni, ma la mancanza francamente non la sento. Infatti dopo aver venduto il mio precedente impianto (uguale all'attuale ) ho ascoltato di tutto ma sono tornato "a bomba".

Con alcuni limiti, ma lasciando il mio impiantino quello che avrei perso di quello che mi interessa sarebbe stato molto di piu.

Anche per quanto riguarda la grande orchestra, devo dire che non sento grosse carenze rispetto ad altri impianti piu' "corposi", se non forse un po' nella dinamica (che comunque resta sempre assolutamente soddisfacente).

Quoto al 100% Molto spesso smonto i "mostri" per ascoltare l'impiantino chiedendomi perché li ho comprati

ema49 ha scritto:ma mi mancano quelle armoniche sulle voci e quel suono morbido e caldo...
vorrei ascoltare un pre valvolare sui 1000 euro (anche usato) per riavere quel suono valvolare che mi piaceva tanto senza pero' rinunciare alla dinamica...

cosa mi consigliate?

Morbido e caldo...l'unico nome che mi viene in mente e' Conrad-Johnson. Ad esempio il PV10, che a me non e' mai piaciuto con i finali CJ perche' il risultato finale e', per i miei gusti, troppo caratterizzato in senso appunto caldo-morbido, potrebbe fare al caso tuo; se lo trovi adesso lo paghi ben sotto i 1000 €. Io l'ho ascoltato una volta con un finale a ss e la sensazione era quella che dici tu (ma dovresti provarlo sul tuo impianto).

Sui CJ Air ti puo' certamente dire MOLTO di piu'...

CJ +DR3B e sei in paradiso

Sapevo che non avresti resistito...

mi stuzzicate

ora rispolvero le piccole 3/5a...e ci attacco i bimbi....
poi vi dico...

Nell'arco di 35 anni ho cambiato un numeo di impianti molto più alto delle pisciatine notturne di un prostatico grave: valvolari, a stato solido, liquido,gassoso... Chi frequenta molto i concerti, soprattutto chi suona uno strumento, sa benissimo che tanti parametri cari all'audiofilo sono più reali del reale: avete mai ascoltato un violoncello a pochi metri di distanza? Se sì, che senso ha parlare di focalizzazione? Se in un impianto ascolto un violoncello "ben focalizzato", vuol dire,a mio parere, che io sto ascoltando solo le corde dello strumento e non la cassa. Lo stesso discorso vale per le voci: in un concerto per voce solista ed orchestra, la voce , con tutte le sue armoniche, può espandersi talmente da sopravanzare la massa orchestrale. Altro che focalizzazione. Il tanto decantato silenzio infrastrumentale nella realtà non esiste, sempre a parer mio: le armoniche dei vari strumenti si compenetrano, formano come una lieve nebbiolina che avvolge tutta l'orchestra. E' il respiro dell'orchestra. Per non parlare poi del triangolo o dei vari strumentini il cui ascolto con lo "stereo" fa la nostra felicità: nella realtà sono immersi in un magma sonoro che li fa chiaramente percepire, non udire.
A mio parere, la differenza tra ss e valvolari consiste nella capacità di questi ultimi di avvicinarsi molto di più all'atmosfera reale di un concerto, poiché non "stressano" tanti parametri e regole a noi tanto care. Sono capaci, molto più capaci a mio parere, di restituire le armoniche di qualunque strumento. E mi riferisco a "certi" valvolari, non a tutti ed in particolare non a quelli che scimmiottano lo ss. E' questo il motivo per cui ho sempre tenuto con me un piccolo-grandissimo valvolare e scatole da scarpe quali le ls3/5a, che certo lasciano molta parte della musica all'immaginazione o ricostruzione mentale dell'ascoltatore (ma non è più ragionevole e gratificante ricostruire che creare un falso? Sicuramente conoscerete la tecnica del rigatino nel restauro pittorico: non si creano ex novo le parti mancanti, ma esse vengono coperte con righe di colore che, da lontano vengono scambiate come parti integranti del quadro), ma nello stesso tempo lo coinvolgono. E' per questo motivo che spesso sento la necessità di mettere da parte l'impianto "monstre", peraltro anch'esso valvolare, ma moderno, per ascoltare con l'impiantino. Mi resetto le orecchie ed il cervello...
Salutoni, Emanuele

ema49 ha scritto:Nell'arco di 35 anni ho cambiato un numeo di impianti molto più alto delle pisciatine notturne di un prostatico grave: valvolari, a stato solido, liquido,gassoso... Chi frequenta molto i concerti, soprattutto chi suona uno strumento, sa benissimo che tanti parametri cari all'audiofilo sono più reali del reale: avete mai ascoltato un violoncello a pochi metri di distanza? Se sì, che senso ha parlare di focalizzazione? Se in un impianto ascolto un violoncello "ben focalizzato", vuol dire,a mio parere, che io sto ascoltando solo le corde dello strumento e non la cassa. Lo stesso discorso vale per le voci: in un concerto per voce solista ed orchestra, la voce , con tutte le sue armoniche, può espandersi talmente da sopravanzare la massa orchestrale. Altro che focalizzazione. Il tanto decantato silenzio infrastrumentale nella realtà non esiste, sempre a parer mio: le armoniche dei vari strumenti si compenetrano, formano come una lieve nebbiolina che avvolge tutta l'orchestra. E' il respiro dell'orchestra. Per non parlare poi del triangolo o dei vari strumentini il cui ascolto con lo "stereo" fa la nostra felicità: nella realtà sono immersi in un magma sonoro che li fa chiaramente percepire, non udire.
A mio parere, la differenza tra ss e valvolari consiste nella capacità di questi ultimi di avvicinarsi molto di più all'atmosfera reale di un concerto, poiché non "stressano" tanti parametri e regole a noi tanto care. Sono capaci, molto più capaci a mio parere, di restituire le armoniche di qualunque strumento. E mi riferisco a "certi" valvolari, non a tutti ed in particolare non a quelli che scimmiottano lo ss. E' questo il motivo per cui ho sempre tenuto con me un piccolo-grandissimo valvolare e scatole da scarpe quali le ls3/5a, che certo lasciano molta parte della musica all'immaginazione o ricostruzione mentale dell'ascoltatore (ma non è più ragionevole e gratificante ricostruire che creare un falso? Sicuramente conoscerete la tecnica del rigatino nel restauro pittorico: non si creano ex novo le parti mancanti, ma esse vengono coperte con righe di colore che, da lontano vengono scambiate come parti integranti del quadro), ma nello stesso tempo lo coinvolgono. E' per questo motivo che spesso sento la necessità di mettere da parte l'impianto "monstre", peraltro anch'esso valvolare, ma moderno, per ascoltare con l'impiantino. Mi resetto le orecchie ed il cervello...
Salutoni, Emanuele

Post interessante, ho sempre trovato fastidiosa l'eccessiva focalizzazione di certi impianti.

state scambiando la localizzazione con il fuoco, localizzazione eccessiva comporta l'assensa di armoniche cioè un violino è talmente impoverito che sembra di poterlo quasi toccare nel suo spazio iperdefinito, peccato che sia del tutto innaturale, messa a fuoco invece è altro, lo strumento o una voce che sia nasce in un punto ben preciso e da li si espande nell'ambiente e verso l'ascoltatore, un impianto con una ottima focalizzazione permette di leggere lo stage anche se disassati come punto di ascolto, per come si sente dal vivo e come da registrato poi non farei paragoni, è risaputo che il punto di vista dei microfoni non è lo stesso di quello che sta seduto in quinta o decima fila

aircooled ha scritto:state scambiando la localizzazione con il fuoco, localizzazione eccessiva comporta l'assensa di armoniche cioè un violino è talmente impoverito che sembra di poterlo quasi toccare nel suo spazio iperdefinito, peccato che sia del tutto innaturale, messa a fuoco invece è altro, lo strumento o una voce che sia nasce in un punto ben preciso e da li si espande nell'ambiente e verso l'ascoltatore, un impianto con una ottima focalizzazione permette di leggere lo stage anche se disassati come punto di ascolto, per come si sente dal vivo e come da registrato poi non farei paragoni, è risaputo che il punto di vista dei microfoni non è lo stesso di quello che sta seduto in quinta o decima fila

Giusto, hai precisato meglio. Sì messa a fuoco, no eccessiva localizzazione
Credo che ema49 intendesse dire questo

mazza quanto scrivete...
Che dire ancora.. secondo me, l'uso delle definizioni "suono valvolare" o "suono ss" sono dei modi di dire, delle estremizzazioni, per definire più i lati negativi dell'uno o dell'altro piuttosto che un preciso riferimento alla realtà.Ci sono delle differenze naturalmente, ma queste non sono così eclatanti quando si confronta un corretto valvolare messo in condizione di lavorare sul giustocarico con un buon stato solido anche questo al lavoro nelle giuste condizioni.


Ma non sarà ora di superare questi vecchi concetti che vorrebbero legare indissolubilmente il suono (ed è impossibile sapere come unqualsiasi componente possa suonare davvero solo di suo perchè per ascoltarlo ha sempre bisogno di tanti altri compagni d'avventura,non ultimo il tipo e la qualità del supporto che la sorgente sta leggendo) al tipo di dispositivo che utilizziamo nei finali(e se poi usiamo contemp.valvole e transistor e fet vari come può accadere con facilità quando impieghiamo pre e finali di tecnologia diversa...a quale di questi attribuiamo le caratteristiche del suono che stiamo ascoltando?).


IO ho deciso...
ClasseA con l'alimentazione induttivo capacitiva
Lascio a voi la diatriba...

messa a fuoco invece è altro, lo strumento o una voce che sia nasce in un punto ben preciso e da li si espande nell'ambiente e verso l'ascoltatore, un impianto con una ottima focalizzazione permette di leggere lo stage anche se disassati come punto di ascolto
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Giusto elcaset, no eccessiva localizzazione. D'altra parte basta leggere le recensioni di elettroniche e diffusori per rendersi conto di quanta importanza venga dato a questo parametro, a mio parere molto più spinto negli ampli ss e nei valvolari moderni.La messa a fuoco come descritta da aircooled è, a mio parere, da considerare molto positivamente, anche se mi riesce difficile, per la verità, definire tale caratteristica col termine "focalizzazione". Comunque penso che ci siamo capiti e diciamo tutti la stessa cosa.
Saluti, Emanuele

bhe cambia termine io con la terza alimentare di più non inventarmi

bhe cambia termine io con la terza alimentare di più non inventarmi
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Io non cambiare termine, cambbiare imbianto per un boco

ma se unl'ho ancoa messu su

Per me quando uno strumento ha il giusto corpo e la sua naturale espansione di suono nell' aria è positivo e corrisponde
generalmente alla presenza di armoniche unite a dettaglio porto unitamente al giusto dettaglio e dinamica.
Quando invece lo strumento è "scolpito" nell' aria, le armoniche sono carenti, il corpo si svuota e resta il "pensiero" o meglio la
"radiografia" dello stesso strumento.
Sempre a mio avviso tutto questo è tipico solitamente di diffusori poveri in gamma medio bassa o bassa, unificatore dell' olografia strumentale per cui una chitarra
potrebbe benissimo venir confusa con un ' arpa un flicorno con un corno inglese.
L'amalgama sonora degli strumenti è tutto, lo svettare dei singoli al suo interno deve richiamarsi alla sua particolare olografia emissiva, sempre a mio parere,
la possibilità di mettere a fuoco gli strumenti tutti separati e tutti emettenti in un modo simile all' altro non rende giustizia alla trama sonora che unisce
ogni singolo con la sua forma all' altro singolo con la sua.
Non a caso gli orcherstrali occupano sempre posizioni predeterminate (salvo precise specifiche volontà dell' autore), come 4 persone che volessero dialogare
a due a due ma incrociando le voci, non va bene, se succedesse, ci sarebbe qualcosa di fuori posto.
Per distinguere le voci di tutti, dovremmo "semplificarle" al massimo e levare loro tutto quel "cpntorno armonico" che sfumerebbero i confini da netti a compenetrantisi.
Se rileggo non capisco.... meglio che non insista!!
Ciao!

Pietro

Per me quando uno strumento ha il giusto corpo e la sua naturale espansione di suono nell' aria è positivo e corrisponde
generalmente alla presenza di armoniche unite a dettaglio porto unitamente al giusto dettaglio e dinamica.
Quando invece lo strumento è "scolpito" nell' aria, le armoniche sono carenti, il corpo si svuota e resta il "pensiero" o meglio la
"radiografia" dello stesso strumento.
Sempre a mio avviso tutto questo è tipico solitamente di diffusori poveri in gamma medio bassa o bassa, unificatore dell' olografia strumentale per cui una chitarra
potrebbe benissimo venir confusa con un ' arpa un flicorno con un corno inglese.
L'amalgama sonora degli strumenti è tutto, lo svettare dei singoli al suo interno deve richiamarsi alla sua particolare olografia emissiva, sempre a mio parere,
la possibilità di mettere a fuoco gli strumenti tutti separati e tutti emettenti in un modo simile all' altro non rende giustizia alla trama sonora che unisce
ogni singolo con la sua forma all' altro singolo con la sua.
Non a caso gli orcherstrali occupano sempre posizioni predeterminate (salvo precise specifiche volontà dell' autore), come 4 persone che volessero dialogare
a due a due ma incrociando le voci, non va bene, se succedesse, ci sarebbe qualcosa di fuori posto.
Per distinguere le voci di tutti, dovremmo "semplificarle" al massimo e levare loro tutto quel "cpntorno armonico" che sfumerebbero i confini da netti a compenetrantisi.
Se rileggo non capisco.... meglio che non insista!!
Ciao!
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Quoto tutto quello che hai scritto, ho capito perfettamente; vogliamo allora parlare di "allocazione spaziale dei soggetti sonori"?
evitando gli equivoci termini di localizzazione e focalizzazione?
Saluti, Emanuele

ma se unl'ho ancoa messu su
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Mi riferivo al mio impianto, non hai visto il mio nuovo avatar (che tu, affettuoso grullone, mi hai insegnato ad inserire)?

Dunque, questo thread è a pagina 13 e siete ancora qui che discettate...
A quale conclusione siete giunti?

io lo so ma non dico

Rudino ha scritto:Dunque, questo thread è a pagina 13 e siete ancora qui che discettate...
A quale conclusione siete giunti?

Che se vuoi un valvolare che suoni come un transistor senza dimenticare di essere valvolare .............

http://hifi-hiend.forumattivo.com/tutto-valvole-f20/tecnoval-audio-finale-mono-v4907-100w-t2472.htm

aircooled ha scritto:io lo so ma non dico

Io lo dico ma non lo so

Elcaset ha scritto:
Che se vuoi un valvolare che suoni come un transistor..

io invece voglio un transistor che suoni come un valvolare...

è come cercare un CD che suoni come un gira

aircooled ha scritto: è come cercare un CD che suoni come un gira

Beh, proprio come un gira no, ma qualcuno c'e' andato vicino...

Elcaset ha scritto:

Rudino ha scritto:Dunque, questo thread è a pagina 13 e siete ancora qui che discettate...
A quale conclusione siete giunti?

Che se vuoi un valvolare che suoni come un transistor senza dimenticare di essere valvolare .............

http://hifi-hiend.forumattivo.com/tutto-valvole-f20/tecnoval-audio-finale-mono-v4907-100w-t2472.htm

Ti stai Colomboriccardizzando? Link a profusione con link nei link?