In commercio esistono innumerevoli varietà di cavi audio, con prezzi che spaziano dai pochi euro sino a diverse migliaia. Sebbene sia innegabile che un cavo di scarsa qualità o di tipologia errata possa degradare la qualità del segnale audio trasmesso, il punto oltre il quale gli eventuali miglioramenti diventano inudibili e subentra l'autosuggestione rimane un punto controverso tra gli audiofili, gli esperti di elettronica e i produttori dei cavi.
Sebbene anche tra le comunità degli audiofili emergano critiche verso i cavi di altissima qualità e costo, molti di loro ne fanno uso affermando di percepire udibilmente apprezzabili differenze. Secondo costoro, i cavi presentano determinate caratteristiche all'ascolto, che si confermano al variare dell'impianto Hi-Fi utilizzato. Essi affermano che alcuni cavi evidenziano la gamma bassa oppure quella alta, donano alla riproduzione audio una tonalità "calda" piuttosto che "fredda", incrementano la scena musicale in ampiezza o in profondità, danno una sensazione di "pulizia" o "trasparenza", eccetera. Molti di questi audiofili affermano di poter sfruttare queste ipotetiche proprietà per intervenire a correggere, minimizzare o enfatizzare le caratteristiche del suono prodotto delle loro catene audio, adattandole secondo le proprie esigenze di ascolto, tanto che non è infrequente sentire parlare di “suono dei cavi”. La loro teoria, in altre parole, è che i cavi si comportino elettricamente da equalizzatori, e che il loro effetto sia udibile.
I detrattori dei cavi di altissima qualità affermano che in realtà i cavi si limitano a trasferire passivamente dei segnali elettrici da un componente all'altro dell'impianto Hi-Fi, pertanto la loro bontà non si estrinseca nel “suonare” quanto piuttosto nell'alterare il meno possibile il segnale trasferito. Partendo da questo assunto, si può coerentemente concludere che, al fine di ottimizzare le prestazioni di un buon impianto Hi-Fi, è sempre consigliabile utilizzare dei validi cavi, non necessariamente costosi, ma aventi caratteristiche sicuramente adeguate alla loro funzione, sia dal punto di vista elettrico che meccanico, e il più possibile corti.
I produttori dei cavi di alta qualità, per promuovere i loro prodotti e giustificarne i costi di diversi ordini di grandezza superiori ai cavi generici, pongono l'attenzione su una serie di caratteristiche quali il grado di purezza del conduttore, l'esoticità dei materiali impiegati per conduttore ed isolante, la presenza nel cavo di filtri passivi, l'isolamento di ogni singolo filo conduttore del trefolo, eccetera. Vengono anche pubblicizzate affermazioni difficilmente riscontrabili come la direzionalità, ovvero la supposta capacità del cavo di avere migliori prestazioni se collegato in un verso piuttosto che nell'altro.
Il conduttore elettrico maggiormente impiegato nella costruzione dei cavi audio è il rame, ma esistono anche cavi con conduttore in alluminio, argento, in fibra di carbonio, cavi ibridi, e, relativamente ai cavi ottici per l'audio digitale, in materiale plastico o fibra di vetro.
Cavo di segnale
Il cavo di segnale serve a trasportare il segnale musicale di un singolo canale dalla sorgente (cioè il lettore CD, il giradischi, ecc.) all'amplificatore stereo integrato oppure, nel caso di impianti più raffinati, al preamplificatore e da questo al finale di potenza.
Il tipico cavo di segnale, come quello fornito a corredo dei vari apparecchi acquistabili presso i rivenditori di alta fedeltà, è composto da una coppia di cavi coassiali in rame contenuti in un'unica guaina, è terminato con appositi spinotti RCA contraddistinti dal colore rosso per il canale destro e bianco o nero per il canale sinistro. Cavi di migliore fattura, aventi isolamento e schermatura migliore e materiali meno soggetti a usura, possono essere acquistati a parte; si presentano in coppie fisicamente separate, hanno spesso un diametro rilevante, sono terminati con spinotti di qualità superiore e sono disponibili in più lunghezze.
Poiché il segnale trasportato può essere molto debole (tensioni dell'ordine del volt e impedenze di diverse migliaia di Ohm), il cavo di segnale è realizzato in modo da preservare l'integrità del segnale evitando che interferenze esterne possano degradarlo o introdurvi del rumore. Per questo motivo, come detto, la tipologia costruttiva generalmente adottata per i cavi di segnale è quella coassiale in cui il conduttore centrale, rappresentante il polo positivo, viene circondato da un tubo isolante a sua volta racchiuso in una calza conduttiva rappresentante la massa che, fungendo da gabbia di faraday, protegge il conduttore centrale dalle interferenze esterne.
Ove sia richiesta maggiore immunità ai disturbi, per esempio per collegamenti molto lunghi, in ambienti elettromagneticamente rumorosi o in presenza di segnali particolarmente deboli (ad esempio quelli dei microfoni), si preferisce utilizzare una linea bilanciata in cui l'informazione è trasmessa come differenza tra due poli simmetrici; la trasmissione di tale segnale richiede mezzi differenti, ovvero cavi schermati a coppia intrecciata e connettori appositi, ad esempio i connettori XLR.
Cavo di potenza
Il cavo di potenza è quello che connette l'amplificatore ai diffusori acustici.
Può essere correttamente collegato sia terminato con i classici spinotti a banana (o di altro tipo), sia “a nudo” con i fili opportunamente spellati alle due estremità. È molto importante che venga rispettata la polarità del segnale audio, ovvero che le uscite dell'amplificatore (polo positivo e polo negativo) vengano collegate ai rispettivi ingressi dei diffusori acustici. Tipicamente, i cavi di potenza identificano i poli colorando differentemente le guaine o il materiale conduttore stesso.
La tecnica costruttiva di questi cavi può variare dalla semplice piattina alle già citate “trecce multifilari”, ma non è rara da parte dei produttori l'esplorazione di soluzioni tecnologicamente più complesse e sofisticate, come il ricorso a filtri, materiali innovativi o configurazioni alternative.
Cavo digitale
Il cavo digitale è appositamente studiato per trasportare segnali in formato numerico, ed esiste di due diversi tipi: coassiale o ottico.
A differenza di tutte le altre tipologie di cavo, il cavo digitale è in grado di trasferire segnali relativi a più canali contemporaneamente. Pertanto si distingue dai cavi di segnale, che hanno il medesimo aspetto esteriore, per il fatto che viene usato (e anche venduto) singolarmente.
Il cavo ottico è di norma terminato con particolari connettori plastici chiamati TOSLINK e trasmette dalla sorgente al ricevitore (tipicamente un convertitore digitale-analogico o DAC) un segnale luminoso.
Il cavo digitale coassiale trasferisce segnali di tipo elettrico. I puristi preferiscono il suono ottenuto attraverso l'uso dei cavi digitali coassiali, sebbene i cavi ottici presentino il vantaggio di essere immuni ai disturbi ed alle interferenze di natura elettrica, aspetto importante per collegamenti in ambienti elettromagneticamente rumorosi.
Fatta salva qualche rara eccezione, i cavi di segnale e i cavi digitali coassiali, pur essendo terminati con gli stessi spinotti e pur garantendo un collegamento elettrico comunque funzionante, non possono considerarsi intercambiabili.
Se per gli altri tipi di cavo audio esistono delle perplessità fra gli appassionati circa i loro benefici, soprattutto in rapporto al prezzo, i cavi digitali suscitano ancora più dubbi e discussioni: i detrattori sostengono che, una volta garantita una trasmissione corretta tra sorgente e destinazione del segnale, le caratteristiche del cavo siano ininfluenti ai fini della qualità della riproduzione, poiché il “contenuto” del segnale digitale composto da segnali discreti ("acceso" e "spento") non viene alterato. Di contro, i sostenitori ribattono sostenendo la superiorità del segnale trasmeso con collegamenti di qualità, portando in causa un fenomeno elettronico intrinseco ai segnali digitali, il jitter, nonostante quest'ultimo sia essenzialmente legato alle conversioni digitali analogiche e, quindi, in prima battuta alla precisione del clock del convertitore piuttosto che ai cavi di segnale.