matley ha scritto:L'influenza della rete elettrica sul suono degli impianti è una delle maggiori preoccupazioni che affliggono gli audiofili.
Leggendo svariate riviste ne sentiamo di tutti i colori,
quando i giornalisti delle riviste di settore pontificano sui problemi della rete elettrica,volendo fare,appunto i giornalisti,cioè volendo insegnare ad altri ciò che loro stessi non sanno, tirano in ballo i cosiddetti "disturbi di rete". Un impianto può suonare bene anche in presenza di dsturbi: questi sono un fastidio, ma non producono un peggioramento del suono.
Sarebbe come dire che il campo sonoro prodotto da un'orchestra dal vivo non è fedele perchè un'ascoltatore tossisce:.
FESSERIE!!! Quì si parla del deterioramento della qualità del suono prodotto dalla rete elettrica indipendentemente o meno dalla presenza di disturbi.
Questo deterioramento del suono proveniente dalla rete elettrica ha la caratteristica di essere variabile nello spazio, in funzione dellla posizione sul territorio dell'impianto audio che ne fruisce, e nel tempo,in funzione dei giorni della settimana.E allora come Ci-Vi difendete da tutto questo?
Il delfino di Air ha scritto:non mi difendo perchè non ho mai auvuto problemi di disturbi!
Ragazzi sono un pò perplesso. Nel senso che secondo me - ma potrei anche sbagliarmi - stiamo facendo un pò di confusione.
Ci sono due tipi di disturbi sulla rete: quelli di tipo impulsivo, diciamo così, e quelli di tipo continuo. Questi possono essere prodotti internamente al nostro appartamento oppure esternamente all'appartamento (cioè prima del contatore ENEL, o addirittura prima della centralina ENEL posta a duecento metri da casa nostra).
Mi sembra che quando si parla di disturbi nei termini in cui lo stanno facendo il Delfino e Matley, si parla di disturbi impulsivi, o comunque limitati nel tempo: ronzii che cominciano e smettono all'attivarsi di un frigo o pigiando un interruttore, prima non ci sono, poi ci sono, quindi non ci sono di nuovo. Tali ronzii di rete hanno una diretta ripercussione sul livello di rumore prodotto dalla catena audio e quindi si avverte un preciso rumore prodotto dal diffusore. Per questi rumori impulsivi ha senso, come dice Matley, di parlare dell'equivalente di un colpo di tosse da parte di uno spettatore del pubblico (ma se vi entra nell'impianto il ronzio del motore di un condizionatore c'è verso che la tosse duri 10-15 minuti di fila ed oltre
).
Il Delfino non avvertendo di questi problemi di rumore di rete
percepibile ed identificabile razionalmente ed univocamente ad orecchio dice di non averne mai avuti.
Il problema è che esistono dei rumori di rete continui e fissi nel tempo, delle spurie, che non sono avvertibili acusticamente come disturbo ma che condizionano in peggio il suono del nostro impianto. Si tratta di disturbi che non necessariamente avvengono dopo il contatore ENEL, e quindi avvicinare la presa dell'impianto al contatore in casa non ci aiuta affatto a proteggerci dagli stessi. A livello di ascolto - ma solo una volte che avremo provato nel nostro ambiente un filtro di rete ben fatto - focalizzeremo questi disturbi continui come maggiore confusione del suono, soprattutto in gamma alta, minore limpidezza e trasparenza, minore dettaglio, minore rotondità e liquidità della gamma alta, minor nitore della gamma media e grave. Chi non ha mai ascoltato il proprio impianto con dei filtri di rete, semplicemente,
non ha idea di quanta musicalità del proprio impianto si sta mangiando la presenza di spurie nella corrente che alimenta il proprio impianto e siccome però non sente disturbi evidenti (zzzz, crack, click) dorme sonni tranquilli contando di non avere questo problema. Rassegnatevi, queste spurie ce le ha anche la corrente di casa vostra, anche se infilate le prese dell'impianto direttamente nel contatore enel (si fa per dire).
Ridurre i problemilegati alle spurie presenti continuamente nella nostra corrente domestica non è una cosa ininfluente all'ascolto, ma spesso la differenza tra un impianto buono ed uno di costo doppio. Se non avete provato ad ascoltare un impianto con i filtri di rete e poi a toglierli, non ve ne potete rendere conto. Almeno una volta vi consiglio di provare. In particolare, quella che in temrini Hi-Fi viene definita come grana diminuisce drammaticamente, mentre migliora di molto la naturalezza.
Il filtro di rete solitamente è meno critico timbricamente del condizionatore di rete (che oltre a disporre di filtri ricrea la 220 a partire dalla corrente che gli giunge inquinata, quindi è in grado di eliminare anche le fluttuazioni di corrente che sono inevitabili sulla rete), che io ho sempre trovato modificassero sensibilmente il timbro dell'impianto.
I filtri sono in genere più neutri. Utilizzare i Black-Noise con i cavi della stessa casa permette di non alterare in nulla il timbro dell'impianto e di avere tutti i benefici che una riduzione dell'inquinamento di rete comporta. Al momento io uso un EXTREME per CD e Blu-Ray ed un 2500 per l'ampli ed il televisore (a proposito, se vedeste i risultati che ottiene il filtraggio di rete su un plasma vi rendereste conto che il disturbo impulsivo è veramente il minore dei mali!!). Forse avrei potuto prendere anche un filtro più potente che il 2500 per il mio ampli, ma ho preferito disporre dell'amperaggio massimo per non indurre limiti dinamici nel funzionamento dell'ampli (ho sentito dire un sacco di sciocchezze in merito, ma col mio ampli non ho alcun problema pur con il filtro, in tal senso).
Nota a margine: con i filtri BlackNoise passare dai comuni cavi o cavi speciali non "mirati" ai cavi di alimentazione Black-Noise comporta un miglioramento di prestazioni - nel caso dei filtri più drastici, come l'Extreme - di circa il 20%. Non chiedetemi perché, ma è così.
Ciao