Personalmente ho iniziato a biamplificare un paio di sistemi circa 30 anni fa.
Gli altri preferisco tenermeli monoamplificati (per alcuni... come i monovia... logicamente sono scelte obbligate
)
Suggerisco sempre la bi (o tri o quadri) amplificazione attiva orizzontale con amplificatori diversi e meglio sposabili alla via che si intende amplificare.
Diciamo che la bi è una certezza (per me) mentre quando si sale alla tri/quadri il discorso diventa molto complesso ed in genere il rischio di fare più male che bene è dietro l' angolo in quanto intervengono moltissimi parametri.
Credo che solo dopo qualche anno di esperienza con la bi ci si possa "lanciare" nella tri, poi, per passare alla quadri... (recentemente ho sentito un sistema esa amplificato attivamente.... non faccio commenti sul risultato perché sono di animo gentile..)
Per prima cosa il xover. Trovare un xover neutro a due vie non è cosa facile, ma neppure impossibile.
Il xover deve avere (a parer mio) i livelli regolabili in modo di lasciare amplissimo spazio nella scelta dei finali. Se non ha la possibilità di regolare i livelli, ci sono due conseguenze: 1) i finali devono essere dotati di livello variabile per potere regolare il livello emesso dagli altoparlanti di ogni via, 2) il xover potrebbe saturare l' ingresso del finale se questo è molto sensibile (magari pur avendo il livello regolabile in uscita).
Per cui, io direi, assolutamente livelli di uscita regolabili del xover.
Dobbiamo pensare a come opera un xover a due vie.
In fondo non è altro che l'insieme di due filtri (passa basso e passa alto) seguiti da 2 stadi preamplificatori dei due segnali che ne escono.
Per cui è, a mio avviso, inutile che io comperi un pre di livello elevatissimo se poi il pre che trasferirà il messaggio al finale non è lui ma quello inserito nel xover.
Meglio che sia sempre un discorso equilibrato e che segua una stessa filosofia.
Ovviamente, per un tre vie i filtri saranno 4 ed i pre 3, e via via sempre + a complicare la cosa.
Esistono xover sia analogici che digitali, i secondi, a mio parere, sono sensati solo se usati direttamente a trattare un segnale digitale.
Per cui, se si usa il giradischi è meglio senza dubbio (sempre parlo a mio gusto, logico) usare un xover analogico.
Il xover digitale è generalmente molto + duttile e permette di usare filtraggi con pendenze molto superiori (oltre a regolazione livelli e cambio frequenza tagli etc etc) con una facilità estrema (tipo Accuphase D45). Generalmente non mi entusiasmano (e ne ho anche avuti e provati diversi), però sono comodi e veloci per trovare in tempi (relativamente) brevi e comodi le giuste regolazioni (io suggerisco sempre come scelta ottimale, prima trovi tagli, livelli, pendenze ed allineamenti con un xover digitale, poi ti pigli un ottimo analogico e regoli il tutto su quelle basi).
Esistono anche xover analogici (tipo Pioneer D23 che è pure un 4 vie) che permettono quasi tutte queste cose con una certa facilità, ma ne esistono (e di solito sono i meglio suonanti) con tagli fissi modificabili solo attraverso interventi diretti di modifica alla scheda stessa (un bel po' + complicati).
A volte alcuni di questi (tipo AR EC21) non hanno possibilità neppure di variare i livelli e pendenze di taglio....
In ogni caso, per me già sono davvero pochissimi i 2 vie che suonano bene... un 4 vie proprio non lo conosco proprio, e pure mettendo un paio di ottimi 2 vie in cascata al primo per ottenere di fatto un 4 vie... non da stessi risultati all' ascolto.
Direi che è cosa logica...un segnale che passa tramite 8 ! stati preamplificatori di cui 7 solo dai xover....senza contare i filtri..
Insomma, multiamplificare attivamente è una cosa che può rilevarsi estremamente interessante, ma personalmente trovo che bisogna fare moltissima attenzione e richiede molto tempo per portarti davvero a risultati degni di quanto si desiderava in origine.
Ciao!
Pietro
PS: come al solito, il dono della sintesi mi è negato...scusate il papiro