Da Lo Zio Mer Ott 05 2011, 12:39
Gentili amici,
vi ringrazio per le vostre obiezioni. Credo che il discorso vada svolto dall' inizio e probabilmente tocchi differenze di accostamento a questo settore non piccole e del tutto legittime.
Io non ho ascoltato il CD-player Linn 12 e non mi permetto di giudicarne il suono. Conosco l' esperienza e la proibità degli amici Edmond e Salvatore e, per quel che mi riguarda, il loro parere vale da solo una garanzia.
Dove si situa allora la nostra discordanza? Io credo che un oggetto hi-fi non consista solamente in ciò di immateriale che vi estraiamo, "il suono", ma anche della concretezza materiale e intellettuale ivi contenuta.
Non diffido del parere degli amici, dal cui confronto cerco di imparare: ma so che l' attribuzione di valore in campo estetico, specie nel suo versante empiricamente percettivo, è quanto di più indecidibile e soggettivo, quindi incomunicabile e intersoggettivamente non oggettivabile. Questo non inficia l' utilità dei pareri di ascolto, di cui come è noto sono ghiotto, ma ne determina la giusta cautela del loro uso, nella consapevolezza di una miriade di variabili che possono determinare l' ascolto di ciascuno.
Ciò che invece è maggiormente oggettivabile è l' insieme delle soluzioni, progettuali e costruttive, implementate, con un occhio alla storia dello sviluppo industriale. Esso è andato, per scelta delle grandi aziende, che prevedono, determinano e informano il mercato, nella direzione della semplicità di utilizzo, della riduzione dei costi, della leggerezza degli apparati, del risparmio termico, della riduzione di spazio.
Pertanto, mentre è giustificabile un aumento di costo di soluzioni progettuali e costruttive che consapevolmente si muovono in direzione opposta, nella riscoperta, carica di fascino, di un mondo passato, esso diventa fortemente sospetto quando implementa le situazioni individuate dalla tecnica per abbattere i costi, diminuire i volumi, aumentare l' efficienza energetica.
Per fare un esempio banale: posso capire i costi esorbitanti di un amplificatore a valvole SE, qualora impieghi materiali e curatele di prima qualità, non li concepisco per uno stato solido di pari potenza e superiore efficienza energetica, soprattutto quando adotta le soluzioni che consentono maggiori risparmi (le quali, come noto, vanno ricercate soprattutto nella parte alimentatrice).
Capisco il prezzo esorbitante di un monumento meccanico come il Naim 555 (alimentazione separata di grandi dimensioni, meccanica di lettura sospesa a molle che ricalca quella di un giradischi), trovo assurdo quello di un apparechio così dimesso nella sua presentazione come il Linn 12, che non mi pare abbia dalla sua il vanto di soluzioni originali proprietarie, come invece il succitato Nagra, che dichiara l' uso di filtri digitali di propria ed esclusiva concezione (è un evento assai raro: i filtri digitali sono pochi e venduti alle diverse aziende che li inseriscono nei loro lettori, . Le sorgenti digitali non sono altro, nella più parte dei casi, che un assemblaggio ragionato dei componenti correnti in quel dato momento). Il Nagra costa molto: ciononostante il suo prezzo è la metà di quello del Linn12.
Per questo il rilievo dell' amico Arnaldo, di cui non capisco il dispetto in una conversazione che si vorrebbe amena e forse anche istruttiva, non ha valore alcuno. Perché fa del prezzo ciò che conferisce valore invece di esserne il risultato.