Prima impressione: eccellente! Una T1 in miniatura.
Seguiranno nei prossimi giorni altre impressioni dettagliate.
Antefatto
Perchè acquistare la sorella minore quando si ha già la T1? Una domanda che potrebbe venire abbastanza spontanea vedendo nelle foto due cuffie così simili anche esteticamente.
La necessità dell'acquisto nasce dalle circostanze che mi portano a stare fuori casa alcuni giorni a settimana e quindi a non poter fruire del mio impianto cuffia per buona parte del tempo.
La cosa ormai avviene da anni e mi ero stancato di andare avanti con le sole IEM, anche se molto dettagliate come le Hifiman RE0. La proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso, è stato il mio recente interesse per la musica classica. Fino a quando si ascoltano pop, rock e jazz l'immagine e l'headstage molto piccolo di una IEM possono risultare soddisfacenti, ma la grande orchestra ti fa sentire la mancanza di drivers più grandi, maggiore impatto, migliore senso del palcoscenico virtuale.
La scelta
Mi sono allora messo alla ricerca di qualcosa dal costo non proibitivo e dalle prestazioni non troppo lontane dal mio riferimento attuale, che è la Beyerdynamic Tesla T1. Perchè dunque non restare in casa Beyer, visto che tanto bene mi trovo col modello superiore?
Ecco quindi che la scelta finisce sulla DT880/600ohm, dopo aver scartato la Shure SRH840, le Sennheiser HD600 e HD380 pro e la stessa Beyer T50p. Per vari motivi, ho capito di non gradire le chiuse, che per me che soffro molto il caldo, risultano molto fastidiose già dalla tarda primavera ed ho scartato le altre perchè non mi convincevano al 100%; un po' ha pesato anche la curiosità di capire quanto la DT880 fosse vicina alla T1.
Una volta deciso il modello, mi si è presentato il problema della scelta dell'impedenza: la 880 viene prodotta in 3 diversi tagli d'impedenza da 32, 250 e 600 ohm; ne esistono, per confondere ulteriormente le idee all'utente, due versioni, la PRO e la Edition.
Dalle ricerche effettuate in rete è venuto fuori che la PRO esiste solo nella versione da 250 ohm e si differenzia dalla edition per la maggiore pressione esercitata (3.5 Newton contro i 2.8 della Edition).
Quando non si ha la possibilità di provare una cuffia, la scelta si fa molto difficile.
Altro non si può fare che basarsi sulle recensioni altrui, sui grafici di risposta in frequenza, sui suggerimenti di chi ha gusti musicali e/o cuffiofili affini ai propri. E nonostante tutto, l'acquisto a scatola chiusa è sempre un azzardo.
Una fonte importante per me è stao il noto sito head-fi, leggendo il quale mi sono imbattuto in vari thread,fra cui questi dei links:
http://www.head-fi.org/forum/thread/513393/guide-sonic-differences-between-dt770-dt990-models-more
http://www.head-fi.org/forum/thread/429371/the-beyerdynamic-dt880-600-ohm-appreciation-discussion-thread
http://www.head-fi.org/forum/thread/500375/beyerdynamics-dt880-250ohm-or-600ohm
http://www.head-fi.org/forum/thread/431932/beyer-dt880-600-ohm-opinions
ne è venuto fuori che, secondo molti utenti che hanno provato o possiedono le DT880 di varie impedenze, la versione da 600 ohm fosse la più bilanciata e con un pizzico di raffinatezza in più. In particolare si parlava di mediobasso più corposo e medio-alto meno pungente.
L'idea dell'alta impedenza un po' mi spaventava, ma sempre dalle ricerche in rete è venuta fuori che le risorse richieste dalla 600 ohm fossero quasi le stesse di quello da 250, spesso secondo chi le ha provate entrambi, le due cuffie richiederebbero lo stesso volume con le stesse tracce.
Forse c'è qualche leggera differenza di sensibilità a favore della 600ohm, ma questo non l'ho capito con certezza.
Prima dell'arrivo della cuffia, mi spaventavano un po' le lamentele di alcuni utenti, riguardanti un'eccessiva presenza delle sibilanti. L'opinione unanime era che la 600ohm avesse il medio-alto meno aggressivo e meglio integrato col resto delle frequenze.
Addirittura i grafici di Headroom mostravano una grossa somiglianza in termini di bilanciamento con la T1, che non ritengo avere problemi di sibilanti.
Dunque la decisione è caduta proprio sul modello di impedenza più alta.
Aspetto e comfort
Le cuffie sembrano ben fatte e soprattutto molto leggere.
La prima cosa che mi ha colpito prendendole in mano è appunto la leggerezza rispetto alla T1. Per curiosità sono andato a pesarle e ho avuto conferma dell'impressione:
escludendo il cavo, sono 300 grammi per le DT880 e 370 per le T1, se poi aggiungiamo il peso del cavo arriviamo a 350 grammi per le prime e mezzo chilo per le seconde.
I materiali usati sono per lo più metalli leggeri, molto limitato l'uso delle plastiche.
Graditissima l'inclusione nella confezione di una custodia in simil-pelle, imbottita all'interno, ideale per il trasporto e la protezione delle cuffie. La cosa fa piacere, anche perchè in questa fascia di prezzo non sono molti i modelli che includono anche una custodia seria per le cuffie.
Passiamo invece a due aspetti che non mi sono piaciuti:
1 - il cavo da un lato soltanto, che prevede il passaggio del filo del driver destro all'interno dell'archetto e la sua parziale esposizione. So che è una configurazione tipica del settore pro, ma trattandosi nel mio caso del modello Edition, dedicato per lo più ad ascolto casalingo, avrei visto meglio un cavo classico. Fortunatamente il cavo stesso non è pesante come quello della T1 e quindi la cosa rappresenta un fastidio relativo.
La mia impressione è che il comfort aumenterebbe notevolmente con un cavo tradizionale, magari anche più performante di quello stock.
2 - spedire la cuffia con i pads bianco argento mi sembra una pessima idea. Se a livello estetico la soluzione può anche funzionare, penso che dal punto di vista pratico sarebbero stato molto meglio inserire dei pads neri, in quanti questi color argento danno l'impressione di sporcarsi alla velocità della luce e non passerà molto che bisognerà sostituirli. A livello tattile poi, i pads chiari sembrano più morbidi di quelli scuri della T1, ma questo potrebbe anche essere dovuto all'uso, la Tesla ha già 2/3 mesi di vita.
Altra differenza con la T1 + la presenza di foam in spugna davanti al driver, smontando la cuffia (basta cercare qualche immagine in rete) si noterà che oltre al foam esiste anche un rivestimento in velluto attaccato direttamente sul driver. Non so se possa essere dovuto a questi accorgimenti, ma dopo 15 ore di rodaggio il suono della DT880, pur essendo estremamente simile a quello della T1, sembra essere leggermente più morbido, rotondo, con gli spigoli smussati anche se non di molto.
Per qualche impressione più dettagliata sul suono, aspetterò che il rodaggio arrivi in fase più avanzata
Continua.....
Il suono - considerazioni generali (dopo 70 ore di rodaggio)
Il suono di questa DT880/600 ohm mi ha realmente sorpreso.
Mi aspetto una cuffia dalla timbrica brillante, mai l primo aggettivo che assocerei al suono della cuffia è: caldo!
Il medio-basso è pieno, corposo, ma anche ben messo a fuoco. E' facile riuscire a leggere le stratificazioni in gamma bassa, i passaggi dove si sovrappongono basso e batteria sono perfettamente intellegibili.
Non ci sono code, anche se il basso è molto pieno e la velocità di estinzione delle note direi che è qualcosa a metà fra il suono Grado e quello Sennheiser.
Le voci sono rotonde, suadenti, per niente spigolose, la gamma media è assolutamente trasparente pur restando spiccatamente calda, specie sulle incisioni fatte per bene.
La gamma medio-alta è ben presente come nella tradizione Beyer, ma non la definirei dominante, piuttosto dettagliata, non affaticante e ben integrata con le altre frequenze. La cuffia ha probabilmente un po' roll-off sulle altissime (14 Khz) rispetto alla T1 e credo che questo contribuisca al senso di dolcezza e calore che avverto nella sua presentazione complessive.
Un po' come ho detto riguardo al basso, il suono Beyer mi sembr un po' un mix fra quello Sennheiser sul medio-basso e quello Grado sul medio-alto.
Discorso sibilanti: ho scelto il modello da 600 ohm proprio perchè preoccupato dalla eccessiva presentza delle sibilanti e devo dire che, almeno in questa cuffia, non avverto grossi problemi di sibilanti.
Chiaramente, quando sono presenti nell'incisione, la cuffia non può nasconderle, il vero problema è proprio questo, ma lo stesso discorso vale anche per la T1 (anzi anche di più) ed altre cuffie che mi sono passate per le mani.
Per fare un esempio, cito un disco che mi piace molto: Alanis Morrisette - Unplugged. In questo disco è possibile ascoltare tutti i difetti dell'incisione, come rumore di fondo ad esempio e naturalmente le famose sibilanti, che però fanno parte del modo di cantare della Morrisette e non sono state considerate a mio avviso nè in fase di registrazione, nè di post-produzione; a questo punto se non ci fossero, staremmo ascoltando un'altra cantante. Tuttavia con la maggior parte delle incisioni non rilevo fastidi sotto questo aspetto.
Soundstage/headstage: la DT88/600 ohm fa sorprendentemente bene sotto quest'aspetto, l'immagine creata dalla cuffia è ampia e si apprezza tantissimo specie con la classica. La separazione strumentale ed il posizionamento dei musicisti nello spazio rendono perfettamente leggibile il messaggio musicale. L'headstage della DT880/600ohm è sviluppato soprattutto in larghezza, ma copre sufficientemente anche le altre due dimensioni. L'ascolto di musica classica, ad esempio, è molto soddisfacente perchè permette di immaginare bene le dimensioni dell'orchestra e la dislocazione dei musicisti.
Confronto con la T1
La DT880/600ohm è chiaramente una cuffia complessivamente più calda. L'impressione è data da una lieve accentuazione del medio-basso (probabilmente dovuta alla minore velocità del driver) e una gamma altissima più arretrata, anche se non di molto. Questa diversa impostazione timbrica gli permette di soffrire di meno la sorgente e le incisioni rispetto alla T1.
Ascoltare la T1 è un po' come togliere un velo alla DT880. Ascoltando solo e direttamente quest'ultima, si avverte una sensazione di pulizia e calore e si capisce perchè fino a qualche anno fa si trattasse di una cuffia top, credo che anche possedendo la sola DT880, non ci sarebbero troppi rimpianti per l'ascolto della musica.
Le differenze con la T1, che quantificherei in un buon 30%, si evidenziano in 3 aspetti:
1.headstage;
2.estensione in gamma alta;
3.dettaglio, contrasto, velocità del driver;
1.Per quanto riguarda l'headstage, la differenza con la T1 è consistente. Nonostante la DT880/600ohm faccia molto bene sotto quest'aspetto, rispetto alla T1 non c'è confronto. L'immagine della T1 è molto più ampia, direi tranquillamente il doppio e siorattuto è molto sviluppata in profondità. Questa caratteristica, quando l'incisione è fatta bene, permette alla T1 di dare l'impressione di situare la scena davanti alla nostra testa e non intorno come la DT880. Direi che questo è il parametro principale per cui preferire la sorella maggiore.
2.Come si evince dai grafici e come già accennato in precedenza, le frequenze altissime sono più attenutate sulla DT880 e questo, se contribuisce ad un maggior senso di dolcezza e calore, fa perdere alla cuffia un po' di ariosità, la presentazione della DT880/600ohm è più chiusa, meno vibrante e cristallina.
Se vogliamo, questo può essere un pregio ed un difetto. Un pregio perchè una presentazione leggermente più scura più risultare meno affaticante sul lungo termine, ma un difetto perchè la musica è un po' meno reale e convolgente.
3. Nel terzo punto si riassumono vari aspetti. Sicuramente la Tesla T1 ha un driver ben più veloce, con una migliore risposta ai transienti. Questo porta ad esempio ad una migliore velocità del basso, si percepisce meno il medio-basso della 880 ma più il basso profondo, il colpo secco e violento. Nella musica dove è necessaria una grande articolazione della gamma bassa, anche se si perde un pizzico d'impatto, il risultato è nettamente migliore sulla T1, anche se la DT880 se la cava comunque molto bene. Per riassumere questo terzo punto, direi che la T1 ha semplicemente una maggiore risoluzione nella presentazione della musica, con tutto quello che ne consegue. Una conseguenza è che la T1 perdona pochissimo sorgenti mediocri ed incisioni fatte male ed a volte rende più difficoltoso l'ascolto di certe incisioni, evidenziandone tantissimo i difetti; la DT880, pur essendo estremanente precisa e molto rivelatrice, ha un bilanciamento ed una risuluzione dei dati che perdonano maggiormente e può essere dunque preferibile se si vuole un ascolto più easy, meno impegativo.
Nel complesso mi sento di affermare la grande soddisfazione riguardo a questa DT880/600ohm, la cuffia offre un buon 70% di quanto offre la T1 ad 1/4 del prezzo. Il pilotaggio davvero non è impossibile, a dispetto dell'impedenza alta, sul Marrano ci vogliono 1 o al massimo 2 scatti di volume in più e persino il piccolo amplificatore Meier Headsix, se collegato al V-DAC, riesce a farle suonare in maniera soddisfacente.
Resta la curiosità di provarle con un OTl, ma per ora va bene così.
Ultima modifica di archigius il Mar Mag 17 2011, 21:53 - modificato 14 volte.