Riporto qui la mia esperienza diretta riguardo le problematiche di cui nel titolo.
La mia esperienza e’ maturata in tre ambienti di ascolto molto diversi che ho posseduto, i primi due per molti anni: 1) molto irregolare dall’acustica eccezionale, 2) rettagolare abbastanza stretto e lungo dall’acustica abbastanza problematica, 3) quadrato molto finestrato a tutta parete solo da un lato e dall’acustica pessima. Ho usato due tipi di diffusori (che posseggo tutt’ora), che sono LS3/5a prima versione Spendor bw (in tutti e 3 gli ambienti) e Martin Logan Aerius 1 (nel secondo e terzo ambiente); l’amplificazione e’ stata un Audio Innovations 500 in tutti e tre gli ambienti, Classe’ DR-5 + Jeff Rowland Model One solo nel secondo oltre all’Audio Innovations.
Le mie conclusioni sono queste:
a) Ciascun tipo di diffusori ha un proprio posizionamento ideale in cui “suona”, determinato da una tot distanza tra i diffusori, da una tot distanza dalla parete posteriore e da un tot toe-in come visto dal punto di ascolto, N.B. => indipendentemente dalle caratteristiche dell’ambiente di ascolto e dal tipo di supporto (analogico o digitale); in tutti e tre gli ambienti sono riuscito a far suonare queste due coppie di diffusori cosi’ diversi piu’ o meno allo stesso livello e alla fine le distanze sono risultate essere sempre le stesse pur avendone provate moltissime. Per “suonare” intendo che rendono una marcata sensazione live all’interno delle caratteristiche dell’incisione riportata nel supporto. La distanza del punto di ascolto dai diffusori, se non si esagera, e’ molto meno importante e non la includo nelle misure ideali perche’ viene compensata dal toe-in.
b) Non c’e’ verso di riuscire a correggere i problemi ambientali se prima non si conosce e non si effettua il posizionamento ideale di ogni tipo di diffusore, che dipende esclusivamente dal diffusore stesso. Buttate via i vari calcolatori per il posizionamento dei diffusori in funzione della geometria della stanza, che aiuta con le risonanze (su cui comunque si puo’ agire successivamente) ma senza speranza di ottenere il massimo dai diffusori. Solo dopo aver posizionato i diffusori nella posizione a loro ideale ha senso passare alla correzione dell’ambiente di ascolto per avere voci non spostate dalle riflessioni, piu’ a fuoco, piu’ alte o piu’ basse, minori risonanze, etc. Ma, ripeto, per la mia esperienza tutto questo puo’ essere raggiunto soltanto dopo aver posizionato i diffusori con le misure che essi stessi richiedono, altrimenti vi potete anche sfinire passando notti insonni a provare soluzioni senza ottenere risultati significativi.
Spero di essere stato utile a qualcuno.
La mia esperienza e’ maturata in tre ambienti di ascolto molto diversi che ho posseduto, i primi due per molti anni: 1) molto irregolare dall’acustica eccezionale, 2) rettagolare abbastanza stretto e lungo dall’acustica abbastanza problematica, 3) quadrato molto finestrato a tutta parete solo da un lato e dall’acustica pessima. Ho usato due tipi di diffusori (che posseggo tutt’ora), che sono LS3/5a prima versione Spendor bw (in tutti e 3 gli ambienti) e Martin Logan Aerius 1 (nel secondo e terzo ambiente); l’amplificazione e’ stata un Audio Innovations 500 in tutti e tre gli ambienti, Classe’ DR-5 + Jeff Rowland Model One solo nel secondo oltre all’Audio Innovations.
Le mie conclusioni sono queste:
a) Ciascun tipo di diffusori ha un proprio posizionamento ideale in cui “suona”, determinato da una tot distanza tra i diffusori, da una tot distanza dalla parete posteriore e da un tot toe-in come visto dal punto di ascolto, N.B. => indipendentemente dalle caratteristiche dell’ambiente di ascolto e dal tipo di supporto (analogico o digitale); in tutti e tre gli ambienti sono riuscito a far suonare queste due coppie di diffusori cosi’ diversi piu’ o meno allo stesso livello e alla fine le distanze sono risultate essere sempre le stesse pur avendone provate moltissime. Per “suonare” intendo che rendono una marcata sensazione live all’interno delle caratteristiche dell’incisione riportata nel supporto. La distanza del punto di ascolto dai diffusori, se non si esagera, e’ molto meno importante e non la includo nelle misure ideali perche’ viene compensata dal toe-in.
b) Non c’e’ verso di riuscire a correggere i problemi ambientali se prima non si conosce e non si effettua il posizionamento ideale di ogni tipo di diffusore, che dipende esclusivamente dal diffusore stesso. Buttate via i vari calcolatori per il posizionamento dei diffusori in funzione della geometria della stanza, che aiuta con le risonanze (su cui comunque si puo’ agire successivamente) ma senza speranza di ottenere il massimo dai diffusori. Solo dopo aver posizionato i diffusori nella posizione a loro ideale ha senso passare alla correzione dell’ambiente di ascolto per avere voci non spostate dalle riflessioni, piu’ a fuoco, piu’ alte o piu’ basse, minori risonanze, etc. Ma, ripeto, per la mia esperienza tutto questo puo’ essere raggiunto soltanto dopo aver posizionato i diffusori con le misure che essi stessi richiedono, altrimenti vi potete anche sfinire passando notti insonni a provare soluzioni senza ottenere risultati significativi.
Spero di essere stato utile a qualcuno.