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valvole NOS… come le risveglio?
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    valvole NOS… come le risveglio?

    lupoal
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    Messaggio Da lupoal Gio Giu 09 2022, 19:01



    Ciao,
    dunque io ad oggi le valvole NOS che ho usato le ho sempre collegate … acceso… amen… nessuna strategia particolare se non che… i filamenti li alimento con un alimentatore con un minimo di soft start (forse un paio di secondi per arrivare ai 6,3Vdc), lascio poi scaldare le valvole per qualche minuto e poi accendo l’ampli… cerco così di essere il meno brutale possibile 

    ora però stavo pensando a come di solito si vedano i riparatori (YouTube) dar tensione ad apparecchi spenti da tempo  attraverso un Variac in modo da applicare una crescita di valore lenta, molto lenta, e permettere, ad esempio, ai condensatori fermi di fare reforming ( al tempo stesso così se qualche cosa di grave non va non fanno un botto clamoroso)

    domanda quindi: esiste una procedura ideale per risvegliare le valvole?
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    Messaggio Da heartbreaker Gio Giu 09 2022, 23:35

    In generale per una valvola soprattutto se è NOS, cioè nuova, non c'è alcun bisogno di procedure particolari. I filamenti possono essere costruiti per avere un certo ritardo intrinseco all'accensione ed in teoria non ci dovrebbe essere bisogno di una alimentazione ritardata.
    Buona pratica progettuale vorrebbe che la tensione dei filamenti aumenti gradualmente in almeno 5-6 secondi, meglio 10-15, per evitare lo shock  dell'accensione sia all'alimentatore, che al filamento.
    Mi sono capitate delle ECC 88 NOS di costruzione jugoslava che all'accensione facevano un flash poi sembravano spegnersi  e dopo alcuni secondi il filamento si accendeva completamente. Ovviamente mi  è saltato un filamento. Si tratta però di qualità infima delle valvole.
    Imparata la lezione ho provveduto a modificare l'alimentatore del filamento che adesso raggiunge la tensione di esercizio in 20-25 secondi. ft
    Cosa diversa è il "ringiovanimento" della valvola, che è una procedura  in voga molti decenni fa, per tentare di riportare una valvola, ormai esaurita, ad un funzionamento diciamo accettabile. Anche i fautori di questa procedura avvertivano che non sempre poteva riuscire.
    Quindi se hai una alimentazione filamenti che raggiunge la tensione in modo graduale, non dovresti avere alcun problema. Considera, comunque, che il filamento della valvola è come quello di una lampadina ad incandescenza e quindi può saltare quando vuole lui.
    Da notare che è altrettanto salutare, per una lunga  vita della valvola, avere anche la alimentazione anodica ritardata( di un tempo maggiore di quella dei filamenti), o comunque la possibilità di inserirla dopo che il filamento è ben acceso. La valvola ringrazierà.
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    Messaggio Da lupoal Ven Giu 10 2022, 00:01

    Grazie :)

    si, io ho un alimentatore esterno per i filamenti che accendo e poi, dopo qualche minuto, do tensione all’ampli… 

    domani vedo se con un tester riesco a capire il tempo di salita di ste tensioni sui filamenti, temo però sia decisamente inferiore a 5-10sec
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    Messaggio Da mariovalvola Ven Giu 10 2022, 13:21

    Alcune premesse.
    1)I  tubi NOS, non sono tutti uguali. Esiste NOS antichissimo che richiede specifiche precauzioni e NOS meno esigente.
    Di che si parla? tubi a riscaldamento indiretto o diretto? in torio tungsteno oppure a ossidi? 
    2) I tubi NOS in linea di massima, come già sottolineato dal bravissimo heartbreaker ( che ricordo con affetto ), non avrebbero bisogno di essere risvegliati. Non sono "cadaveri" in criostasi.
    Detto questo, più che di risvegli, avrebbero bisogno di gente sveglia in grado di comprendere che i tubi prima si testano a banco e dopo si utilizzano nei circuiti audio normali. Perché?
    Per verificare le reali condizioni di un tubo, semplificando, devi poterlo accendere con precisione, devi poter fare arrivare un'alta tensione regolabile, devi poter regolare la corrente circolante attraverso una tensione negativa alla griglia controllo. Ancora, perché? Per verificare i parametri ( NOS non significa in perfette condizioni ) non puoi usarlo in un circuito audio e farlo ad orecchio. Per vedere se ci sono leakages tra gli elettrodi, serve un minimo di analisi, se devi verificare eventuali correnti di griglia e loro eventuali variazioni nel tempo e/o al variare della corrente circolante, devi lavorare a banco. In tubi sicuramente più antichi potrebbe essere necessario verificare la stabilità dei parametri derivante da gas dispersi in ampolla. Riscaldandoli, spesso, si porta il getter a lavorare al meglio per ristabilire il vuoto. Far lavorare, soprattutto su un tubo nuovo, il filamento senza corrente anodica potrebbe portare all'avvelenamento della superficie emittente. Aggiungo che le diversità di funzione, di epoca e di tecnologia, imporrebbe attenzioni specifiche. Molti tubi in torio tungsteno, per esempio, consentirebbero una sorta di riattivazione delle capacità emittenti originarie ma occorre attenzione.
    Comunque, soprattutto dove esistono nei circuiti di destinazione regolazioni specifiche, sarebbe furbo "prestabilizzare" il tubo con un centinaio di ore di funzionamento per non vanificare la regolazione con un tubo nuovo. Un esempio, potrebbe essere quello del Marantz 8
    La 6CG7, andrebbe un poco rodata prima di effettuare la taratura
    valvole NOS… come le risveglio? Marant10
    Quando mi capita qualche triodo DHT apparentemente NOS ( e cominciano i problemi ) le analisi da fare sono tantissime. Non basta infilarlo nell'ampli e vedere l'effetto che fa. Più ci pensi e più trovi agio a effettuare verifiche. Per esempio: esistono tecniche, se hai esperienza vissuta, per controllare la "freschezza" emissiva dei catodi. Da qui, puoi iniziare a comprendere la relativa verginità del tubo. Non basta analizzare il getter. Non tutti variano con il calore come quelli americani. Il tema diverrebbe lunghissimo
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    Messaggio Da lupoal Ven Giu 10 2022, 13:46

    bene, grazie :)

    io penso ad alcuni 6SN7 che ho, data di produzione dal 50 al 70... russe americane italiane inglesi

    quindi, in estrema sintesi unendo le due risposte che ho avuto... va bene un certo delay, corto, fra accensione filamenti e anodica, diciamo il tempo che i filamenti vadano in temperatura, quindi modificherò le mie abitubini e provvederò a accendere l'ampli dopo circa 1 minuto dall'accensione dei filamenti (quasi quasi mi faccio un circuitino che mi fa da timer in automatico...), circa i filamenti bene un'accensione "morbida" che riduce lo stress termico

    p.s.: con accensione "morbida" non mi riferisco ad un tasto di gomma così come con "risveglio" non mi riferifo a degli zombi... diciamo che sono due forme gergali molto imprecise ma che, pare, rendono l'idea... immagino altresì che con "gente sveglia" tu volessi scherzosamente indicare che i test non si possono condurre mentre si sta dormendo, ovvero che non sia incluso nessuno schizzo di supponenza, sono sicuro non sarà stato questo l'intento

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