Buonasera a tutti, intervengo in questa discussione perché, come mi ha fatto notare l'amico Daniele (Casalati), quello che ho scritto sul Puccini è stato tradotto in tante lingue e la versione che circola in alcuni siti è piuttosto distante da quella originale che vi allego qua sotto. Un saluto
Andrea Puccini
"
Ma perché fare un amplificatore senza controreazione e soprattutto perché adottare questa filosofia e scelte tecniche su un prodotto così importante per Audio Analogue? La risposta è molto semplice ed arriva direttamente dall'ingegner Andrea Puccini (a volte il destino...) progettista del team Airtech e responsabile tecnico di questo progetto: “semplicemente per sperimentare e verificare il risultato finale. In ambito audio, non ci sono soluzioni magiche che fanno diventare un amplificatore un grande amplificatore, bisogna sperimentare. Questo è quello che ci siamo detti insieme ai miei colleghi del R&D Airtech Team.Ci siamo quindi chiesti quali fossero i veri vantaggi della controreazione tipicamente usata in ambito audio ed abbiamo fatto una lista:
1. alza l’impedenza di ingresso;
2. abbassa l’impedenza di uscita;
3. stabilizza il guadagno;
4. riduce i disturbi dell’alimentazione;
5. abbassa la distorsione anche fino a livelli quasi non misurabili;
6. stabilizza il punto di lavoro.
Bisogna proprio dire che da un punto di vista strumentale fa un gran lavoro... ma strettamente parlando di audio si può fare qualche cosa di diverso? Vediamo ciascun punto
Alza l’impedenza di ingresso: in audio basta avere impedenze dell’ordine di qualche decina di KOhm. Nel Puccini abbiamo usato un differenziale con transistor ad alto guadagno ed avendo (necessariamente) una resistenza di degenerazione piuttosto alta, l’impedenza di ingresso è più che sufficiente.
Abbassa l’impedenza di uscita: L’impedenza di uscita è un parametro abbastanza dibattuto. Non tutti sono convinti della sua importanza. Sono stati fatti anche amplificatori con uscita in corrente che avevano una impedenza molto alta. In ogni caso nel Puccini Anniversary usando tre coppie di finali abbiamo ottenuto una resistenza di uscita di circa 0,2 ÷ 0,3Ω (quindi un fattore di smorzamento fra 27 e 40)
Stabilizza il guadagno: Negli amplificatori con controreazione il guadagno dipende esclusivamente dalla rete di controreazione. Questo consente di avere una stabilità paragonabile a quella degli elementi utilizzati nella suddetta rete. Così non è nel Puccini. L’Anniversary ha uno stadio differenziale che converte il segnale di ingresso da tensione a corrente usando una resistenza di degenerazione abbastanza alta da ridurre le non linearità. Questa corrente attraversa un “folded cascode” (quindi di fatto ha un unico stadio di guadagno...) che la riconverte in tensione attraverso un’altra resistenza. Le resistenze sono ovviamente stabili ma la corrente nel tempo può cambiare leggermente. Questo comporta un lento cambiamento del guadagno nel tempo di circa il 5÷10% in qualche ora poi si stabilizza. Il cambiamento di volume legato ai livelli di registrazione dei brani musicali è molto più significativo...
Riduce i disturbi dell’alimentazione: Questa è una qualità importante dei sistemi controreazionati. Qualsiasi sorgente di disturbo che non sia presente sull’ingresso viene più o meno attenuata. Per ottenere lo stesso risultato senza controreazione è necessario curare l’alimentazione ed in particolar modo il layout in modo da non risentire dei flussi magnetici dispersi dal trasformatore (che quindi deve essere un toroidale molto ben fatto).
Abbassa la distorsione anche fino a livelli quasi non misurabili: Questa è la qualità sulla quale si punta di più. La controreazione funziona molto bene da questo punto di vista se l’amplificatore è ben progettato (come mediamente accade). La nostra domanda è stata... ma questo è realmente necessario? Indagando in giro abbiamo visto che da studi fatti, un uomo, in caso di toni puri con armoniche di ordine basso, è in grado di percepire soltanto valori sopra a qualche punto percentuale. Con armoniche di ordine superiore alcuni riescono a sentire fino allo 0,5% con difficoltà... Il Puccini Anniversary a 50W su 8Ω si tiene intorno allo 0,3% e risale allo 0,8% a 20kHz. E’ sufficiente? Secondo noi sì poi ognuno di voi darà il proprio giudizio.
Stabilizza il punto di lavoro: Questo secondo noi è la cosa più importante ed inderogabile. Per questo motivo abbiamo inserito un DC Servo (quindi una controreazione!!!) che lavora fra la continua e 0,02Hz. A 20Hz l’uscita del servo è praticamente ferma quindi tutta la controreazione agisce fuori dalla banda audio. Molti amplificatori fanno uso del DC servo e, a nostro parere, la sua presenza non è avvertibile.
Detto ciò possiamo dire che la controreazione è il male assoluto? Assolutamente no, la controreazione va bene anzi benissimo, ma, nel caso dell’audio, si può vivere anche senza. Ovviamente stiamo parlando di controreazione globale. La controreazione locale c’è e non è eliminabile. Può sicuramente essere ridotta al minimo ma c’è e sinceramente, a nostro avviso, fa anche molto bene (ma di questo magari ne parleremo all’uscita dei nuovi Airtech...).
Alla fine dei conti, essere senza controreazione ha qualche vantaggio? A nostro parere l’amplificatore senza controreazione è meno sensibile al tipo di carico che pilota. Infatti, a parte il coefficiente di smorzamento più basso, su carichi reattivi ha un comportamento molto piu tranquillo. Non ha tendenza ad oscillare, non fa picchi di risonanza ad alta frequenza (infatti nel Puccini Anniversary non c’è nessuna rete di Zobel) non satura mai gli stadi di ingresso ed ha i due ingressi del differenziale liberi per essere usati in modalità bilanciata senza dover far passare il segnale attraverso degli operazionali.
Ma come suona... questo non sta a noi dirlo, ascoltatelo e dateci il vostro feedback (c’è sempre il feedback di mezzo...).
Queste sono quindi le ragioni per cui abbiamo intrapreso la difficile scelta di disegnare un amplificatore senza controreazione globale ed alla fine, a nostro avviso, sì è dimostrata un scelta vincente”.