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    pre-phono con curve RIAA selezionabili


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    pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 Empty Re: pre-phono con curve RIAA selezionabili

    Messaggio Da mantraone Sab Ott 16 2021, 23:46

    per dovere di cronaca la curva RIAA applicata al disco di Roger Waters era "Is This The Life We Really Want?" era quella Decca.

    non sarebbe male se qualche d'uno facessa la medesima prova sul suo impianto.
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    Messaggio Da mantraone Mer Ott 20 2021, 21:18

    Aggiungo 2 pre-phono interessanti e qualche riflessione...

    lo Zenden Mod 120

    http://www.zandenaudio.com/product/m120.php

    per certi versi simile a quello citato inizio 3D con le curve RIAA, TELDEC, EMI, COLUMBIA, DECCA

    e poi in fascia più bassa, direi quasi entry level per questi pre-phono full optional 

    il Pro-Ject Phono Box RS2

    https://www.project-audio.com/en/product/phono-box-rs2/

    Questo ha solo la curva DECC oltre alla RIAA standard però potrebbe essere sufficiente anche a seguito dei vari discorsi fatti sopra...

    magari qualche d'uno lo utilizza e vuole raccontare la sua esperienza con i vinili recenti?


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    Messaggio Da mantraone Lun Gen 10 2022, 20:48

    copio e incollo il post di Fabrizio Baretta su un noto gurppo Facebook, mi sembra il giusto completamento a questo 3D con nuovi elementi direttamente dalla "fonte"

    **********************************************************************


    Tempo fa , ho scritto un post in un Forum che da un pò non frequentavo .....l'argomento riguardava le curve utilizzate nelle stampe dei vinili. Poichè , per me, è un argomento importante .anche se poco dìbattuto ,che può interessare i numerosi, vecchi e nuovi, appassionati di analogico, lo ripropongo......( prendetevi ol tempo necessario)

    Salve,
    è da parecchio tempo che non intervengo in questo Forum, lo faccio spinto dalla convinzione di condividere le mie relativamente recenti "scoperte" nel mondo dell'analogico e dare così uno spunto in più alla discussione .
    Ascolto il vinile da sempre, sono nato con questo standard , ho sempre acquistato vinili e continuo ad acquistarne e la mia numerosa collezione si è formata nell'arco di oltre quarant'anni. Ho avuti parecchi giradischi, testine, pre fono ; come tutti , soprattutto all'inizio, ho seguito i consigli dei più esperti, ho letto recensioni, effettuato prove, test , ho applicato le sacre regole del corretto settaggio : le dime, i protractor,il peso, il carico, il VTA, l'antiskating; ho provato innumerevoli accessori , applicato tweaking , scelto le migliori stampe ....sempre alla ricerca del miglior suono, della migliore prestazione, accorgendomi però che questo avveniva si, ma solo ogni tanto, con alcune stampe , tanto che nella mia raccolta si sono delineati nel tempo i dischi che ascoltavo volentieri e quelli, più numerosi, che se ne stavano in disparte. fra questi, in particolare , i numerosi Deutsche Grammophon. In ogni caso avvevo fatto mio il dogma : dopo il 1958 tutte le stampe si ascoltano con la curva RIAA.
    Cinque anni fa, al compimento del mio sessantacinquesimo, mi sono fatto un bel regalo , quello che , almeno per me, pensavo fosse uno fra i migliori pre : un Allnic H3000. Non era ancora distribuito in Italia, l'ho acquistato all'estero , di seconda mano e , quando mi è arrivato , ho scoperto che aveva la possibilità di modificare le curve di deenfasi. Sapevo che alcuni pre fono disponevano di questa opzione però ,come tutti, pensavo servisse solo a chi aveva , nella propria collezione dischi mono o vecchie stampe pre 1958, quindi non il mio caso. Ho iniziato ad usarlo, ho regolato la curva in modalità RIAA standard , con i dischi "che ascoltavo volentieri " le prestazioni erano eccellenti , migliori dei fono che usavo in precedenza ma....con i dischi "in disparte" , le prestazioni rimanevano insoddisfacenti , quindi : colpa dei dischi.
    Mi intrigava molto però la possibilità di testare le curve ed ho pensato di invitare un mio amico, grande collezionista di vinili , a venirmi a trovare portando alcune delle sue stampe d'epoca : Columbia, HMV, Decca, DG etc...
    Abbiamo passato una intera giornata ad ascoltare questi dischi e ad apprezzare quanto migliorassero le prestazioni ad utilizzarli con la corretta curva..... e la corretta polarità, una esperienza davvero incredibile.
    Il giorno seguente, da solo, mi rimetto ad ascoltare i miei vinili , metto sul piatto l'ultima stampa di Ivano Fossati : "La disciplina della Terra", in particola il brano "Invisibili" e.....rimango esterrefatto dalla qualità dell'ascolto; non lo avevo mai ascoltato così . Mi chiedo cosa possa essere successo , penso ad una particolare ,favorevole, fornitura di energia elettrica , penso che, per inspiegabili motivi ,il mio impianto si sia "smollato" ,sia andato a regime; penso ad altre possibili cause ...poi, mi si accende la lampadina in testa : stavo usando il pre fono con ancora inserita la curva Decca , utilizzata il giorno prima con i dischi d'epoca del mio amico. Verifico, era proprio così e provvedo a ripristinare la corretta curva, la RIAA standard.......ed il disco di Fossati ritorna a suonare come me lo ricordavo, cioè meno bene : più chiuso , scena più costretta, più piatto , la voce di Fossati con meno energia.......
    Ho provato e riprovato non so quante volte , con gli stessi esiti ...ed ho iniziato ad avere dubbi. Quando ho dubbi so che c'è un solo sistema per fugarli : la condivisione ed il confronto. Ho allertato gli amici ( ne ho alcuni con il fono con le curve ) ed abbiamo provato a vedere se il fenomeno si ripeteva : affermativo.
    Da allora di prove ne ho fatte migliaia, a casa , da solo e con amici, a casa di altri appassionati, in pubblico nelle manifestazioni, in Italia e fuori : l'esito è sempre quello , i dischi , per essere apprezzati,vanno ascoltati con la corretta curva e la giusta polarità. Ho provato a cercare notizie, articoli, indicazioni ...si trova molto poco , indicazioni precise nessuna, la gran parte dei siti web che si interessano delle etichette e delle incisioni storiche, sono per lo più rivolti al collezionismo, si trova di tutto in merito alle sigle, ai numeri, elle label, alle cover ...ma niente che riguardi l'ascolto, le curve ; il sito più informativo , per assurdo, è un sito di software per archiviazione digitale dei vecchi dischi.
    Ho iniziato a riascoltare i miei dischi uno ad uno, quelli che , da sempre ,ascoltavo con piacere e quelli che, ascoltati una volta, avevo messo in disparte ; ho provato per ciascuno la giusta combinazione di curva e polarità, ad ogni ascolto apprendendo qualcosa in più e di nuovo; ho iniziato a dare una classificazione alle etichette, a delineare i parametri che mi permettevano di fare una scelta piuttosto che un'altra ..e sono giunto ad una conclusione.
    L'accordo del 1955, quello che ha portato le case discografiche ad adottare uno standard unico nelle equalizzazioni: la curva RIAA (500 Hz, -13,7 db ),acronimo di Recording Industry Association of America®...riguarda appunto l'industria discografica Americana. Non solo, ma negli USA ci ha messo una decina e più di anni per diventare il reale standard; dal 1955 al 1966 , i primi stereo i famosi Mercury, i Living Stereo, I Columbia Six Eyes, i London, I Verve ...non erano RIAA (la maggior parte utilizzavano la curva Columbia, NAB, ) . In Europa ognuno ha continuato a stampare con il proprio standard fino al 1992 , anno in cui l'industria discografica ha smantellato i grossi impianti per passare in via definitiva al digitale. Etichette come Decca, Deutsche Grammophon, Philips , Telefunken ( e le loro consociate Pop e Jazz) hanno continuato, con piccole variazioni , ad utilizzare i loro standard : Decca/Teldec/DG ( 500Hz, -10,5 db) , EMI ( 500 Hz, -12,5 db) Philips/Telefunken ( 400 Hz, -5db). In Italia siamo stati più fortunati , la RCA Italiana , con sede a Roma ha adottato le disposizioni USA e per se e le consociate ha stampato RIAA.
    Quando, dopo una ventina di anni , si è ripreso a stampare il vinile , si sono rimessi in funzione i vecchi torni Neumann , sono stati restaurati ..ed ora si stampa con la curva che utilizzavano prima della dismissione . La più grossa azienda che ora stampa il vinile (oltre 1500 dipendenti) ed alla quale si rivolge ormai gran parte del mondo discografico ...sta usando il tornio della Teldec (quello dei DMM). Ora, non voglio dire che quello che sto affermando sia la verità assoluta, la mia è una ricerca empirica "sul campo" , è il frutto di prove e di impressioni d'ascolto condivise con altri appassionati, se mi si dimostra che ho commesso errori , accetto, rettifico e ringrazio .....però lo si deve dimostrare con i fatti.
    Tutto questo discorso, e mi scuso , per quanto abbia cercato di essere conciso, della lungaggine , è per invitare gli appassionati , gli analogisti di lungo corso e quelli che hanno deciso di avventurarsi nell'ascolto del vinile di fare una riflessione nel momento in cui decideranno di fare un acquisto per un nuovo pre fono.
    A meno che non abbiate una collezione di dischi composta per la maggior parte da stampe USA dal 1966 ai giorni nostri ( sugli ultimi bisogna fare un pò di attenzione) , un pre fono con la curva RIAA standard , magari con il tasto della polarità ,è più che idoneo . Se invece la vostra collezione è come la mia , composta cioè da dischi provenienti per la maggior parte da paesi europei , la probabilità di ascoltarli correttamente con un. fono standard è prossima allo zero. Ho fatto un test in un grosso negozio di dischi usati , ho preso a caso una quarantina di dischi , alla fine ho verificato che di RIAA standard polarità standard ne ho trovati 2 . In questo caso, anche il miglior pre fono esistente sul mercato , se privo della opzione curve e del tasto polarità , avrebbe la stessa funzionalità di un Patek Philippe , rotto, al polso : segnerebbe l'ora giusta due volte al giorno.
    Se siete nelle condizioni sopra descritte e dovete fare la scelta di un. pre fono, in. funzione del vostro sistema e della vostra capacità di spesa ,se volete rendere giustizia ai vostri LP, valutate l'acquisto di un apparecchio che disponga almeno della opzione di un paio di curve ( Decca e Columbia). Ce ne sono diversi, la maggior parte molto costosi ma alcuni dal prezzo abbordabile.


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    Messaggio Da Bertox Mer Gen 12 2022, 00:19

    mantraone

    copio e incollo il post di Fabrizio Baretta (...)

    Salve,
    (...) vorrei [aggiunto;Bertox] condividere le mie relativamente recenti "scoperte" nel mondo dell'analogico (...)

    Ascolto il vinile da sempre, sono nato con questo standard , ho sempre acquistato vinili e continuo ad acquistarne e la mia numerosa collezione si è formata nell'arco di oltre quarant'anni. Ho avuti parecchi giradischi, testine, pre fono (...) sempre alla ricerca del miglior suono, della migliore prestazione, accorgendomi però che questo avveniva si, ma solo ogni tanto, con alcune stampe , tanto che nella mia raccolta si sono delineati nel tempo i dischi che ascoltavo volentieri e quelli, più numerosi, che se ne stavano in disparte. fra questi, in particolare , i numerosi Deutsche Grammophon. In ogni caso avvevo fatto mio il dogma : dopo il 1958 tutte le stampe si ascoltano con la curva RIAA.

    Cinque anni fa (...) mi sono fatto un bel regalo:  pre (...)Allnic H3000. (...) ho scoperto che aveva la possibilità di modificare le curve di deenfasi (...)  pensavo servisse solo a chi aveva , nella propria collezione dischi mono o vecchie stampe pre 1958, quindi non il mio caso(...)

    Mi intrigava molto però la possibilità di testare le curve ed ho pensato di invitare un mio amico, grande collezionista di vinili , a venirmi a trovare portando alcune delle sue stampe d'epoca : Columbia, HMV, Decca, DG etc...
    Abbiamo passato una intera giornata ad ascoltare questi dischi e ad apprezzare quanto migliorassero le prestazioni ad utilizzarli con la corretta curva..... e la corretta polarità, una esperienza davvero incredibile.
    Il giorno seguente, da solo, mi rimetto ad ascoltare i miei vinili , metto sul piatto l'ultima stampa di Ivano Fossati : "La disciplina della Terra", in particola il brano "Invisibili" e.....rimango esterrefatto dalla qualità dell'ascolto; non lo avevo mai ascoltato così . Mi chiedo cosa possa essere successo , penso ad una particolare ,favorevole, fornitura di energia elettrica , penso che, per inspiegabili motivi ,il mio impianto si sia "smollato" ,sia andato a regime; penso ad altre possibili cause ...poi, mi si accende la lampadina in testa : stavo usando il pre fono con ancora inserita la curva Decca , utilizzata il giorno prima con i dischi d'epoca del mio amico. Verifico, era proprio così e provvedo a ripristinare la corretta curva, la RIAA standard.......ed il disco di Fossati ritorna a suonare come me lo ricordavo, cioè meno bene : più chiuso , scena più costretta, più piatto , la voce di Fossati con meno energia.......

    Ho provato e riprovato non so quante volte , con gli stessi esiti ...ed ho iniziato ad avere dubbi. Quando ho dubbi so che c'è un solo sistema per fugarli : la condivisione ed il confronto. Ho allertato gli amici ( ne ho alcuni con il fono con le curve ) ed abbiamo provato a vedere se il fenomeno si ripeteva : affermativo.
    Da allora di prove ne ho fatte migliaia(...): l'esito è sempre quello , i dischi , per essere apprezzati,vanno ascoltati con la corretta curva e la giusta polarità

    Ho provato a cercare notizie, articoli, indicazioni ...si trova molto poco , indicazioni precise nessuna(...)

    Ho iniziato a riascoltare i miei dischi uno ad uno (...)ho provato per ciascuno la giusta combinazione di curva e polarità (...) ho iniziato a dare una classificazione alle etichette (...) e sono giunto ad una conclusione.
    L'accordo del 1955, quello che ha portato le case discografiche ad adottare uno standard unico nelle equalizzazioni: la curva RIAA (500 Hz, -13,7 db ) (...) riguarda appunto l'industria discografica Americana.
    Non solo, ma negli USA ci ha messo una decina e più di anni per diventare il reale standard; dal 1955 al 1966 , i primi stereo i famosi Mercury, i Living Stereo, I Columbia Six Eyes, i London, I Verve ...non erano RIAA (la maggior parte utilizzavano la curva Columbia, NAB, ). 

    In Europa ognuno ha continuato a stampare con il proprio standard fino al 1992 , anno in cui l'industria discografica ha smantellato i grossi impianti per passare in via definitiva al digitale. Etichette come Decca, Deutsche Grammophon, Philips , Telefunken ( e le loro consociate Pop e Jazz) hanno continuato, con piccole variazioni , ad utilizzare i loro standard :
    Decca/Teldec/DG ( 500Hz, -10,5 db)  
    EMI ( 500 Hz, -12,5 db) 
    Philips/Telefunken ( 400 Hz, -5db). 
    In Italia siamo stati più fortunati , la RCA Italiana , con sede a Roma ha adottato le disposizioni USA e per se e le consociate ha stampato RIAA.
    Quando, dopo una ventina di anni , si è ripreso a stampare il vinile , si sono rimessi in funzione i vecchi torni Neumann , sono stati restaurati ..ed ora si stampa con la curva che utilizzavano prima della dismissione . La più grossa azienda che ora stampa il vinile (oltre 1500 dipendenti) ed alla quale si rivolge ormai gran parte del mondo discografico ...sta usando il tornio della Teldec (quello dei DMM). 

    Ora, non voglio dire che quello che sto affermando sia la verità assoluta, la mia è una ricerca empirica "sul campo" , è il frutto di prove e di impressioni d'ascolto condivise con altri appassionati, se mi si dimostra che ho commesso errori , accetto, rettifico e ringrazio .....però lo si deve dimostrare con i fatti.
    (...)
    A meno che non abbiate una collezione di dischi composta per la maggior parte da stampe USA dal 1966 ai giorni nostri ( sugli ultimi bisogna fare un pò di attenzione) , un pre fono con la curva RIAA standard , magari con il tasto della polarità ,è più che idoneo
    Se invece la vostra collezione è come la mia , composta cioè da dischi provenienti per la maggior parte da paesi europei , la probabilità di ascoltarli correttamente con un. fono standard è prossima allo zero. 
    (...)
    Se siete nelle condizioni sopra descritte (...),se volete rendere giustizia ai vostri LP, valutate l'acquisto di un apparecchio che disponga almeno della opzione di un paio di curve ( Decca e Columbia). 


    @mantraone,

    grazie per il tuo copia e incolla: per come la vedo io, iniziativa lodevole perché la lettura è davvero interessante.
     Tu hai avviato questo 3d, se ricordo bene, dopo aver assistito a una prova d'ascolto. Bene. Visto che possiedi informazioni privilegiate, la prossima volta che vieni a conoscenza di un meeting analogo, fammelo sapere via p.m.: farò di tutto per partecipare, portandomi qualche disco; magari qualche 'Columbia Six Eye' pre '66 o pre '58.

    Nel merito: sarò ingenuo ma a me piace molto il modo di porsi di Fabrizio Baretta che, ovviamente, non conosco: a quanto pare tutto quello che afferma si basa su considerazioni ex post, frutto della sua esperienza d'ascolto e quindi le sue teorie cercano di dare un senso alla sua esperienza concreta; non il contrario.

    Ed è evidente che le sue affermazioni non siano di poco conto: entrano in conflitto con molto di quello che “ufficialmente" è sempre stato detto e che, in qualche modo, si riflette anche in ciò che troviamo nel web. 

    Per il momento, un solo esempio: un articolo di Fremer del 2014, interessante perché l'autore ha avuto il privilegio di parlare con degli addetti ai lavori:
    [Tutti i passaggi in grassetto sono miei]

    "A recently posted review of a phono preamp on a website that is not deserving of mention here once again makes the specious claim that curves other than the RIAA were used in the mastering of stereo records. This is simply not true.
    Yes you can use these pre-stereo curves such as the Capitol, Columbia and FFRR on stereo records but they will be used as TONE CONTROLS and just because one might make a particular album sound 'better' does not mean it is the correct playback curve!

    The review asserts " but records from Deutsche Grammophon, Capitol, Angel, EMI, Decca/London, and Columbia all have unique characteristics that require their own specific EQ curves to sound best."

    This is bologna! In the stereo era Capitol mastering used the RIAA curve. PERIOD. As did Decca/London! How do I know that? I ASKED Ron McMaster as he sat at the mastering board in Capitol's mastering suite. As for London/Decca you can just LOOK at the jackets. They say "use the RIAA curve" but if that's not enough for you, I asked veteran Decca mastering engineer George Bettyes who mastered between 1957 and 1972. If you have a London/Decca record whose lacquer number is followed by the letter "L" George Bettyes did the cut.

    He told me IN NO UNCERTAIN TERMS that there is NO SUCH THING as the "FFSS" curve. "FFSS was a marketing tool like 'Living Stereo' or 'Living Presence'. It is NOT an EQ curve." He also insisted that Decca used the RIAA curve. On another subject of contention he also told me that Decca and London records were identical. I was sent a production order for a classical title that backed up that claim.

    As for the notion that the Columbia curve used in the early LP days for mono LP playback (and useful for those records today) somehow continued being used in the stereo era, this too is simply NOT TRUE. I received this from someone who was there:

    "When Sony closed 54th Street, we discovered a large amount of old Columbia documentation. Binders full of memos, schematics, etc... I've taken it upon myself to scan all of these documents for posterity. I came across one that answered the burning RIAA/Columbia curve question from a few months ago.

    It was a document from William (Bill) Buchman, Director of Electronic Engineering and Research. He states some general facts about the Columbia curve and how the competition has tried to alter their curves to mimic the Columbia curve. This has forced a standard to arise, the RIAA curve, which is identical to the NARTB standard.

    He plots a graph to show the similarities and discusses the differences between the two. He goes on to state that the differences in production can account for a greater difference than the difference between the two curves (italics mine).

    And here's the kicker...He says the RIAA curve is ideal for playback of Columbia LPs and that a gradual change over to RIAA should be carried out without distinguishing the differences between the RIAA and Columbia pressings.

    This document is not dated, but it's wedged in between a memo from 1955 and 1956."

    I feel this is the document which clarifies that Columbia dropped their curve in the mid-50's and quietly gravitated toward the RIAA curve and was not using the proprietary curve in the 70's."

    https://www.analogplanet.com/content/phono-equalization-bs-continues

     I gazebini più attenti avranno notato che, di contro a quanto affermato in maniera lapidaria da George Bettyes (Decca) - perlomeno nella versione di Fremer; la "pezza d'appoggio" riguardo la controversia Columbia/RIAA lascia più spazio alla discussione: 'similar' and 'identical' non sono sinonimi, per dirne una; così come quel 'Columbia...quietly gravitated toward the RIAA curve'.

    Riguarda all'uso delle differenti curve come una sorta di 'controllo di tono', mi vien da dire questo: se ascoltatori distinti con catene e locali d'ascolto differenti arrivassero a "catalogare" nello stesso modo la migliore combinazione etichetta di un dato periodo/curva prescelta, in tal caso, liquidare la cosa come "scelta personale dell'equalizzazione" sarebbe azzardato.

    Mi vien da pensare, a mò d'ipotesi interpretativa: dato che l'equalizzazione avviene, se ho capito bene, nel momento dell'incisione della laquer master ed è quindi la cutting lathe (il tornio incisore) il responsabile della curva che dovrà successivamente e simmetricamente essere compensata (deenfasi col pre fono); non potrebbe essere successo in vario modo e maniera ciò che è tipico nel nostro sistema politico legislativo ed esecutivo? pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 66ffff65-784b-4276-bd7f-a2b42a72186apre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 F740cea7-859d-4ff8-b17a-f651b1c04cb4pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 7c1c112c-5095-4227-a656-b82858cd12a4

    Mi spiego: avete presenti il disegno/decreto legge che promette qualcosa che poi non si realizza? Hai voglia a scrivere e far approvare una legge; se il decreto attuativo di codesta legge non arriva, l'effetto sarà nullo.

    Avete capito dove voglio arrivare. Si sono messi d'accordo sullo standard RIAA, a partire dal giorno x. Bene, il giorno dopo, chi ha sostituito/adeguato la strumentazione necessaria al nuovo standard? Un conto è scrivere sul retro-copertina "RIAA", un altro è attuarlo. 

    Detto questo, su un punto il post di Barretta mi lascia perplesso: quando inserisce i 'London' nella lista delle label USA che si sono adeguate allo standard RIAA tra il 1955 e il 1966. Questo significa, rispettando il suo ragionamento, distinguere la produzione vinilica 'Decca' da quella 'London'.
    Tutti le fonti finora sono sempre stati d'accordo su questo punto: Decca (England) e London (USA) sono due etichette diverse dello stesso disco. 
    Due vinili, uno London e l'altro Decca, con laquer master con lo stesso numero e lettera del responsabile del cutting (h. 06 del runout) non  possono avere curve diverse. 

    Faccio un esempio: io sto lentamente selezionando i cofanetti delle sinfonie di Haydn dirette da Antal Dorati alla guida della Philarmonia Hungarica. Al momento ho in scaffale tre cofanetti e altrettanti in ascolto. 
    Due sono London, gli altri sono Decca. Non ho, ovviamente, un doppione London/Decca dello stesso identico cofanetto poiché fino ad oggi non pensavo di dover arrivare a tanto pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 19040c4c-ef1b-4988-9d42-5324db308618; prendo i primi due che ho sottomano:
    London STS 15182/5, 'Haydn Symphonies nos. 73-81'
    Decca HDNB 7-12,'Haydn Symphonies 20-35'

    estraggo il primo disco a disposizione da ciascun cofanetto:
    London STS.15182, Symphony No. 73 in D major
    Decca HDNB.10, Symphony No.27 in G major

    le etichette sono, ovviamente, diverse ma hanno entrambe stampato a c.h12 'MADE IN ENGLAND'; guardiamo ora ciò che più conta: il runout sul vinile, a h 06, dove è indicata il numero del master tape definitivo, quello della laquer master e il responsabile del mastering:
    London: ZAL 10458-1W
    Decca:   ZAL 11879-1W
    Di là dal fatto di "scoprire" che il cofanetto delle sinfonie 73-81 è stato messo in produzione prima dell'altro, vediamo che questi due vinili beneficiano della prima laquer master e, quel che ci interessa qui, a sovrintendere al mastering è lo stesso tecnico, mister 'W'.
    Insomma, stiamo parlando dello stesso prodotto industriale 'made in England'.

    Faccio fatica a credere che Fabrizio Baretta o altri appassionati possano utilizzare per il miglior ascolto possibile di questi due vinili due distinte curve di deenfasi.
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    Messaggio Da mantraone Mer Gen 12 2022, 14:10

    Grazie per il tuo intervento molto competente e circostanziato.

    vedo se il diretto interessato vuole fare un intervento o "rilasciare dichiarazioni" in merito....


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    Messaggio Da pluto Mer Gen 12 2022, 15:25

    mantraone ha scritto:per dovere di cronaca la curva RIAA applicata al disco di Roger Waters era "Is This The Life We Really Want?" era quella Decca.

    non sarebbe male se qualche d'uno facessa la medesima prova sul suo impianto.

    in tutto questo panegirico però mi pare si dimentichi la cosa più importante.

    La prova è stata fatta su un disco molto recente, uscito qualche anno fa e certamente inciso e registrato in digitale. Poi hanno stampato qualche viniluccio non si sa come.

    Si fa la prova e viene fuori che lasciando la curva Decca, si sente meglio.  OK

    Ma a nessuno è venuto qualche dubbio? Cioè si è subito detto si sente meglio, per cui la curva era un'altra etc etc. Ho capito bene?

    Xchè ci si dimentica di una piccola cosa: cambiare le curve, equivale ad inserire (quasi) un equalizzatore tra pre e finale e modificare la risposta dell'impianto. Ergo se ho un impianto e una stanza con un suono un pò chiuso, non ho alcun dubbio che una certa esaltazione della risposta da un certo punto in su, possa dare un risultato migliore che gli ascoltatori finiranno per preferire.
    Ma chi ci dice che quella era la curva giusta etc?  A me pare dubbio che Rogers che è stato un mago e precursore della fase e controfasce (Vedi tecniche Qsound n Amused to Death) abbia sbagliato le cose in modo avventato o lasciato fare al 1° che passava di li x stampare qualche vinile

    Ci siamo dimenticati della variabile (molto varia) rappresentata da impianto + sala di ascolto

    Se parliamo di vecchi dischi ok, ma se il problema si pone x sentire Rogers, be francamente ho più di un dubbio.... e me lo ascolto in digitale (tanto quel disco non mi fa neanche impazzire LaughingLaughing , molto meglio Amused to Death)
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    Messaggio Da pluto Mer Gen 12 2022, 15:30

    @ Bertox

    quindi se un malcapitato avesse la fortuna di possedere tutti i cofanetti Decca con le sinfonie di Haydn - Dorati, come li dovrebbe ascoltare? LaughingLaughing

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    Messaggio Da carloc Mer Gen 12 2022, 15:31

    pluto ha scritto:


    in tutto questo panegirico però mi pare si dimentichi la cosa più importante.

    La prova è stata fatta su un disco molto recente, uscito qualche anno fa e certamente inciso e registrato in digitale. Poi hanno stampato qualche viniluccio non si sa come.

    Si fa la prova e viene fuori che lasciando la curva Decca, si sente meglio.  OK

    Ma a nessuno è venuto qualche dubbio? Cioè si è subito detto si sente meglio, per cui la curva era un'altra etc etc. Ho capito bene?

    Xchè ci si dimentica di una piccola cosa: cambiare le curve, equivale ad inserire (quasi) un equalizzatore tra pre e finale e modificare la risposta dell'impianto. Ergo se ho un impianto e una stanza con un suono un pò chiuso, non ho alcun dubbio che una certa esaltazione della risposta da un certo punto in su, possa dare un risultato migliore che gli ascoltatori finiranno per preferire.
    Ma chi ci dice che quella era la curva giusta etc?  A me pare dubbio che Rogers che è stato un mago e precursore della fase e controfasce (Vedi tecniche Qsound n Amused to Death) abbia sbagliato le cose in modo avventato o lasciato fare al 1° che passava di li x stampare qualche vinile

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    Se parliamo di vecchi dischi ok, ma se il problema si pone x sentire Rogers, be francamente ho più di un dubbio.... e me lo ascolto in digitale (tanto quel disco non mi fa neanche impazzire LaughingLaughing , molto meglio Amused to Death)

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    Messaggio Da Bertox Mer Gen 12 2022, 16:25

    pluto ha scritto:@ Bertox

    quindi se un malcapitato avesse la fortuna di possedere tutti i cofanetti Decca con le sinfonie di Haydn - Dorati, come li dovrebbe ascoltare? LaughingLaughing

    Riaa

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    I've no ideapre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 184438pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 184438.

    Io sono assai fortunato, al riguardo: possiedo un pre phono con il solo tasto d'accensione.pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 184438

    Vuoi cambiare il carico? No se puede!pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 33910pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 528114

    Vuoi montare una MM, perché la tua preziosa MC è in riparazione? Impossible! Buy an another MC cart. Low Gain one, of course!pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 630139pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 921419pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 917604

    Vuoi variare il guadagno? Sì, puoi variare di +/- 10 db ma devi andare da un tecnico competente.
    pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 82529
    Quindi, l'unica cosa che posso fare è godermi Haydn, assai ben registrato by the way, e riflettere sulla sua capacità di sfornare, day by day, così tanta buona musica, usando sapientemente tutte le sue conoscenze per variare i suoi mezzi espressivi.
     Proprio ieri sera stavo ascoltando la Sinf. n. 27, dove il II movimento è un 'andante siciliano' di una bellezza straordinaria, naturalmente scritto da un signore che aveva una conoscenza indiretta, di seconda mano, della musica italiana.
    Si rimane davvero a bocca aperta.

    P.S. Ogni cofanetto è corredato da un saggio sul periodo delle sinfonie in questione e da un'analisi sinfonia per sinfonia di H.C. Robbins Landon. Forse le migliori 'note di copertina' che abbia mai letto.
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    Messaggio Da pluto Mer Gen 12 2022, 16:36

    Mi fai vedere pls foto del cofanetto FFSS?

    I miei sono tutti Decca ... (ehm si li ho tutti Laughing)
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    Messaggio Da Bertox Mer Gen 12 2022, 17:50

    pluto ha scritto:Mi fai vedere pls foto del cofanetto FFSS?

    I miei sono tutti Decca ... (ehm si li ho tutti Laughing)
     
    Credo che per 'FFSS' tu intenda il 'London'. Ho capito bene?
    pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 London10
    Se nel libretto, a pag. 4, hai la foto di Dorati con l'orchestra, non hanno cambiato nulla tranne la copertina. Io, stiamo parlando di fattura editoriale, preferisco i Decca.

    La foto è tratta dal web. Se posso evitare di in...pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 62116    arrabbiarmi con foto via cellulare ora sottosopra, ora ruotate a destra, ora a sinistra, ne guadagno in salutepre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 22474
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    Messaggio Da mantraone Mer Gen 12 2022, 23:12

    Ho sentito Fabrizio Baretta velocemente al telefono oggi pomeriggio, gli ho accennato della cosa, se riesce a trovare un'attimo di tempo e le credenziali del gazebo ci teneva a intervenire a riguardo.

    non aggiungo altro, attendiamo sviluppi.

    Notte a tutti.


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    Messaggio Da JacksonPollock Gio Gen 13 2022, 18:08

    carloc ha scritto:
    pluto ha scritto:


    in tutto questo panegirico però mi pare si dimentichi la cosa più importante.

    La prova è stata fatta su un disco molto recente, uscito qualche anno fa e certamente inciso e registrato in digitale. Poi hanno stampato qualche viniluccio non si sa come.

    Si fa la prova e viene fuori che lasciando la curva Decca, si sente meglio.  OK

    Ma a nessuno è venuto qualche dubbio? Cioè si è subito detto si sente meglio, per cui la curva era un'altra etc etc. Ho capito bene?

    Xchè ci si dimentica di una piccola cosa: cambiare le curve, equivale ad inserire (quasi) un equalizzatore tra pre e finale e modificare la risposta dell'impianto. Ergo se ho un impianto e una stanza con un suono un pò chiuso, non ho alcun dubbio che una certa esaltazione della risposta da un certo punto in su, possa dare un risultato migliore che gli ascoltatori finiranno per preferire.
    Ma chi ci dice che quella era la curva giusta etc?  A me pare dubbio che Rogers che è stato un mago e precursore della fase e controfasce (Vedi tecniche Qsound n Amused to Death) abbia sbagliato le cose in modo avventato o lasciato fare al 1° che passava di li x stampare qualche vinile

    Ci siamo dimenticati della variabile (molto varia) rappresentata da impianto + sala di ascolto

    Se parliamo di vecchi dischi ok, ma se il problema si pone x sentire Rogers, be francamente ho più di un dubbio.... e me lo ascolto in digitale (tanto quel disco non mi fa neanche impazzire LaughingLaughing , molto meglio Amused to Death)

    Ottima e dovuta osservazione.

    Che ho fatto alla prima risposta... pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 650957
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    Messaggio Da Fabrizio Baretta Sab Gen 15 2022, 01:29

    mantraone ha scritto:Grazie per il tuo intervento molto competente e circostanziato.

    vedo se il diretto interessato vuole fare un intervento o "rilasciare dichiarazioni" in merito....
    Salve,

    intervengo volentieri, l'argomento merita, mi interessa condividere questa incredibile esperienza che mi ha permesso di capire quanto poco e male avessi ascoltato la mia quarantennale raccolta di lp; se posso fare evitare ad altri i miei ( e di gran parte della mia generazione) errori, se posso contribuire a fare un pò di chiarezza in questo incredibile abbaglio.....lo faccio con piacere.

    Ho letto i vostri interventi , le vostre obiezioni,  i dubbi da voi manifestati, sono legittimi, sono le stesse cose che ho pensato io per anni, sono i dogmi tramandati (questi ed altri) con i quali siamo cresciuti in questo hobby sui quali abbiamo costruito le nostre esperienze; provate a pensare un attimo come ci sono rimasto io che mi consideravo un Audiofilo evoluto , con quarant'anni di esperienza ....buttati alle ortiche. Io ci sono arrivato, casualmente , a 65 anni di età, la maggior parte di voi ha invece un sacco di tempo davanti per godersi al meglio i propri vinili che, volente o nolente. , restano a tutt'oggi la migliore e più appagante maniera per ascoltare la musica riprodotta.

    Purtroppo non c'è letteratura in merito, solo di recente sono usciti studi frutto di ricerche degli operatori del software utilizzato per ill trasferiento in files delle discografie contenute nelle grosse biblioteche; anche questi però riguardano la discografia antecedente gli accordi RIAA.

    L'unica maniera per verificare e scoprire come stanno realmente le cose è...ascoltare e provare.
    E' quello che ha fatto il produttore del fono Zanden (undici pagine relative all'abbinamento curva etichetta), uno dei pochi e dei primi ad invitare all'uso delle curve anche nella discografia post '55. 
    E' quello che praticamente ho fatto io, ho ascoltato centinaia di lp, mi sono confrontato con gli amici, con altri appassionati, ho fatto dimostrazioni in pubblico alle manifestazioni, sia qui che all'estero.

    Non è poi così difficile, le differenze con alcune curve sono veramente tante ; i dischi Deutsche Grammophon per esempio, dai più considerati scarsi a livello di registrazione , con la curva e la polarità corrette ,rifioriscono a nuova vita.
    Riascoltare correttamente ora i propri lp ci fa capire  quanto l'errata curva sia in grado di vanificare gli investimenti in testine e bracci


    Spero di avere contrìbuito a stimolare  la curiosità ed il dubbio.

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    Messaggio Da Fabrizio Baretta Sab Gen 15 2022, 01:53

    Bertox ha scritto:
    pluto ha scritto:@ Bertox

    quindi se un malcapitato avesse la fortuna di possedere tutti i cofanetti Decca con le sinfonie di Haydn - Dorati, come li dovrebbe ascoltare? LaughingLaughing

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    Io sono assai fortunato, al riguardo: possiedo un pre phono con il solo tasto d'accensione.pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 184438

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    Vuoi variare il guadagno? Sì, puoi variare di +/- 10 db ma devi andare da un tecnico competente.
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    Quindi, l'unica cosa che posso fare è godermi Haydn, assai ben registrato by the way, e riflettere sulla sua capacità di sfornare, day by day, così tanta buona musica, usando sapientemente tutte le sue conoscenze per variare i suoi mezzi espressivi.
     Proprio ieri sera stavo ascoltando la Sinf. n. 27, dove il II movimento è un 'andante siciliano' di una bellezza straordinaria, naturalmente scritto da un signore che aveva una conoscenza indiretta, di seconda mano, della musica italiana.
    Si rimane davvero a bocca aperta.

    P.S. Ogni cofanetto è corredato da un saggio sul periodo delle sinfonie in questione e da un'analisi sinfonia per sinfonia di H.C. Robbins Landon. Forse le migliori 'note di copertina' che abbia mai letto.
    Salve,

    posseggo l'integrale delle Sinfonie di Haydn nella versione di Solti con la Philarmonia Ungarica; la mia è una edizione DECCA stampata in Germania, la curva è TELDEC e la differenza rispetto alla RIAA è notevole. Con l'occasione mi sono ascoltato un disco London FFRR stampato in USA ...anche in questo caso la prestazione corretta si ottiene con la curva DECCA , per cui convengo con l'appunto sollevato sulla errata attribuzione dei London alla curva EMI. Provvederò a correggere la bozza del manuale del fono.
    Ancora una volta il confronto porta a risultati positivi.

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    Messaggio Da colombo riccardo Sab Gen 15 2022, 13:32

    Pre phono di riferimento assoluto

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    Messaggio Da Bertox Sab Gen 15 2022, 20:03

    Fabrizio Baretta ha scritto:Salve,

    posseggo l'integrale delle Sinfonie di Haydn nella versione di Solti con la Philarmonia Ungarica; la mia è una edizione DECCA stampata in Germania, la curva è TELDEC e la differenza rispetto alla RIAA è notevole.[...] 

    Fabrizio Baretta

    [tagli e grassetto: Bertox]

    Come già detto, condivido in toto il metodo induttivo che comincia a delinearsi in questo 3d: dal particolare al generale. Si parte dall’esperienza, il concreto, e poi si cerca da questa di arrivare a una teoria, l’astratto.

    E quindi provo a dialogare con grande piacere con Fabrizio Baretta e tutti gli altri audiofili che vorranno partecipare, toccando un punto alla volta e seguendo quel distico che il mio docente di ‘Filosofia Teoretica’ era solito ripetere:

    “Testi alla mano, riferimenti precisi, discorsi concreti”.

     Un argomento alla volta:

    confronto vinile Decca ‘made in England’ con vinile Decca ‘made in Germany’. 

    Fabrizio, 
    credo che tu abbia scritto Solti intendendo scrivere Dorati; correggimi se sbaglio ma penso che stiamo parlando delle stesse registrazioni Decca del monumentale corpus sinfonico di Haydn con l’orchestra di quei professori d’orchestra rifugiati in Europa occidentale all’indomani della repressione della ‘rivoluzione ungherese’ del 1956; in poche parole:
    stiamo parlando delle stesse registrazioni stampate in edizioni e nazioni distinte.

    Detto questo, dei Decca ‘made in Germany’ io ne ho pochissimi esemplari. Il primo che trovo qui tra gli scaffali è:

    Decca DK 11510/1-2, Tschaikowsky, Schwannensee Ballet, Orchestre de la Suisse Romande, Ernest Ansermet.


    pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 Chaico10


    Se prendo uno dei due dischi in mano e guardo e l’etichetta e il runout non posso che concordare con te: è un disco stampato in Germania, utilizzando molto probabilmente una copia del nastro master britannico. 

    Infatti, sul runout a h. 06 trovo il codice identificativo del master Decca ma senza quello della laquer master e del tecnico responsabile Decca del mastering. Ecco quel che leggo:

    ZAL 4248

    come sappiamo, in un disco Decca/London ‘made in England’ troviamo sempre - questo fin a poco tempo prima dell’arrivo del CD nei primi anni ’80 - dopo il n° di master queste due indicazioni: laquer master e tecnico responsabile del mastering. 

    Approfitto dell’articolo di Fremer che ho citato nel post n° 29 dove ho appreso che ‘L’ sta per il “Decca mastering engineer George Bettyes” e, con quel briciolo di memoria rimasta, vado a colpo sicuro a prendere il cofanetto Decca SDDA 261-9; questo:





    pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 Brahms10



    e nel primo dei nove LP trovo in Side 1:

    ZAL  9836/1L

    eccolo qui il nostro “Decca mastering engineer George Bettyes”, Mr. 'L', intento a maneggiare la laquer master n° 1 del nastro master 9836 per sfornarci un vinile in tutto e per tutto ‘made in England’ con un tornio incisore, magari, forse, ‘custom made’ come erano - e di questo invece siamo certi - 'custom made' le apparecchiature elettroniche con cui la Decca registrava (si veda, al riguardo, per es., il libretto che accompagna molti CD Decca della serie ‘Legends’, con informazioni tecniche e foto dei registratori e mixer usati dalla Decca).

    Quello che possiamo dire per certo, tornando al confronto Decca made in England/Decca ‘made in Germany’ è che il tornio incisore della ‘Teldec-Telefunken-Schallplatten-GMBH.,Hamburg’ - questa è la scritta sulla circonferenza dell’etichetta del mio DK 11510/1-2


    pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 Label_10



    non è solo fisicamente un altro tornio ma, forse, un altro modello, con altre caratteristiche e, magari questo modello diverso porta con sé in dote ... una diversa curva d’equalizzazione.

    Torniamo ai dati di fatto: un’altra cosa che possiamo dire con certezza, utilizzando il tatto e la vista   pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 625723  , è che la fattura dei due LP del DK 11 11510/1-2 assomiglia maledettamente a quella del mio 
    Telefunken SKW 4 / 1-2, J. S. Bach, Das Kantatenwerk 4; questo:





    pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 Bach_k10





    pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 Label_11




    A questo punto, avete già capito dove voglio arrivare: sto spezzando una lancia, in via puramente ipotetica, senza un accidenti di prova "auditiva"  pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 999153  da parte mia, a favore della tesi di Fabrizio Beretta:
    se con il pre fono multi curve, di Fabrizio o di altri, il migliore ascolto di questi due LP venisse fatto con la stessa curva e questa fosse distinta da quella utilizzata come la più apprezzabile per i Decca/London/FFSS ‘made in England’, si potrebbe dire che la differenza la fa il tornio incisore/processo di mastering piuttosto che la dichiarata aderenza alla ufficialmente accettata curva RIAA.

    Quello che invece posso affermare con cognizione di causa è che questa edizione ‘made in England’:



    pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 D92d-510



    suona sul mio pre phono solo RIAA - posto che esista un solo standard RIAA e anche su questo bisognerebbe indagare  pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 941176; ci ritornerò, se il 3d prosegue, come spero - in maniera leggermente diversa e, per me, migliore della stampa tedesca che possedevo prima di questa.

    Purtroppo non ho più gli estremi del cofanetto ‘made in Germany’ che è stato restituito al mio pusher - Dio lo protegga  pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 536344  - dopo un confronto capillare, vinile per vinile. 

    Ovviamente, ho tenuto l’edizione che suonava alle mie orecchie più musicale, più ricca d’armonici, più vicina alla “real thing”: usate l’espressione che più vi aggrada. 
    Ricordo, però, che la decisione fu difficile perché la differenza era davvero sottile e il vinile della stampa tedesca era dannatamente silenzioso, migliore di quello ora in mio possesso. 

    Quindi se Fabrizio avesse ragione, la restituzione del "doppione", mossa che a me sembrava tipica di un ascoltatore intelligente, attento a non cadere nella trappola del collezionista dedito all’accumulo compulsivo di materiale vinilico, sembrerebbe tramutarsi in una stronxxxa pazzesca pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 2210243633 ...

    Per oggi basta così.

                                   to be continued
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    Messaggio Da pluto Dom Gen 16 2022, 11:33

    Buon giorno e un benvenuto a Baretta

    Solo qualche precisazione

    1) Bertox: hai preso 2 dischi sbagliati a mio avviso. Intanto l'Ansermet con il Lago dei Cigni che hai postato è una ristampa.
    Il disco classico che tutti conoscono è un Decca Decca. registrazione del 58 presso la Victoria Hall di Ginevra

    Il cofanetto di Haydn è un serie treasury.  Che suona certamente bene e che costa normalmente poco. ma che io raccomando solo se si vuol conoscere l'opera, sentendo bene e spendendo poco. In entrambi i casi mi sento di consigliare ad un musicofilo l'acquisto degli originali, non necessariamente le 1e stampe, ma gli originali che sono diversi

    2) Baretta:  Zanden ci è arrivato abbastanza tardi a questa storia della Riaa.  Che io sappia prima di lui (commercialmente parlando) il patron FM aveva già fatto uscire 2 fono con prerogative ben superiori a Zanden che invece da solo 3/4 curve selezionabili.
    I fono FM sono tutti dotati di un allegato con la descrizione delle curve di un centinaio ca di etichette diverse e di come la FM suggerisce di posizionare le 2 manopole che servono ad equalizzare la curva nel modo più opportuno.

    Parliamo di 15 anni fa almeno e lo dico con cognizione di causa, visto che li ho avuti entrambi e per lungo tempo.
    In questo forum credo solo io e il compianto amico Pietro usavamo fono FM

    Più o meno stesso periodo, anche EMT tirò fuori un pre fono analogo, x analogo intendo con le manopole regolabili in continuità x adattarsi virtualmente ad ogni etichetta e di derogare a piacere dall'indicazione di base. In altre parole nella ricerca della curva su misura come compromesso tra curva ideale di partenza, impianto e stanza.

    Poi sono venuti i Boulder (4 curve selez: Riaa, Columbia, Decca, Emi) Zanden, AR, etc etc

    3) Personalmente dubbi ne ho pochi e conosco bene il problema. Quando ho sollevato i dubbi non erano tanto x me quanto x gli altri lettori.
    Volevo metterli in guardia su quello che stavano facendo e che temo faranno avendo il tarlo di ascoltare meglio il disco di Rogers (cioè un'incisione digitale)

    Qua di 65enni con collezioni importanti non è che ce ne siano poi così tanti. La grande maggioranza è rappresentata da giovani che si stanno avvicinando ora o da persone di media età che forse non arrivano ad un migliaio di dischi a casa.
    Il grosso ascolta con la liquida o CD e se arriva ai Beatles è già tanto. Figuriamoci ad Ansermet o Dorati

    Conoscere il problema è molto utile ed in questo mi rallegro x averlo portato pubblicamente all'attenzione (nel ns piccolo si era fatto già anche qua diversi anni fa ma solo in qualche discussione).  

    Se prendo i dischi DG che Lei cita (o Tu citi forumisticamente forse meglio), anche li ci sarebbe da aprire un mondo. Perché non è vero che tutti i DG beneficiano di una curva ad hoc. Se parliamo dei vecchi Tulip, quelli che pesavano più di un 180 gr, sicuramente si, ma quelli recenti? A dar retta al buon Pierre Bolduc anche i nastri DG beneficiano di un'equalizzazione o meglio decodifica particolare; ne parlò sulla sua rivista nella notte dei tempi.

    Il mio spassionato consiglio è quello di comprare tanti bei dischi, tenerli puliti sempre, ascoltarli, appassionarsi, comprare un fono di ottima qualità così come un buon giradischi. Tenendo presente che questo problema esiste. 
    Se la collezione vinilica aumenterà così come la passione, allora....

    Buoni ascolti a tutti
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    Messaggio Da mantraone Dom Gen 16 2022, 12:29

    pluto ha scritto:Buon giorno e un benvenuto a Baretta

    Solo qualche precisazione


    3) Personalmente dubbi ne ho pochi e conosco bene il problema. Quando ho sollevato i dubbi non erano tanto x me quanto x gli altri lettori.
    Volevo metterli in guardia su quello che stavano facendo e che temo faranno avendo il tarlo di ascoltare meglio il disco di Rogers (cioè un'incisione digitale)

    Qua di 65enni con collezioni importanti non è che ce ne siano poi così tanti. La grande maggioranza è rappresentata da giovani che si stanno avvicinando ora o da persone di media età che forse non arrivano ad un migliaio di dischi a casa.
    Il grosso ascolta con la liquida o CD e se arriva ai Beatles è già tanto. Figuriamoci ad Ansermet o Dorati

    Conoscere il problema è molto utile ed in questo mi rallegro x averlo portato pubblicamente all'attenzione (nel ns piccolo si era fatto già anche qua diversi anni fa ma solo in qualche discussione).  

    Se prendo i dischi DG che Lei cita (o Tu citi forumisticamente forse meglio), anche li ci sarebbe da aprire un mondo. Perché non è vero che tutti i DG beneficiano di una curva ad hoc. Se parliamo dei vecchi Tulip, quelli che pesavano più di un 180 gr, sicuramente si, ma quelli recenti? A dar retta al buon Pierre Bolduc anche i nastri DG beneficiano di un'equalizzazione o meglio decodifica particolare; ne parlò sulla sua rivista nella notte dei tempi.

    Il mio spassionato consiglio è quello di comprare tanti bei dischi, tenerli puliti sempre, ascoltarli, appassionarsi, comprare un fono di ottima qualità così come un buon giradischi. Tenendo presente che questo problema esiste. 
    Se la collezione vinilica aumenterà così come la passione, allora....

    Buoni ascolti a tutti

    a mio avviso la parte interessante è proprio questa, chi ha iniziato questo 3D rientra nella categoria "relativamente giovani" con meno di un migliaio di dischi.....  pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 775355 pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 775355 e che si domanda se può fare qualche cosa per ascoltare al meglio il materiale in suo possesso, tutto qui.

    prima di tutto, siamo veramente convinti che il disco di Roger Waters Is This The Life We Really Want? sia una incisione da master digitale? copio e incollo le info di DiscoGS sulla prima stampa:

    Copyright © – Jule Pond Productions LLC
    Copyright fonografico ℗ – Jule Pond Productions LLC
    Casa discografica – Sony Music Entertainment International Services GmbH
    Distribuito da – Sony Music Entertainment
    Concesso in licenza a – Columbia
    Studio di registrazione – United Recording Studios
    Studio di registrazione – Fivestar Studio
    Studio di registrazione – Electric Lady Studios
    Studio di registrazione – Wack Formula
    Masterizzato presso – Gateway Mastering
    Masterizzato presso – Alchemy Mastering
    Incisione su acetato – Alchemy Mastering
    Inciso presso – MPO – 121364

    Note
    Comes in a gatefold cover, inner sleeves with lyrics. Pressed on 180 Gram vinyl
    Download code included.
    Made in the EU.


    Mastered At: Alchemy Mastering + Mastered By [Vinyl]:Barry Grint info from the credits. Lacquer Cut At and Lacquer Cut By Bazza (2) from runout. Bazza(2)=Barry Grint

    **********************************


    da quello che sono riusciti a capire il produttore di questo disco Nigel Godrich è un convinto del "tutto analogico" come per i Radiohead .... ma ovviamente potrei sbagliare.


    Ora, la vera domanda sarebbe, quanto del materiale dagli anni 90 ad oggi è stampato con una curva che dovrebbe essere RIAA ma non lo è? 5%? 10%?  Come "mappare" tutto questo?


    Quindi, se avessi un pre-phono con almeno un paio di curve potrei ascoltarlo in modo corretto? (nel 3D sono stati citati pre-phono importanti da costo non sensato nel mio impianto, ma altri con 2 curve hanno un prezzo della stessa fascia del mio Rega Aria.... quindi...


    La cosa più bella, sarebbe radunare qualche disco simile a questo di Waters e ascoltare con le proprie orecchie possibilmente senza fretta e con calma per fare le opportune considerazioni? (tra l'altro un possessore del pre-phono di Baretta dalle mie parti ci sarebbe...) servirebbe solo acquistare i vinili per ascoltarli da lui, sempre se ovviamente non si abusa della gentilezza e cortesia....




    Buona domenica a tutti.


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    Messaggio Da lalosna Dom Gen 16 2022, 14:35

    colombo riccardo ha scritto:Pre phono di riferimento assoluto

    https://www.mil-media.com/LOCi.html
    Gran bell'apparecchio, probabilmente eccessivo per un utilizzo casalingo con 8  livelli di intervento per l'equalizzazione, ma se si hanno parecchi dischi ante anni 60 può essere la soluazione


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    Messaggio Da Bertox Dom Gen 16 2022, 18:34

    pluto ha scritto:Buon giorno e un benvenuto a Baretta

    Solo qualche precisazione

    1) Bertox: hai preso 2 dischi sbagliati a mio avviso. Intanto l'Ansermet con il Lago dei Cigni che hai postato è una ristampa.
    Il disco classico che tutti conoscono è un Decca Decca. registrazione del 58 presso la Victoria Hall di Ginevra

    Il cofanetto di Haydn è un serie treasury.  Che suona certamente bene e che costa normalmente poco. ma che io raccomando solo se si vuol conoscere l'opera, sentendo bene e spendendo poco. In entrambi i casi mi sento di consigliare ad un musicofilo l'acquisto degli originali, non necessariamente le 1e stampe, ma gli originali che sono diversi
    [...]
    @pluto ,

    scusami tanto ma, francamente non capisco il senso di quanto sopra in relazione al 3d e, quanto al merito, non lo condivido, né poco né punto. 

    Decca Ansermet:

    So bene che stiamo parlando di una registrazione di fine anni ’50. E quindi? 

    Qui l’argomento è:
    registrazioni Decca/London riversate in vinile in Germania che, secondo Baretta, a partire dalla sua esperienza d’ascolto, suonano meglio se ascoltate con la curva Teldec.

    Io ho tirato fuori dallo scaffale una qualsiasi registrazione Decca con stampaggio Teldec e ho ravvisato le somiglianze nella fattura dei vinili con i Teldec/Telefunken registrati e prodotti ‘made in Germany’. 
    Ho semplicemente riscontrato de visu la probabile stessa provenienza del cruciale processo di mastering di due dischi, uno la cui registrazione su nastro analogico  è ‘made in England’ by Decca e l’altro ‘made in Germany by Teldec/Telefunken.

    Da questo punto di vista, che è l'unico che conta qui, secondo l’esperienza di Baretta il mio Decca/Telefunken dovrà essere suonato con la stessa curva utilizzata per i vinili Teldec/Telefunken “nativi”. 
    Sicuramente, se avrò modo di partecipare a un ascolto gestito da un pre phono "multi curve" questo "Ansermet/Decca/Telefunken" me lo porterò con me, proprio perché l'esito del suo ascolto con le varie curve è particolarmente interessante.
     
    Che poi questa stampa 'made in Germany' d'inizio anni '70, suonata al meglio delle sue possibilità, molto probabilmente non reggerà il confronto con un Decca 'wide band' made in England in ottime condizioni viniliche è una considerazione ovvia, che condivido, visto che la maggior parte dei miei post è incentrato su questo argomento, ma che qui non c'entra nulla.

    Questa è una foto dell' Ansermet in questione, in versione Decca 'wide band', giusto per favorire le adeguate conoscenze a chi si sta avvicinando al vinile da poco e legge questa sezione del Gazebo voglioso d'apprendere. Più fonti datano al 1959 l'uscita del disco. Tu citi il 1958 come data della registrazione, nel libretto della mia ristampa è indicata 'marzo 1959' ma poco importa, magari la tua fonte è più accurata. Anche qui è indicato Ginevra, 'Genf', come luogo della registrazione.


       


    pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 W_band10

    Già che ci siamo la cover:



    pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 Anserm10




    London

    "London Records introduced the London Stereo Treasury Series line of low-priced classical LPs in January 1967. The series includes remastered reissues of London ffrr recordings, as well as entirely new recordings. Catalog numbers begin with "STS", and several distinct wordmarks for this series can be seen on releases, either exclusively or in combination, spelling "Treasury Series", "STS", and/or "Stereo Treasury Series".

    https://www.discogs.com/label/220568-Treasury-Series

    Mi dispiace appesantire questo 3d con considerazioni che possono apparire un pò tangenziali; però, insomma...  

    Stiamo attenti alle date, per cortesia. Qui si sta dicendo che la London, a partire dal 1967 lancia una collana di riedizioni/ristampe per il mercato così come nuove registrazioni che pubblicherà sotto il logo 'London Stereo Treasury Series'. 
    Ora, il corpus Haydn/Dorati/Philarmonia Hungarica data dai primi anni '70,  non conosco altre edizioni 'London' di questi titoli e, comunque, per i Decca/London ciò che conta è scritto chiaro e tondo sul vinile. 

    Non facciamoci deviare dalle politiche di marketing delle case discografiche e stiamo attenti a come usiamo l'espressione "vinili originali": "originale" riferito a vinile/stampa è per me  la parola più equivoca - in senso aristotelico: veicolante più significati diversi, opposto a 'univoco' - del mondo analogico. Fosse per me, l'abolireipre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 650957. In bocca a molti audiofili, fa più danni della grandinepre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 921419.

    I vinili presenti all’interno del mio cofanetto London sono perfettamente paragonabili come fattura e come suono a quelli dei cofanetti Decca che sono a scaffale o in ascolto. Anche perché, semplicemente sono gli stessi con etichette diverse.

    Poi, come per qualsiasi vinile, dipende dalla combinazione laquer master /metal mother / stamper e...last but not least condizione del vinile

    Ora, se c’è una casa discografica che aiuta l’utente a capire che tipo di disco ha in mano, questa è la Decca. 
    Come già detto, con i Decca/London ‘made in England’, tutte le emissioni, SXL, Ace of Diamonds, ecc.,  riportano sul runout  quel che si può sapere di un vinile. Indipendentemente, quindi, dalle scelte commerciali dell’etichetta.

    Anzi, per dirla tutta con quel cofanetto London sono stato più fortunato che con quello Decca già in scaffale.

    Giusto per chiarire:
    London STS 15182; Symphony No. 73;  
    runout h. 06: ZAL 10458/1W; h.09: 1; h.03: C

    Decca HDN.21; Symphony No. 53;
    runout h. 06 ZAL 9664/4W; h.09: 1; h.03: C

    Come si vede, il vinile con il logo London - perché di questo si tratta, stiamo parlando di due dischi ‘made in England’ -  è sulla carta una stampa migliore di quello Decca.

    London: vinile stampato con il 3° stamper ottenuto dalla 1° metal mother, a sua volta scaturita dalla 1° laquer master.

    Decca: anche qui abbiamo un vinile “sfornato” con il 3° stamper, frutto della 1° metal mother che però nasce dalla 4° laquer master.   

    [Codice stamper Decca/London:   
    B U C K I N G H A M
    1 2 3 4  5 6 7 8 9 10
     una mia sintesi su come nasce un vinile e sui codici identificativi dei dischi Decca, si trova qui, in 'analogico', 3d 'Laquers ???', mes.n°4; ora a pag.2]

    Insomma, per quanto riguarda i cofanetti "London Treasury Series' dell'integrale delle sinfonie di Haydn/Dorati/Philarmonia Hungarica in mio possesso nessun dubbio: sono stampe dello stesso livello dei fratellini Decca, uscite in contemporanea nei primi anni '70. 

    E quindi ai musicofili/audiofili dico - contro il mio interessepre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 184438pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 184438 , visto che la mia integrale non è completata: andate, guardate le condizioni del vinile, date un' occhiata all'etichetta a h. 12 se riporta 'made in England', una al runout senza essere troppo esigenti, e comprate tranquilli. 



    Qui una foto - sempre via Web - di un vinile London di un altro cofanetto non in mio possesso perfettamente sovrapponibile ai miei; il 'made in England' a h. 12 è ben visibile. 



    pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 London11

    Mi scuso per l'
    pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 481940 che spero sia considerato parziale. Spero che il 3d continui.
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    Messaggio Da heartbreaker Dom Gen 16 2022, 22:51

    Non credo che si possa andare ot perché se parliamo di "macchine" molto sofisticate che possono utilizzare carburanti diversi, possiamo e dobbiamo parlare anche di questi.
    Devo andare a ristudiarmi il problema, affrontato ormai molto tempo fa;quello che per ora ricordo è che dopo l'accordo (al ribasso) da cui venne fuori la RIAA, la maggior parte delle case discografiche NON modifico' le apparecchiature per non affrontare i costi. Quindi, sempre se non ricordo male, l'unica ad incidere Riaa da subito fu la RCA.
    La riprova la ho avuta quando ho confrontato la prima uscita della De Agostini classica(Bolduc ha scritto di avere fatto le incisioni assolutamente conformi alla Riaa) con l'originale che già avevo. È un disco DG. Ebbene effettivamente suonano abbastanza diversi, fatta salva la digitalizzazione.
    Se poi le case discografiche abbiano continuato ad incidere fuori norma, anche dopo la dismissione dei vecchi apparecchi diventati obsoleti anche per consunzione, non lo so.
    So solo che in GB alcuni giovani intraprendenti si sono comperati in saldo Studer A80 e incidono full analog anche e soprattutto rock, perché suona meglio. Non credo che quando portano a stampare i master usino codifiche diverse dalla Riaa. (E qui siamo veramente OT)
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    Messaggio Da mantraone Dom Gen 16 2022, 23:47

    per completezza il vinile in mio possesso del disco di Waters è 

    https://www.discogs.com/it/release/12213433-Roger-Waters-Is-This-The-Life-We-Really-Want

    C-192609
    AL88985436491

    quindi:

    • Matrice / Runout (Label side A): AL88985436491



    • Matrice / Runout (Variant 2 - runout side A): AL88985436491-A2 BAZZA ALCHEMY MPO [etched] MPO 18 30964 [stamped]






    Stiamo parlando avviamente della prima facciata "A".


    E chiedo a Baretta, potrebbe essere una di quello stamate non "RIAA standard" ma quindi curva DECCA?


    SE ALTRI HANNO QUESTO VINILE POSTANO I LORO "NUMERI"?


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    Messaggio Da Fabrizio Baretta Ven Gen 21 2022, 19:14

    Bertox ha scritto:
    Fabrizio Baretta ha scritto:Salve,

    posseggo l'integrale delle Sinfonie di Haydn nella versione di Solti con la Philarmonia Ungarica; la mia è una edizione DECCA stampata in Germania, la curva è TELDEC e la differenza rispetto alla RIAA è notevole.[...] 

    Fabrizio Baretta

    [tagli e grassetto: Bertox]

    Come già detto, condivido in toto il metodo induttivo che comincia a delinearsi in questo 3d: dal particolare al generale. Si parte dall’esperienza, il concreto, e poi si cerca da questa di arrivare a una teoria, l’astratto.

    E quindi provo a dialogare con grande piacere con Fabrizio Baretta e tutti gli altri audiofili che vorranno partecipare, toccando un punto alla volta e seguendo quel distico che il mio docente di ‘Filosofia Teoretica’ era solito ripetere:

    “Testi alla mano, riferimenti precisi, discorsi concreti”.

     Un argomento alla volta:

    confronto vinile Decca ‘made in England’ con vinile Decca ‘made in Germany’. 

    Fabrizio, 
    credo che tu abbia scritto Solti intendendo scrivere Dorati; correggimi se sbaglio ma penso che stiamo parlando delle stesse registrazioni Decca del monumentale corpus sinfonico di Haydn con l’orchestra di quei professori d’orchestra rifugiati in Europa occidentale all’indomani della repressione della ‘rivoluzione ungherese’ del 1956; in poche parole:
    stiamo parlando delle stesse registrazioni stampate in edizioni e nazioni distinte.

    Detto questo, dei Decca ‘made in Germany’ io ne ho pochissimi esemplari. Il primo che trovo qui tra gli scaffali è:

    Decca DK 11510/1-2, Tschaikowsky, Schwannensee Ballet, Orchestre de la Suisse Romande, Ernest Ansermet.


    pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 Chaico10


    Se prendo uno dei due dischi in mano e guardo e l’etichetta e il runout non posso che concordare con te: è un disco stampato in Germania, utilizzando molto probabilmente una copia del nastro master britannico. 

    Infatti, sul runout a h. 06 trovo il codice identificativo del master Decca ma senza quello della laquer master e del tecnico responsabile Decca del mastering. Ecco quel che leggo:

    ZAL 4248

    come sappiamo, in un disco Decca/London ‘made in England’ troviamo sempre - questo fin a poco tempo prima dell’arrivo del CD nei primi anni ’80 - dopo il n° di master queste due indicazioni: laquer master e tecnico responsabile del mastering. 

    Approfitto dell’articolo di Fremer che ho citato nel post n° 29 dove ho appreso che ‘L’ sta per il “Decca mastering engineer George Bettyes” e, con quel briciolo di memoria rimasta, vado a colpo sicuro a prendere il cofanetto Decca SDDA 261-9; questo:





    pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 Brahms10



    e nel primo dei nove LP trovo in Side 1:

    ZAL  9836/1L

    eccolo qui il nostro “Decca mastering engineer George Bettyes”, Mr. 'L', intento a maneggiare la laquer master n° 1 del nastro master 9836 per sfornarci un vinile in tutto e per tutto ‘made in England’ con un tornio incisore, magari, forse, ‘custom made’ come erano - e di questo invece siamo certi - 'custom made' le apparecchiature elettroniche con cui la Decca registrava (si veda, al riguardo, per es., il libretto che accompagna molti CD Decca della serie ‘Legends’, con informazioni tecniche e foto dei registratori e mixer usati dalla Decca).

    Quello che possiamo dire per certo, tornando al confronto Decca made in England/Decca ‘made in Germany’ è che il tornio incisore della ‘Teldec-Telefunken-Schallplatten-GMBH.,Hamburg’ - questa è la scritta sulla circonferenza dell’etichetta del mio DK 11510/1-2


    pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 Label_10



    non è solo fisicamente un altro tornio ma, forse, un altro modello, con altre caratteristiche e, magari questo modello diverso porta con sé in dote ... una diversa curva d’equalizzazione.

    Torniamo ai dati di fatto: un’altra cosa che possiamo dire con certezza, utilizzando il tatto e la vista   pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 625723  , è che la fattura dei due LP del DK 11 11510/1-2 assomiglia maledettamente a quella del mio 
    Telefunken SKW 4 / 1-2, J. S. Bach, Das Kantatenwerk 4; questo:





    pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 Bach_k10





    pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 Label_11




    A questo punto, avete già capito dove voglio arrivare: sto spezzando una lancia, in via puramente ipotetica, senza un accidenti di prova "auditiva"  pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 999153  da parte mia, a favore della tesi di Fabrizio Beretta:
    se con il pre fono multi curve, di Fabrizio o di altri, il migliore ascolto di questi due LP venisse fatto con la stessa curva e questa fosse distinta da quella utilizzata come la più apprezzabile per i Decca/London/FFSS ‘made in England’, si potrebbe dire che la differenza la fa il tornio incisore/processo di mastering piuttosto che la dichiarata aderenza alla ufficialmente accettata curva RIAA.

    Quello che invece posso affermare con cognizione di causa è che questa edizione ‘made in England’:



    pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 D92d-510



    suona sul mio pre phono solo RIAA - posto che esista un solo standard RIAA e anche su questo bisognerebbe indagare  pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 941176; ci ritornerò, se il 3d prosegue, come spero - in maniera leggermente diversa e, per me, migliore della stampa tedesca che possedevo prima di questa.

    Purtroppo non ho più gli estremi del cofanetto ‘made in Germany’ che è stato restituito al mio pusher - Dio lo protegga  pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 536344  - dopo un confronto capillare, vinile per vinile. 

    Ovviamente, ho tenuto l’edizione che suonava alle mie orecchie più musicale, più ricca d’armonici, più vicina alla “real thing”: usate l’espressione che più vi aggrada. 
    Ricordo, però, che la decisione fu difficile perché la differenza era davvero sottile e il vinile della stampa tedesca era dannatamente silenzioso, migliore di quello ora in mio possesso. 

    Quindi se Fabrizio avesse ragione, la restituzione del "doppione", mossa che a me sembrava tipica di un ascoltatore intelligente, attento a non cadere nella trappola del collezionista dedito all’accumulo compulsivo di materiale vinilico, sembrerebbe tramutarsi in una stronxxxa pazzesca pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 2210243633 ...

    Per oggi basta così.

                                   to be continued
    Salve,

    Provo a dare alcune risposte ai quesiti posti:

    @Bertox

    confronto vinile Decca ‘made in England’ con vinile Decca ‘made in Germany’. 

    Non ho in casa la ristampa tedesca del Lago dei Cigni/Ansermet , però ho parecchi altri LP coevi
    Decca -Telefunken-Teldec :

    https://www.discogs.com/it/release/4064564-Ludwig-van-Beethoven-Vladimir-Ashkenazy-Chicago-Symphony-Orchestra-Georg-Solti-Die-5-Klavierkonzerte

    https://www.discogs.com/it/release/3241356-Mussorgsky-Vladimir-Ashkenazy-Zubin-Mehta-Los-Angeles-Philharmonic-Orchestra-Bilder-Einer-Ausstellun

    https://www.discogs.com/it/release/19091527-Berlioz-Georg-Solti-Chicago-Symphony-Orchestra-Symphonie-Fantastique/image/SW1hZ2U6NjEyNjQwOTk=


    Tutte sono ristampe di album originariamente  DECCA UK:
    Provo comunque ad ascoltarli ,inizialmente con la RIAA standard :sembrano andare bene, timbricamente accettabili ma l’immagine è piatta, non c’è la scansione dei piani, 
    gli strumenti sembrano occupare una fascia orizzontale centrale.
    Inserisco la curva DECCA /Teldec ,timbricamente meno convincente, il suono si sgancia ancora meno dai diffusori.e permane il senso di piattezza.
    Sulla scorta di esperienze precedenti, provo la vecchia curva Telefunken /Philips…ed è quella giusta: il palcoscenico si apre  e si espande , il suono si sgancia totalmente dai diffusori, aumentano i rilasci armonici e si ha una sensazione di maggior fruibilità del tutto.

    Provo anche Bach/Leonhard Kantatenwerk.

    Di queste Cantate ho delle ristampe  più recenti dei primi anni ’80 , 

    https://www.discogs.com/it/release/5464535-Johann-Sebastian-Bach-Das-Kantatenwerk-Complete-Cantatas-BWV-61-64-Vol-16/image/SW1hZ2U6MTEyNTQ2MzE=

    Come si può  vedere il marchio è TELDEC e c’è l’etichetta DMM , provo ad ascoltare,
    Inserisco la curva Telefunken/Philips…..inascoltabili , provo la RIAA …poca aria scena piatta , voci non proprio intelligibili, suono che non si sgancia totalmente dai diffusori.
    Inserisco la curva TELDEC /Decca (DIN 45537)…..ecome sempre succede quando si usa la curva corretta, si sente che non ci sono costrizioni, che il suono fluisce libero, che la scena si amplia e si arricchisce , che le voci sono molto più intellegibili.

    Cosa dire ?  Nulla di certo, solo congetture , quella più verosimile  è che :

    Come era avvenuto in precedenza negli USA (all’entrata in vigore della convenzione RIIA, molte etichette non cambiarono subito le testate dei loro torni ma lo fecero molto dopo) così in Europa, dopo l’accordo Telefunken-Decca nel ’58 per l’adozione di una curva comune ( la DIN 45537 TELDEC) …quelli della Telefunken continuarono ad incidere con il loro tornio per quasi vent’anni , fino all’arrivo del nuovo tornio Neumann DMM con la curva TELDEC .
    Per quanto riguarda la stampa Perlmann/ Ashkenazy delle sonate di Beethoven,
    Questa è un’altra storia ancora, considerando che le scritte sono in francese , opterei
    Per una stampa Made in France ….tutta da verificare


    Saluti, Fabrizio.
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    Messaggio Da lalosna Ven Gen 21 2022, 19:39

    @Fabrizio Baretta, Per curiosità, con quale, o quali, pre phono effettui le prove?
    Credo sarebbe interessante l'informazione per completare il quadro...


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    Messaggio Da mantraone Ven Gen 21 2022, 20:22

    lalosna ha scritto:@Fabrizio Baretta, Per curiosità, con quale, o quali, pre phono effettui le prove?
    Credo sarebbe interessante l'informazione per completare il quadro...

    Questa la so... l'ho scritto all'inizio del 3D si vede che non sei stato attento   pre-phono con curve RIAA selezionabili - Pagina 2 81249

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