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Il primo giradischi Naim in 50 anni
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    Il primo giradischi Naim in 50 anni

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    Messaggio Da Bertox Lun Giu 21, 2021 3:49 pm

    Si chiama Naim Solstice il primo gira Naim e, ovviamente, è stato presentato in occasione del solstizio d'estate, anche se, complice qualche dealer zelante, la notizia era trapelata da giorni.

    Non è però un semplice giradischi ma un pacchetto completo gira/braccio/testina/pre fono che verrà proposto come tale in edizione limitata a 500 unità alla cifra di 16.000 sterline.

    Il gira, il braccio e la testina sono prodotti su specifiche da Clear Audio. Di grande interesse la riproposizione in versione MK2 del braccio Aro, come detto, almeno per ora, non acquistabile separatamente. Ecco qualche foto:

    Il primo giradischi Naim in 50 anni Naim-a10


    Il primo giradischi Naim in 50 anni Solsti10

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    Messaggio Da AlessandroCatalano Lun Giu 21, 2021 4:21 pm

    Bertox ha scritto:Si chiama Naim Solstice il primo gira Naim e, ovviamente, è stato presentato in occasione del solstizio d'estate, anche se, complice qualche dealer zelante, la notizia era trapelata da giorni.

    Non è però un semplice giradischi ma un pacchetto completo gira/braccio/testina/pre fono che verrà proposto come tale in edizione limitata a 500 unità alla cifra di 16.000 sterline.

    Il gira, il braccio e la testina sono prodotti su specifiche da Clear Audio. Di grande interesse la riproposizione in versione MK2 del braccio Aro, come detto, almeno per ora, non acquistabile separatamente. Ecco qualche foto:

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    Ciao Paolo,

    Bah io questa storia proprio non la comprendo ... non ha molto senso farsi fare un gira ed una testina da terzi per poi metterci su il proprio Brand esattamente come ha anche fatto anche McIntosch e Co.  Io son dell'idea che è anche una questione di stile e serietà, Naim è certamente una gran nome in campo HiFi che peraltro mi piace molto ma mai mi passerebbe per la testa di acquistare un gira marchiato Naim solo per questo motivo. Non sei forse d'accordo ???

    Un saluto

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    Messaggio Da Bertox Lun Giu 21, 2021 5:29 pm

    Ciao Alessandro,
    "Ambasciator non porta pena": voleva solo essere un post di servizio nella sezione analogica del gazebo. In effetti, appare come un'operazione alla "McIntosh" e, in parte, lo è. Dico in parte perché la Naim non è completamente digiuna in campo analogico. 

    Il braccio Naim Aro, la cui produzione cessò nel 2010 è stato considerato il miglior braccio per il Linn Sondek da molti appassionati, non necessariamente possessori di un sistema con elettroniche Naim. E' un Unipivot e quindi ha una 'sonic presentation' diversa dai bracci Linn. Il suo shell fu pensato in funzione della Linn Troika e ha solo tre fori per la geometria delle testine della Linn. Ciò nonostante ci sono audiofili che montano sull'Aro le testine top di Dynavector, Lyra, Koetsu e...vivono felici e contenti
    Come vedi dalla foto, il nuovo braccio ha le asole per la regolazione dell'overhang.
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    Messaggio Da AlessandroCatalano Lun Giu 21, 2021 9:08 pm

    Bertox ha scritto:Ciao Alessandro,
    "Ambasciator non porta pena": voleva solo essere un post di servizio nella sezione analogica del gazebo. In effetti, appare come un'operazione alla "McIntosh" e, in parte, lo è. Dico in parte perché la Naim non è completamente digiuna in campo analogico. 

    Il braccio Naim Aro, la cui produzione cessò nel 2010 è stato considerato il miglior braccio per il Linn Sondek da molti appassionati, non necessariamente possessori di un sistema con elettroniche Naim. E' un Unipivot e quindi ha una 'sonic presentation' diversa dai bracci Linn. Il suo shell fu pensato in funzione della Linn Troika e ha solo tre fori per la geometria delle testine della Linn. Ciò nonostante ci sono audiofili che montano sull'Aro le testine top di Dynavector, Lyra, Koetsu e...vivono felici e contenti
    Come vedi dalla foto, il nuovo braccio ha le asole per la regolazione dell'overhang.
    Ciao Paolo,

    Certo che non voleva essere una critica a Te era solo una mia elucubrazione per il resto d'accordo con Te. Comunque qui in Italia si parla di quasi 30.000,00 euro e ...Il primo giradischi Naim in 50 anni 608277  ce lo vogliamo mettere Il primo giradischi Naim in 50 anni 650957 

    Un saluto

    Alessandro


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    Messaggio Da Franz84 Lun Giu 21, 2021 9:16 pm

    Tutti vogliono pappare con il prepotente ritorno dell'analogico, trovo certe operazioni quasi offensive per gli appassionati.. costruire giradischi e bracci è un'arte difficilissima, a me personalmente non piacciono neanche i clearaudio, figuriamoci .. il prezzo imbarazzante .. non so chi potrà mai comprare un oggetto del genere, ma non mancheranno i fanboy 🙈🙈


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    Messaggio Da carloc Lun Giu 21, 2021 9:24 pm

    Se non erro il prezzo è 17000 euro.

    Include piatto, braccio, testina e stadio phono dedicato.


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    Messaggio Da osvi1959 Mar Giu 22, 2021 6:01 am

    Ho sempre pensato una cosa: chi vuole eccellere in tutto non eccelle in nulla. Naim purtroppo vorrebbe eccellere in tutto ma io penso che potrebbe evitare di farsi rimarchiare dei giradischi solo per correre dietro al fenomeno del ritorno del giradischi e quindi accapparrarsi anche quella fetta di mercato. Quando c'era il binomio Linn/Naim (si, sono abbastanza vecchio da ricordarlo bene il periodo d'oro dell'hi-fi) ognuno dei due contribuiva sulla base delle sue migliori predisposizioni, Linn si preoccupava della sorgente e Naim delle elettroniche mentre entrambe proponevano dei diffusori. Ora hanno cataloghi enormi ma la mia propensione è sempre quella di pensare che quantità difficilmente fa rima con qualità, ragionando almeno in termini assoluti, visti i costi dei listini Naim.
    Insomma, operazione di marketing nemmeno troppo mascherata. Poi proporre un sistema "chiuso" persino nella scelta del pre phono..... bah, per me non ha senso, io non spenderei mai millemila euretti se mi dovessi anche privare del "gioco" e della soddisfazione di metter su un sistema misto come più gradisco. Sempre IMHO ovviamente.
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    Messaggio Da Fausto Mar Giu 22, 2021 12:04 pm

    osvi1959 ha scritto:Ho sempre pensato una cosa: chi vuole eccellere in tutto non eccelle in nulla. Naim purtroppo vorrebbe eccellere in tutto ma io penso che potrebbe evitare di farsi rimarchiare dei giradischi solo per correre dietro al fenomeno del ritorno del giradischi e quindi accapparrarsi anche quella fetta di mercato. Quando c'era il binomio Linn/Naim (si, sono abbastanza vecchio da ricordarlo bene il periodo d'oro dell'hi-fi) ognuno dei due contribuiva sulla base delle sue migliori predisposizioni, Linn si preoccupava della sorgente e Naim delle elettroniche mentre entrambe proponevano dei diffusori. Ora hanno cataloghi enormi ma la mia propensione è sempre quella di pensare che quantità difficilmente fa rima con qualità, ragionando almeno in termini assoluti, visti i costi dei listini Naim.
    Insomma, operazione di marketing nemmeno troppo mascherata. Poi proporre un sistema "chiuso" persino nella scelta del pre phono..... bah, per me non ha senso, io non spenderei mai millemila euretti se mi dovessi anche privare del "gioco" e della soddisfazione di metter su un sistema misto come più gradisco. Sempre IMHO ovviamente.
    Concordo al 100%
    Secondo il mio parere in questo momento NAIM potrebbe curare un pò di più certe macchine ....  Il primo giradischi Naim in 50 anni 704751


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    Numero uno: - Rega P8 - Rega Ania - Rega Phono - Blusound Node X - Naim V1 - Tsakiridis Theseus - Vestlyd 12c - Nordost Heimdal - Yba Cristal.
    Numero due: - Wiim Pro Plus - Marantz UD5005 - Marantz SR5005 - Qed. 
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    Messaggio Da Bertox Mer Ago 11, 2021 7:34 pm

    Cominciano finalmente ad arrivare le prime valutazioni fatte da appassionati del Naim Solstice, ovvero del pacchetto analogico completo e, ricordiamolo, al momento non scomponibile , ovvero il trio gira/braccio/testina e pre fono. Non sorprendentemente, l’ascolto è avvenuto presso ‘Cymbiosis’, probabilmente il più importante dealer Linn/Naim in UK - attenzione, ho scritto ‘Linn/Naim’, non ‘Naim’; e quindi il ‘pacchetto’ analogico Naim è stato messo a confronto con l’analogo Linn, ovvero un Sondek LP 12 Klimax, dalla testina Linn Kandid fino al pre fono interno analogico Urika - la Linn fornisce anche un pre fono che digitalizza il segnale, Urika II, non preso in considerazione qui.

    Il primo giradischi Naim in 50 anni Naim_v11

    [Il luogo del confronto A/B: oltre ai due sistemi analogici (dal gira al pre fono con alimentatori a corredo) era presente un dispiegamento di elettroniche Naim che pilotavano l'ammiraglia Kudos ("552, 3 X 250 active into Kudos 808", così è riportato nel Naim Forum.]


    Alcune informazioni a mò di Legenda per aiutare i gazebini, digiuni del microcosmo Linn/Naim britannico, a seguire con profitto quanto segue:

    Stiletto: è un up grade per il Linn Sondek prodotto dalla Tangerine Audio e consiste in un plinth in alluminio ricavato dal pieno, un corpo unico che, ovviamente cancella tutte le soluzioni di continuità (top plate da inserire nel plinth di legno, viti, incollaggio, ecc., ecc.). L’idea originaria era venuta alla Linn anni fa. Ne erano stati prodotti due prototipi ma l’idea fu abbandonata a causa probabilmente dei costi di produzione per un’azienda di 160 dipendenti. Uno dei due prototipi staziona nell’impianto del fondatore della Linn. La Tangerine Audio ha ripreso l’idea avvantaggiandosi del fatto d’essere una company composta da…due persone. Ciò nonostante lo Stiletto, regolarmente importato in Italia costa circa 5.000,00 euri.


    Keel/A: è il controtelaio Keel specificamente costruito per il braccio Naim Aro. E' l'unico Keel alternativo a quello per i bracci della Linn o, per essere ancor più precisi ai bracci Ittok ed Ekos nelle loro varie versioni, poiché, per es., il Linn Akito si può montare sul Keel a patto di non utilizzare l'alzabraccio.

    Ecco la firma della catena di ‘RedChris’:
    Cymbiosis Tangerine LP12 Karousel Klimax Radikal/Chord Sarum T, Keel/A, Urika/Chord Sarum T, Aro, sKale, Lyra Kleos SL - Sondek owner since 1982 - the rest is very Naim and Kudos .
    Come si vede, per quanto riguarda la sorgente analogica, un Sondek al massimo livello possibile con il braccio Naim Aro in luogo del Linn Ekos SE e la testina Lyra Kleos SL al posto della Linn Kandid. 

    Audio Origami PU 7 ti: Audio Origami è ‘one man company’ specializzata nella riparazione/ricablaggio di bracci made in UK. ma non solo. Gode di un’altissima reputazione in patria e il PU 7 è un braccio molto apprezzato. La versione ti è quella più pregiata e a 2700 sterline è considerata un’alternativa al più costoso Linn Ekos SE.

    Di seguito, i due post tratti dal Naim Forum, ovviamente nel thread dedicato al Solstice:




       
    Clive:
    RedChris,
    Given that it’s not difficult to improve upon the Klimax LP12 with third party after market upgrades, how does it compare with your Stiletto LP12, Chris? Will you be planning a home demo?

    RedChris:
    Hi Clive - the short answer is “No”.
    The longer answer is, I really liked the Solstice. It is not as analytical and detailed as the Klimax LP12, but it’s easier to listen to in my view and very compelling.
    If I simply had to chose between the Naim Solstice and Linn Klimax LP12, I think I would go for the Solstice. But could understand someone choosing the opposite. If it was an Aro’d LP12 or using a PU7 Ti, that might have swung the choice the other way.
    I don’t think the phono stage is as good as a Superline / Supercap DR (or Urika / Klimax Radikal) and while the cartridge is very very good, and exceptional value it does not feel as competent as a Linn Kandid or Lyra Kleos SL - or a big DV to my ears.
    The turntable, power supply and the Aro 2 arm are excellent - it would be exceptionally good if Naim market those as an entity to allow choice of cartridge and phono stage.
    Would I change from my Tangerine Audio Stiletto plinth LP12 with Aro and Lyra SL? No, but the Solstice is a fabulous turntable system.
    Finally the Aro 2 is a joy. I want one. I implore Naim to please make it LP12 compatible. I will pay for it now 

    MarcJaffrey:

    As I was ushered into @PeterSwain ‘s @Cymbiosis listening room with @RedChris it struck us that we might just be the very first ‘civilians’ in the world (minus employees, reviewers and dealers) to hear the new Solstice.It matters not, but a fun thought for those of us deep down the audiophile rabbit hole(…)
    We A/B tested it with a factory standard LP12 Klimax. No third-party bits, no special fettering. In a nutshell? It’s not better, it’s not worse. It’s different. My ears preferred the LP12 instantly, but as we listened over 4 hours, I became much more equivocal. Chris got there much quicker than I. His comments elsewhere are worth seeking out.
    On first listening (through Peter’s reference active Kudos 808s) my ears heard immediate warmth and impact but a slight lack of soundstage, crystal-clear dynamic treble, and a bit of fogginess in the lower midrange / higher bass registers. In comparison to the LP12, it felt slightly veiled. But obviously and compellingly dynamic.
    As I listened, and the unconscious bias of my ears and preferences receded (LP12/PU7ti/XX2/Radikal/Urika) I began to hear its strengths. The LP12 did not sound ‘clinical’, just a bit dryer. And more revealing, with greater clarity across the audible range of frequencies. But the Solstice’s strengthens began to become apparent. Yup, here comes the cliché. It had pace, rhythm, and timing (PRaT). It was every bit a Naim as my various Olive and Black boxes have been since 1994 – from 72/140 to 52/300DR. It also had a sweet richness in the mid-range, ran silent, had plenty of punch in the bass, a good soundstage and a fluidity to the notes and music that Aro owners know well (and always mention!). An artistic and magical application of science really, that the Naim engineering genius and the various teams behind the Solstice could transpose that quality of sound from amplification into a turntable. An audible ‘brand essence’. And it was highly enjoyable. Better actually, it was enchanting. And, with all the self-awareness I can muster at the absurdity and possible distastefulness of the next statement, it seemed ‘good value’ for 16K. I don’t think I’ll say that again, it doesn’t feel right.
    Is it a new dawn? With vinyl sales rising to a new two-decade high, we know the answer. Does this turntable add something unique to this vinyl revival? Unequivocally, yes. Will I swap my LP12 for one? No. My ears want some of the qualities the LP12 has over the Solstice. But if I was watching from Glasgow, I’d be looking to provide its aficionados with an amazing 50th birthday present next year. Game on. This is the type of arms race I could get behind. And Chris and I got to fantasizing. Could you have your Linn and Naim it? Just imagine an LP12, with a Stiletto and That Arm. Put me on the (imaginary) waitlist for that Peter [il proprietario di ‘Cymbiosis’, Bertox]
    A note on the ears and brain combo. I listen with mine. You can’t have mine, so it’s best if you listen with yours. We all hear slightly differently and have our own aesthetics. IMHO it’s the most undermentioned influence in reviews (alongside room dynamics?). I’ve spent much of my life working with musicians in live settings and lean-in to a clear, forward, dynamic sound without too much ‘colour’ and ‘sweet warmth’. Think ATC with a rich midrange (40s up). Some might call that clinical, I don’t hear that. Other preferences are available. But I think it’s worth noting, given what I say above.

    Questi due post sono un tipico esempio di una maniera d’affrontare l’ascolto di una sorgente analogica che è, a mio avviso, merce rara per non dire introvabile da noi e che è tipica tra gli appassionati d’oltremanica: invece di cercar di stabilire quale suona meglio - magari partendo dal tipo di trazione del gira, il che eo ipso in Italia e solo in Italia negli ultimi anni permette di dedurre tutte le caratteristiche soniche di un gira e il suo posizionamento rispetto alla concorrenza Il primo giradischi Naim in 50 anni 650957 Il primo giradischi Naim in 50 anni 62116  - si cerca d’individuare come suona questo rispetto a quello, qual è la ‘sonic presentation’ dell’una rispetto all’altra. Questo ha il grande vantaggio d dare qualche punto di riferimento a chi legge un commento su un qualcosa che solo l’ascolto può chiarire. 
    Per quanto mi riguarda, ho trovato davvero spiazzante e, quindi, istruttivo il definire la ‘sonic presentation’ del Sondek “tutto Linn” in confronto con quella del Naim Solstice, “analytical and detailed” [RedChris]: mi ha aiutato a capire - per quel che vale, visto che qui discettiamo di un qualcosa che va ascoltato Il primo giradischi Naim in 50 anni 917604 - in che direzione va il suono del sistema analogico Naim.
     La disamina di MarcJaffrey aiuta ulteriormente quando parla, per es., di “a sweet richness in the mid-range, ran silent, (…) plenty of punch in the bass, a good soundstage and a fluidity to the notes and music that Aro owners know well (and always mention!)”.

    Purtroppo non ho mai avuto il piacere d’ascoltare un Sondek col Naim Aro però ho un ricordo assai vivo e piacevole di un ‘quasi’ pacchetto completo Linn/Naim dei tempi d'oro: 
    casse Linn Isobarik pilotate dai sei finali Naim, credo, Nap 135 - il famoso six pack come dicono i Brits; il pre Naim a corredo e il Linn Sondek d’epoca con la testina Linn Troika (by Mr. Sugano padre) ‘purtroppo’ montata su un braccio Linn - Ittok o il neonato Ekos, non ricordo: son passati 35 anni o giù di lì. 
    Che dire? Il suono andava in quella direzione, quella “ricchezza”, ovvero colorazione additiva sul medio, indubbiamente piacevole; quel punch in gamma medio bassa e non solo - vogliamo dire la finestra tra i 50 hz e i 120 hz dove i giri di basso insistono spesso e volentieri? - tutti elementi che uniti alla proverbiale maestria ritmica del Sondek rendeva “godurioso” l’ascolto non solo di Made in Japan dei Deep Purple per cui quel sistema in fondo era nato - Ivor Tiefenbrun (Linn) e Julian Vereker (Naim) erano dei rockkettari - ma anche, e qui parlo per esperienza e sorpresa personale, l’opera lirica il cui "impasto" fra voci e orchestra traeva un gran beneficio da quella impostazione sonora.


    Insomma, sembrerebbe proprio che gli ingegneri Naim ci abbiano messo lo zampino. Il gira l’hanno fatto costruire da chi fa quasi esclusivamente questo - Clearaudio - ma l’”accordatura” l’hanno scelta loro in perfetta consonanza col 'family sound' Naim.

    Il primo giradischi Naim in 50 anni Naim_d10


    [Particolare del sistema di disaccoppiamento del gira Naim]


    Aspettiamo ulteriori conferme. A questo punto, però, la domanda è d’obbligo. 
    Avremo mai modo di sentire qui in Italia il Naim Solstice? 
    Ai gazebini che conoscono meglio di me la rete di vendita in Italia della Naim l'ardua sentenza.

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