La 880 Pro, è una bella cuffia, posseggo una delle prime edizioni, ormai ha ben poco di quello che era in origine, avendola modificata pesantemente. Il fatto che la ho modificata era per ricercare una acustica diversa, senza abbandonarla. Suonava e suona oggi in modo differente dalla X55. La 880 stock è una cuffia che potrebbe piacere subito, ma ci sono degli alert, in agguato con alcune sibilanti, che non tutti ascoltano o sentono, è una aperta di fatto. Ha un sound che considerato il prezzo, è allettante, ma anche lei deve piacere.
La K702, per certi versi simile alla 701, dicono sia stata resa pelo più presente sui medio-bassi, ma nei bassi era molto frenata la sorella 701, come una Ferrari che va col freno a mano tirato sulle 4 Ruote, compresa quella di scorta. Per carita', in ambito sinfonica la AKG potrebbe essere piacevole ascoltarla, ma nella musica in generale, ci sono anche le corde di basso, la batteria, la viola, ecc.
Ho un ricordo di una 701, pilotata a dovere da un valvolare rinforzato con pre, ben troppo frenata sui bassi, e a me non piacque proprio.
Poi, c'è la disamina del suono udibile all'esterno da chi magari non bisogna disturbare.
Per questi progetti, la 880 e la 702, aperte, erano tempi diversi, quando le chiuse provocavano fastidi, senzsazione di "chiuso" all'udito. Oggi, le cose sono cambiate, ci sono cuffie che anche essendo chiuse, suonano con un'ambienza notevole, ed una fra questa è la X55.
La grande camera fra orecchio e driver, non è stata progettata per caso, anzi ha il suo perchè, ricreare un ascolto in ambienza, come lo farebbe un buon impianto da scaffale nello studio, o in salotto, se vogliamo.
La X55 ha dalla sua, una timbrica per me innovativa, è una monitor, quindi tende a riprodurre fedelmente gli strumenti, con un ingrediente in più, dare musicalità agli stessi, dare un corpo, una matericità fisica, non eccessiva per l'appunto, agli stessi strumenti riprodotti.
Con la sinfonica, a me piace, col jazz anche, ultimamente la ascolto prevalentemente con tutto, anche la musica elettronica. Debbo dire che con la sinfonica orchestrale, si lascia ascoltare mentre lavoro, senza che mi distolga, e se lo faccio è perchè piacevolmente "attratto" da come porge il messaggio sonoro.
Poi, c'è il fattore volume, sembra che non finisca mai, con le altre invece si avverte il punto di arrivo, il punto in cui il driver si impunta, e vorrebbe cedere il passo ad un volume inferiore.
Cosa voglio dire, la X55, sembra a me, voglia accontetare, e lo fa senza sbagliare e senza approssimazione, diversi ambiti di ascolto, sia a basso, che medio che alto volume, con molti generi musicali. Dove è odiosa, è con le vecchie incisioni mono, o incise male, essendo monitor, non addolcisce affatto questo tipo di registrazioni, porgendo tutti i difetti che in esse ci sono.
Si avrebbe voglia di affermare, essendo un progetto moderno, ben si accoppia con la musica moderna, elettronica. Ebbene, non è la sua istituzione, con pezzi incisi ottimamente, ed a qualsiasi volume si voglia ascoltarla, restituisce emozioni musicali, confortate da un ascolto scevro da armoniche "indotte" artificialmente, come per esempio fatto da alcune cuffie con impronta sonora a V.
Le voci, se debbono essere lontane, lo saranno, se sono incise in studio più "vicine" lo sono.
Non c'è l'esasperazione di sentire l'ugola del cantante muoversi, come per esempio c'era con la HD800, ed in misura inferiore con la 880 pro. Qualcuno direbbe che la 800 è una cuffia d'ambienza, perfetta per porgere un iperdettaglio sonoro. Nella X55, questo iperdettaglio, questa affannosa spinta per ascoltare il crepitio della sedia su cui è seduto colui che suona il violino, semplicemente non c'è.
La X55, ti fa ascoltare la musica, trasmette emozioni musicali, direi è un progetto più unico che raro, per essere una ottima dinamica con un elevata sensibilità ed efficienza.