Fidelity research/ Ikeda

salvof ha scritto:
Ciò che invece mi sento di dire, che vale per tutti, è che a prescindere dal gain e dal rapporto, basta alzare o abbassare il volume e vanno tutti benissimo .

anch'io mi diletto con gli step up, ne possiedo diversi  e soprattutto di averne sentiti tanti in condizioni controllate,  anche se il perless lo conosco solo di nome.   
Mi permetto di dissentire sulla tua espressione qui quotata  
Ogni trasformatore ha le sue peculiarita' elettriche, costruttive e di materiale 
Sostenere che basta aumentare il volume e tutti vanno benissimo mi pare assai semplicistico  
magari vanno tutti, chi piu' e chi meno, bene o benissimo  
Con step up pienamente compatibili sotto il profilo elettrico con la testina usata come riferimento,  essi hanno una timbrica notevolmente diversa per le diverse peculiarita' sopra indicate  
se misurati, sono sicuro che la timbrica non e' l'unica cosa che li contraddistingue

Non insisto, cmq eravamo in due e tutte ste differenze non c erano

Per la mia esperienza, giudicare un oggetto è molto difficile perché si dovrebbe possedere un impianto talmente perfetto da essere certi di ascoltare le vere caratteristiche del singolo componente.. sugli step up basta semplicemente il cavo ad influenzarne drasticamente la prestazione, in senso positivo o negativo.. concordo con Alan, se non si sentono grandi differenze tra tutti questi sut, molto diversi tra loro, qualcosa nella catena non va. Faccio un esempio, il t30 è più aperto dei fidelity, ha più basso ma è meno naturale, l'xg5 in mid è molto tridimensionale con voci carnose..se suonano quasi uguali ci sono uno o più tappi nella catena.. sostanzialmente è la ragione per la quale è quasi inutile riportare impressioni di ascolto, perché tanto le variabili sono innumerevoli, e poi, come dovrebbe davvero suonare la xx2?

Franz84 ha scritto:Per la mia esperienza, giudicare un oggetto è molto difficile perché si dovrebbe possedere un impianto talmente perfetto da essere certi di ascoltare le vere caratteristiche del singolo componente.. sugli step up basta semplicemente il cavo ad influenzarne drasticamente la prestazione, in senso positivo o negativo.. concordo con Alan, se non si sentono grandi differenze tra tutti questi sut, molto diversi tra loro, qualcosa nella catena non va. Faccio un esempio, il t30 è più aperto dei fidelity, ha più basso ma è meno naturale, l'xg5 in mid è molto tridimensionale con voci carnose..se suonano quasi uguali ci sono uno o più tappi nella catena.. sostanzialmente è la ragione per la quale è quasi inutile riportare impressioni di ascolto, perché tanto le variabili sono innumerevoli, e poi, come dovrebbe davvero suonare la xx2?

Scusa Franz, non ho detto o credo di non aver detto che suonano tutti uguali, ho detto che tutti suonano molto bene ognuno di essi con piccole differenze, che a seconda dei gusti e dell'impianto possano essere scelti.
Volevo dire che sul T30 e sul xg-5 non ho avvertito grandi differenze passando da un gain all'altro, se non un volume d'ascolto diverso, che probabilmente non sento io o altro.

Appunto, non è possibile.. se carichi una xx2 55 volte anziché 20 deve cambiare drasticamente la gamma bassa e la gamma alta.. la differenza sonica tra un t30 ed un xg5 è marcata, li ho provato più volte a confronto, sono molto diversi sonicamente, il basso del t30 è molto bello, potente ed articolato, le voci invece sono nettamente inferiori ai fidelity, che su quello specifico parametro sono a mio avviso fantastici .. insomma, non te la prendere, ma se le differenze soniche sono piccole, ci sono tappi nella catena, purtroppo questo è il ginepraio analogico e dell'hi fi in generale, un impianto è in ordine quando al cambiare di un qualsiasi componente muta immediatamente il suono in modo chiaro e netto, in senso ovviamente positivo o negativo o solo di diverso modo di riprodurre il messaggio sonoro ..

Franz non me la prendo, anzi

Riprendo questo thread per una domanda: rispetto ad una FR7 con upgrade Cartridge Lab, volendo salire di livello restando in casa Ikeda, quale modello sarebbe consigliabile tra le testine di produzione “I keda San” d’annata (non considerando quindi i modelli di produzione attuale)?
Eviterei anche la versione senza cantilever che mi inquieta un po’ per la delicatezza.
Grazie

Basbass ha scritto:Riprendo questo thread per una domanda: rispetto ad una FR7 con upgrade Cartridge Lab, volendo salire di livello restando in casa Ikeda, quale modello sarebbe consigliabile tra le testine di produzione “I keda San” d’annata (non considerando quindi i modelli di produzione attuale)?
Eviterei anche la versione senza cantilever che mi inquieta un po’ per la delicatezza.
Grazie

Se ad una testina “ci metti mano”  sostituendo il cantilever o più , per forza di cose non sarà più uguale all’originale , neppure se si utilizzano componenti identici . Ci sono tante testine là fuori  , o nuove o comunque poco usate , che varrebbe la pena da avere/ascoltare . 

Per me nessun pur eccellente servizio di riparazione sostituirà mai l’originalità di una testina d’annata . Insomma il nuovo e’ nuovo così come l’usato e’ usato ed il restaurato è restaurato . 3 cose diverse .

salvof ha scritto:Ragazzi ieri sono stati in prova Peerless 4722, Peerless 4665, Dynavector dv6a, Ortofon T30 e Fidelity Research xg-5.
Senza troppi giri di parole il vincitore sempre e su tutto è stato lo step up con i 4665.
Gli altri sono cmq tutti ad altissimi livelli, ma di fare una classifica non me la sento poiché con qualche disco è preferibile uno, con un altro disco un altro.
Ciò che invece mi sento di dire, che vale per tutti, è che a prescindere dal gain e dal rapporto, basta alzare o abbassare il volume e vanno tutti benissimo .

Se vuoi che una testina suoni al meglio , devi trovargli il trafo che gli calza “a pennello” e non basta assolutamente rispettare il giusto rapporto di trasformazione del trafo . Il che non vuol dire che un trasformatore specifico possa far suonare al meglio più di una testina o in modo eccellente una testina e molto bene altre , anzi di solito quest’ultima possibilità è la più frequente .
Quando durate una prova di step up hai la necessità di alzare/abbassare il volume , vuol dire che uno dei due trasformatori in prova non va bene con la testina in uso .

Basbass ha scritto:Riprendo questo thread per una domanda: rispetto ad una FR7 con upgrade Cartridge Lab, volendo salire di livello restando in casa Ikeda, quale modello sarebbe consigliabile tra le testine di produzione “I keda San” d’annata (non considerando quindi i modelli di produzione attuale)?
Eviterei anche la versione senza cantilever che mi inquieta un po’ per la delicatezza.
Grazie

una FR7 in ottime condizioni e' una eccellente  testina  

e' pur vero che di FR7  esistono diverse versioni  ma a mio modesto avviso la ikeda d'annata  e' priva di cantilever  
quelle "moderne"  hanno il cantilever, sono meno estreme  nella gestione e fruibilita' 
ma per andare oltre la FR7  forse  devi cercare   modelli assai costosi  
questa ad esempio