Da zulele Mar Gen 28 2020, 15:10
credo che chiunque fra noi non sia proprio un neofita abbia abbastanza esperienza per fare una tara almeno parziale sulle influenze che può avere un ambiente d'ascolto su un impianto, ma sappia anche individuare, nella maggior parte dei casi, il "carattere" generale di un impianto.
se conosciamo bene un impianto in cui viene inserito un elemento per noi nuovo, potremmo arrivare a farci una certa idea, sia pure non pienamente approfondita, di come suona quell'elemento, non solo pensando al risultato complessivo, ma anche alle caratteristiche del resto dell'impianto (cioè probabilmente siamo in grado di individuare un eventuale abbinamento infelice, prima di condannare senza appello quell'elettronica).
c'è sicuramente una buona dose di dipendenza da alcune variabili, ma alla fin fine, nella maggior parte dei casi, ci sono molte conclusioni condivise, qualcosa vorrà pur dire.
se a valle di uno stesso ascolto nello stesso momento nella stessa stanza due persone esprimono commenti diametralmente opposti, per me almeno uno dei due sta sbagliando, forse per la mancanza di quel riferimento a cui giustamente richiama Franz84, forse per altri motivi.
discorso ancora diverso è la soggettività dei gusti, che tuttavia non dovrebbe farci pedere di vista i 'valori comuni': quando ho sentito suonare le Dynaudio, vari modelli, di vari prezzi, inserite in impianti e contesti diversi, non ho mai pensato che fossero i "miei" diffusori; ma se mi chiedete di criticarle, spesso non posso. riconosco che modelli come le recenti Contour hanno tutto al posto giusto, tutto corretto; semplicemente io non mi sento coinvolto ed emozionato da quell'impostazione. è myfi, ne sono consapevole, e non vado in giro a dire (né penso) che le Dynaudio fanno tutte schifo, sebbene io non abbia mai sentito un loro modello che abbia desiderato comprare per me.
tornando al discorso dell'OP, e di qui al mio primo intervento: se pensiamo che tutto sia psicoacustica, ché di questo si trattava all'inizio, non di gusti personali o cattivo udito o mancanza di cultura di ascolto, allora questi stessi fattori (gusti personali, eccetera) vengono saltati in blocco ed esclusi dal ragionamento, e diventa impossibile affermare qualsiasi cosa, perché qualsiasi affermazione potrebbe essere, anzi sarebbe frutto solo di un condizionamento psicologico.
postilla: nelle argomentazioni di chi sostiene che certi giudizi sono dettati solo dalla psicoacustica, vedo sempre considerare fallaci solo i giudizi che vanno in una certa direzione.
cioè, se dico che un componente che costa 1000 suona meglio di uno che costa 100, è solo psicoacustica, ma se dico il contrario allora sì che ci sento bene e sono scevro da ogni tipo di condizionamento ! eppure si possono scrivere trattati (e credo siano stati scritti) sul meccanismo mentale che può portare a certe valutazioni. basti pensare a quanti ammazzagiganti sono stati celebrati sui forum di hifi, salvo poi essere ridimensionati e nella sostanza dimenticati dopo alcuni mesi di "facile entusiasmo e ideologie alla moda".
oppure, data la difficoltà di fare prove in cieco con criteri rigorosi, capita di introdurre qualche componente nell'impianto e di chiedere commenti a chi non sa nulla di hifi, non ha preconcetti su valvole che "suonano calde" e stato solido che "suona freddo", su Spectral che è "tagliente" e McIntosh che è "morbido", sull'analogico che suona... "analogico" e il digitale che suona... "diigitale". a volte nemmeno sa cosa fa quel componente, a volte nemmeno sa che quel componente sia stato introdotto.
è quel che faccio io con mia moglie (buon orecchio, totalmente disinteressata all'hifi): sarà strano, ma le sue valutazioni coincidono sempre con le mie (che ovviamente non le comunico, io le chiedo di ascoltare brani che conosce e magari nel frattempo io sono in un'altra stanza), anche quando -è successo- il responso è stato "non sento differenza".
psicoacustica ? come fa ad essere condizionata psicologicamente una persona che non sa cosa dovrebbe aspettarsi secondo noi audiofili disillusi ? come fa ad essere condizionata una persona che -è successo anche questo- nemmeno sa che sia stato introdotto un nuovo componente (casualmente in un punto nascosto alla vista, si parla di cavi e filtri, eh sì) e dopo qualche minuto che ascolta mi chiede "ma è cambiato qualcosa ? suona diverso" e quando chiedo "diverso come" mi descrive -con gergo non audiofilo, ché non lo conosce- le mie impressioni ?
questo mi dice che c'è un'oggettività -a prescindere dal fatto che possiamo poi preferire una soggettività per noi piacevole- e che non è così impossibile coglierla, pur sapendo che niente è davvero conoscibile del tutto, ché il nostro stesso accostarvisi ne cambia lo stato. ma si deve vedere in che misura.