Quello che esprimo è solo un mio parere.Significa che sei sulla buona strada ,ma che c'è ancora da lavorare.Luca58 ha scritto:iano ha scritto:
Mi pare di capire che dalla stanza accanto il dettaglio e la musicalità rimangono da primato.
Allora non c'è dubbio,vanno alla grande.
Da me si sente meglio "dall'altra stanza"
Come e' possibile?!?!?!?!?
Nelle registrazioni che nascono per essere "consumate" attraverso lo stereo,di fatto queste vengono "composte" per stereo,e io non ci trovo nulla di scandaloso.
Parlando però della musica composta per gli strumenti classici il disastro è sempre dietro l'angolo se si considera che molti audiofili nel comporre il loro impianto tengono in gran conto la scena acustica.
Certo parlando della possibilità di una riproduzione fedele noi partiamo da due pari svantaggi,non conosciamo la scena originale e al pari non conosciamo la marca del violino,e quindi il suo vero timbro.
Ma alla fine succede che il senso della vista,che pure non è direttamente coinvolto nel nostro caso,a causa della sua predominanza culturale riesca a prevalere nelle nostre considerazioni,a scapito del più apparentemente sfuggente "senso per la musica".
Il senso del vero è cioè culturalmente associato alla vista tanto che il suo principale attributo della diventa "la sua evidenza"
Ma la musica riprodotta,per quanto figlia di una ben complicata trasformata applicata all'evento originale,sembra assodato sia capace di mantenere un buon grado di "musicalità" e il nostro "senso di musicalità" è in verità ben solido e tale rimane anche addirittura in presenza di sensi uditivi compromessi,anche per sola senescenza.
A questo sarebbe meglio quindi affidarsi in via prioritaria.
Voglio dire che se c'è la musica,ma non la scena allora c'è ancora da lavorare.
Ma se c'è la scena e non la musica allora gli è tutto da rifare.
Cioè nella mia piccola esperienza rilevo che musicalità e scena credibili siano intimamente legate,ma che conviene metodologicamente lavorare,laddove si ritiene utile semplificare,sulla sola musicalità,che poi la scena segue a ruota.
Ecco allora come utile espediente a ciò far ascolti con postazioni non ortodosse,interponendo così filtri che equivalgono a differenziati punti di "vista".Si,ma basta con questa "vista".
Insomma alla fine la vista vince sempre,ma nel nostro campo sembra utile opporvi una certa resistenza.
Parafrasando,"Camera senza vista".
Ciao,Sebastiano.