Un'ulteriore precisazione per eventuali critici dalla lettura, forse, troppo svelta.
Perché tutte queste banali nozioni (forse non tutte chiare)?
All'appassionato che desidera un arnese per ascoltare al meglio la propria musica servono?
Per me si. Da quello che vedo, un certo sottobosco di costruttori improvvisati si espande grazie all'inconsapevolezza di chi acquista e, come ho scritto, per migliorare la qualità dell'offerta, forse, potrebbe essere un'ottima cosa migliorare la qualità della domanda.
E' un poco come per gli orologi tarocchi venduti per buoni anche da venditori qualificati. Se si ha un minimo di conoscenze (senza essere orologiai) si riescono a evitare clamorose fregature.
Questo vale dappertutto. Solo acquirenti un poco più consapevoli possono discriminare e apprezzare prodotti tecnicamente e qualitativamente migliori. Ovviamente i costruttori bravi e coscienziosi (ne esistono ancora pure in Italia e sono eroici) lavoreranno allo stesso modo ma quelli un poco più tirati via, alla lunga, saranno obbligati a fare qualche ragionamento un poco diverso.
Un esempio reale per far comprendere l'infimo livello di un operatore italiano (già narrato su questi lidi). Almeno dieci anni fa, mi trovavo a una delle solite mostre milanesi di alta fedeltà. Erano periodi più prodighi di tubi NOS. Si trovava ancora parecchio a prezzi umani. Un famoso (e pure stimato!!) venditore teneva in esposizione delle raddrizzatrici globe americane (erano delle 80 mi pare) Le vendeva per NOS NIB e pure a caro prezzo. In box lo erano, old stock sicuramente, purtroppo erano tutt'altro che nuove e lo vedevi visivamente dallo stem (il tubo di vetro schiacciato dove passano gli elettrodi) che era disastrosamente devastato da alberi di piombo. Avrebbero anche potuto essere perfettamernte in caratteristica ma erano da scartare. Un sedicente specialista che vende per nuovi tubi simili, o è un ignorante colossale o è in malafede. Gli stress termici reiterati, soprattutto nei tubi antichi, generavano la cosiddetta elettrolisi del vetro facendo depositare sugli elettodi (all'interno dello stem) del piombo cristallizzato e ramificato. La loro presenza indica inequivocabilmente un uso prolungato e più che intenso. Quando sono particolarmente estese, si crea una perdita d'isolamento nello stem tra gli elettrodi con tutto quello che ne può conseguire.
Se tutti sapessero queste piccole cose, i venditori eviterebbero di fare simili figure barbine e qualificherebbero l'offerta diversamente. Nell'ignoranza generalizzata, facendo leva su una bella scatola antica e un tubo globe, ci si prova. Sono questi gli atteggiamenti vergognosi che trovo inqualificabili. Per notizia, il venditore lavora ancora. Allego una foto per buona memoria così, quando ne osserverete di simili, ci starete alla larga.
Tornando agli ampli, dovremmo aver compreso che ogni tubo, per quanto ovvio, presenta svantaggi e vantaggi e che la scelta del carico anodico e quindi del trasformatore più adatto, è un'arma efficace ma richiede un minimo di accortezza. Non è un caso che molti tra i migliori costruttori di amplificatori offrano, anche solo in opzione, la possibilità di utilizzare componenti realizzati dai migliori produttori mondiali. Tamura, Hashimoto, Lundahl e pochi altri.
Bisognerebbe considerare altri parametri su questi diabolici arnesi che possono influenzare il percepito. La Rdc del primario e quella del secondario impattano sull'impedenza di uscita e quindi su un fattore di smorzamento geneticamente scarso del suo essendo, molto frequentemente, l'ampli privo di feedback. Il materiale del nucleo e la sua laminazione sono fondamentali ( nella laminazione intendo anche tutti i processi termici e le lavorazioni volte a rendere il nucleo un prodotto finito ).
Sui materiali si apre un mondo. le leghe nobili con Fe-Ni, erano ampiamente conosciute già alla fine degli anni '30 da WE. Non sono materiali nuovissimi. Tanti costruttori, hanno provato a introdurli nei trasformatori per single ended. Qualche vantaggio lo possono dare ma il rovescio della medaglia risulta pesante in termini di risposta in frequenza, capacità di lavorare con potenze relativamente più alte
La serie 7000 Tamura, con Ni intorno al 30%, risulta particolarmente indovinata. Sono trasformatori semplicemente stellari che possono fungere bene con 45, RE604, WE VT52, 2A3 monoplacca, AD1 TFK. Sono davvero incantevoli. Peccato che da anni non siano più in commercio. Dovrebbero essercene in Italia circa 10-20 coppie.
Troppo estremo il piccolo Tango
#10429 (Ni al 78%) che rimane, comunque, un componente realmente incredibile.
Esistono, anche senza scomodare il Fe-Ni, ottimi componenti per amplificatori single ended. Le laminazioni ottenibili oggi permettono risultati davvero notevoli anche con leghe ben trattate di Fe-Si.
Lundahl soprattutto negli ultimi anni sta offrendo un catalogo splendido ben diversificato e assolutamente performante. Anche per il mio amplificatore per Stax impiego un trasfo di uscita Lundahl. I nuclei e i rocchetti sono in vista. La loro costruzione non lascia spazio a imbrogli. Se usano nuclei in amorfo (ottimi) si vede. Se usano l'argento negli avvolgimenti riesci a scorgerlo. Non devi fare nessun atto di fede.
Anche Hashimoto produce ottime cose apprezzate pure da alcuni artigiani (uno francese). Memorabile un grosso interstadio simile al Tango NC-20. Ottimi i trasformatori di uscita per preamplificatori (HL-20K-6), da capire il single ended da 5K grosso. Veramente sbalorditivi i loro trasformatori di alimentazione (se ne scriverà dopo).
Ci sarebbe anche il Finemet che dovrebbe essere considerato il materiale ideale per fare trasformatori di uscita. E' una sintesi con i pregi delle leghe ad altissimo tenore di Ni e i vantaggi del Fe-Si.
Industrialmente non è costoso ma viene impiegato, a caro prezzo in audio da pochi fabbricanti (uno ha chiuso l'anno scorso).
Il trasformatore giusto andrebbe scelto anche per la sua risposta in frequenza. Ecco che immancabilmente affiorano le scuole di pensiero. C'è chi predilige una banda amplissima (lato alte frequenze) anche con qualche trucco e chi predilige una banda più stretta. La risposta giusta, non ce l'ho. Ci sono ottimi e pessimi esempi da entrambe le parti.
In realtà si sta a scalfire solo la superficie. Ci sarebbe da scrivere molto di più.