Riallacciandomi ad un altro 3D ho pensato di parlare di un punto che, a parer mio, è parte importantissima di chi ascolta in vinile e di cui forse non si parla a sufficienza.
Tutti quanti avremo notato che nel nostro parco dischi ce ne sono alcuni che sono più silenziosi di altri e che questo a volte non è legato all' età o alle volte che il vinile è stato ascoltato.
Partirei da alcune considerazioni:
Prima del vinile si usava la Gommalacca. Questo materiale, essendo più fragile richiedeva una spaziatura e profondità del solco più importanti (per questo doveva essere letto a 78 giri ed il solco era monofonico).
Il PVC grazie alla sua modellabilità e resistenza permise un solco di profondità e spaziatura più bassa.
Se ci fate caso, molto spesso, vinili vecchi o garantiti vergini, tendono ad avere meno disturbi, perché?
Le mie risposte personali sono:
1) il Vinile vergine essendo puro materiale plastico, si può "consumare" (nel senso che le modulazioni più piccole, coi passaggi dello stilo, che per attrito diventa rovente, possono ridursi nel tempo (specie se si ha l' abitudine di riascoltare un brano appena ascoltato. Così facendo non si dà tempo al solco di raffreddarsi. Questo ripassare subito un LP appena ascoltato lo si può notare quando trovate sullo stilo il "nero", che non è polvere, ma vinile caldo che si è appiccicato (più o meno in base al taglio dello stilo) sullo stilo. Alcuni consigliano dopo l' ascolto di lasciare a riposo l' LP almeno 24 ore, per me è eccessivo, ma un' ora, io credo, servirebbe.
esisteva solo anni fa, ora non ce ne è praticamente più.
2) però il vinile vergine si consuma gradualmente e non crea (beninteso se usato pulito con stilo pulito) "scalini" o "buchi" che possono fare Tic Tac.
A parer mio questi "scalini/buchi" vengono creati sul vinile vergine sono dalla polvere (o da un uso maldestro dell' LP) che si deposita ed attratta sul disco mentre "gira" (per questo un pennellino durante il funzionamento... ricordate ai tempi i braccetti con pennellino montati sui gira? Anche testine come la V15? o la Stanton?) e che è formata in buona parte da quarzo che si infila nel solco, al passaggio dello stilo viene trascinato/conficcato nello stesso e lo rovina (e alla lunga rovina/consuma anche lo stilo).
Il vinile di oggi...
Vergine non esiste praticamente più, si parla sempre di riciclato. Ma il PVC ha dei limiti (del tipo, non è a suo agio con la luce, infatti una volta spesso sulle copertine degli Lp c' era l' avvertenza di tenerli lontani dalla luce) e per tutti gli usi industriali (tipo ad esempio le grondaie etc) viene plastificato per ridurli.
Pe farlo si utilizzano anche vari sali (oggi di Calcio e Zinco, una volta anche di Cadmio).
Quando si va a riciclare/macerare e fondere questo materiale questi sali restano nel PVC. Nell' industria OK... ma per un LP...
Non abbiamo più un vinile composto da solo PVC ma un mix di PVC e minerali...
Quando il solco viene stampato, a seconda di dove sono questi micro granuli di minerali, possono restare sulle "faccie" del solco per cui, pur avendo preso tutte le cure del caso, e immaginando di vivere perfino in una stanza apirogena... quando lo stilo passa nel solco e "raschia" su queste particelle prima o poi le "strappa" via e oltre a lasciare il "buco" trascinando nel solco i detriti, lo graffia... e il tic tac è immediato.
A volte ci sono questi tipi di residuo persino nella matrice di stampa dell' LP e gli LP stessi, nuovi, avranno bel TAC in quel punto (chi possiede un recente OMR di Atom Heart Mother dei Pink Floyd ad esempio lo sa benissimo, ma anche altri recenti OMR, per recenti intendo tutta la produzione 200 grammi OMR da quanto non usano più, non esiste più, il Supervinyl di una volta, come anche le presse d' altronde).
E ora mi taccio che starete tutti dormendo ormai!
PS: avevo scordato che questi detriti, quando si infilano gli LP nelle buste, sono anche causa dei leggerissimi graffi superficiali "radiali" che si osservano controluce.
Tutti quanti avremo notato che nel nostro parco dischi ce ne sono alcuni che sono più silenziosi di altri e che questo a volte non è legato all' età o alle volte che il vinile è stato ascoltato.
Partirei da alcune considerazioni:
Prima del vinile si usava la Gommalacca. Questo materiale, essendo più fragile richiedeva una spaziatura e profondità del solco più importanti (per questo doveva essere letto a 78 giri ed il solco era monofonico).
Il PVC grazie alla sua modellabilità e resistenza permise un solco di profondità e spaziatura più bassa.
Se ci fate caso, molto spesso, vinili vecchi o garantiti vergini, tendono ad avere meno disturbi, perché?
Le mie risposte personali sono:
1) il Vinile vergine essendo puro materiale plastico, si può "consumare" (nel senso che le modulazioni più piccole, coi passaggi dello stilo, che per attrito diventa rovente, possono ridursi nel tempo (specie se si ha l' abitudine di riascoltare un brano appena ascoltato. Così facendo non si dà tempo al solco di raffreddarsi. Questo ripassare subito un LP appena ascoltato lo si può notare quando trovate sullo stilo il "nero", che non è polvere, ma vinile caldo che si è appiccicato (più o meno in base al taglio dello stilo) sullo stilo. Alcuni consigliano dopo l' ascolto di lasciare a riposo l' LP almeno 24 ore, per me è eccessivo, ma un' ora, io credo, servirebbe.
esisteva solo anni fa, ora non ce ne è praticamente più.
2) però il vinile vergine si consuma gradualmente e non crea (beninteso se usato pulito con stilo pulito) "scalini" o "buchi" che possono fare Tic Tac.
A parer mio questi "scalini/buchi" vengono creati sul vinile vergine sono dalla polvere (o da un uso maldestro dell' LP) che si deposita ed attratta sul disco mentre "gira" (per questo un pennellino durante il funzionamento... ricordate ai tempi i braccetti con pennellino montati sui gira? Anche testine come la V15? o la Stanton?) e che è formata in buona parte da quarzo che si infila nel solco, al passaggio dello stilo viene trascinato/conficcato nello stesso e lo rovina (e alla lunga rovina/consuma anche lo stilo).
Il vinile di oggi...
Vergine non esiste praticamente più, si parla sempre di riciclato. Ma il PVC ha dei limiti (del tipo, non è a suo agio con la luce, infatti una volta spesso sulle copertine degli Lp c' era l' avvertenza di tenerli lontani dalla luce) e per tutti gli usi industriali (tipo ad esempio le grondaie etc) viene plastificato per ridurli.
Pe farlo si utilizzano anche vari sali (oggi di Calcio e Zinco, una volta anche di Cadmio).
Quando si va a riciclare/macerare e fondere questo materiale questi sali restano nel PVC. Nell' industria OK... ma per un LP...
Non abbiamo più un vinile composto da solo PVC ma un mix di PVC e minerali...
Quando il solco viene stampato, a seconda di dove sono questi micro granuli di minerali, possono restare sulle "faccie" del solco per cui, pur avendo preso tutte le cure del caso, e immaginando di vivere perfino in una stanza apirogena... quando lo stilo passa nel solco e "raschia" su queste particelle prima o poi le "strappa" via e oltre a lasciare il "buco" trascinando nel solco i detriti, lo graffia... e il tic tac è immediato.
A volte ci sono questi tipi di residuo persino nella matrice di stampa dell' LP e gli LP stessi, nuovi, avranno bel TAC in quel punto (chi possiede un recente OMR di Atom Heart Mother dei Pink Floyd ad esempio lo sa benissimo, ma anche altri recenti OMR, per recenti intendo tutta la produzione 200 grammi OMR da quanto non usano più, non esiste più, il Supervinyl di una volta, come anche le presse d' altronde).
E ora mi taccio che starete tutti dormendo ormai!
PS: avevo scordato che questi detriti, quando si infilano gli LP nelle buste, sono anche causa dei leggerissimi graffi superficiali "radiali" che si osservano controluce.