Chi e' sto RPG ?
Cmq tornando sull' argomento principale, ritengo che sussistono fondamentalmente 2 approcci fondamentali nell' ascolto in stanza:
Utilizzare le riflessioni in modo mirato, o non utilizzarle proprio.
Il primo caso permette di far suonare quello che non e' registrato sul brano, e di renderlo piu' naturalizzato (passatemi il termine)
Nel secondo caso, si diventa tecnici del suono registrato.
Senza entrare in merito delle dimensioni dell' ambiente che e' comunque importante, per me la verita' sta nel mezzo:
stanza troppo assorbente = acusticamente asettico
stanza poco assorbente = inascoltabile a causa dei battimenti.
I tube traps sono un arma a doppio taglio, se da una parte assorbono, poi rilasciano con un decadimento mirato non propriamente naturale.
Poi e' vietato starci accanto...
Poi l' esperienza aiuta.
Io mi sono mappato mentalmente la stanza di ascolto e i piccoli difetti ambientali che riconosco con un attento ascolto delle prime e seconde riflessioni (ma che non ho potuto fisicamente eliminare), il mio cervello fortunatamente li cancella automaticamente.
Sono stati effettuati studi che dimostrano, che dotare una persona di padiglioni auricolari differenti, il cervello deve completamente rimappare le risonanze per identificare il posizionamento dei suoni nello spazio circostante.
Un esempio semplice per tutti, sono i bambini piccolissimi.
Non sanno localizzare il suono di uno schiocco di dita perche' il cervello non e' allenato.
Questo fa capire, (ma nessuno lo dice...), che ascoltare impianti differenti in stanze differenti, (per esempio da amici), la cosa si fa complicata per il cervello che deve fondamentalmente "ritararsi" per adeguare le proprie aspettative soniche magari basate su parametri diversi da altri.
Ora devo scappare.
Joy!