nerodavola ha scritto:Eh no, proverò allora ad essere un po’ più diretto e un po’ meno polite: ti faccio presente che sono io il primo ad aver indicato che le combinazioni efficienti rispetto all’utilizzo di un preamplificatore sono certamente una minoranza, e sempre io ho pure indicato (all’inizio
, e non a metà o alla fine di questo lungo ed interessante 3d) le principali motivazioni che stanno alla base dei risultati insoddisfacenti (la grande maggioranza).
Quindi rimango aperto a qualunque dibattito, ma per favore non spiegare “a me” che la questione è … no so easy
Ciò premesso su una cosa non sono invece d’accordo, ovvero sulla generalizzazione in base alla quale “lo stadio linea ci vuole” (presumo tu intenda un pre standalone o integrato col finale), poiché io ho citato almeno due casi concreti, di cui uno sperimentato personalmente e sta nel mio profilo, in cui semplicemente ciò “non è vero”. Quindi non generalizziamo, perchè questo si è banalizzare.
Se poi vogliamo metterla sulla sordità o presunta non conoscenza di come suonano gli strumenti dal vivo vabbè, ma sono abbastanza strutturato per interloquire anche a questo riguardo, se il caso.
Ho citato il finale Norma, per rimanere in topic, poichè è quello che il buon Montanari andrà ad ascoltare dell’ing Rossi: bene, questo è uno stato soldo con impedenza di ingresso pari a 100Kohm, sensibilità e guadagno nella media; lo considero quindi un buon “partner” per chi volesse sperimentare questo tipo di accoppiamento, perché sulla carta (e concretamente nella mia sala d’ascolto) si è dimostrato tale.
Ho citato il caso - pure concreto - della sorgente Nova (impedenza d’uscita nella media, tensione di uscita nella media, attenuatore senza perdita di informazioni, stadio di guadagno a discreti senza retroazione); bene la coppia funziona egregiamente!
btw il circuito di guadagno utilizzato è “lo stesso” che il buon Arigò impiega nello stadio PRE dei suo amplificatori integrati NIA; quindi vedi che alcuni risultati possono essere …prevedibili anche senza effettuare infinite prove alla cieca, proprio perché non parliamo di rocket science.
Sempre restando sul concreto e in topic, sarebbe altrettanto interessante, se gli sperimentatori vorranno condividerlo, sapere qualcosa di più sulle prove che invece hanno offerto risultati insoddisfacenti; da parte mia posso citare un esperimento con Accuphase ad esempio, da dimenticare!
E sennò aspettiamo il resoconto di Montanari sulle nuove elettroniche Norma, che incuriosiscono anche me.
Ciao!
Non capisco perchè in questo forum ci siano sempre incomprensioni delle parole, ovvero perchè si attribuisca un significato offensivo a ciò che offensivo non è e non vuole esserlo, bah!
Comunque, in precedenza hai( lo avevo letto, sai) fatto l'esempio di tre casi: 1) il cd/dac ha uno stadio di uscita "dedicato" a pilotare direttamente un finale e successivamente specifichi che il circuito di uscita è esattamente quello del pre separato fatto dallo stesso costruttore. Come vogliamo chiamarlo? Io lo chiamo stadio linea, che nella fattispecie è integrato nella sorgente. Non conosco la tensione di uscita di cui è capace, ma sono sicuro che vada ben oltre i 2V e quindi diventa "fuori standard". Oppure ha modificato il guadagno rendendolo unitario e facendolo diventare un buffer( un ottimo buffer, visto che è a componenti discreti e non con quelle cacatine di integrati reazionati da codice penale) che è il prototipo dello stadio linea.
Tra l'altro si accoppia perfettamente ad un apparecchio dello stesso costruttore. Il quale sarebbe da TSO se non producesse apparecchi che si interfacciano bene fra loro.
2) stadio di uscita standard(2V) con regolazione del volume= difficili accoppiamenti diretti da ricercare con pazienza; si fa prima e probabilmente meglio a mettere uno stadio linea.
3) stadi di uscita fissi= ci vuole lo stadio linea, altrimenti non si regola il volume. Infatti li avevi giustamente cassati subito dal discorso.
A me sembra che il famigerato stadio linea sia sempre presente e non banalmente "ci voglia", ma proprio ci debba essere. E' una questione puramente tecnica di processazione del segnale,dalla sorgente ai diffusori.
Dovranno questi stadi linea essere per forza attivi? Secondo me(che conta molto poco) si, perchè l'accoppiamento a trasformatore, che ha notevoli pregi, ha il grosso difetto di dovere essere progettato per i componenti specifici. Dal che vengono le delusioni di componenti random. Non che tutti gli stadi linea attivi vadano bene con tutto,però c'è più latitudine di utilizzo.
Avevo già affermato che dove lo metti non importa poi molto, se non per le prestazioni assolute che potrà dare e che, quindi, un componenete separato può dare più soddisfazioni, o anche delusioni, sempre che si riesca a trovare il vero "puzzone".
Il mio discorso, come già detto, è puramente tecnico; non entro,e non credo di essere entrato, in alcun modo sulle valutazioni sonore che sono così soggettive da provocare subito irritazione in chi si sente in qualche modo sminuito nella sua acuità uditiva, anche quando non se ne parla proprio.
A me sembra che, da un punto di vista di logica aristotelica, non solo diciamo le stesse cose, ma hai indirettamente affermato la necessità di uno stadio linea. Dove sta, sta.