Oramai direi che mi sono fatto una idea precisa del carattere generale della Jan Allaerts MC2 Formula 1 e penso che sia una bella testina.
Migliora di parecchio se viene abbinata ad un pre fono attivo (io la sto usando con un Goldmund PH 3.8) e il carico deve essere abbastanza elevato (dai 500 Ohm ai 1500 Ohm a seconda del resto dell' impianto).
La sua bassa uscita richiede un buon guadagno per permetterle di "esplodere".
Proprio oggi, dopo averla fatta "girare" su diversi bracci l' ho messa su Versa nell' impianto full Goldmund.
Dopo avere regolato i guadagni del pre (sia fono che sull' ingresso dedicato al pre fono) ho ritrovato con chiarezza la sua tipica "voce".
Naturalmente il risultato è composto dai vari elementi del sistema (incluso me con il mio gusto personale), comunque, siccome a me pare di riconoscere quello che questa testina apporta nei diversi sistemi dove l' ho messa, parlerò riferendomi specificamente a lei (pur sapendo che è tutto il sistema che suona).
Per prima cosa direi che come dinamica è quasi comparabile alla "vecchia" Ikeda 9 (per me un gran complimento) ma senza alcun problema di tracciamento (che un po' affliggono l' Ikeda) per cui quando ascolto brani pirotecnici svolge bene il suo compito di trasmettere quel tipo di emozione che questi vogliono suscitare (potrebbe forse muoversi sulla falsariga della Clearaudio Statement, ma di questa ne riparlerò più avanti dopo che ci avrò "preso la mano".... Vabbè con i miei tempi usuali beninteso ).
Come capacità di lettura dei passaggi complessi se la gioca con quelle di mio personale riferimento (ZYX Diamond, Kondo IOM e AN IO LTD) ed in tal senso la trovo vicina a ZYX e AN che per me restano, da questo punto di vista, eccellenti (anche se la ZYX, per dare il meglio, va davvero abbinata e regolata con maggior cura della AN, la quale però, per funzionare al meglio richiede bracci tutti suoi).
L' equilibrio tonale lo trovo valido ed i tempi di attacco/decadimento realmente naturali per cui offre un timbro che in generale reputo sano e convincente.
La sezione bassa è es(tesa), pulita e non mi dà mai l' impressione di "gonfiare" il mediobasso (non c'è prevaricazione fra apporto di contrabbassi e violoncelli che restano ben distinti e collocabili nel spazio) lasciando che tutti gli altri strumenti occupino, nella loro corretta dimensione, con un "peso" che rispetta bene le diverse sfumature della partitura il loro ruolo nel trasmettere il messaggio.
La lettura è "facile" (quasi quanto la Kondo direi) e la sensazione di "essere lì" piuttosto buona (non al livello della Kondo IOM o della AN IO LTD, ma ci va vicina) direi comunque (naturalmente parlo di sfumature, a volte con certe incisioni la cosa svanisce/si ribalta) una impostazione più "ti faccio sentire come è registrato questo disco". Cosa di per sé che ha diversi lati positivi ma che ogni tanto (molto anche in base al genere ascoltato) mi crea un leggero distacco dal coinvolgimento/inganno (nel senso positivo) che le altre tendono ad offrire.
Per chi ama il discorso immagine (che io trovo molto dipendente dalla registrazione) direi che tende a formare un' immagine "densa" in profondità anche se forse si "stacca" un po' meno dalle casse rispetto alle altre (a parità di disco beninteso).
A me pare che con il Versa comunque si esaltino parecchie delle sue positive caratteristiche e che non ci sia (fra quelli che ho io) miglior abbinamento possibile.
Per cui, anche se so che in teoria e logica un unipivot dovrebbe essere consigliabile, io tenderei a suggerire abbinamenti con bracci tangenziali.
Migliora di parecchio se viene abbinata ad un pre fono attivo (io la sto usando con un Goldmund PH 3.8) e il carico deve essere abbastanza elevato (dai 500 Ohm ai 1500 Ohm a seconda del resto dell' impianto).
La sua bassa uscita richiede un buon guadagno per permetterle di "esplodere".
Proprio oggi, dopo averla fatta "girare" su diversi bracci l' ho messa su Versa nell' impianto full Goldmund.
Dopo avere regolato i guadagni del pre (sia fono che sull' ingresso dedicato al pre fono) ho ritrovato con chiarezza la sua tipica "voce".
Naturalmente il risultato è composto dai vari elementi del sistema (incluso me con il mio gusto personale), comunque, siccome a me pare di riconoscere quello che questa testina apporta nei diversi sistemi dove l' ho messa, parlerò riferendomi specificamente a lei (pur sapendo che è tutto il sistema che suona).
Per prima cosa direi che come dinamica è quasi comparabile alla "vecchia" Ikeda 9 (per me un gran complimento) ma senza alcun problema di tracciamento (che un po' affliggono l' Ikeda) per cui quando ascolto brani pirotecnici svolge bene il suo compito di trasmettere quel tipo di emozione che questi vogliono suscitare (potrebbe forse muoversi sulla falsariga della Clearaudio Statement, ma di questa ne riparlerò più avanti dopo che ci avrò "preso la mano".... Vabbè con i miei tempi usuali beninteso ).
Come capacità di lettura dei passaggi complessi se la gioca con quelle di mio personale riferimento (ZYX Diamond, Kondo IOM e AN IO LTD) ed in tal senso la trovo vicina a ZYX e AN che per me restano, da questo punto di vista, eccellenti (anche se la ZYX, per dare il meglio, va davvero abbinata e regolata con maggior cura della AN, la quale però, per funzionare al meglio richiede bracci tutti suoi).
L' equilibrio tonale lo trovo valido ed i tempi di attacco/decadimento realmente naturali per cui offre un timbro che in generale reputo sano e convincente.
La sezione bassa è es(tesa), pulita e non mi dà mai l' impressione di "gonfiare" il mediobasso (non c'è prevaricazione fra apporto di contrabbassi e violoncelli che restano ben distinti e collocabili nel spazio) lasciando che tutti gli altri strumenti occupino, nella loro corretta dimensione, con un "peso" che rispetta bene le diverse sfumature della partitura il loro ruolo nel trasmettere il messaggio.
La lettura è "facile" (quasi quanto la Kondo direi) e la sensazione di "essere lì" piuttosto buona (non al livello della Kondo IOM o della AN IO LTD, ma ci va vicina) direi comunque (naturalmente parlo di sfumature, a volte con certe incisioni la cosa svanisce/si ribalta) una impostazione più "ti faccio sentire come è registrato questo disco". Cosa di per sé che ha diversi lati positivi ma che ogni tanto (molto anche in base al genere ascoltato) mi crea un leggero distacco dal coinvolgimento/inganno (nel senso positivo) che le altre tendono ad offrire.
Per chi ama il discorso immagine (che io trovo molto dipendente dalla registrazione) direi che tende a formare un' immagine "densa" in profondità anche se forse si "stacca" un po' meno dalle casse rispetto alle altre (a parità di disco beninteso).
A me pare che con il Versa comunque si esaltino parecchie delle sue positive caratteristiche e che non ci sia (fra quelli che ho io) miglior abbinamento possibile.
Per cui, anche se so che in teoria e logica un unipivot dovrebbe essere consigliabile, io tenderei a suggerire abbinamenti con bracci tangenziali.