sul 3d “ma quanti sono i cuffiofili??? “ pervenutami più di un mese fa e con cui mi scuso per il ritardo , dovuto alla ricerca di un ascolto approfondito, non sempre possibile per mancanza di tempo da dedicare alla mia musica preferita, cercherò di esporre alcune impressioni sulla Tesla T1, dando soprattutto la possibilità con l’apertura di un 3d specifico agli evetuali possessori di allargare le sensazioni di ascolto della Top Beyer, come suggeritomi dallo stesso Fil che ringrazio per questa opportunità.
Sono molto soddisfatto della Tesla, che rimarrà sulla mia capoccia per molto ma molto tempo , se non definitivamente, vita mia e della Beyer permettendo,
Non posso ritenermi un esperto dell’ascolto in cuffia, ma vorrei esprimere alcune considerazioni sui miei trascorsi “cuffiofili”, prima di esporre un giudizio logicamente sempre “personale” sulla Tesla e sulle “beneamate” precedenti.
Le cuffie e gli ampli sono stati acquistati nuovi, generi musicali preferiti, classica,jazz e pop (meno).
1a cuffia: Akg K240 MKII cuffia buona dal costo per quello che offre rispettabilissima. Mediobassi in evidenza ed alti a rischio sibilanti con medi molto piacevoli , pilotata da un Docet 3Amp con sorgente un onestissimo Harman Kardon HD990.
2° cuffia: Denon AH -D5000 al primo impatto , entusiasmante, grande dinamica e punch, gamma bassa ben pronunciata a volte invadente con effetto loudness. Gamma media leggermente arretrata ed alta pregevole. Molto buona l’headstage. Si nota una colorazione timbrica piacevole, ma che alla “distanza”* porta per i miei gusti
ad una fatica d’ascolto, che mi ha suggerito l’acquisto dell’ampli successivo.
Ampli Violectric HPA V200: scelta felicissima,mi ha dato la possibilità di asciugare in parte il basso della Denon 5000, riducendo il “riverbero” in gamma bassa e affinando la grana in gamma alta . Ora la cuffia è sicuramente più gradevole ma le sue peculiarità rimangono……. seppur attenuate.
3a cuffia: permuta dell’Akg K240 MKII con Beyerdynamic DT880 Pro.
La DT880 Pro è una cuffia “naturale” ottima timbrica strumentale “classica”, che ritengo molto veritiera, basso ben presente ma controllato, alti piacevoli, cuffia aperta chiara , ma soprattutto un ottimo bilanciamento tra le gamme, l’headstage buono ma non a livello delle Denon come ampiezza ,ma ottimo come separazione e definizione strumentale.
4° cuffia l’Akg 501, gamma media dotata di una “soavità” ineguagliabile tra le cuffie possedute, headstage superbo, profondo ed ampio seppur “artefatto” ma piacevole., il messaggio sonoro sembra arrivare da “lontani lidi” ma con buona definizione. Cuffia molto “rilassante”ottima con classica e jazz. Qualche leggera pecca con le masse orchestrali “poderose” mitigate dal “buon” Violectric”,.
Da queste mie umili “percezioni” ho capito che le cuffie che incontravano maggiormente il mio gusto erano le DT880 e le AKG 501 malgrado avessero una risposta “sonica” differente.
Ahh se la 501 avesse il “corpo” della Beyer !
Ora fatti due conti mi son detto….. faccio la “follia” prendo la Tesla T1, non ero spaventato per l’impedenza 600 Ohm, avendo il Violectric HPA V200 non avrei sicuramente incontrato difficoltà.
Non credo mi potesse deludere apprezzando pienamente la DT880. Ho pensato che avrei sicuramente migliorato l’headstage, la definizione ed anche la timbrica “verace” della DT880 (già molto buona ).
Calcolatrice alla mano sommando le cifre che avrei potuto realizzare successivamente all’acquisto della Tesla vendendo il Docet sempre molto apprezzato , giustamente, considerando il prezzo onestissimo, le Denon AH-D5000, le Beyer DT880 con malincuore, avrei realizzato i ¾ del costo della Tesla.
Presa la decisione mi sono accorto e parlo di qualche mese fa, che era introvabile, sia direttamente alla Beyerdinamic (5 settimane) che da Thoman de, idem dal venditore inglese da cui avevo acquistato le Denon a buon prezzo.
Ricontrollando dopo qualche giorno sul venditore inglese, la dava disponibile a 815 sterline, non ho esitato.
Quattro giorni d’attesa e finalmente s’appoggiava sulla mia capoccia.
Di solito scaldo il Violectric una mezzoretta , malgrado non sia un valvolare beneficia notevolmente del riscaldamento, al tatto deve essere caldino, dopo un ora diventa caldissimo.
Stavolta l’ho fatto, inserendo il Neutrik della Tesla senza audizione.
La custodia in alluminio della cuffia non mi ha entusiasmato seppur ben fatta, più di tanto ,troppo ingombrante, molto più comoda la custodia “spartana” della DT880 Pro, pregevole in caso di trasporto.
Bene,
trascorsa la fatidica mezz’ora ho impugnato la Tesla , leggermente più pesante rispetto alla DT880,
l’ho posizionata , un po’ stingente, ma ben ancorata, un pelo più scomoda della DT880, che ho sempre ritenuto confortevole.
Già da mezz’ora s’era rodata con Beethoven “Coriolano” Op 62 Ouverture !
Finalmente ho potuto deliziare i miei timpani, ho notato immediatamente una notevole trasparenza, e naturalezza nell’esporre la timbrica musicale. Nessuna fatica nell’esporre l’intreccio musicale complesso che rimaneva ben evidenziato con una separazione ed un dettaglio pregevole.
Nei piani e forte del brano una superba dinamica, senza enfatizzare la gamma bassa, evidente con le Denon 5000 e leggermente pronunciata con le DT880. Palcoscenico ampio ma non eccessivo con una rappresentazione della profondità molto realistico.
Grande equilibrio tra le frequenze ben amalgamate come del resto lo sono nella DT880.
L’equilibrio tra le varie gamme, priorità nelle DT880, ha acquisito una miglior risoluzione,dettaglio, trasparenza, seppur allargando il palcoscenico e la profondità dei piani sonori.
La timbrica strumentale ,dagli archì ai fiati non l’ho mai sentita così corretta e naturale.
L’atmosfera che si respira durante l’ascolto è molto “verace” ricca di corpo di spessore senza enfatizzare
alcune frequenze, pur essendo limpidissima.
Il Violectric HPA V200 collabora sicuramente alla buona riuscita del risultato finale.
La Tesla comunque si difende molto bene anche con il Carat-Topaz, ampli dac-usb con musica liquida abbinato al PC, in effetti malgrado i 600 Ohm la Tesla è molto efficiente.
Il guadagno regolabile con il Violectric con 4 levette (+ una standard) è posizionato sulla “standard” o intermedia
+8 db (-4/+2/+8/+14/+20) e mediamente l’escursione volume viaggia ad ore 10/11.
Con il Carat-Topaz siamo sulle 11/12 via USB …..10/11 via Toslink con lettore cd.
Per concludere queste mie semplici impressioni vorrei aggiungere queste considerazioni.
Al primo ascolto non ho avuto la sensazione di grande impatto datomi dalle Denon D5000, dotate di grande punch che alla distanza (diversi mesi) per i miei gusti si è rivelato “ingannevole”,considerando anche una colorazione timbrica abbastanza pronunciata.
La Tesla si è fatta apprezzare subito, ma non esaltandomi come le Denon, ma soprattutto nel lungo periodo ,riservandomi sempre delle ottime sorprese durante l’ascolto di tutta la mia seppur non grandiosa, collezione musicale.
Ancor oggi la sto scoprendo, rivelandomi tutte le sue doti non appariscenti, ma di grande sostanza in fatto di neutralità, correttezza timbrica, dettaglio,trasparenza e dinamica.
E’ un ascolto che definirei “in diretta”, “live” quando trattasi di musica acustica..classica e jazz.
Tremendamente rivelatrice di incisioni non propriamente a “regola d’arte”
Sono impressioni completamente soggettive e non discuto che ci sia di meglio e più performante, ma credo di aver raggiunto un ottimo risultato che soddisfa i miei gusti musicali offrendomi la possibilità di gustare pienamente la mia “musica” per tanto e tanto tempo, fato permettendo.
Dimenticavo …ho voluto togliermi lo sfizio di provare la reginetta Sennheiser
6a cuffia (la 5° è stata la MIA TESLA ) Sennheiser HD650 tenuta una decina di gg., una cinquantina di ore di rodaggio.
Non è il mio suono,abbinata al Violectric si esprimeva bene ma non da farmela apprezzare in tutta la sua “eventuale” potenzialità.
Non ho voluto “giocare” né con cavi né con eventuali “sbilanciamenti”, molto meglio la DT880 considerandole come “ Madre Casa” le ha create ,senza modifiche successive.
Troppa la differenza di performance con la Tesla, come trasparenza ,separazione strumentale, dettaglio, bilanciamento delle gamme e timbrica rivelatasi scura, non di mio gradimento .