Il confronto fra le top Sennheiser del musicofilo casuale: HD600 HD700 HD800
Ho la fortuna di avere in casa tre delle top Sennheiser attualmente in catalogo, le HD600, HD700 e HD800. In questi giorni mi sono divertito a confrontare queste tre cuffie, e, condividendo sul forum le mie sensazioni di ascolto, cerco di riportare il paragone in termini il più possibile musicali e il meno possibile audiofili, cioè cercherò di scrivere non che “la tal cuffia ha il medio basso più accentuato di un’altra”, ma che ad esempio “la tal cuffia ripropone i contrabbassi in maniera più insistente ma più confusa”.
Ecco le tre dame per una foto d’assieme:
Non cercherò il nirvana audiofilo, ma cercherò di confrontare la “spina dorsale” del suono delle tre cuffie da un punto di vista strettamente musicale.
Cavi rigorosamente stock, amplificazione varia ed eventuale (dopotutto è il confronto del musicofilo casuale ;) ) sia con potenza sufficiente a far sanguinare le orecchie per tutte le cuffie, sia valutando il comportamento delle tre esaminande al variare dell’impedenza di uscita. Le mie sensazioni riportate sono una sorta di media fra gli abbinamenti. Non so e non voglio dare le definitive finezze guru-cuffiofile. Credo che il livello informativo di un mio eventuale “per me questo combo cuffie è il migliore del mondo e vedo il firmamento danzare” sia abbastanza scarsino. Per me la ricerca dell’ultimo Graal ha lasciato per fortuna il posto all’ascolto di come suona la musica attraverso l’impianto, e non di come suona l’impianto. Questo mio gioco può essere visto come la soggettiva cronaca di ciò che può sentire un appassionato di musica che, fuori dal vortice cuffiofilo, ascolta i suoi brani preferiti con queste cuffie, senza troppe preoccupazioni.
I brani credo siano tutti rintracciabili su Spotify o altro, può essere utile per capire i commenti. I generi coperti dai brani selezionati sono: rock-pop, new-age, rock-folk, sinfonica, camera/barocco, jazz. Manca sicuramente un genere tipo rock “duro”, non essendo fra i generi che ascolto spesso, ma il brano dell’Alan Parsons Project ha elementi che per la valutazione possono essere ricondotti al genere mancante. Manca l’elettronica: pur ascoltandone, l’evento è talmente artificiale da rendere difficile una valutazione “soggettivamente oggettiva” della qualità relativa fra le tre cuffie; ma ad esempio come sonorità in gioco un Vangelis lo posso ricondurre a un misto sinfonica-newage, uno Jarre a un rock-sinfonica.
Per ogni brano ad ogni cuffia assegno il mio voto di preferenza musicale in decimi. Farò poi tre totali, riportati in centesimi:
- uno dove ogni brano pesa uguale (quindi ad es. essendoci più brani rock che sinfonici, avrà un po’ più peso il genere rock);
- uno dove ho pesato i voti per la numerosità dei brani di ciascun genere, in modo da dare a ciascun genere lo stesso peso degli altri;
- uno per ciascun genere.
Conterò inoltre quante volte ciascuna cuffia ha “vinto” il confronto, e valuterò le distribuzioni dei voti per ciascuna cuffia. Finirò con un commento generale.
Generalmente ascolto a volume non troppo alto e, va da sé, questo è un resoconto soggettivo, che mi è stato utile per capire che cosa ognuna di questa cuffie può darmi in termini musicali, con i loro diversi punti di vista sulla musica.
Taca banda!:
ROCK-POP
Pink Floyd: Grantchester Meadows (remaster 1992)
HD800 8.5/10
Il “calore” della voce di Waters è reso molto bene dalla Hd800. Il suono è caldo in generale, in particolare la voce, anche se è presente qualche sibilante a rischio. Bellissima, calda e dettagliata, la resa delle chitarre, mentre i cinguettii in sottofondo sono più in primo piano del desiderabile e quasi insistenti.
HD700 8/10
La prima cosa che si nota è il fruscio del nastro analogico più in evidenza. La resa delle chitarre è calda e dettagliata, simile a ciò che si ottiene con la Hd800. La voce è caratterizzata dalle sibilanti, anche se non a livello di rovinare la performance. C’è però anche più respiro, e comunque la voce rimane nel complesso calda e piacevole. Anche con la Hd700 i cinguettii tendono ad essere insistenti. Colpisce il bel senso di rilassante ambienza e respiro nella riproduzione.
HD600 9.5/10
Nei primi secondi del brano si nota subito che il fruscio non è più in evidenza, che i cinguettii risultano più naturali e correttamente sullo sfondo, ma anche un senso di ariosità un po’ inferiore alle altre due cuffie. Belle, davvero molto belle, calde, intime e naturali le chitarre, mentre la voce risulta più lineare e naturale che non nelle altre due cuffie. In questo brano preferisco la HD600, per la riproposizione estremamente naturale, intima, raccolta, emozionante ma non priva di dettaglio (anche se minore rispetto alla hd800).
Paul Simon: The Boy in The Bubble / Graceland (versioni non-remaster)
HD800 9/10
Utilizzo spesso questi brani come benchmark infallibile per stabilire l’equilibrio timbrico generale di una cuffia, la registrazione è iper-corretta, equilibrata e poco spettacolare. Con la Hd800 il suono è bilanciatissimo, il basso è rotondo, compatto, svelto e in linea con il resto. L’ho sentito a volte più presente, ma penso che quello che sento con la Hd800 sia esattamente ciò che è inciso. Non sento comunque per mio gusto il bisogno di un aumento di livello del basso elettrico. Ottimo il senso del ritmo. La voce è trasparente ma calda, nessuna sibilante, mentre i cori danno l’affascinante sensazione di uscire dai limiti della testa. La sensazione è quella di ascoltare da degli eccellenti diffusori in una grande sala. Eccellente separazione fra gli strumenti, eppure suono coeso e compatto. A cercare di essere oggettivo capisco che qualcuno potrebbe desiderare più peso in basso, quindi resto cauto col voto. Ma io trovo l’ascolto di questi brani davvero entusiasmante, e la mia resa preferita è proprio quella con la Hd800.
HD700 8/10
Basso e piatti sono più in evidenza rispetto alla Hd800, ma il basso elettrico non è così a fuoco e ha meno impatto. La voce ha sfumature chiare più in evidenza, con qualche rischio di sibilante, eppure risulta nel complesso armoniosa e calda, anche se leggermente più artificiale. I timbri sono più caratterizzati sul medioalto, e della chitarra ritmica è più evidente l’attacco che non il successivo suono. Immagine con buona scansione dei piani sonori in profondità (apparenti), probabilmente il soundstage migliore tra le tre tedesche in questi particolari brani. Risultato nel complesso molto piacevole, anche se timbricamente non correttissimo.
HD600 8.5/10
Salta subito all’orecchio il fatto che il senso del ritmo è rallentato rispetto alle altre due cuffie. La voce è molto corretta ma forse un po’ troppo poco caratterizzata. I cori sullo sfondo sono meno distinguibili, e le percussioni meno incisive. Il basso però è splendido per rotondità e pastosità. L’ascolto è molto piacevole e timbricamente molto corretto, richiede un aumento del volume per guadagnare in incisività. Forse ad alto volume la Hd600 si prende una sorta di rivincita rispetto alle sorelle più giovani, mantenendo sempre un ottimo controllo timbrico. Rimane la sensazione di minore estensione agli estremi e di compressione della scena sonora e di suono un po’ più “economico”, ma è comunque un gran bel sentire e un riferimento per correttezza generale e timbro del basso elettrico.
Alan Parsons Project: The Tell-Tale Heart (versione 1987)
HD800 8/10
Brano esplosivo, voce aggressiva, splendido stacco di archi e molto contenuto armonico, ottimo test per la timbrica di una cuffia. La Hd800 naviga serena in questo splendido trambusto rock-sinfonico, dipanando la scena con grazia e presentando un suono dalla timbrica corretta e “compatta” (è la prima parola che mi viene in mente, credo di poterla sviluppare in”veloci decadimenti e controllo”). Alzando il volume forse prendono troppa evidenza piatti e chitarre a sfavore del basso, che rimane comunque rotondo, profondo e compatto. Sullo stacco di archi nella parte centrale del brano la resa è assolutamente aggraziata, trasparente ed equilibrata. In questo pezzo del brano in genere preferisco negli archi un timbro più denso e aggressivo (adoro ad esempio ciò che fa la Grado Sr60e), ma non si può negare che ciò che fa la Hd800 è musicalmente davvero bello. Manca però un po’ di coinvolgimento “di pancia”, quindi il mio voto è cauto.
HD700 7.5/10
Ecco, questo brano è eccezionale per densità timbrica, e rivela in maniera evidente le caratteristiche e le problematiche della Hd700. Il suono è più acidino, c’è una chiara evidenza particolare di armoniche, ma incredibilmente al contempo in termini generali il suono sembra più caldo e rilassato rispetto alla Hd800, e anche un po’ più “dispersivo”. Il che, per mio gusto, rende il risultato comunque piacevole anche se poco corretto, ma la differenza a favore della 800 è significativa, proprio a causa del famigerato picchetto intorno ai 6 kHz.
HD600 9.5/10
Timbricamente la Hd600 con questo brano è semplicemente una favola, calda e lucida, con un basso rotondo, pastosissimo e nervoso, e tutto il resto perfettamente in equilibrio. Lo stacco di archi suona pieno e armonicamente contrastato, il crescendo dopo la parte di mezzo del brano è travolgente e avvolgente. Rispetto alle altre paga solo un po’ in senso del ritmo, ma l’insieme è dannatamente “perfetto”, e dotato di una rockeggiante fisicità. Non posso negarlo, la Hd800 pur suonando “tecnicamente” molto bene e piacevolissima in generale, risulta più artificiale in questo brano. La Hd600 risulta qui di una fisica e densa tridimensionalità a cui le altre due cuffie non riescono ad arrivare. Sì, qui preferisco la Hd600.
Clannad: Newgrange (non remaster)
HD800 9.5/10
Considero questo brano (dedicato all’omonimo affascinante sito archeologico irlandese) un capolavoro. Voci e suoni eterei, e uno sweep ripetuto di basso al sintetizzatore che affascina per profondità ma solo se il basso scende lineare e corretto, altrimenti rischia di svuotarsi. La Hd800 inizia il pezzo dipanando un panorama splendido, con una base a bassissima frequenza sussurrata con grazia (è giusta così, le altre due cuffie questa base sembrano quasi perderla). L’aria che la 800 riesce a dare alla riproduzione ripaga tantissimo in un brano come questo. Lo sweep di basso sintetizzato non è presentissimo ma scende benissimo ed è collocato sullo sfondo indietro rispetto alle voci, e il colpo di cassa altrettanto profondo suona in questo panorama espanso, dipingendo un palcoscenico virtuale affascinantissimo. Emozionante.
HD700 9/10
Il senso di ariosità e calore che la Hd700 riesce a tirar fuori in certi brani, qui ripaga. La scena è più densa rispetto alla Hd800, i bassi più presenti, ma lo sweep, anche se più in evidenza, suona meno “tellurico” nel suo scendere. Le chitarre sono evidenti e piacevolmente dettagliate “grazie” al picco in gamma medioalta, ma a fare i pignoli si sente che la timbrica è lievemente falsata. Non posso però negare che l’ascolto è molto piacevole, avvolgente, denso, dettagliato, e rilassante.
HD600 8.5/10
L’inizio rivela subito un suono immerso in un panorama non così espanso come con la Hd800, anzi, tutto si svolge in uno spazio più costretto, ma la timbrica è quasi perfetta, calda ma sufficientemente lucida. Il basso è un po’ più presente (inezie in realtà) rispetto alla Hd800, ma quest’ultima impatta e scende sicuramente di più. In verità rispetto alla 800 manca quel senso di profondità in bassa frequenza, e quella scansione dei piani sonori che fanno navigare l’attuale ammiraglia ad un altro livello. Mi duole ammetterlo, visto che la 600 è più corretta rispetto alla 700, e l’ascolto è comunque ottimo, ma in un brano così particolare preferisco, anche se di poco, la 700 alla 600. Mentre la 800 viaggia a quote inarrivabili.
NEW AGE
Enya: Storms in Africa / The Memory of Trees
HD800 10/10
Ambienti artificiali sognanti e riempiti da eteree coralità, lievi dorati ricami e pulsazioni delle percussioni e pedali sintetizzati. Ottimo test di grazia e potenza. E qui la Hd800 per me è magnifica. Danza elegantemente tra una nota e l’altra, evidenzia le voci e i ricami, mentre in basso pulsa profonda senza invadere, risultando dettagliata e aggraziata su tutto lo spettro. Crea inoltre un ambiente tridimensionale tremendamente affascinante, facendomi dimenticare che sto ascoltando una cuffia e trasportandomi in un panorama nuovo da lei ricreato. Ero in dubbio se assegnare un 10, perché mi sembrava forzato relativamente a dei brani che non riprendono un evento “reale”, ma alla fine è 10, perché per me musicalmente è una riproduzione eccezionale.
HD700 8/10
L’atmosfera densa e spessa che si dipana con la Hd700 è sicuramente coinvolgente. Si muove però meno danzante rispetto alla Hd800 e il basso pur affascinantissimo nel suo calore è un po’ più “magmatico” e rischia di suonare a tratti confuso (soprattutto se l’impedenza di uscita dell’amplificatore non è bassa, ma non solo), nascondendo anche un po’ di profondità che invece la Hd800 dipana meglio. Le voci risultano dettagliate e staccate dalla densità in basso grazie anche alla discontinuità sul medioalto. Il risultato non affascina come con la Hd800, ma coinvolge ed emoziona, anche se un po’ più di pancia, e in un ambente più ristretto e meno arioso, sebbene ben scandito in profondità. Bene ma non benissimo. Rimettendo in testa la Hd800 sembra si riapra una finestra ed entri nuova aria fresca, che fa benissimo a questa musica.
HD600 9/10
L’elegantissima signora ha ancora molto da dire: c’è potenza e calore in questo suono, ma senza confondere e impastare, le voci non si dipanano proprio come con la Hd800, ma restano dettagliate, aperte ed emotivamente coinvolgentissime. Il leggero maggiore sottolineare delle basse frequenze nell’impasto sonoro porta con la Hd600 ad una resa assolutamente entusiasmante. Non è il mondo magnifico ricreato dalla Hd800, ma è bellissimo quello che riesce ancora a fare la Hd600!
ROCK-FOLK
Mike Oldfield: Return to Ommadawn Part I
HD800 9.5/10
Nel suo ultimo lavoro Oldfield crea una sapiente ricetta folk-rock caratterizzata da una registrazione con poco post processing e dinamica “pura”. Con la Hd800 le chitarre acustiche risultano dettagliate e naturali nella brutale dinamica della registrazione. L’ingresso di basso elettrico che può risultare tellurico o svuotato a seconda di quanto bene la cuffia scende in basso, con la Hd800 è tellurico. Si rivelano benissimo anche le imperfezioni di questa registrazione poco post-processata. Armonicamente contrastato, lucido e non morbido (se non la giusta rotondità sul basso) il risultato con la Hd800 è splendido ed emozionante.
HD700 7.5/10
Questo è un altro di quegli album in cui la Hd700 rivela la doppia natura, in cui si sente che le sue caratteristiche musicali si ottengono talvolta a scapito della correttezza timbrica. Lo si sente in alcune chitarre acustiche, dal timbro un po’ “nasale”. L’insieme è comunque caldo, il basso spinge molto bene, e, al solito, anche se è più presente non è così tellurico come con la Hd800. Risultato al solito per me molto piacevole, ma non del tutto corretto sui timbri.
HD600 9.5/10
Un altro colpo da maestra della storica flagship: atmosfera densa ma lucidamente contrastata, suono della chitarra acustica timbricamente magistrale, basso dal timbro spettacolare. L’immagine ricreata è diversa rispetto a quella della Hd800, non così dettagliata ed espansa, ma è dannatamente realistica e appagante. Parimerito con la Hd800, 9 e mezzo.
SINFONICA
Mahler: 8a Sinfonia (inizio e finale, Pierre Boulez/DG – 2007)
HD800 10/10
Questa eccellente interpretazione è supportata da una registrazione stratosferica. L’attacco d’organo iniziale con la Hd800 è travolgente per estensione e impatto frontale, per fronte d’aria che arriva all’ascoltatore. Il coro è splendido, la chiara ma piena proiezione olografica e reale delle voci sottolinea l’espressività e toglie quasi il fiato. Gli archi rivelano un leggero accenno di “elettricità” nel timbro, ma è niente nella resa complessivamente meravigliosa. E’ per me eccezionale la resa del respiro dei pedali dell’organo, che si espandono profondi nell’ “ambiente” dell’head-stage. Orchestra, coro e organo ben dipanati, palco ampio ma non dispersivo, equilibrio per me ideale. 10!
HD700 9/10
Bella la presenza del pedale d’organo, anche se meno profondo ed “espanso” rispetto alla Hd800, ma leggermente più presente (ritengo più realistico ciò che ricrea la Hd800). Organo, orchestra e cori ben separati, si riconosce qualche discontinuità timbrica solo se ci si ricorda della magnificenza della Hd800. Ottimo effetto “auditorium”. Molto bella in verità la proiezione delle voci soliste, mentre si perde un po’ di espressività del coro. Innegabilmente un risultato musicale notevole.
HD600 8.5/10
Scena più ristretta, pedale dell’organo molto corposo ma senza quella sensazione di espansa profondità della Hd800, voci presenti e corrette ma non così aperte e analizzate come con la Hd800. Timbri sempre correttissimi. Mi ricorda l’ascolto da due bei bookshelf fine ’70 a sospensione pneumatica AR o RCF. E’ un ascolto piacevolissimo, sicuramente molto diverso come sensazione generale rispetto alle altre due Senny. Qui la nuova scuola Sennheiser paga, e pongo nella mia preferenza la Hd600 leggermente sotto. Ma quello che fa sentire la 600 ha un suo bel significato musicale nella mia collezione.
Mahler: 4a Sinfonia (1° e 4° mov, Karajan/DG – 1979)
HD800 9.5/10
Quanto è bello sentire Karajan alle prese con Mahler. E vogliamo parlare di Edith Mathis nel lieder del Wunderhorn? La registrazione però è particolare, corretta e piacevole ma non molto estesa o dinamicamente contrastata. La Hd800 evidenzia la prospettiva dal podio del direttore voluta da Karajan, e fa sentire bene, ma senza infastidire, quei momenti in cui è più evidente la matrice multi microfonica della registrazione, e a farci caso si capisce che la registrazione non è la più estesa in frequenza di sempre, ma che è comunque molto equilibrata. E’ una bella analisi della registrazione quella della Hd800, ma musicalmente le cose funzionano comunque. Ottimo l’equilibrio generale ed emozionante la resa dei timbri di clarinetto, oboe, flauto e poi la voce splendida della Mathis. Gran bel sentire. Quasi 10, ma il “quasi” probabilmente è a causa della registrazione, non della Hd800.
HD700 9/10
Le mille facce di questa particolarissima cuffia. La prospettiva ricreata dalla Hd700 con questa registrazione è quella di un ascolto in un auditorium dal suono caldo, in una posizione lievemente arretrata. Ricrea dannatamente bene la sensazione in cui spesso ascolto in auditorium dal vivo, proietta anche lei molto bene il suono degli strumenti solisti, ben aperti e analizzati nel timbro, come la voce della Mathis, e regala respiro a una registrazione che di per sé non ne ha tantissimo. Per me è un nove!
HD600 8.5/10
Ancora, la sensazione vintage di come si sente prendendo un buon vinile DG e ascoltandolo attraverso un buon impianto con dei bei bookshelf AR. E’ quello che mi viene in mente ascoltando questa quarta mahleriana con le Hd600. Poco “spettacolo fine a sé stesso”, tanta correttezza e corpo, tanta musica “così com’è” (qualsiasi cosa voglia dire). Non il massimo della trasparenza, ma non manca il giusto dettaglio su strumenti solisti e voci. Che sono però meno “proiettati” e timbricamente esposti, e più in linea con il resto, in un palco un po’ più piatto prospetticamente ma più lontano acusticamente. Detto così sembra che non si senta questo granché bene, e invece è un bell’ascolto, completo corposo e rilassato, seduti sul divano in soggiorno davanti a un Thorens-Marantz-AR. Non posso dare lo stesso voto delle altre due cuffie, ma è un bel sentire.
Rodrigo: Fantasia Para Un Gentilhombre (1° mov, Segovia, DG – 1958)
HD800 10/10
Ormai avete capito, lo splendido equilibrio e l’agilità della 800 non possono fare altro che pagare in pagine musicali come questa. Sveltezza, agilità fra il pizzicare delle corde e l’accompagnamento dell’orchestra, vivacità eppure calore, uno scorrere coinvolgente. Qui splendida la 800, non riesco a desiderare di più.
HD700 8.5/10
Fruscio analogico più in evidenza. Riproposizione dotata di molta ariosità e senso di “sala”, ma prospettiva meno scandita in profondità rispetto anche alla 600. Chitarra dal suono caldo e dettagliato, ma una resa lievemente falsata del timbro mi fa togliere mezzo voto rispetto alla 600. Intendiamoci, un bel sentire comunque.
HD600 9/10
La Hd600 ripropone questi brani con garbo e classe. Bella suddivisione dei piani in profondità tra chitarra e orchestra. Prospettiva più ristretta rispetto alla 800. Timbri al solito molto corretti. Suono corposo e bilanciato. Gran bel suono.
CAMERA/BAROCCO
Biber: Battalia A 10 (Sonata, Die Schlacht), Requiem A 15 In Concerto (Introitus – Requiem Aeternam) (Savall/AltaVox)
HD800 9.5/10
Che bello, di nuovo come è in grado di danzare con grazia ed energia la Hd800 con musica come questa. Spazio, aria, le dinamiche e le agogiche, le texture armoniche degli strumenti e delle voci, ritmo: una resa eccezionale. Ottimo anche il senso di ambiente grazie all’estensione in frequenza e al rilievo dei riverberi reali della cattedrale. Nove e mezzo e non dieci solo perché ad essere crudeli nello Schlacht potrei desiderare un attimo di impulso in più a bassa frequenza. Ma non sono sicuro che questo desiderio corrisponda alla realtà dell’evento.
HD700 9/10
La Hd700 porta gli strumenti in una sala più contenuta fatta di pesante legno scuro ma contrastato. Probabilmente meno realistica della Hd800, ma tremendamente affascinante. La discontinuità timbrica qui non la sento, nemmeno negli archi o nelle voci, e il tutto al mio orecchio si risolve in un’ambientazione dell’evento sonoro più raccolta ma potente. Mancano le ultime nuances riproposte invece dalla Hd800, ma è poco in confronto alla resa musicalmente coinvolgente che la 700 riesce a fare di queste splendide opere d’arte. Sehr gut!
HD600 9/10
Uh che bello e che diverso! Non c’è più auditorium o sala, sono alle prove in mezzo agli strumenti. Capita la prospettiva la resa è comunque superba ed è visceralmente emozionante. Timbri perfetti, impatto, corposità e calore senza dimenticare un naturale dettaglio. Un’immediata sensazione di naturalezza all’ascolto. Bene!
JAZZ
Pat Metheny: Imaginary Day
HD800 9.5/10
Performance eccezionale, la Hd800 ripropone il Pat Metheny Group con una sensazione di dinamica, di palco, di presenza degli strumenti, di proiezione dei timbri, di lucida profondità e slam del contrabbasso e dettaglio sulle dinamiche e le espressività di tutti che è sorprendente. Assolutamente coinvolgente in possanza e nella sua agilità e spazialità. Eccellente!
HD700 8.5/10
Si ripropone la dualità della 700 già sentita in altri brani. Calore e corposità, abbinate a un dettaglio che talvolta sfocia in una resa strana di alcuni timbri. Qui si sente solo a tratti e in definitiva è un gran bell’ascolto. Molto bella l’enfasi sul corpo del violoncello e ottima in generale l’atmosfera da localino jazz che si respira. Il pari merito con la Hd600 ci sta!
HD600 8.5/10
Ormai posso, a differenza della 700, prevedere il comportamento della 600: mi ritrovo in mezzo al gruppo, con un suono più rotondo e caldo, e il dialogo tra gli strumenti mi trova centrale e coinvolto in prima persona. C’è più rotondità e meno possanza da profondità sul basso, e forse posso sentire su tutto una sorta di filtro che smussa le più minute sfumature musicali. Ma il risultato, seppure meno “olografico” di quello della Hd800, è di tutto rispetto e sempre coinvolgente. Non fosse per qualche mancanza sulle espressioni musicali più particolari, sarebbe rispetto alla Hd800 più un cambio di posizione d’ascolto che un cambio di qualità. Sempre bene!
Risultati
TOTALE in centesimi
TOTALE in centesimi (ogni genere pesato uguale)
TOTALE per generi
Distribuzioni dei voti
MODA (voto con occorrenze maggiori)
HD800: 9.5
HD700: 9
HD600: 8.5
Coefficiente di Variabilità dei voti
HD800: 6.8%
HD700: 7.1%
HD600: 4.9%
Numero di vittorie
HD800: 9
HD700: 0
HD600: 3
Il totale e il totale pesato per generi sono praticamente uguali, e vedono prima la Hd800, seconda la Hd600 e terza la Hd700.
Il totale suddiviso per generi fa notare come la Hd600 vada bene in generale ma abbia da insegnare ancora tanto soprattutto in ambito rock. Su classica e simili paga un po’ rispetto alle nuove tecnologie, ma come resa dei timbri nel mio gusto musicale batte ancora la 700.
Ciononostante la 700 mi piace molto e questo è evidente nella moda, che si posiziona su un voto più elevato nella 700 che non per la 600.
Ma, e lo si vede anche dalle distribuzioni dei voti, è difficile per la 700 eccellere, non ha mai vinto il confronto, mentre la 800 vince per 9 volte, e la 600 per 3 volte. I voti della 700 sono anche maggiormente variabili rispetto alle altre due contendenti, con la 600 che prende la palma della più consistente nelle votazioni.
La Hd800 è l’unica ad aver preso tre “10”, ed è veramente l’oggetto che eccelle in questo confronto, pur con le sue particolarità che in rare occasioni la fanno competere con la buona vecchia Hd600.
Conclusioni
HD800
A smentita di tutto ciò che mi aspettavo dai vari commenti sui forum mondiali, ma in linea con ciò che avevo stimato dalle misure, la Hd800 mi ha davvero musicalmente conquistato. Il suo danzare fra le note, quella chiarezza “compatta” dal medioalto in su (che mi ricorda tanto la Hd424x(!)), quell’espandere pulsante in bassissima frequenza, il suono confortevole ma accurato: tutto mi fa desiderare di ascoltare con la Hd800. Anche quegli album che forse non sono il suo pane. Anche in totale semplicità. Qualche sera fa ho scaricato da youtube le tracce di un introvabile album di Hartmut Zinn (Heiles Land, musica che prende spunto dal primo Mike Oldfield), ho poi caricato gli mp3 sul mio Samsung A3, ho attaccato direttamente le Hd800, mi sono spaparanzato e fatto un ascolto piacevolissimo. E’ comprensibile (ma non mi trova sempre d’accordo) chi trova nella Hd800 un oggetto dall’impatto sul basso non del tutto soddisfacente, soprattutto con il rock (e non tutto), perché con la sinfonica ben registrata trovo in generale poco da correggere se penso all’evento reale quadratico medio. A meno che la registrazione non sia chiara di suo, penso ad esempio ad alcune Ozawa/Boston DG (su cd i poemi romani di Respighi, o la Scheherazade). Nondimeno devo ammettere che il suono della Hd800 è un po’ un “gusto acquisito”, e che nella mia realtà c’è a volte un po’ più di “ciccia”. La Hd800 sembra talvolta tratteggiare un dipinto iperrealistico, più agile e con alcuni “bordi” lievemente più marcati del “vero”. Nell’insieme fa però anche una cosa che mi piace tantissimo: delinea una fisicità che permea tutto lo spettro sonoro, probabilmente dovuta alla grandezza del driver utilizzato. Se tutto questo affascina e appaga è un viaggio musicalmente interessantissimo e piacevolissimo. Per me lo è.
Una nota di carattere assolutamente personale: secondo me la Hd800 è difficile da amplificare solo se la si vuole far suonare diversa da com’è, o se l’amplificazione ha qualche suo serio problema in gamma acuta. E’ una “normale” cuffia dinamica, con una sensibilità decente, una variazione di impedenza alla risonanza marcata ma partendo da un’impedenza di base altina: non c’è motivo per cui sia tragicamente complicata da amplificare, se piace la sua impostazione sonora. Con spavalda arroganza dico: per capire se la 800 può piacere, la si può collegare a una presa molto tranquilla a impedenza bassina, vedi il mio Samsung A3, ascoltare qualche brano conosciuto e ben registrato; quello è il “suono base” della Hd800. Se questo suono piace, ci si può divertire a giocare con le amplificazioni per esaltarla. Ma se non piace, non è colpa del pilotaggio, è che non piace l’impostazione della Hd800; in quel caso la ricerca di qualcosa che la faccia piacere tra cavi e ampli dedicati potrebbe essere il peggiore e inutile calvario economico e nervoso che si possa immaginare. Però la Hd800 fa una cosa carina: si ammorbidisce, senza impastare più di tanto, con amplificazioni dall’impedenza di uscita altina; prima di impazzire, si può forse dare una possibilità alla presa di quell’ampli integrato magari in disuso ;) .
In conclusione, quando desidero questo suono svelto, aggraziato ma completo e così meraviglioso nel riuscire a “teletrasportare” in una dimensione musicale virtuale, il che accade molto spesso, non c’è altro se non la mia Hd800.
HD700
La famosa cuffia “né carne né pesce”, una “mixed bag” di caratteristiche e sensazioni musicali. Capace di piacere molto ad alcuni e di infastidire altri. Cerca di mantenere la proiezione d’immagine della Hd800 e il dettaglio, riscaldando con una risposta lievemente più presente nel basso. Splendido intento, e a grana grossa ci riesce anche, ma purtroppo a scapito della correttezza timbrica, anche se questa cosa non sempre si evidenzia. Rispetto alla Hd800 si smussano anche i contorni. Ciononostante, se la discontinuità timbrica non infastidisce troppo, o in quegli album in cui si sente meno, il risultato musicale è per mio gusto notevole. Quando voglio prendere una registrazione di sinfonica/classica (ma non solo), e la voglio sentire in un auditorium o sala dal legno scuro e spesso (traslando visivamente la sensazione acustica), ma sempre con un suono arioso e dettagliato, riposante, la Hd700 è la mia cuffia. Notevole per me anche nel rock, se piace l’impostazione, a parte i casi in cui il medioalto diventa troppo nasale. Bella la sensazione di non avere mai il suono che “spara” direttamente in orecchio, e ottima in generale la separazione fra gli strumenti. Oggetto comunque per me musicalmente notevole e interessante.
Sensibile all’impedenza di uscita dell’amplificazione, bisogna stare attenti a non impastarne il suono.
Ps. non è una prova musicale, ma è la cuffia migliore che io abbia mai avuto per il gaming (a parte forse la Hd590 ma si va troppo indietro con la memoria) in particolare con gli RPG esplorativi (tipo Skyrim o Fallout 4), dove la resa aperta, “calda” e senza la sensazione di vicinanza dell’altoparlante all’orecchio, unita al comfort, fa letteralmente dimenticare di avere una cuffia in testa e che i suoni uditi sono riprodotti e non realtà.
Pps. sul forum americano e su headfonia “famosi” forumer alla sua uscita avevano descritto la Hd700 praticamente come “la Hd800 come doveva essere”: ora, capisco l’entusiasmo da nuovo giocattolo e tutto il resto, perché la cuffia può davvero piacere molto, ma possibile che gente espertissima come Jude non sentisse i problemi timbrici della 700 rispetto alla 800? (la 700 era a listino al doppio del prezzo attuale)
HD600
Il riferimento per correttezza in gamma media e per equilibrio generale. Non sempre esalta, ma appaga sempre. L’amalgama di prestazioni trovato con la Hd580 e con questa sua evoluzione non so se sarà mai più ripetuto da Sennheiser. Fatto sta che dopo vent’anni la Hd600 rimane in catalogo, e ancora insegna. Corretta, corposa, sufficientemente lucida, suona sempre immediatamente naturale, timbricamente è eccezionale e non dà mai la sensazione che manchi qualcosa di importante. In alcuni momenti si potrebbe desiderare un po’ di apertura e aria in più su cori e archi ma… è una mancanza della cuffia o più un mio desiderio di “iperrealtà”? Risente un po’ anche lei dell’impedenza di uscita dell’amplificazione ma in maniera minore rispetto alle altre due. Può essere inferiore in “tecnicismi” alle 700 e 800, ma quando desidero correttezza pura senza effetti speciali, o quando certo rock richiede il suo suono, la Hd600 è per me tuttora una cuffia eccezionale. E qualche volta mi chiedo se in fondo in fondo… non abbia semplicemente ragione lei.
Ultima modifica di Knife Edge il Ven Apr 07 2017, 19:21 - modificato 5 volte.