La LcdX la conoscete tutti qui, come tutte le Audeze "grandi" è imponente, pesante (la LcdX ancora di più della altre), con ampi e morbidissimi cuscinetti, un'headband semplice ma funzionale, per un risultato di comfort particolare: la cuffia sulla mia crapa media calza benissimo e poggia in modo molto comodo sulle tempie, ma è pesante. Se ascoltata potendo appoggiare la testa si dimentica di averla, ma per un utilizzo con molto tempo a testa libera potrebbe essere affaticante per il collo. E' una cuffia aperta posteriormente, ma con i cuscinetti che sigillano il volume tra driver e orecchio.
Sono sempre stato un po' prevenuto sulle recenti planari, e più affezionato ai marchi storici (Sennheiser, AKG, Beyerdynamic), ma con la Audeze LcdX sono rimasto subito affascinato e appagato da un'istantanea "sospensione dell'incredulità", tale da farmi dimenticare di stare ascoltando una riproduzione. Il suo suono risulta per me così vicino alla realtà quadratica media che conosco, da essere molto più difficile da raccontare di altre cuffie più caratterizzate, come la T90. Una bella cosa della LcdX è la continuità timbrica lungo lo spettro sonoro, la fisicità del suo suono si dipana dai contrabbassi all'ottavino, differenziandoli realisticamente ma mantenendone la percezione di un suono scolpito nelle tre dimensioni. C'è un forte senso di piena tridimensionalità degli strumenti, come in una scultura, al contrario di una presentazione più eterea e dipanata come nella T90 (cosa piacevolissima ma meno realistica).
Il basso delle Lcd è rotondo e corposo, estesissimo lineare e allineato, dotato di un senso di fisicità impressionante per una cuffia. La sua correttezza abbinata a "gusto" musicale riesce a rendere sia l'imponenza dei contrabbassi dell'orchestra (mi viene in mente la 2a di Mahler, Abbado/Wiener Live 1994, DG), sia l'aria dei pedali dell'organo (Vierne/Preston DG), che la rotondità del basso elettrico nei Tales of Mistery and Imagination dell'Alan Parsons Project (molte cuffie non riescono a fare tutto questo contemporaneamente). Il medio è pieno, "saporito", "cremoso", l'acuto è realisticamente estesissimo dettagliato senza mai essere sopra le righe, come la realtà è "dettagliata" etc in quanto realtà.
Osservando le misure di Innerfidelity (che sono misure su testa artificiale con microfono a livello del timpano, compensate per la risposta dell'orecchio medio - HRTF [Head Related Transfer Function], rappresentando quindi una più che buona stima della risposta "reale" della cuffia), l'andamento della risposta si può divedere in due porzioni, una spezzata formata da due rette unite a circa 1 kHz, a pendenza nulla sotto 1 kHz, e in leggero decrescere sopra. Il risultato è un suono a mio sentire quasi perfettamente equilibrato, con un tocco di gentilezza nel proporre il tutto dovuto alla parte acuta, che pure estesissima e definita, rimane forse lievemente contenuta, ma è un appunto quasi irreale. Più evidente invece una sorta di leggera chiusura della parte medio-alta, visibile anche nelle misure, la si può sentire nei cori, dove le voci possono sembrare un po' meno aperte del desiderato. Questo a livello di cori dove le armoniche sommate delle varie voci si fanno più evidenti, perchè nelle voci soliste mi riesce difficile chiedere di più.
A me il suono della LcdX sembra una rappresentazione molto accurata di quanto è registrato. Qualcuno (nessuno per la precisione) ha scritto che queste sono cuffie "piacione", ma non mi trova d'accordo: è vero, non sparano addosso eventuali difetti delle registrazioni, ma questo lo fanno le cuffie caratterizzate che sommano la loro caratterizzazione a quella della registrazione. A dirla tutta non ho mai sentito nessun'altra cuffia far sentire così tanto le caratteristiche della registrazione (anche ad esempio in registrazioni multimicrofoniche che mi sono sempre sembrate omogenee, con la LcdX ne sento i leggeri cambi di prospettiva, ma sempre senza fastidio), o le differenze di qualità tra registrazioni di epoche diverse (penso ai cofanetti Karajan).
Non posso non riportare la sensazione splendida nell'ascoltare Incantions di Mike Oldfield: l'insieme di suoni acustici ed elettronici (in particolare l'Arp Solina, suonato in modo da sembrare uno strumento acustico) viene reso dalla LcdX con un "sapore" di realtà, di legno, non so nemmeno bene come descriverlo, che non avevo mai sentito. Non è una registrazione "audiophile", ma un trasduttore con una resa eccellente del contenuto armonico ne porta alla luce caratteristiche semplicemente amabili. E' stata un'esperienza musicale e artistica assolutamente intensa.
Il soundstage lo trovo ottimo, probabilmente non ampissimo o ariosissimo, ma molto proporzionato, e con un ottimo senso della profondità.
Se devo scovare dei difetti in tutto ciò, è questa lieve chiusura sul medioalto, e un'impostazione più "compatta" che ariosa, e un'altra cosa che però è la caratteristica che mi ha fatto "innamorare" di questa cuffia: il tutto è sempre permeato da un senso di densa ma agile "pienezza" di suono, che forse è poi solo un avvicinarsi a una rappresentazione più realistica (la realtà è armonicamente "piena" e densa ma agile).
Ultima cosa: impedenza bassa quasi resistiva e alta efficienza. La colleghi a tutto.
Grazie a chi ha letto fin qui e scusate per la lunghezza :D , ma questa cuffia mi piace troppo e volevo raccontarne un po', mi sembra davvero un oggetto importante!
Ultima modifica di Knife Edge il Ven Nov 18 2016, 16:07 - modificato 3 volte.