Da maxnalesso Sab Ago 27 2016, 09:07
L'altro giorno ho scambiato 2 parole con un riparatore elettronico, tra l'altro laureato in fisica (per cui uno che un pochino se ne intende...).
Mi ha confermato che, a parte alcuni prodotti con "moduli resinati" o con dispositivi resi assolutamente irriconoscibili con strategie di marketing poco condivisibili, la maggior parte degli amplificatori sul mercato sono riparabili in caso di guasto (Mark Levinson, Krell, Threshold, ecc)
Certo, se è stata fatta una selezione specifica di transistor all'origine (oltre 20 anni fa) che ora non si trovano più, se per caso ne ne brucia uno sarà necessario accettare un compromesso, oppure spendere una fortuna per cambiarli tutti....
Ovvio che, in un ampli serio, la bruciatura di un transistor è cosa alquanto rara e che spesso dipende da incuria nell'utilizzo (es corto circuito su uscite non protette o con fusibili mal dimensionati).
Ma questo può capitare anche su un ampli di 2 anni, per cui mi sa che, avendo la possibilità di testare a casa un vecchio gingillo, se questo funziona per 2/3 giorni consecutivi e non emette rumori anomali, l'acquisto lo posso fare senza troppe remore ...