Premetto che io Imai l'ho incontrato nel corso degli anni solo 4 volte, per cui di sicuro non posso sostenere di conoscere a fondo la sua filosofia.
Questo anche perché lui non è un tipo che ti "invade" con osservazioni, spiegazioni o proclami.
Ti da sempre l' idea che sia molto felice di rivederti e che sei li per ascoltare le sue ultime creazioni, se chiedi risponde, ma è abbastanza veloce e stringato nel farlo.
Per prima cosa direi che lui tende a proporre un tipo di ascolto in cui il volume massimo non è da prima fila (pur immaginando che un sistema da 100 dB di efficienza non dovrebbe avere problemi ad operare anche in questo modo), bensì un sistema che a volume anche piuttosto contenuto tenda ad offrirti ricchezza armonica unita a facilità e ricchezza di emissione.
Il sistema 4 vie, se ho ben capito, tende al suono del suo monovia per chi ha un ambiente + grande e reputa che gli serva un sistema che gli possa dare quella sonorità con dinamica + adatta all' ambiente stesso.
Per cui direi che punta sulla coerenza e sulla ricchezza armonica ad un volume anche contenuto.
L'altro punto che ho compreso essere per lui molto importante (non saprei dare un ordine di importanza fra quelli citati) è che vuole un risultato sonoro che sia completamente privo di "elettronicità" (cosa avvertibile sopra a tutto in gamma alta) per cui ricerca una liquidità che al suo interno non si porti mai dei "freddi, duri" cristalli.
Credo che l'ultimo punto, ma questo è chiaramente collegabile con quello del "monovia" è che non desidera sentire suonare gli altoparlanti singoli della cassa che deve sparire in fronte sonoro che definirei, "compatto" proprio a come lo si sentirebbe stando ad ascoltare da metà sala in su (in tal senso è molto preciso anche nelle distanze fra le due casse che preferisce montate ad una distanza prefissata al centimetro).
L' avvicinarsi a questo tipo di ascolto, a mio avviso, richiede una certa dose di apertura mentale, pensare di ascoltare i fuochi artificiali in compagnia di amici per stupirli, a mio parere, potrebbe essere fonte di una certa delusione.
Farlo invece immaginando un ascolto solitario (anche in appartamento) notturno ed intimista o pomeridiano (conio il termine da una serie di eventi) per recarsi ad un concerto "per Amore" al Conservatorio di Milano avendo ben presente la sua acustica (nello specifico della sala Verdi sempre valide le precedenti premesse) per me sarebbe fonte di vera soddisfazione anche per il musicofilo + intransigente.
Spero di essere stato chiaro e di aiuto.
Ciao!
Pietro