Questo triodino è della notte dei tempi...ora Leonardo pilota la 300b con la 2a3!carloc ha scritto:
http://www.megahertzaudio.it/triodino_iii.htm
Ampli cuffia a valvole
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Re: Ampli cuffia a valvole
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Re: Ampli cuffia a valvole
Salvato' digli di aggiornare il sito....
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Re: Ampli cuffia a valvole
mariovalvola ha scritto:Rimane sempre l'incognita del trasfo utilizzato. Sui ferri avvolti in Italia siamo messi male. Si hanno più informazioni sulle stragi di stato!!!.
Ma, volendo e con un pò di conoscenza e con un pò di pratica, uno si potrebbe avvolgere i ferri in casa, un pò come fanno i giapponesi di Leben e Yamamoto, brand che conosco molto bene per aver avuto loro ampli e pre.
Oltre a Megahertz che se li fa avvolgere su propri progetti da un noto trasformatoraio napoletano, anche l'ingegniere Luca Chiomenti se li avvolge con le sue mani, e posso confermare che il suo 300b è uno dei migliori 300b mai sentiti, anche a detta di altri produttori di ampli a valvole.
Alla lista aggiungerei anche Lino Buglione, che in pochi conoscono e che ho avuto il piacere di conoscere qualche anno addietro.
È un vulcanico costruttore napoletano che realizza ottimi ampli a valvole, facendo in proprio sia i mobili, fatti di una particolare resina ultraresistente, e che utilizza anche per i diffusori, sia alla trafilatura dei trafo...una delle ultime volte che sono stato nel suo laboratorio, aveva una ventina di trafo ad asciugare dopo la resinatura come salami!
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Re: Ampli cuffia a valvole
carloc ha scritto:Salvato' digli di aggiornare il sito....
Ma sai quante volte glielo detto...stà stanc'...fa caldo...poi lo faccio....
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- Messaggio n°55
Re: Ampli cuffia a valvole
Questo è il link del sito di Lino Buglione:
http://www.valvolekit.it
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- Messaggio n°56
Re: Ampli cuffia a valvole
Biscottino!
Scusami. Non facciamo il solito minestrone!
Gli oneri, i doveri informativi di un imprenditore che avvolge e vende trasformatori, dovrebbero essere diversi da quelli di un artigiano che vende amplificatori.
Se vende trasformatori, deve fornire le caratteristiche dei ferri. Se non lo fa, per me semplicemente non esiste. (altro criterio di selezione è l'indicazione della partita IVA sul sito).
Se vendi amplificatori, sarebbe bello che si fornissero alcuni dati ma non hai nessun obbligo di fornire informazioni sui ferri (qualcuno lo fa).
Chiomenti è un grande costruttore. Molto ermetico sulle sue cose ma nulla si può criticare delle sue realizzazioni.
Un hobbista evoluto può avvolgerseli?. Si. Ci sono anche ottimi software che aiutano.
In italia, però abbiamo alcuni problemi. Procurarsi in quantità limitate materiali magnetici pregiati diviene molto difficile. Se usi FeSi complessivamente normale è difficile avere alcune misure e alcune specifiche caratteristiche ma qualcosa ottieni. Se inizi con il FeNi ad alto tenore di Ni, iniziano le rogne (quanti trasfo o induttori per push-pull in Italia impiegano nuclei realmente nobili?). Leghe ancora più estreme per trasformatori di step-up te le sogni. Il Finemet Hitachi vediamo. Per ora, solo un costruttore europeo lo utilizza (Tribute) insieme alla giapponese Noguchi e un altro artigiano di HK... mi pare
Comunque attendo da anni un italiano in grado di realizzare:
-un equivalente della riaa induttiva Tango EQ600P o del MCT999 (step-up)
-una copia di un Peerless S-240-A (meraviglioso trasformatore push-pull da 5K con lamierino in FeNi)
-un qualcosa di simile a un Tango X-10-S ( forse riesce solo Tribute e forse i nuovi Lundahl ad andare oltre)
Mi fermo qui. Potrei riempire ancora due pagine.
Scusami. Non facciamo il solito minestrone!
Gli oneri, i doveri informativi di un imprenditore che avvolge e vende trasformatori, dovrebbero essere diversi da quelli di un artigiano che vende amplificatori.
Se vende trasformatori, deve fornire le caratteristiche dei ferri. Se non lo fa, per me semplicemente non esiste. (altro criterio di selezione è l'indicazione della partita IVA sul sito).
Se vendi amplificatori, sarebbe bello che si fornissero alcuni dati ma non hai nessun obbligo di fornire informazioni sui ferri (qualcuno lo fa).
Chiomenti è un grande costruttore. Molto ermetico sulle sue cose ma nulla si può criticare delle sue realizzazioni.
Un hobbista evoluto può avvolgerseli?. Si. Ci sono anche ottimi software che aiutano.
In italia, però abbiamo alcuni problemi. Procurarsi in quantità limitate materiali magnetici pregiati diviene molto difficile. Se usi FeSi complessivamente normale è difficile avere alcune misure e alcune specifiche caratteristiche ma qualcosa ottieni. Se inizi con il FeNi ad alto tenore di Ni, iniziano le rogne (quanti trasfo o induttori per push-pull in Italia impiegano nuclei realmente nobili?). Leghe ancora più estreme per trasformatori di step-up te le sogni. Il Finemet Hitachi vediamo. Per ora, solo un costruttore europeo lo utilizza (Tribute) insieme alla giapponese Noguchi e un altro artigiano di HK... mi pare
Comunque attendo da anni un italiano in grado di realizzare:
-un equivalente della riaa induttiva Tango EQ600P o del MCT999 (step-up)
-una copia di un Peerless S-240-A (meraviglioso trasformatore push-pull da 5K con lamierino in FeNi)
-un qualcosa di simile a un Tango X-10-S ( forse riesce solo Tribute e forse i nuovi Lundahl ad andare oltre)
Mi fermo qui. Potrei riempire ancora due pagine.
Ultima modifica di mariovalvola il Dom Ago 09 2015, 19:40 - modificato 1 volta.
mariovalvola- Vip Member
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- Messaggio n°57
Re: Ampli cuffia a valvole
Comunque, sono tutti bravissimi ma una stupidissima onda quadra a 10 KHz del solo trasformatore, la vedo raramente in rete ( molte le ho postate io ).
Esistono buoni trasformatori con misure non esaltanti ma certi aspetti, andrebbero, comunque spiegati.
Esistono buoni trasformatori con misure non esaltanti ma certi aspetti, andrebbero, comunque spiegati.
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- Messaggio n°58
Re: Ampli cuffia a valvole
mariovalvola ha scritto:Biscottino!
Scusami. Non facciamo il solito minestrone!
Gli oneri, i doveri informativi di un imprenditore che avvolge e vende trasformatori, dovrebbero essere diversi da quelli di un artigiano che vende amplificatori.
Se vende trasformatori, deve fornire le caratteristiche dei ferri. Se non lo fa, per me semplicemente non esiste. (altro criterio di selezione è l'indicazione della partita IVA sul sito).
Il canale ufficiale di distribuzione dei trafo MHz è Audiokit, puoi chiedere a loro se hanno le misure che cerchi...magari puoi ordinare anche dei trafo, misurarli, e se non ti soddisfano puoi sempre mandarli indietro.
Per quello che mi riguarda, se ti garbano di più i ferri giapponesi perchè mettono il foglietto con le misurazioni che ti servono, tanto meglio, per come la vedo io, sicuramente non è l'aver il miglior trafo onboard a darti la sicurezza che un progetto funzioni bene o meglio di altri.
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- Messaggio n°59
Re: Ampli cuffia a valvole
mariovalvola ha scritto:Comunque, sono tutti bravissimi ma una stupidissima onda quadra a 10 KHz del solo trasformatore, la vedo raramente in rete ( molte le ho postate io ).
Esistono buoni trasformatori con misure non esaltanti ma certi aspetti, andrebbero, comunque spiegati.
Penso che ci sia una certa ritrosia a riguardo per celare alcune scelte...io stesso non darei la ricetta dei miei dolci o le proporzioni del caffè che tostiamo.
Per legge debbo mettere gli ingredienti, ma non le quantità...Nutella Docet!
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- Messaggio n°60
Re: Ampli cuffia a valvole
Per favore!!!
Risparmiami queste cose. Ritrosia di cosa? ma dai. Non c' è nulla di nuovo e poi, non chiedo i loro segreti ammesso che ci siano. Pretendo da chi mi vende qualcosa un minimo di dati.
Questi dati, lo ribadisco li deve fornire il costruttore. Il venditore, se è un soggetto diverso, non può fornire molto e non può garantire costanza delle caratteristiche. Lasciamo perdere la nutella. Che si rischiano battute troppo facili.
Goko Trading, quando compravo ferri in Giappone, mi inviava i dati misurati e garantiti da Tango.
Io non compero più nulla alla cieca soprattutto da chi non è trasparente nei miei confronti. La fiducia va meritata.
L'altra facezia:
Se poi vogliamo entrare nel merito, il rischio del cesso con i rubinetti d'oro è ovvio ed evidente. Però, se vuoi andare oltre il decente, quello che ti fa perdere un trasformatore modesto, non te lo può restituire un progetto mirato. Quello che ti toglie un trasformatore limitato non lo ricostruisci più. Penso sia inutile ricordarti quale sia l'importanza del singolo componente in un single ended. o in un push-pull stile Imai.
Che ci possa essere una sorta di "consonanza tra i vari componenti" ci sta. Rimane comunque il minimo sindacale.
Per spiegarmi meglio: Il problema sta nel capirsi o nell'accontentarsi. io, per esempio, faccio molta fatica a mettere in un unico calderone chiamato 2A3 il suono delle tantissime 2A3. Quello della originaria monoplacca è diversissimo da quello della più recente biplacca e anche da quello delle Sylvania con le placche separate. Non parliamo poi delle repliche moderne.
Ci sono, ancora altre versioni che presentano sonorità differenti.
Vedo che questi aspetti manco si evidenziano.
Io su questi monotriodi, mi ci sono spaccato il cranio da circa venticinque anni. Mi sono preso le mie soddisfazioni, mi sono anche dovuto fare e rifare bagni d'umiltà, cerco continuamente d'imparare ma, questi discorsi, in questi termini, scusami, non stanno semplicemente in piedi.
Risparmiami queste cose. Ritrosia di cosa? ma dai. Non c' è nulla di nuovo e poi, non chiedo i loro segreti ammesso che ci siano. Pretendo da chi mi vende qualcosa un minimo di dati.
Questi dati, lo ribadisco li deve fornire il costruttore. Il venditore, se è un soggetto diverso, non può fornire molto e non può garantire costanza delle caratteristiche. Lasciamo perdere la nutella. Che si rischiano battute troppo facili.
Goko Trading, quando compravo ferri in Giappone, mi inviava i dati misurati e garantiti da Tango.
Io non compero più nulla alla cieca soprattutto da chi non è trasparente nei miei confronti. La fiducia va meritata.
L'altra facezia:
Prima di tutto la prospettiva per me è diversa. Io pretendo di conoscere ex-ante, un minimo di caratteristiche di quello che acquisto. Se le cose non stanno così, non mi ci metto neppure.Biscottino ha scritto:sicuramente non è l'aver il miglior trafo onboard a darti la sicurezza che un progetto funzioni bene o meglio di altri.
Se poi vogliamo entrare nel merito, il rischio del cesso con i rubinetti d'oro è ovvio ed evidente. Però, se vuoi andare oltre il decente, quello che ti fa perdere un trasformatore modesto, non te lo può restituire un progetto mirato. Quello che ti toglie un trasformatore limitato non lo ricostruisci più. Penso sia inutile ricordarti quale sia l'importanza del singolo componente in un single ended. o in un push-pull stile Imai.
Che ci possa essere una sorta di "consonanza tra i vari componenti" ci sta. Rimane comunque il minimo sindacale.
Per spiegarmi meglio: Il problema sta nel capirsi o nell'accontentarsi. io, per esempio, faccio molta fatica a mettere in un unico calderone chiamato 2A3 il suono delle tantissime 2A3. Quello della originaria monoplacca è diversissimo da quello della più recente biplacca e anche da quello delle Sylvania con le placche separate. Non parliamo poi delle repliche moderne.
Ci sono, ancora altre versioni che presentano sonorità differenti.
Vedo che questi aspetti manco si evidenziano.
Io su questi monotriodi, mi ci sono spaccato il cranio da circa venticinque anni. Mi sono preso le mie soddisfazioni, mi sono anche dovuto fare e rifare bagni d'umiltà, cerco continuamente d'imparare ma, questi discorsi, in questi termini, scusami, non stanno semplicemente in piedi.
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- Messaggio n°61
Re: Ampli cuffia a valvole
Oltretutto, proprio quando devi pensare a un ampli partendo da zero, da un foglio bianco, devi conoscere le caratteristiche (spesso ex-ante) dei componenti per iniziare a mettere insieme qualcosa. Meno conosci, più sei costretto ad andare a caso oppure a copiare a pappagallo. Se fai un monotriodo in DRD, se non conosci con sicurezza l'isolamento di un ferro, qualche rischio in più lo corri. Se non conosci l'induttanza primaria di un trasformatore, se non conosci il suo comportamento in alto, se non conosci la Rdc degli avvolgimenti, cosa fai? giochi con il Lego?
Io non sostengo che certi oggetti facciano schifo. Semplicemente, per essere considerati da me interessanti devono presentarsi con un corredo di informazioni ben diverso. Non lo fanno? amen. Guardo altrove. Quello che volevo che passasse è che bisogna guardare le cose anche con prospettive diverse.
Che poi siano sufficienti le info fornite da Tango (quando c'era), possiamo discutere. Sicuramente non avendocele, si lavora peggio.
Io non sostengo che certi oggetti facciano schifo. Semplicemente, per essere considerati da me interessanti devono presentarsi con un corredo di informazioni ben diverso. Non lo fanno? amen. Guardo altrove. Quello che volevo che passasse è che bisogna guardare le cose anche con prospettive diverse.
Che poi siano sufficienti le info fornite da Tango (quando c'era), possiamo discutere. Sicuramente non avendocele, si lavora peggio.
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- Messaggio n°62
Re: Ampli cuffia a valvole
Cosa vuoi che ti dica, se le misure nessuno le mette, ci sarà un motivo...che io non conosco, e francamente da non autocostruttore, manco mi interessa saperlo.
Fatto sta, con tutta la monnezza che arriva dalla Cina a prezzi da regalo, in quanti sono disposti a mettere le mani al portafoglio per avere un ferro con le palle?
Ho dato una scorsa ai thread di vhf degli ultimi anni, e non ho visto forti volontà da parte degli autocostruttori ad investire cifre importanti in trafo di qualità.
Mario, da come vedo che tratti l'argomento e di come lo prendi sul serio, sei forse uno dei pochi.
Fatto sta, con tutta la monnezza che arriva dalla Cina a prezzi da regalo, in quanti sono disposti a mettere le mani al portafoglio per avere un ferro con le palle?
Ho dato una scorsa ai thread di vhf degli ultimi anni, e non ho visto forti volontà da parte degli autocostruttori ad investire cifre importanti in trafo di qualità.
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- Messaggio n°63
Re: Ampli cuffia a valvole
Conosco bene la questione, ma nel mio caso, quando ho deciso di puntare ad una particolare valvola o progetto che dir si voglia, come nel caso del Pace, se non c'erano i ferri giusti, sono stati riprogettatimariovalvola ha scritto:Oltretutto, proprio quando devi pensare a un ampli partendo da zero, da un foglio bianco, devi conoscere le caratteristiche (spesso ex-ante) dei componenti per iniziare a mettere insieme qualcosa. Meno conosci, più sei costretto ad andare a caso oppure a copiare a pappagallo. Se fai un monotriodo in DRD, se non conosci con sicurezza l'isolamento di un ferro, qualche rischio in più lo corri. Se non conosci l'induttanza primaria di un trasformatore, se non conosci il suo comportamento in alto, se non conosci la Rdc degli avvolgimenti, cosa fai? giochi con il Lego?
Io non sostengo che certi oggetti facciano schifo. Semplicemente, per essere considerati da me interessanti devono presentarsi con un corredo di informazioni ben diverso. Non lo fanno? amen. Guardo altrove. Quello che volevo che passasse è che bisogna guardare le cose anche con prospettive diverse.
Che poi siano sufficienti le info fornite da Tango (quando c'era), possiamo discutere. Sicuramente non avendocele, si lavora peggio.
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- Messaggio n°64
Re: Ampli cuffia a valvole
VHF sta all'autocostruzione di ampli a tubi come Cicciolina alla castità.
su quel forum ho avuto un vivace ma educato scambio di idee proprio con un progettista di ferri che fa avvolgere da una ditta dell'Italia centrale.
Detto questo, l'autocostruzione, soprattutto in Italia, langue. Nella migliore delle ipotesi c'è qualche curioso che vorrebbe tutto e subito. Purtroppo ci vuole tempo per imparare e questo scoraggia i più. In altri lidi, audiofaidate per esempio, il campione degli audiocostruttori è più rappresentativo.
Ci sono gli ingenui entusiasti che sperano con due Novarria, e due tubazzi russi mooderni, di vedere la Madonna con le calze a rete, ci sono quelli più smaliziati che iniziano a guardare il catalogo sowter o, meglio ancora, Lundahl: ultimamente, grazie probabilmente agli stimoli di Thomas Mayer (VynylSavor), questa casa si è messa a offrire oggetti molto interessanti e performanti ( addirittura avvolti in argento)
Esistono poi i più viziosi che hanno in casa Tribute, Magnequest, Tango, Tamura e Hashimoto.
I ferri giapponesi sono tutti al top? no. Non è vero. Purtroppo il prezzo che si deve pagare in Italia porta questi ferri ad essere sopravvalutati. Ciò non toglie che ci siano stati ( ormai è rimasto poco anche lì) oggetti assolutamente eccellenti.
Non è un caso che quando trovi in rete de Tamura in permalloy o dei Tango X-10 S, li paghi delle fortune. Non è feticismo è sostanza.
Un vero appassionato (ne conosco a Padova, a Genova, a Parma, a Napoli, a Fermo) può realizzare cose meravigliose ma le può fare solo per sé. Esistono in Italia normative molto stringenti sulla vendita di questi apparati ( mi chiedo a tal proposito che certificazioni possono esibire i tanti sedicenti artigiani audio ). Basta avere ferri di qualità e tubi NOS? no. Assolutamente. Però, avendoceli, si inizia nel modo migliore.
Perché non si mettono delle misure? Perché, così non devi garantire nessuna costanza di produzione. Anche se trovi un'autocostruttore strutturato e polemico, non può fare nulla se misura il ferro. Se non dichiari quasi nulla, il prodotto, quasi sempre, sarà aderente alle vaghe e fumose "specifiche".
C'era, anni fa, un "famoso" avvolgitore di trasformatori d'uscita che era talmente cane che i suoi ferri d'alimentazione avevano la marcata propensione ad andare in corto con effetti pirotecnici.
Da uno così, sapendolo, ha senso farsi avvolgere qualcosa? La merda con lo sconto, rimane merda. (scusate il francesismo).
Dalla Cina, arrivano, spesso, schifezze. Dalla Repubblica di Cina (Formosa) arrivano anche ferri di buona qualità. Un esempio? i James. Sono serissimi con i clienti e anche con i potenziali clienti. Ho avuto una lunghissima corrispondenza con loro per dei trasformatori interstadio push-pull in permalloy all'80%. Non li ho acquistati solo perché dichiaravano livelli di accettazione troppo bassi (con quel materiale la cosa era comprensibile ma, io, volevo di più). Gentilissimi e disponibilissimi in pochi giorni mi avevano inviato molte misure fatte al volo con una strumentazione stellare.
Persone davvero serie.
su quel forum ho avuto un vivace ma educato scambio di idee proprio con un progettista di ferri che fa avvolgere da una ditta dell'Italia centrale.
Detto questo, l'autocostruzione, soprattutto in Italia, langue. Nella migliore delle ipotesi c'è qualche curioso che vorrebbe tutto e subito. Purtroppo ci vuole tempo per imparare e questo scoraggia i più. In altri lidi, audiofaidate per esempio, il campione degli audiocostruttori è più rappresentativo.
Ci sono gli ingenui entusiasti che sperano con due Novarria, e due tubazzi russi mooderni, di vedere la Madonna con le calze a rete, ci sono quelli più smaliziati che iniziano a guardare il catalogo sowter o, meglio ancora, Lundahl: ultimamente, grazie probabilmente agli stimoli di Thomas Mayer (VynylSavor), questa casa si è messa a offrire oggetti molto interessanti e performanti ( addirittura avvolti in argento)
Esistono poi i più viziosi che hanno in casa Tribute, Magnequest, Tango, Tamura e Hashimoto.
I ferri giapponesi sono tutti al top? no. Non è vero. Purtroppo il prezzo che si deve pagare in Italia porta questi ferri ad essere sopravvalutati. Ciò non toglie che ci siano stati ( ormai è rimasto poco anche lì) oggetti assolutamente eccellenti.
Non è un caso che quando trovi in rete de Tamura in permalloy o dei Tango X-10 S, li paghi delle fortune. Non è feticismo è sostanza.
Un vero appassionato (ne conosco a Padova, a Genova, a Parma, a Napoli, a Fermo) può realizzare cose meravigliose ma le può fare solo per sé. Esistono in Italia normative molto stringenti sulla vendita di questi apparati ( mi chiedo a tal proposito che certificazioni possono esibire i tanti sedicenti artigiani audio ). Basta avere ferri di qualità e tubi NOS? no. Assolutamente. Però, avendoceli, si inizia nel modo migliore.
Perché non si mettono delle misure? Perché, così non devi garantire nessuna costanza di produzione. Anche se trovi un'autocostruttore strutturato e polemico, non può fare nulla se misura il ferro. Se non dichiari quasi nulla, il prodotto, quasi sempre, sarà aderente alle vaghe e fumose "specifiche".
C'era, anni fa, un "famoso" avvolgitore di trasformatori d'uscita che era talmente cane che i suoi ferri d'alimentazione avevano la marcata propensione ad andare in corto con effetti pirotecnici.
Da uno così, sapendolo, ha senso farsi avvolgere qualcosa? La merda con lo sconto, rimane merda. (scusate il francesismo).
Dalla Cina, arrivano, spesso, schifezze. Dalla Repubblica di Cina (Formosa) arrivano anche ferri di buona qualità. Un esempio? i James. Sono serissimi con i clienti e anche con i potenziali clienti. Ho avuto una lunghissima corrispondenza con loro per dei trasformatori interstadio push-pull in permalloy all'80%. Non li ho acquistati solo perché dichiaravano livelli di accettazione troppo bassi (con quel materiale la cosa era comprensibile ma, io, volevo di più). Gentilissimi e disponibilissimi in pochi giorni mi avevano inviato molte misure fatte al volo con una strumentazione stellare.
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- Messaggio n°65
Re: Ampli cuffia a valvole
Io ho avuto per un certo periodo un Woo Wa6 su cui ho potuto giocarci un po' con le valvole, soprattutto la rettifficatrice, provando una bella Sophia, bellissima e se costava
Un grande amplificatore, costruito in modo impeccabile e sonava molto molto bene ... ma fianco a fianco all'australiano, che che ne dite Voi alla fine ho tenuto l'Australiano
Un grande amplificatore, costruito in modo impeccabile e sonava molto molto bene ... ma fianco a fianco all'australiano, che che ne dite Voi alla fine ho tenuto l'Australiano
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- Messaggio n°66
Re: Ampli cuffia a valvole
Ma, io continuo a non capire la polemica che porti avanti e cosa c'entri con il thread che è partito da una richiesta di un ampli a valvole e tu lo hai fatto girare intorno all'autocostruzione e a tutti i problemi relativi alla reperibilità di buoni ferri corredati di misure.
Si...vhf non sarà sicuramente il sito di riferimento degli autocostruttori, ma ha un numero impressionanti di accessi.
Comunque, c'è gente che compra i Novarria e vive felice replicando il vecchio triodino...io non mi sento di giudicare il mondo intero solo perchè ho un punto di vista diverso.
Si...vhf non sarà sicuramente il sito di riferimento degli autocostruttori, ma ha un numero impressionanti di accessi.
Comunque, c'è gente che compra i Novarria e vive felice replicando il vecchio triodino...io non mi sento di giudicare il mondo intero solo perchè ho un punto di vista diverso.
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- Messaggio n°67
Re: Ampli cuffia a valvole
[quote="biscottino]
..................
.............................
.............
...io non mi sento di giudicare il mondo intero solo perchè ho un punto di vista diverso.[/quote]
..................
.............................
.............
...io non mi sento di giudicare il mondo intero solo perchè ho un punto di vista diverso.[/quote]
_________________
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- Messaggio n°68
Re: Ampli cuffia a valvole
La qualità e la quantità sono sempre più spesso in antitesi. Gli accessi e le capacità non sono correlabili.
L'essenza stessa dell'amplificatore monotriodo ti invita all'autocostruzione. Basta voler leggere la storia degli amplificazione asimmetrica e soprattutto della sua rinascita. La verità sta in questi termini. Su questo aspetto non si può discutere.
Solo successivamente, artigiani seri ma anche dopolavoristi si sono "impossessati" di questi ampli (attratti dalla loro apparente semplicità), proponendo spesso progetti davvero "scarnificati" perdendo per strada il concetto stesso di amplificatore monotriodo.
Io ho consigliato l'autocostruzione quindi perché è l'ampli stesso che invita a percorrere questa strada. Se non ci si riesce, ho suggerito di ricorrere a un artigiano serio. Questo è stato il mio invito che non puoi considerare non pertinente.
L'essenza stessa dell'amplificatore monotriodo ti invita all'autocostruzione. Basta voler leggere la storia degli amplificazione asimmetrica e soprattutto della sua rinascita. La verità sta in questi termini. Su questo aspetto non si può discutere.
Solo successivamente, artigiani seri ma anche dopolavoristi si sono "impossessati" di questi ampli (attratti dalla loro apparente semplicità), proponendo spesso progetti davvero "scarnificati" perdendo per strada il concetto stesso di amplificatore monotriodo.
Io ho consigliato l'autocostruzione quindi perché è l'ampli stesso che invita a percorrere questa strada. Se non ci si riesce, ho suggerito di ricorrere a un artigiano serio. Questo è stato il mio invito che non puoi considerare non pertinente.
Ultima modifica di mariovalvola il Lun Ago 10 2015, 21:24 - modificato 1 volta.
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- Messaggio n°69
Re: Ampli cuffia a valvole
biscottino ha scritto: ... Ma, io continuo a non capire la polemica che porti avanti e cosa c'entri con il thread ...
sorry ma a chi ti riferisci ?? Senza quote qua si incorre in incomprensioni
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- Messaggio n°70
Re: Ampli cuffia a valvole
Io non giudico le scelte altrui. Giudico la mancanza di reali conoscenze che portano l'appassionato a fare scelte sbagliate. Trovo inqualificabile il comportamento di certi operatori incapaci di avvolgere un banale trasformatore di alimentazione e si pongono , a prescindere, come avvolgitori di oggetti audio. Per mia tutela non faccio nomi.
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