iano ha scritto:
Io parlo di sensi in generale,e questo esempio che fai capita a pennello.
Descrivi bene l'esperienza,ma sbagli tutte le conclusioni,e le sbagli perchè applichi un quadro di consocenze sul sistema percettivo superato.Il mio è appunto un invito a prendere atto di queste nuove conoscenze,e poi a verificare come nel nuovo quadro meglio si spiegano certe esperienze,che non nel vecchio.
Nonostante noi non ce ne rendiamo conto,i nostri sensi sono talmente potenti,e il nostro cervello talmente plastico,che possiamo diventare bravi degustatori di Cognac con poche lezioni.
Puoi cioè educare/istruire il tuo cervello a modificare il tipo di elaborazione che normalmente fà,e gli scienziati hanno verificato che il cervello in questi casi si modifica ad una velocità sorprendente.
Normalmente però i dati provenienti da tutti i sensi sono utili per interagire col mondo esterno a noi.
Ma degustare cognac e ascoltare musica riprodotta non sono azioni propriamente legate alla nostra sopravvienza.
Se però decidiamo che lo siano possiamo educare il cervello a comportarsi diversamente,modificandolo letteralmente.
Il cervello di un assaggiatore di cognac è diverso da quello di un audiofilo, a causa delle operazioni specifiche e mirate che essi compiono quotidianamente.
Queste modifiche si pensava prima attenessero solo ai tempi evolutivi,e in certi casi si particolari si ammetteva questa possibilità solo entro i primi sei mesi di vita.
Oggi si è dimostrato che il cervello mantiene una buona plasticità per sempre.
Buone notizie per i vecchietti come noi.Rallegrati ordunque,e non esagerare col cognac.
Scusa Iano ma come fosse antani il cervello tapioca e la musica insieme alle immagini sinestesia sinestale giusto ?
però blinda la supercazzola prematurata una cosa di cognac diversa da audiofilo terapia tapioca, tapioca topaia, no perché fossero evolutivi anche per te o scribi con cofandina per esempio ?
Solo per capire scusa bitumato o liscio ?
Lorenzo