carloc ha scritto:
Certo che è difficile far peggio di Cruciani e Parenzo.......
però lo ascoltiamo e così alla fine ha vinto lui
carloc ha scritto:
Certo che è difficile far peggio di Cruciani e Parenzo.......
enzo66 ha scritto:Secondo me, un eventuale ritorno di massa al vinile, considerata anche la maggiore vulnerabilità del supporto rispetto ai supporti ottici e/o "informatici", farebbe suonare meglio anche e, forse, soprattutto, i registratori di cassa di RIAA e compagnia assimilabile (ma è solo una mia ipotesi che ritengo ragionevole ).
petrus ha scritto:Posta così la domanda, forse una risposta non la troverà mai nessuno, cosa vogliamo confrontare un cd qualunque una registrazione qualunque contro un lp differente e una registrazione altrettanto differente ?
Quindi meglio rispetto a cosa ?
Ogni audiofilo poi fa storia a se, preferendo in genere un tipo di riproduzione rispetto all'altra magari ha investito in quella direzione,giustamente, di più che sull'altra può capitare, poi come è stato scritto in altri post, essendo di più oggettivamente gli elementi su cui si deve intervenire nell'analogico è lecito aspettarsi un investimento maggiore rispetto al digitale, ma ripeto è quel "meglio" che mi lascia un po' perplesso, anzi sarei quasi tentato, in modo leggermente provocatorio, di dire che semmai è il contrario, è sul digitale che per eliminare tutti i difetti intrinseci del supporto, avendo magari in testa il suono di un buon setup analogico che si è spesso costretti a spendere molto e molto di più che rispetto ad un gira, una MM e un phono
Lorenzo
pevaril ha scritto:...cut... lavora in condizioni ottimali, in quanto assolutamente tarato e installato alla perfezione.
petrus ha scritto:
Esatto pevaril è qui che si gioca la partita, non quanto costa o se costa di più, la realtà vera è che un sistema analogico bisogna saperlo far suonare, altrimenti...meglio mettere un cd.
Lorenzo
bluocram ha scritto:
Aggiungerei che bisogna saper riconoscere le differenze positive dell'analogico e bisogna sapere anche dove cercarle all'interno del suono riprodotto. Secondo la mia esperienza, anche a parità di prezzo la superiorità dell'analogico è avvertibile eccome.
Buon 2015 a tutti !
Marco.
bluocram ha scritto:
Aggiungerei che bisogna saper riconoscere le differenze positive dell'analogico e bisogna sapere anche dove cercarle all'interno del suono riprodotto. Secondo la mia esperienza, anche a parità di prezzo la superiorità dell'analogico è avvertibile eccome.
Buon 2015 a tutti !
Marco.
petrus ha scritto:Posta così la domanda, forse una risposta non la troverà mai nessuno, cosa vogliamo confrontare un cd qualunque una registrazione qualunque contro un lp differente e una registrazione altrettanto differente ?
Quindi meglio rispetto a cosa ?
Ogni audiofilo poi fa storia a se, preferendo in genere un tipo di riproduzione rispetto all'altra magari ha investito in quella direzione,giustamente, di più che sull'altra può capitare, poi come è stato scritto in altri post, essendo di più oggettivamente gli elementi su cui si deve intervenire nell'analogico è lecito aspettarsi un investimento maggiore rispetto al digitale, ma ripeto è quel "meglio" che mi lascia un po' perplesso, anzi sarei quasi tentato, in modo leggermente provocatorio, di dire che semmai è il contrario, è sul digitale che per eliminare tutti i difetti intrinseci del supporto, avendo magari in testa il suono di un buon setup analogico che si è spesso costretti a spendere molto e molto di più che rispetto ad un gira, una MM e un phono
Lorenzo
analisi assolutamente PERFETTAaudiofan ha scritto:Bisogna innanzitutto sgombrare il campo da illazioni che oramai fanno abbastanza sorridere...l'analogico è, allo stato attuale e pur con i suoi difetti congeniti, il mezzo di riproduzione che più si avvicina all'evento reale, inteso ovviamente come musica acustica suonata dal vivo. Il digitale ne è, nel migliore dei casi, una buona approssimazione ma, anche facendo leva sui suoi punti di forza (silenziosità, dinamica potenziale ecc.) finisce sempre col mancare di quella naturalezza che risulta irrinunciabile a chi conosce bene il mondo analogico.
Venendo all'hardware: per godersi un vinile non servono necessariamente impianti a quattro zeri, ma una cosa è innegabile, più si sale con la qualità più l'analogico continua a tirare fuori cose che prima non sentivamo, o sentivamo peggio.....nel digitale ciò accade in modo nettamente più sfumato da un elettronica all'altra.
In effetti è un problema di forbice, che nell'analogico è assai più ampia che nel digitale. Per fare un esempio spiccio: la differenza qualitativa tra un setup analogico entry level e un sistema molto evoluto è infinitamente più marcata che tra un cd player da 500 euro e uno da 5000. Questi sono dati oggettivi, che chiunque abbia un po' di esperienza audiofila avrà certamente sperimentato per suo conto. Per il resto si può vivere felici con qualsiasi cosa, anche una radiolina a transistor, ma qui si entra in un campo dove regna l'opinabile, il gusto personale, le scelte dettate dal budget a disposizione, per carità tutte cose condivisibili, ma che esulano da quell'oggettività che invece esiste ed è a mio parere giusto ribadire.
Massimo ha scritto:A volte mi chiedo come mai un impianto analogico(escludendo il palcoscenico virtale in cui non c'è storia col digitale, a mio giudizio) la dinamica risulta superiore a quella di un digitale anche se sulla carta l'analogico risulta nettamente inferiore.
audiofan ha scritto:Bisogna innanzitutto sgombrare il campo da illazioni che oramai fanno abbastanza sorridere...l'analogico è, allo stato attuale e pur con i suoi difetti congeniti, il mezzo di riproduzione che più si avvicina all'evento reale, inteso ovviamente come musica acustica suonata dal vivo. Il digitale ne è, nel migliore dei casi, una buona approssimazione ma, anche facendo leva sui suoi punti di forza (silenziosità, dinamica potenziale ecc.) finisce sempre col mancare di quella naturalezza che risulta irrinunciabile a chi conosce bene il mondo analogico.
Venendo all'hardware: per godersi un vinile non servono necessariamente impianti a quattro zeri, ma una cosa è innegabile, più si sale con la qualità più l'analogico continua a tirare fuori cose che prima non sentivamo, o sentivamo peggio.....nel digitale ciò accade in modo nettamente più sfumato da un elettronica all'altra.
In effetti è un problema di forbice, che nell'analogico è assai più ampia che nel digitale. Per fare un esempio spiccio: la differenza qualitativa tra un setup analogico entry level e un sistema molto evoluto è infinitamente più marcata che tra un cd player da 500 euro e uno da 5000. Questi sono dati oggettivi, che chiunque abbia un po' di esperienza audiofila avrà certamente sperimentato per suo conto. Per il resto si può vivere felici con qualsiasi cosa, anche una radiolina a transistor, ma qui si entra in un campo dove regna l'opinabile, il gusto personale, le scelte dettate dal budget a disposizione, per carità tutte cose condivisibili, ma che esulano da quell'oggettività che invece esiste ed è a mio parere giusto ribadire.
Grazie Lorenzo.petrus ha scritto:
considerazioni: la prima è che di tutta quella dinamica teorica di oltre 90 db di cui il digitale potrebbe disporre, nella realtà non ce ne facciamo nulla, perché una registrazione di musica acustica ripresa dal vivo in rari casi supera i 60 - 65 db con i microfoni tipicamente utilizzati e con la presenza di rumore di fondo, la seconda, più importante per me e che potrebbe dare una risposta alla tua domanda è che, la dinamica non dipende solo da una grandezza fisica, i db ma dipende soprattutto dal "tipo" di suono, dal timbro e quindi dalla quantità di armonici, una nota suonata ff contiene molti più armonici di una suonata pp e il vinile che contiene frequenze che arrivano fino a 35 KHZ restituisce tutti gli armonici e aiuta la nostra "percezione" della dinamica, così come della scena, della profondità, insomma del "realismo".
Lorenzo