Da Testini Ugo Sab Nov 15 2014, 21:56
Io ritengo che delle Audes si può dire tutto, ma che siano trasparenti, o che incarnino al meglio tale aspetto della riproduzione sonica, proprio no. I massimi rappresentanti della "Trasparenza" sono ben altri, secondo me. Partendo dalla scuola britannica ottenuta con delle "semplici" cupole, vedi PaoAC ma, ora, soprattutto Kudos; passando quindi per le varie realizzazioni di Focal o meglio Athom. Arrivando fino anche alla Vienna, le quali nella loro completezza risultano comunque delle casse piacione e tendenzialmente rotonde, ma comunque ben più trasparenti, nitide, spaziali, ariose e definite rispetto alle suddette Audes. Tali casse sono, come detto, estremamente lineari, ed è bene o male la loro croce e delizia. Incarnano il suono che fu di Snell, soprattutto di modelli come le C7, sempre non sbagliando la sigla del modello; di cui in effetti ne condividono buona parte dei natali progettuali. Diffusori quest'ultimi che ho avuto modo di ascoltare e che, oggettivamente, mi ricordavano molto, per l'appunto le Audes. Ma anche qui ben poche emozioni o trasparenza, semplicemente una composta riproduzione, esaltata solo, ottenendolo in casa Audes per il loro prezzo di listino decisamente più allettante.
Da qui, io credo, la volontà della casa estone di ampliare i propri orizzonti sonici proprio con l'introduzione dell'AMT per la gamma medio alta. Trasduttore questo si che incarna, per antonomasia, il concetto di trasparenza, senza accessi descrittivi. Anche per come è stato impiegato, forse con poca maturità, da parte di Audes; oggettivamente risulta un pò estremizzato.
Per quanto riguarda la convenienza o meno di avere il woofer laterale; io credo che una Audes, senza tale configurazione, o senza la configurazione D'Appolito se con il tw a cupola, è da ritenersi una contraddizione in termini. In quanto tale costruzione è il fulcro del family sound e del progetto del marchio stesso. Tutte gli altri diffusori della gamma, fatti ovviamente salvi i loro buoni diffusori da stand; che non hanno tale progetto sono solo cose nate per contenere i costi e guadagnarci di più. In quanto non è poi vero che una tale configurazione sia poi così costosa in fase progettuale. Vedi Jamo solo per il woofer laterale, low price.
Entrando poi nello specifico dei modelli in gamma, io credo che i peggiori della gamma siano proprio gli Excellence. In quanto il carico in cassa chiusa non fa che aumentarne la sensazione sheakespiriana dei "Molto Rumore Per Nulla". Meglio invece la serie inferiore Credo con le Blues dove risulterebbero ancora più soddisfacenti le Grand Blues, sulle quali però, per un retaggio fin dai tempi di Berry, non si è mai voluto puntare, facendole sentire. In quanto ritenute con un prezzo troppo vicino alle suddette Excellence, ed appunto credendo ciecamente sulla presunta superiorità della loro cassa chiusa. Secondo me sbagliando, e tale pensiero mi sembra che lo stia portando avanti anche l'attuale importatore. Io ho avuto modo di ascoltarle in Croazia, le Grand Blues e devo dire essere meritevoli, sempre nell'ambito del suono Audes.
Detto tutto ciò mi sembra fondato quando qualcuno asserisce che sono diffusori che sanno esprimersi meglio con i tubi; in quanto tale amplificazione, almeno, sa trasmettergli quella note di carattere e personalità che a loro, decisamente, non guasta; soprattutto se utilizzano 4 KT 88 o 6550, con almeno 40 w buoni.
In conclusione, alla luce del titolo stesso del post; sono altra cosa le Phonar, soprattutto tenuto conto del loro prezzo di listino, in media inferiori ai paritetici modelli di Audes. Come detto, con già un P6 si ottiene una soddisfazione sonica decisamente superiore a quello di una Blues. Se poi si prende in esame la P8, con il loro progetto per gli amanti di Audes; ci si potrà "trovare a casa" ma con tanto piacere ed impatto in più. IMHO.