Da lizard Mar Mar 09 2010, 09:15
quell'album fa parte di un periodo (la New Wave)in cui sembrava che i gruppi musicali,o meglio,i tecnici del suono si fossero messi d'accordo ad incidere low fi,più che hi fi.
e stiamo parlando dei primi anni '80!
basta ascoltare Still dei joy division (ed il pessimo video),Concert dei Cure,per capire che forse la registrazione stile bootleg aumentava il fascino ed il mistero del gruppo,o forse serviva solo a nascondere le carenze canore e soniche dei gruppi in questione.
i live hanno rappresentato per alcuni artisti da sempre un problema.
l'unico live tecnicamente valido dal p.d.v. tecnico/acustico è lo splendido Nocturne di Siouxsie,con l'impeccabile Robert Smith alla chitarra.
Purtroppo negli anni successivi Siouxsie fu sottoposta ad un intervento alle corde vocali e la voce non fu mai più la stessa.
Oil on Canvas è un disco mediocre in cui Sylvian non si esprime al meglio:provate ad ascoltare i retri dei 45 giri dell'epoca con versioni live,oppure il CD The Art of Parties in omaggio con la stupenda confezione box di Tin Drum e vi renderete conto delle potenzialità vocali di Sylvian.
Se poi volete deliziarvi,ascoltatelo nel live Damage con l'immarcescibile mr. Bob Fripp..quello sì che è un live..ma tutto era sotto il controllo di Fripp,non del mediocre John Punter,produttore di Oil on Canvas e dei primi Japan.
Puo' darsi che la versione rimasterizzata uscita nel 2003 di O.O.C. suoni un po' meglio (ho i miei dubbi,visto che è il master ad essere scadente),io non la acquistai..gli preferii di gran lunga l'intero catalogo di Sylvian e dei Japan.
CD L.T.D.apribili,cartonati e con foto inedite.
Tra l'altro,il CD Oil On Canvas ha un pezzo in meno rispetto alla versione doppia in vinile.
cià
li(t)z