Riporto anche qui, con qualche modifica, le mie impressioni su una accoppiata fantastica, devo dire che senza le informazioni reperite sul Gazebo non sarei mai venuto a conoscenza di questo piccolo ma spettacolare MHz, quindi un grazie a tutti voi è doveroso. Spero di non cambiare idea quando mi arriverà l'impianto cuffia secondario...
Non siate troppo cattivi nello smontare tutto quello che ho scritto!!! ma nemmeno con troppi peli sulla lingua, visto che di T1 e MHz ne sono girati abbastanza e come niubbo merito un po' di
Le altre top tirate in ballo per fare confronti non le ho possedute, ma ascoltate più o meno qua e là in situazioni differenti mi son servite solo per farmi un'idea e dare una bozza di riferimento per discutere meglio alcuni parametri delle T1.
Beyerdynamic T1 e OTL Megahertz
Precisione, ricchezza e Libertà
Non sono uno di quei cuffiofili che vanta un'esperienza ventennale, o che sostiene di esserlo già da prima che diventasse mainstream...
Semplicemente ho sempre preferito per vari motivi l'ascolto in cuffia a quello tramite diffusori. Ai tempi dell'università studiavo di notte e la musica mi accompagnava legata a un filo, oggi lavoro e la musica passa sempre per quel filo.
Mentre mio padre mi consigliava di comprarmi una cuffia fatta bene, il mio scetticismo mi portava a pensare: come può un orchestra stare dentro una cuffia? Beh, è bastato provare, alla fine ci stava!
Quando poi, dopo almeno quindici anni di onorato servizio, la cuffia ha ceduto, sono stato catturato dal vortice compra-prova-vendi-compra che distingue l'insoddisfacibile audiofilo medio dal musicofilo che si sa accontentare. A dir la verità non mi sento nemmeno troppo audiofilo, non mi faccio prendere da tergo da oggetti magici né asserisco di sentire cose che altri non sentono tra un cavo e una puntina, tuttavia la descrizione dell'impianto che segue non può fare a meno di una terminologia prettamente audiofila, che spesso non significa nulla, ma questa volta dire che suona bene non è sufficiente. Per chiarezza, alcuni dei vocaboli utilizzati sono esplicati qui:
http://www.giardinoelettronico.net/t450-glossario-audiofilo?highlight=glossario
Per le descrizioni tecniche più dettagliate di questi due oggetti potete leggere qui, dal sito di Turo:
http://www.stereo-head.it/2013/06/ampli-otl-con-6080-di-megahertz-recensione/
http://www.stereo-head.it/2013/12/beyerdynamic-t1-la-cuffia-top-di-casa-beyer/
Per sapere, però, con che aria, spazialità e delicatezza suona una Siemens E88CC gold pin senza perdere peso in basso... dovete provarla! (anche qui c'è lo zampino di Biscottino)
Perché un OTL del calibro del piccolo Mhz va a nozze con le Tesla T1? Tecnicamente, data la buona efficienza, dovrebbero suonare anche con SS non troppo potenti, ma non raggiungono livelli di eccellenza e piacevolezza che riescono a dare con un valvolare senza i trasformatori di uscita. Come ha detto Sonic63, è come “togliere una palla al piede”.
L' impedenza di 600 Ohm nominali delle T1 (con un picco di 1400 Ohm) si presta molto bene ad un ampli valvolare OTL, la potenza che si ottiene è enorme, se poi è anche di qualità, possiamo iniziare a parlare di magia.
Una pozione magica che ha come ingredienti principali ricchezza e libertà.
Ricchezza armonica da vendere e note liberate nell'aria con una leggerezza tale da accompagnarti in un viaggio mistico. Chi ha in mente il suono valvolare “classico” di un impianto diffusori tradizionale, se lo dimentichi. Non c'è mosciume, basso gonfio, poca dinamica, carenza di dettaglio o piacevole saturazione. Il suono è brillante, preciso ma non pungente, la risposta ai transienti è ottima (anzi, fino ad ora confrontata con qualsiasi cosa che non siano la STAX 009 - nell'impianto full Biscottino - è eccellente) e il dettaglio è straordinario.
La coppia ha un ottimo equilibrio, il messaggio sonoro arriva fluido e musicale, si sente una corposità in basso che rendono l'accoppiata semplicemente meravigliosa. Con ampli come Burson si è costretti a non esagerare con la manopola del volume, alzando si nota un irrigidirsi della gamma acuta che fa perdere piacevolezza al tutto, con l'Otl non ci sono limiti di SPL, il suono rimane lineare e non ci sono indurimenti della gamma acuta, congestioni della scena o distorsione.
“Bach! Ti sento forte e chiaro!”
La cuffia è veloce, molto pronta e reattiva. Anche se alcuni grafici sembrerebbero dire il contrario, per me ed il mio maestro audiofilo (Cosm) la T1 è più veloce della HD800, attacchi immediati e soprattutto ha un decadimento fulmineo. Mi pare decisamente più precisa della HD800 in questo. La velocità di attacco e decadimento la rende agilissima ed ogni fraseggio, che sia opera di un Gould, un Milstein o un Davis, risulta perfettamente intelligibile. Non ingannino i nomi citati e i loro strumenti, la velocità e l'articolazione sono mantenute anche in gamma bassa. Il valvolare non inficia questa prontezza in risposta, semmai la lascia fluire con maggior liquidità e senza asprezze.
La dinamica è molto buona. Si riescono a gestire i pieni orchestrali senza avvertire difficoltà da parte dell'impianto fino alle frequenze più basse. Ci sono dinamica e stabilità dell'immagine sonora, non chiederei di più. Devo ammettere, però, che in questo la HD800 è migliore. Con la T1 si percepisce che siamo vicini al limite, con la HD800 pare che di limiti non ce ne siano. Con la Sennheiser l'orchestra potrebbe anche raddoppiare il numero degli strumenti senza che la cuffia faccia una piega, la semplicità con la quale l'HD800 gestisce i pieni orchestrali è disarmante.
Tornando alla dinamica della T1 con il Mhz essa risulta ottima anche con il piano solista; mai una coda in basso troppo lunga o incertezze di qualsiasi tipo. Con cuffie di livello, ma non top, il pianoforte rischia di avere un basso un po' confuso e lungo, e alti troppo squillanti. Ovviamente questo tipo di riproduzione e questi difetti di altre cuffie non li avevo nemmeno notati prima di provare una vera top. Due casi esemplari sono la HD650 e la HE500 con le quali la riproduzione non perfetta con questo strumento mi ha innervosito.
Appena arrivata la T1 queste erano state le mie impressioni sulla T1 pilotata dall' A1 clone Gold:
e dallo stesso thread anche un paio di considerazioni sulla T1 con il piano:
Quasi perfetta la T1 con questo strumento, forse anche preferibile alla HD800, ma c'è quel “quasi” che la separa dalla perfezione. Un parametro sul quale la T1 è carente rispetto ad alcune top è l'impatto. Sulla HD650 alla fine ho cambiato idea, ascoltando si impara. La HD650 ha un punch e un impatto maggiore, ma alla lunga il suo essere troppo eufonica mi è risultato noioso, oltre a ciò, la lentezza relativa rispetto alla T1 me l'ha fatta mettere nella scatola con questo strumento.
Avere i driver (dinamici) molto distanziati dall'orecchio e angolati, probabilmente rende l'headstage più ampio e realistico, ma al contempo fa perdere quella sensazione di impatto viscerale di cui soffre anche la rivale della Sennheiser, nella HD800 questa carenza è anche più evidente. Per avere un'ottima resa in questa caratteristica sarebbe opportuno rivolgersi ad altre cuffie, magari una ortodinamica di stazza pari o superiore alla HE500 per poter mantenere inalterate anche le altre qualità. Ampli e cavi, con i driver laggiù, risolvono poco. Una magnetoplanare adatta al pianoforte solista c'è, l'ho ascoltata ed è in arrivo, anche il suo colore si addice al piano...
Ho notato che questa carenza d'impatto è difficile da ovviare, nemmeno un Wooaudio WA5 (quello di madmax al Roadmusic) è stato in grado di offrire alle due tedesche il vigore necessario a portarle a livello di una LCD2 o di una HE6 in questo parametro. I progettisti di Beyerdynamic e Sennheiser hanno deciso di mettere i trasduttori laggiù in fondo per ottenere un headstage migliore, qualcosa alla fine si paga.
Con i driver angolati e davanti al nostro orecchio l'immagine e il palco non possono che essere a livelli da primato. Dopo aver provato la T1, tutte le altre cuffie, ad eccezione di SR009 e HD800 mi sembrano suonare troppo “in testa”. Con la musica classica, quando si va oltre lo strumento solista, questo è deleterio. L'OTL ha una ottima scena, aiutato anche da valvole ariose, è riuscito ad aprire bene anche le HD650. Tra la HD650 e la T1 non ha nemmeno senso fare un paragone sull'headstage, e se facciamo OTL + T1 il risultato è scontato.
La T1 rispetto alla HD800 ha però un headstage inferiore i larghezza. La profondità mi sembra uguale, l'altezza sinceramente non ricordo, ma quello che sostanzialmente cambia è la posizione dell'ascoltatore immaginario. Con la HD800 mi sembrava di stare tra le prime file, con la T1 qualche posto più indietro. Non saprei quale delle due impostazioni preferire, dipende anche dalla registrazione, tuttavia, mentre la tipologia di headstage delle T1 è paragonabile a quello di altre cuffie immaginando di dilatarlo in tutte le dimensioni, quello della HD800 e il suo modo di presentare il palco è unico.
Nella HD800 c'è come una sorta di riverbero che nella T1 non c'è, non so se è un bene o un male, c'è un senso di ambienza “addizionale” che in nessuna altra cuffia ho mai ascoltato, è come se si ascoltassero i diffusori in un ambiente poco trattato, ma che risulta estremamente piacevole. In questo parametro definirei la T1 più fedele, la HD800 ottocentizza un pochino anche registrazioni che sono “strette” come ambiente.
Con la T1+MHz c'è sempre una presentazione luminosa con ottima messa fuoco degli strumenti. Una cosa che mi piace molto di questa cuffia è che pur avendo questa ottima focalizzazione se la registrazione è manchevole di alcune informazioni come l'ampiezza o l'ambienza la Beyer non aggiunge nulla di suo. Quando si scorrono in velocità le playlist, i cambi tra le varie opere registrate sono netti e drastici, le varie registrazioni sono ben riconoscibili.
La gamma acuta è estesa e con ottima risoluzione. È agevole sentire ciò che succede attorno ai 16 Khz, e a frequenze inferiori la definirei “champagne” per quella leggera frizzantezza che caratterizza il sound Beyer. Il MHz non nasconde questo carattere, anzi, con la sua brillantezza e levigatezza esalta ogni buona registrazione.
In queste ultime righe mi son permesso questa sorta di onomatopea ricca di “z” “t” ed “s”, suoni che da questo impianto vengono riprodotti chiaramente e senza il timore che risultino aspri o graffianti come potrebbe accadere con un SS poco potente o di scarsa qualità. Suoni che dalle DT770 e DT990 faticano ad uscire con questa chiarezza senza essere affaticanti se non addirittura sibilanti o che provano ad uscire da una LCD o HD650 senza apparire troppo arrotondati.
Qui sono chiari, netti e precisi. I contorni sono definiti, lo spazio tra un suono e l'altro è scandito e perfettamente delineato. L'altra faccia della medaglia è che con una registrazione non al top, tipo brani di rock tutto piatti e chitarre con assoli in acida distorsione questa iper-definizione risulta un po' fuori luogo, ma per un Fripp o una Sagra della Primavera... ci siamo ampiamente.
La gamma acuta contribuisce anche in buona percentuale alla questione dettaglio e analiticità:
Un cenno al dettaglio che la coppia Mhz-T1 riesce a tirar fuori è doveroso:
“La quantità di dettaglio che può essere iniettata da un solo ascolto a volte è gargantuesca. Mi è sempre piaciuto l'aggettivo "gargantuesco", succede raramente di poterlo usare in una frase” cit.
Sulla gamma media non trovo difetti e quasi inutile esaltarne i pregi
La gamma bassa di questa coppia è, come ho scritto prima, ben articolata e profonda. Controllata, smorzata e ricca di sfumature. Rispetto ad altre cuffie mid-price, apparentemente, sembra essercene di meno, tipo una DT770 o una X1, invece è una strana illusione che scaturisce dall'ascolto di un basso veramente frenato e sotto controllo da parte della T1.
Il basso della HD800 mi sembra un po' meno coinvolgente, ma non inferiore in quantità e qualità, son solo gusti.
Il basso di una LCD 2 o HE6 mi è sembrato migliore per una questione di presenza, corpo e impatto. Quello delle HE500 mi è parso più colorato, come pure quello delle denon D5000 e 7000. Purtroppo il resto dell'impianto, dal dac all'ampli, sorgente e musica erano tutti differenti per cui queste mie ultime affermazioni sui bassi lasciano il tempo che trovano.
Come ultima cosa: la T1 è una semi-aperta, è leggermente isolante rispetto a cuffie come la DT990, la HD800, HE500, HD650... non abito in una zona con zero db di rumore di fondo e la cosa aiuta.
Non siate troppo cattivi nello smontare tutto quello che ho scritto!!! ma nemmeno con troppi peli sulla lingua, visto che di T1 e MHz ne sono girati abbastanza e come niubbo merito un po' di
Le altre top tirate in ballo per fare confronti non le ho possedute, ma ascoltate più o meno qua e là in situazioni differenti mi son servite solo per farmi un'idea e dare una bozza di riferimento per discutere meglio alcuni parametri delle T1.
Beyerdynamic T1 e OTL Megahertz
Precisione, ricchezza e Libertà
Non sono uno di quei cuffiofili che vanta un'esperienza ventennale, o che sostiene di esserlo già da prima che diventasse mainstream...
Semplicemente ho sempre preferito per vari motivi l'ascolto in cuffia a quello tramite diffusori. Ai tempi dell'università studiavo di notte e la musica mi accompagnava legata a un filo, oggi lavoro e la musica passa sempre per quel filo.
Mentre mio padre mi consigliava di comprarmi una cuffia fatta bene, il mio scetticismo mi portava a pensare: come può un orchestra stare dentro una cuffia? Beh, è bastato provare, alla fine ci stava!
Quando poi, dopo almeno quindici anni di onorato servizio, la cuffia ha ceduto, sono stato catturato dal vortice compra-prova-vendi-compra che distingue l'insoddisfacibile audiofilo medio dal musicofilo che si sa accontentare. A dir la verità non mi sento nemmeno troppo audiofilo, non mi faccio prendere da tergo da oggetti magici né asserisco di sentire cose che altri non sentono tra un cavo e una puntina, tuttavia la descrizione dell'impianto che segue non può fare a meno di una terminologia prettamente audiofila, che spesso non significa nulla, ma questa volta dire che suona bene non è sufficiente. Per chiarezza, alcuni dei vocaboli utilizzati sono esplicati qui:
http://www.giardinoelettronico.net/t450-glossario-audiofilo?highlight=glossario
Per le descrizioni tecniche più dettagliate di questi due oggetti potete leggere qui, dal sito di Turo:
http://www.stereo-head.it/2013/06/ampli-otl-con-6080-di-megahertz-recensione/
http://www.stereo-head.it/2013/12/beyerdynamic-t1-la-cuffia-top-di-casa-beyer/
Per sapere, però, con che aria, spazialità e delicatezza suona una Siemens E88CC gold pin senza perdere peso in basso... dovete provarla! (anche qui c'è lo zampino di Biscottino)
Perché un OTL del calibro del piccolo Mhz va a nozze con le Tesla T1? Tecnicamente, data la buona efficienza, dovrebbero suonare anche con SS non troppo potenti, ma non raggiungono livelli di eccellenza e piacevolezza che riescono a dare con un valvolare senza i trasformatori di uscita. Come ha detto Sonic63, è come “togliere una palla al piede”.
L' impedenza di 600 Ohm nominali delle T1 (con un picco di 1400 Ohm) si presta molto bene ad un ampli valvolare OTL, la potenza che si ottiene è enorme, se poi è anche di qualità, possiamo iniziare a parlare di magia.
Una pozione magica che ha come ingredienti principali ricchezza e libertà.
Ricchezza armonica da vendere e note liberate nell'aria con una leggerezza tale da accompagnarti in un viaggio mistico. Chi ha in mente il suono valvolare “classico” di un impianto diffusori tradizionale, se lo dimentichi. Non c'è mosciume, basso gonfio, poca dinamica, carenza di dettaglio o piacevole saturazione. Il suono è brillante, preciso ma non pungente, la risposta ai transienti è ottima (anzi, fino ad ora confrontata con qualsiasi cosa che non siano la STAX 009 - nell'impianto full Biscottino - è eccellente) e il dettaglio è straordinario.
La coppia ha un ottimo equilibrio, il messaggio sonoro arriva fluido e musicale, si sente una corposità in basso che rendono l'accoppiata semplicemente meravigliosa. Con ampli come Burson si è costretti a non esagerare con la manopola del volume, alzando si nota un irrigidirsi della gamma acuta che fa perdere piacevolezza al tutto, con l'Otl non ci sono limiti di SPL, il suono rimane lineare e non ci sono indurimenti della gamma acuta, congestioni della scena o distorsione.
“Bach! Ti sento forte e chiaro!”
La cuffia è veloce, molto pronta e reattiva. Anche se alcuni grafici sembrerebbero dire il contrario, per me ed il mio maestro audiofilo (Cosm) la T1 è più veloce della HD800, attacchi immediati e soprattutto ha un decadimento fulmineo. Mi pare decisamente più precisa della HD800 in questo. La velocità di attacco e decadimento la rende agilissima ed ogni fraseggio, che sia opera di un Gould, un Milstein o un Davis, risulta perfettamente intelligibile. Non ingannino i nomi citati e i loro strumenti, la velocità e l'articolazione sono mantenute anche in gamma bassa. Il valvolare non inficia questa prontezza in risposta, semmai la lascia fluire con maggior liquidità e senza asprezze.
La dinamica è molto buona. Si riescono a gestire i pieni orchestrali senza avvertire difficoltà da parte dell'impianto fino alle frequenze più basse. Ci sono dinamica e stabilità dell'immagine sonora, non chiederei di più. Devo ammettere, però, che in questo la HD800 è migliore. Con la T1 si percepisce che siamo vicini al limite, con la HD800 pare che di limiti non ce ne siano. Con la Sennheiser l'orchestra potrebbe anche raddoppiare il numero degli strumenti senza che la cuffia faccia una piega, la semplicità con la quale l'HD800 gestisce i pieni orchestrali è disarmante.
Tornando alla dinamica della T1 con il Mhz essa risulta ottima anche con il piano solista; mai una coda in basso troppo lunga o incertezze di qualsiasi tipo. Con cuffie di livello, ma non top, il pianoforte rischia di avere un basso un po' confuso e lungo, e alti troppo squillanti. Ovviamente questo tipo di riproduzione e questi difetti di altre cuffie non li avevo nemmeno notati prima di provare una vera top. Due casi esemplari sono la HD650 e la HE500 con le quali la riproduzione non perfetta con questo strumento mi ha innervosito.
Appena arrivata la T1 queste erano state le mie impressioni sulla T1 pilotata dall' A1 clone Gold:
[…] Ne è valsa la pena?
Si. Ogni centesimo sudato e risparmiato con sacrificio devoto. Ogni paura o fantasma se n'è andato nei 30 secondi del primo brano. Fino ad oggi nessun upgrade audio mi aveva lasciato con questo senso di smarrimento. Forse il passaggio da un mangianastri divoratore di cassette massacrate al primo lettore CD.
Il confronto con le Dt880 non è durato molto, la T1 fa un po' tutto meglio e con dimensioni maggiori. Forse la DT880 600 Ohm ha una gamma alta leggermente più dolce, e nei lunghi ascolti l'apprezzo molto, ma non restituisce lo stesso dettaglio della T1. La 880 è anche più comoda.
Così al volo è subito evidente che la T1 è velocissima, serrata e netta; sia in alto che in basso. Non mi pare eufonica come può esserlo una HD 650. Scena molto vasta e soprattutto estremamente profonda; senza che però il tutto sia disperso e photoshoppato nello spazio come potrebbe accadere con una K701. C'è quello che un audiofilo serio definirebbe "presenza". Forse.
Questo in uno headstage in cui la tridimensionalità è senza dubbi migliore delle tre sorelline Beyer DT.
Alti abbastanza in evidenza come mi aspettavo dopo le tre della serie DT. Dettaglio come mi aspettavo da una top.
Gamma bassa che un recensore professionista troverebbe sicuramente pregevole e definirebbe con versi aulici costellati da vocaboli mutuati dall'arte scultorea.
Mi sembra più divertente della Dt880 e con maggior impatto, tuttavia un punch maggiore non lo avrei disdegnato. La gamma media me la devo studiare un po' meglio, le altre cose sono tutte lampanti dopo un breve ascolto.
Pros: finalmente! la T1 ha ammazzato tutte le scimmiette e mi spingerà a vendere un po' di roba
Cons: Ok, ha ammazzato le scimmie, ma questa T1 ha anche aperto la gabbia degli orango
EDIT: Ah, dimenticavo! Si "siamo su altro pianeta".
[...]
e dallo stesso thread anche un paio di considerazioni sulla T1 con il piano:
parlando di ascolti questa cuffia continua ad impressionarmi positivamente. Come al solito premetto che tutto è soggettivo... gusti... sinergie... bla, bla, bla. con tanto di virgolettato per i termini audiophile.
Come capita con i nuovi giocattoli le prime prove le faccio saltando da un brano all'altro senza pace e con un po' di frenesia da giudizio. Finalemente questa fase compulsiva è terminata e sono tornato a godermi la musica (= ascoltare la musica, non l'impianto). Per chiudere una settimana nel migliore dei modi mi lascio sempre il tempo e la pace necessarie all'ascolto delle Goldberg. A caso un po' tutte quelle che ho, ma per una sorta di inaugurazione speciale delle Tesla ho scelto quelle dell '81 di Gould.
Dopo l'arrivo delle HD650 i brani con pianoforte solo li ho lasciati sempre a loro. Il mediobasso opulento che dona "corpo" e peso, unito alla delicatezza in alto senza perdita di "informazioni" o "armoniche" me le ha sempre fatte considerare regine nell'ascolto del piano (e del violoncello solo). Il clavicembalo in generale, invece, è per mio gusto roba da DT880.
Beh, cosa fa Gould con le T1? Una cosa molto semplice e banale. Suona meglio. Nello specifico è una questione di velocità. Non so se riesco ad esprimermi con la terminologia audifiga adatta, ma credo si tratti di" trasparenza" e "transienti".
Chi ascolta Gould percepisce subito con quale facilità faccia suonare il piano. Non sono abbastanza capace di esprimere a dovere come suoni, né tantomeno come suoni con la T1, ma tutto sembra per lui più semplice e scorrevole. Con la Tesla è netta la sensazione del pianoforte come strumento percussivo, con le HD650 ogni tanto me ne dimenticavo.
Se non ricordo male la HD650 ha più punch e fa sentire un peso maggiore della gamma medio-bassa, la T1 è più leggera ed eterea, decisamente più rapida e spigliata in tutti i passaggi e tutte le gamme. Una 650 molto aristotelica, una T1 abbastanza platonica, nello stile e nei concetti espressi. Due modi opposti di ascoltare il piano, entrambi piacevoli e attualmente per me irrinunciabili. E' un tipo di musicalità differente, una coinvolgente per la presenza, l'altra per spigliatezza.
Fiorentina a pranzo e pesce spada a cena.
Fatica d'ascolto per l'intera opera non pervenuta anche se a volumi non contenuti.
Gould è tornato a vivere per un determinato lasso di tempo? Si.
Le altre cuffie con le Goldberg '81 ? Le 880, sebbene più veloci delle HD650 e pur sempre ottime in tutto non hanno mai conferito a Gould la stessa rapidità delle T1 con tutto ciò che ne consegue. Le 990 pro le ho trovarte affaticanti, un po'piccanti, non ho concluso l'ascolto dell'intera opera; le velocissime srh 940 sono andate bene ma con un corpo un po' esile; le Fostex T50 RP moddate mi hanno colpito per essere estremamente fluide e piacevoli. Anche con loro la sensazione di facilità è notevole, chi ha definito "liquido" il medio di queste T50 c'ha preso di brutto (almeno per come me lo rappresento io un medio liquido). AKG K701? Contento di averle vendute, presentavano una fotocopia in bianco e nero di un'opera altrimenti ricchissima.
Quasi perfetta la T1 con questo strumento, forse anche preferibile alla HD800, ma c'è quel “quasi” che la separa dalla perfezione. Un parametro sul quale la T1 è carente rispetto ad alcune top è l'impatto. Sulla HD650 alla fine ho cambiato idea, ascoltando si impara. La HD650 ha un punch e un impatto maggiore, ma alla lunga il suo essere troppo eufonica mi è risultato noioso, oltre a ciò, la lentezza relativa rispetto alla T1 me l'ha fatta mettere nella scatola con questo strumento.
Avere i driver (dinamici) molto distanziati dall'orecchio e angolati, probabilmente rende l'headstage più ampio e realistico, ma al contempo fa perdere quella sensazione di impatto viscerale di cui soffre anche la rivale della Sennheiser, nella HD800 questa carenza è anche più evidente. Per avere un'ottima resa in questa caratteristica sarebbe opportuno rivolgersi ad altre cuffie, magari una ortodinamica di stazza pari o superiore alla HE500 per poter mantenere inalterate anche le altre qualità. Ampli e cavi, con i driver laggiù, risolvono poco. Una magnetoplanare adatta al pianoforte solista c'è, l'ho ascoltata ed è in arrivo, anche il suo colore si addice al piano...
Ho notato che questa carenza d'impatto è difficile da ovviare, nemmeno un Wooaudio WA5 (quello di madmax al Roadmusic) è stato in grado di offrire alle due tedesche il vigore necessario a portarle a livello di una LCD2 o di una HE6 in questo parametro. I progettisti di Beyerdynamic e Sennheiser hanno deciso di mettere i trasduttori laggiù in fondo per ottenere un headstage migliore, qualcosa alla fine si paga.
Con i driver angolati e davanti al nostro orecchio l'immagine e il palco non possono che essere a livelli da primato. Dopo aver provato la T1, tutte le altre cuffie, ad eccezione di SR009 e HD800 mi sembrano suonare troppo “in testa”. Con la musica classica, quando si va oltre lo strumento solista, questo è deleterio. L'OTL ha una ottima scena, aiutato anche da valvole ariose, è riuscito ad aprire bene anche le HD650. Tra la HD650 e la T1 non ha nemmeno senso fare un paragone sull'headstage, e se facciamo OTL + T1 il risultato è scontato.
La T1 rispetto alla HD800 ha però un headstage inferiore i larghezza. La profondità mi sembra uguale, l'altezza sinceramente non ricordo, ma quello che sostanzialmente cambia è la posizione dell'ascoltatore immaginario. Con la HD800 mi sembrava di stare tra le prime file, con la T1 qualche posto più indietro. Non saprei quale delle due impostazioni preferire, dipende anche dalla registrazione, tuttavia, mentre la tipologia di headstage delle T1 è paragonabile a quello di altre cuffie immaginando di dilatarlo in tutte le dimensioni, quello della HD800 e il suo modo di presentare il palco è unico.
Nella HD800 c'è come una sorta di riverbero che nella T1 non c'è, non so se è un bene o un male, c'è un senso di ambienza “addizionale” che in nessuna altra cuffia ho mai ascoltato, è come se si ascoltassero i diffusori in un ambiente poco trattato, ma che risulta estremamente piacevole. In questo parametro definirei la T1 più fedele, la HD800 ottocentizza un pochino anche registrazioni che sono “strette” come ambiente.
Con la T1+MHz c'è sempre una presentazione luminosa con ottima messa fuoco degli strumenti. Una cosa che mi piace molto di questa cuffia è che pur avendo questa ottima focalizzazione se la registrazione è manchevole di alcune informazioni come l'ampiezza o l'ambienza la Beyer non aggiunge nulla di suo. Quando si scorrono in velocità le playlist, i cambi tra le varie opere registrate sono netti e drastici, le varie registrazioni sono ben riconoscibili.
La gamma acuta è estesa e con ottima risoluzione. È agevole sentire ciò che succede attorno ai 16 Khz, e a frequenze inferiori la definirei “champagne” per quella leggera frizzantezza che caratterizza il sound Beyer. Il MHz non nasconde questo carattere, anzi, con la sua brillantezza e levigatezza esalta ogni buona registrazione.
In queste ultime righe mi son permesso questa sorta di onomatopea ricca di “z” “t” ed “s”, suoni che da questo impianto vengono riprodotti chiaramente e senza il timore che risultino aspri o graffianti come potrebbe accadere con un SS poco potente o di scarsa qualità. Suoni che dalle DT770 e DT990 faticano ad uscire con questa chiarezza senza essere affaticanti se non addirittura sibilanti o che provano ad uscire da una LCD o HD650 senza apparire troppo arrotondati.
Qui sono chiari, netti e precisi. I contorni sono definiti, lo spazio tra un suono e l'altro è scandito e perfettamente delineato. L'altra faccia della medaglia è che con una registrazione non al top, tipo brani di rock tutto piatti e chitarre con assoli in acida distorsione questa iper-definizione risulta un po' fuori luogo, ma per un Fripp o una Sagra della Primavera... ci siamo ampiamente.
La gamma acuta contribuisce anche in buona percentuale alla questione dettaglio e analiticità:
Un cenno al dettaglio che la coppia Mhz-T1 riesce a tirar fuori è doveroso:
“La quantità di dettaglio che può essere iniettata da un solo ascolto a volte è gargantuesca. Mi è sempre piaciuto l'aggettivo "gargantuesco", succede raramente di poterlo usare in una frase” cit.
Sulla gamma media non trovo difetti e quasi inutile esaltarne i pregi
La gamma bassa di questa coppia è, come ho scritto prima, ben articolata e profonda. Controllata, smorzata e ricca di sfumature. Rispetto ad altre cuffie mid-price, apparentemente, sembra essercene di meno, tipo una DT770 o una X1, invece è una strana illusione che scaturisce dall'ascolto di un basso veramente frenato e sotto controllo da parte della T1.
Il basso della HD800 mi sembra un po' meno coinvolgente, ma non inferiore in quantità e qualità, son solo gusti.
Il basso di una LCD 2 o HE6 mi è sembrato migliore per una questione di presenza, corpo e impatto. Quello delle HE500 mi è parso più colorato, come pure quello delle denon D5000 e 7000. Purtroppo il resto dell'impianto, dal dac all'ampli, sorgente e musica erano tutti differenti per cui queste mie ultime affermazioni sui bassi lasciano il tempo che trovano.
Come ultima cosa: la T1 è una semi-aperta, è leggermente isolante rispetto a cuffie come la DT990, la HD800, HE500, HD650... non abito in una zona con zero db di rumore di fondo e la cosa aiuta.
EDIT: Ah, I confronti con la HD800 avevano un Audiolab CD8200 non mio. Sto usando un Burson 160D, poco ortodosso usare un Dac+pre SS e un finale valvolare?
Forse, ma posso giurare che i risultati sono ottimi (relativi all'esborso). Il V-DAC II che utilizzavo in precedenza è stato cancellato dalla faccia della terra e dalla mia memoria uditiva
Non nego però che mi sto muovendo per qualche altro dac, sono ignorante in materia, denari permettendo...