Venerdì scorso sono stato, assieme al buon vecchio Gambadilegno, alla suddetta manifestazione, Sintonie a Lanciano. Premetto che il livello generale della catene esposte era abbastanza alto, più alto in media, ad esempio, di molti Top Audio ascoltati negli anni. Il numero esposto era esiguo, però abbastanza coerenti con gli ambienti espositivi, fatta eccezione per una gigantesca sala ove suonavano, od almeno ci provavano, le Diesis Audio.
Come da titolo la gita è valsa la pena soprattutto per tre ottime cose ascoltate, oltre che per l'annessa ottima mangiata a prezzo modico; ovvero in primis i diffusori da stand top della Vario's, progetto da me già sentito in altre due occasioni, il cui fulcro pensavo fosse presso che solo l'estetica ed invece il suono proposto era ancora una volta davvero di gran livello, in questa fiera erano esposte con le costosissime ed ottime elettroniche Solution, oggettivamente sproporzionate per quanto riguarda il costo e ,secondo me, inferiori come abbinamento timbrico, ad esempio agli Electrocompaniet, con cui erano invece esposte all'ultimo Monaco Hiend, dove il tutto risultava maggiormente armonico.
Si prosegue con l'abbinata, nuovi amplificatori integrati Galactron e diffusori Spendor D7. Premetto che avevo già avuto modo di valutare i nuovi integrati a sviluppo orizzontale di questo marchio, ma in una versione ancora prototipale, ove emergevano già grandi doti di pilotaggio ed estensione ma si pagava ancora un pò in termini di timbro e raffinatezza, oggi, con le versioni definitive, tutto è migliorato, implementando anche le doti positive peculiari, già sentite, arrivando a livelli sonici eccezionali. Peccato solo la mancanza della finitura silver in opzione, ed avendo anche abbandonata la primordiale idea della discutibile ed insolita livrea bianca, di fatto resta solo quella nera lucida, scelta limitante. Passando alle Spendor voglio dire che conosco bene la produzione in generale di questa casa e le loro "scatole da scarpe", ovvero la linea classic monitor, non mi piace, come non mi è mai piaciuto, fino in fondo, il modello top della loro nuova gamma da terra, diciamo "moderna", la ST. Alla quale gli ho sempre riconosciuto una bella gamma bassa, tesa ed articolata, ed una gamma media davvero descrittiva, ma quella alta proprio non mi andava risultando inadeguata al resto delle gamme. Oggi, con il nuovo diffusore intermedio denominato D7 le cose sono nettamente migliorate, arrivando davvero ad un livello eccezionale, soprattutto se rapportiamo tutto al loro costo di listino nella versione con finitura standard, e se prendiamo in esame dove suonavano in fiera, quindi in una saletta discretamente piccola e mediamente vicine alle pareti di fondo non che laterali, collocazione fortemente realistica nel medio ambiente domestico. Ad onor del vero avevo già letto, non ricordo su che testata di settore, che questo diffusore D7 era una svolta per l'intero marchio, con l'utilizzo di un nuovo tw proprietario, ma è anche pur vero che ogni volta che un marchio presenta qualcosa di radicalmente nuovo per esso, è una rivoluzione meglio suonante, ma non sempre corrisponde a verità, in questo caso si.
Quindi cassa da tenere in seria considerazione.
Arriviamo alla fetecchia del giorno: ovvero come rovinare due ottimi finali Parasound, campioni di rapporto suono-costo, semplice abbinandoli un pre ed un lettore YBA, ma soprattutto abbinandoli ai big classic monitor di Herberth. Suono opaco, velato, smussato, per nulla veritiero ne realistico. La voce di De Andrè sembrava quella di un'altro, senza il fumo delle sigarette ne delle battaglie ideologiche e dei dolori patiti, il buon Gambadilegno, di cui ne è un estimatore, si è interrogato se prima di presentare certe catene non fosse il caso di farsi un'esame di coscienza. Di seguito posto fotina sgranata fatta la volo. Saluti.
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Come da titolo la gita è valsa la pena soprattutto per tre ottime cose ascoltate, oltre che per l'annessa ottima mangiata a prezzo modico; ovvero in primis i diffusori da stand top della Vario's, progetto da me già sentito in altre due occasioni, il cui fulcro pensavo fosse presso che solo l'estetica ed invece il suono proposto era ancora una volta davvero di gran livello, in questa fiera erano esposte con le costosissime ed ottime elettroniche Solution, oggettivamente sproporzionate per quanto riguarda il costo e ,secondo me, inferiori come abbinamento timbrico, ad esempio agli Electrocompaniet, con cui erano invece esposte all'ultimo Monaco Hiend, dove il tutto risultava maggiormente armonico.
Si prosegue con l'abbinata, nuovi amplificatori integrati Galactron e diffusori Spendor D7. Premetto che avevo già avuto modo di valutare i nuovi integrati a sviluppo orizzontale di questo marchio, ma in una versione ancora prototipale, ove emergevano già grandi doti di pilotaggio ed estensione ma si pagava ancora un pò in termini di timbro e raffinatezza, oggi, con le versioni definitive, tutto è migliorato, implementando anche le doti positive peculiari, già sentite, arrivando a livelli sonici eccezionali. Peccato solo la mancanza della finitura silver in opzione, ed avendo anche abbandonata la primordiale idea della discutibile ed insolita livrea bianca, di fatto resta solo quella nera lucida, scelta limitante. Passando alle Spendor voglio dire che conosco bene la produzione in generale di questa casa e le loro "scatole da scarpe", ovvero la linea classic monitor, non mi piace, come non mi è mai piaciuto, fino in fondo, il modello top della loro nuova gamma da terra, diciamo "moderna", la ST. Alla quale gli ho sempre riconosciuto una bella gamma bassa, tesa ed articolata, ed una gamma media davvero descrittiva, ma quella alta proprio non mi andava risultando inadeguata al resto delle gamme. Oggi, con il nuovo diffusore intermedio denominato D7 le cose sono nettamente migliorate, arrivando davvero ad un livello eccezionale, soprattutto se rapportiamo tutto al loro costo di listino nella versione con finitura standard, e se prendiamo in esame dove suonavano in fiera, quindi in una saletta discretamente piccola e mediamente vicine alle pareti di fondo non che laterali, collocazione fortemente realistica nel medio ambiente domestico. Ad onor del vero avevo già letto, non ricordo su che testata di settore, che questo diffusore D7 era una svolta per l'intero marchio, con l'utilizzo di un nuovo tw proprietario, ma è anche pur vero che ogni volta che un marchio presenta qualcosa di radicalmente nuovo per esso, è una rivoluzione meglio suonante, ma non sempre corrisponde a verità, in questo caso si.
Quindi cassa da tenere in seria considerazione.
Arriviamo alla fetecchia del giorno: ovvero come rovinare due ottimi finali Parasound, campioni di rapporto suono-costo, semplice abbinandoli un pre ed un lettore YBA, ma soprattutto abbinandoli ai big classic monitor di Herberth. Suono opaco, velato, smussato, per nulla veritiero ne realistico. La voce di De Andrè sembrava quella di un'altro, senza il fumo delle sigarette ne delle battaglie ideologiche e dei dolori patiti, il buon Gambadilegno, di cui ne è un estimatore, si è interrogato se prima di presentare certe catene non fosse il caso di farsi un'esame di coscienza. Di seguito posto fotina sgranata fatta la volo. Saluti.
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