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Futuro della musica - Pagina 2
Il Gazebo Audiofilo

Human Pleasure HI-END

    Futuro della musica


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    Messaggio Da RockOnlyRare Gio Set 05 2013, 14:12

    confortably numb ha scritto:Direi che il nostro hobby sta pagando innanzitutto lo scotto dello spostamento dal formato solido al formato liquido. Ma é un fenomeno che interessa non solo la musica ma anche il mondo del lavoro (e-mail invece delle lettere, fax sul pc invece che in carta, archiviazione elettronica al posto del cartaceo, ecc.), la cultura (e-book), i viaggi (chi ha ancora una cartina stradale in macchina?) e così via.
    Questo ha portato ad una velocizzazione dell'utilizzo delle apparecchiature. I cellulari si cambiano ogni anno, i tv dopo un anno sono vecchi, i pc dopo 6 mesi. Tutto deve essere velocemente fruibile, in ogni momento, a qualsiasi ora del giorno, con facilitá di utilizzo.
    Volete che a questo punto i giovani si mettano seduti in pace, in un ambiente dedicato, debitamente attrezzato, con apparecchiature scelte e soppesate con cura, cavi appositi, ad ascoltare musica? La musica la ascoltano - come diceva giá qualcuno - in sottofondo mentre scrivono sms, leggono, studiano (?), parlano con te...
    Una volta se volevi ascoltare la musica dovevi accendere il giradischi di papá in soggiorno e sederti.
    Purtroppo (e concludo) manca inoltre l'educazione musicale, a cominciare dalle scuole.
    Risultato? Apparecchiature di riproduzione musicale scadenti, orecchio musicale dei giovani scadente, musica scadente.Futuro della musica - Pagina 2 316341
    Tutto verissimo e condivisibile, il solo piccolo appunto riguarda la vita di un pc che per fortuna si è un po' allungata, mentre per assurdo si è abbreviata quella del cellulare o meglio dello smartphone, ne esce uno ogni 6 mesi se non ogni 4.

    Due considerazioni non necessariamente collegate:

    1) la mancata compatibilità a ritroso che porta ad uno spreco di risorse, oggetti e quel che è peggio costosi programmi o supporti. Pensate ai video Beta, e poi al VHS, per non parlare di costosi giochi per consolle che sono regolarmente da buttare ogni volta che esce il nuovo modello di console (PS su tutte). O di milioni di alimentatori per cellulari (e non solo) tutti diversi uno dall'altro (a questo stanno mettendo forse rimedio..)

    Pazzesco che non esiste una legge sui supporti che OBBLIGHI chi produce software, musica, video, libri etc a rendere fruibile il prodotto acquistato con l'evoluzione del supporto.
    Ad esempio nel caso della musica o meglio ancora dei movie, dovrebbe essere possibile consegnare un vecchio video in VHS e ricevere il corrispondente DVD (o successivamente) il BD aggiungendo il SOLO costo del supporto (considerando in questo anche cover etc etc).
    O perlomeno godere di consistenti sconti ad esempio per acquistare un ebook possedendo il libro cartaceo.

    In altre parole se io acquisto un CD dei pink floyd ho diritto ad avere quell'album in qualsiasi altro formato esca pagando solo la differenza tra il nuovoed il vecchio supporto (che devo riconsegnare), compreso il poterlo scaricare in formato liquido. Ovvio che nel caso di vinile non converrebbe, ma penso soprattutto ai video ed ai film.

    2) l'esagerato utilizzo del formato elettronico, sta portando in molti casi all'eliminazione del supporto cartaceo, che specialmente nel caso di documenti di particolare importanza, è un errore smisurato.
    Pensate all'anagrafe. Se un hacker si introduce nell'archivio e modifica il dato, senza supporto cartaceo non c'è più modo di risalire al sabotaggio. Ammesso e non concesso che i backup di questo tipo di archivio siano davvero a prova di bomba. In sostanza non deve per nessun motivo scomparire anche il supporto cartaceo per i documenti di fondamentale importanza.
    Nel caso musicale c'è anche il rischio opposto di album rasi o misconosciuti usciti solo su vinile o peggio su 75 giri che non sono reperibili in altro modo che perchè qualche utente li ha convertiti in formato liquido.
    Perdite sanguinose analoghe a milioni di nastri dei tv, movie etc etc perduti per sempre per cattiva conservazione dei master analogici. Un vero delitto.
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    Messaggio Da RockOnlyRare Gio Set 05 2013, 14:48

    Sentenza62 ha scritto:Le nuove tecnologie dal non state il salto nel futuro che ci è stato fatto credere tanto è vero che il vinile è ritornato prepotentemente alla ribalta. Il CD prometteva una qualità mai vista prima e un supporto indistruttibile rivelatesi poi smentite dal tempo, qualità inferiore al vinile e supporto che non pare che sia eterno. La musica liquida ha una buona qualità (non so se è migliore del vinile perchè non l'ho mai sentita veramente) ma il supporto? l'HDD non è un campione di affidabilità, negli ultimi anni tra esterni e interni ne ho cambiati un bel pò. Immaginate di avere qualche migliaio di titoli in liquida quanti HDD servono per contenerla tutta? Quante copie di back-up servono per essere sicuri di non perdere gli amati titoli? Lo sbattimento ogni tot di anni di fare una nuova copia e la spesa per i nuovi HDD. La tecnologia a stato solido sembrerebbe più sicura ma quanto lo è? Comunque per il momento non è proprio la soluzione, scarsa capacità e costi alti. Abbiamo veramente migliorato dopo il vinile? Mi pare proprio di no. Io per il momento mi tengo stretto i miei vinili.
    Metti molta carne al fuoco, tutte osservazioni molto interessanti.

    Non c'è dubbio che il CD ha rappresentato un enorme passo avanti in praticità, rispetto al vinile è effettivamente più stabile, perché se tenuto bene non si graffia a patto che sia stato masterizzato a dovere. C'erano voci allarmistiche sulla durata dei cd intorno ai 10 anni. Per fortuna non erano vere però è vero che mi è capitato di trovare 2 o 3 cd originali che non si leggono più o si leggono a fatica (es uno di Ruggeri ed uno di De Andrè).
    Senza contare che è molto meno impegnativo, non va girato ogni 15 20 minuti si puà duplicare e convertire facilmente e via dicendo.

    D'altra parte è verissimo che a parità di master, il vinile suona meglio del cd. Casomai si potrebbe sindacare solo nel caso degli album il cui master è nativo DDD, formato che però non è certo diventato la norma della registrazione audio.
    Ci sono stati casi in cui il cd suonava decisamente meglio del vinile, ma perchè era il vinile che era stato inciso in modo insoddisfacente ai tempi. Insomma si comparava un vinile male stampato con un cd molto più curato. Ma una volta che sono uscite le edizione audiofile a 180 g o più presi dallo stesso master, si è ristabilita la distanza.

    Musica liquida in HI-RES (24 bit e 48 khz o più). Diamo per per scontato che i file siano davvero ad alta risoluzione e non normali "wav" upgradati (di solito è così ma non sempre).
    La differenza in questo caso tra il vinile ed il file hi-res è davvero molto minore e non facilmente udibile.
    Spesso il file hi-res suona meglio del vinile perchè il file è ricavato direttamente dal master originale, ma al solito se si confronta un vinile audiofilo ed il corrispondente file hi-res ecco che la differenza sia pur leggerissima secondo me è ancora pro vinile (caso specifico, Hotel california degli Eagles in vinile a 180 g e hi-res da hd tracks 24-96 (devo riprovare con il file 24-192 ma dubito che cambi qualcosa.

    Discorso sicurezza dei files sugli hd. Qui è questione di un minimo di conoscenza di informatica e di non essere di una pigrizia o incoscenza autolesionistica.

    1) un hd se tenuto bene, non fatto cadere, non fatto surriscaldare, non sconnesso dal pc mentre è in funzione, e soprattutto NON TENUTO VICINO A FORTI CAMPI MAGNETRICI (es il woofer) può durare 10 anni se non molti di più. In taluni casi anche da un hd "rovinato" si possono facilmente recuperare i dati.

    2) oggi gli hd costano pochissimo, questa settimana ne ho preso un hd esterno da 2 TB di quelli autoalimentati usb3.0 a circa 120€. Un 2tb contiene circa 1500-2000 album in alta risoluzione, ed il triplo in formato cd (WAV), ancora di più se si usa il FLAC. Tutti files che non perdono qualità come ad esempio gli mp3.
    Se si va su hd interni o alimentati, allo stesso prezzo si trovano addirittura i 3tb mentre i 4tb costano comunque meno di 200€. Per cui non è un grosso problema quello dello spazio.

    3) discorso di backup. Come fare per non perdere i dati ?

    A) avere TRE copie ed un programma che sincronizzi i file (o esegua la copia) in automatico (di solito sono già inseriti negli hd esterni es nei WD , il modello "passport" è anche criptato - non perdete però la pwd senno dovete riformattare tutto)
    B) avere un NAS di rete (costa un po' di più ma permette di avere spazi smisurati, e di ascoltare la musica da qualsiasi sorgente, compreso spesso anche gli smartphone. Talvolta fornisce un server cloud per ascoltarsi anche da remoto (es mentre si è in vacanza o nei mezzi pubblici).
    C) per i più timorosi o paranoici, una delle tre copie deve essere conservata in un posto diverso dall'abitazione, parente amico o box, per evitare la perdita da disastro (es più frequente il furto ma per assurdo incendio inondazione terremoto etc etc)..

    Ultimo discorso gli SSD. Ecco queste non sono al momento consigliate per i dati ma solo per il sistema operativo : costano un'esagerazione, rispetto agli hd magnetici sono molto più efficienti in scrittura ma per leggere la musica basta un normalissimo hd usb 2.0 (meglio se usb 3.0 ).
    Sono più sicuri perchè non si smagnetizzano e sono molto più resistenti agli urti (gli hd tradizionali sono delicatissimi).
    Ma hanno una durata limitata, molto inferiore agli hd per quanto riguarda la capacità di "tenere" i dati memorizzati. Vero che questa durata è influenzata da quante volte si scrive e cancellano i files (per un hd di musica usato come magazzino la durata sarebbe comuque lunghissima). Però l'attuale tecnologia li sconsiglia come unità di massa per archiviarci i files.


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    (ANSA) - ROMA, 19 LUG - I quarantenni di oggi, coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1996 e ricadono nel contributivo puro, rischiano di non andare in pensione prima dei 73 anni. È questa la sorte secondo la Cgil che spetta a chi ha avuto un lavoro saltuario e scarsamente remunerato, specie se part time. Nel 2035, spiega il sindacato, per andare prima dei 70 anni, precisamente a 69, saranno necessari almeno 20 anni di contributi e una pensione di importo sopra gli attuali 687 euro.
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    Messaggio Da RockOnlyRare Gio Set 05 2013, 15:42

    gciraso ha scritto:Spezzo una lancia nei confronti dei giovani. Sono piuttosto addentro al mondo della musica suonata. Giovani bravi ce ne sono tanti, peccato che emigrino non appena ne abbiano le possibilità. Le orchestre all'estero hanno numerosi componenti italiani, magari di scuola tedesca, ma di nazionalità nostrana. In Italia l'età media dei professori e' penso tra le più alte del mondo; all'estero una delle orchestre più prestigiose, come i Wiener Philarmoniker, hanno prime parti poco oltre i 30 anni. Il tutto si deve al fatto che purtroppo quella del musicista non è percepita come una professione, ma qualcosa che si fa a tempo perso.
    Davanti a tale desolazione cosa pretendere dunque? Quando la qualità viene meno ed i denari sono sempre meno e' inevitabile!
    Nel settore della musica classica suppongo che la situazione sia quella che descrivi. Del resto non differisce da quanto accade ai giovani laureati, specialmente per quelli più brillanti che se vogliono che sia valorizzato il loro talento non hanno altra alternativa che emigrare.
    Ma non credo che sia migliore la situazione per altri generi musicali che richiedono doti tecniche notevoli come il jazz.


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    Messaggio Da rphal Gio Set 05 2013, 22:01

    Hotel California da hd tracks è una schifezza https://www.ilgazeboaudiofilo.com/t14542-sono-sconsolato-eagles-hotel-california-hd-tracks proprio non lo si può usare come riferimento per comparazione con qualunque altro supporto
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    Messaggio Da RockOnlyRare Ven Set 06 2013, 10:48

    Sentenza62 ha scritto:Si pure loro hanno le loro belle colpe. Marchi consumer che ogni sei mesi lanciavano sul mercato un nuovo prodotto che nel migliore dei casi in realtà era solo un lifting del precedente oppure aumentavano i pulsanti e interruttori, che la maggior parte non utilizzava e nemmeno capiva a cosa servissero, facendo lievitare il prezzo e diminuire la qualità poi si inventarono i compattoni con le casse più piccole in plastica e la qualità era ormai un lontano ricordo per poi passare dai micro-impianti con casse ancora più piccole e mal-suonanti fino ad arrivare a oggi con queste schifezze che io chiamo rimpianti stereo. E il mondo audiophile non è certo meglio. Da gli anni ottanta in poi è stato tutto un proliferare di liquidi miracolosi, cavi benedetti, mattoncini magici, supporti per cavi per tenerli sollevati da terra e altre mille str...ate vendute a prezzi da rapina, amplificatori a valvole di costruttori cantinari e incensati dalle riviste (anche loro dovrebbero farsi un esame di coscenza) con le EL 34 nel classico semplice schema Williamson venduti a prezzi da capogiro venduti per non più di un'annata per poi scomparire nel nulla  e lasciare sventurati acquirenti senza assistenza e con in mano un oggetto pagato un anno prima una follia e adesso invendibile se non a prezzo quasi di regalo. Tutto questo ha contribuito a fare si che la musica non sia più percepita dalla gente come un'arte ma come un qualcosa per rompere il silenzio in casa, per fare da colonna sonora durante il jogging, o per tirare mattina in discoteca saltellando ubriachi (nella migliore delle ipotesi).
    Aggiungo un "piccolo particolare di secondaria importanza". il costo di un impianto audiofilo che non è proprio alla portata dei giovani, forse non lo è mai stato, a parte nel periodo di boom di fine anni 70 dell'hi-fi in cui potevi prendere un entry level (esempio il classico rack Pioneeer) a circa 1 milione di lire.
    Certo non era un impianto meraviglioso ma rispettava al 100% le specifiche per parlare di hi-fi.
    Oggi per un impianto nuovo entry-level che si possa definire audiofilo è difficile stare sotto i 2000€ che non sono proprio un prezzo alla portata dei giovani, mentre per un impianto che dia delle soddisfazioni si deve salire più meno intorno almeno ai 5000 considerando nel prezzo anche il giradischi.
    Senza dimenticare il problema delle dimensioni degli apparecchi e la collocazione nell'appartamento che nel caso di un giovane spesso è la cameretta.


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    Messaggio Da RockOnlyRare Ven Set 06 2013, 11:00

    rphal ha scritto:Hotel California da hd tracks è una schifezza https://www.ilgazeboaudiofilo.com/t14542-sono-sconsolato-eagles-hotel-california-hd-tracks proprio non lo si può usare come riferimento per comparazione con qualunque altro supporto
    Non so, io ho legend of eagles ed è uno dei cd peggiori per incisione che possiedo. Registrazione vergognosa, una truffa suono ultracompresso e basso inesistente. Non è che hai paragonato la versione di hd-tracks con quella di Legends ?

    Il paragone va fatto con il cd originale o il vinile originale. Io ho il vinile a 180g ed il brano di hd tracks. E devo dire nel mio impianto di non aver mai ascoltato così bene quel brano. Certo ho usato solo il mio orecchio senza strumenti.


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    Messaggio Da bluocram Ven Set 06 2013, 12:35

    Aggiungo un "piccolo particolare di secondaria importanza". il costo di un impianto audiofilo che non è proprio alla portata dei giovani, forse non lo è mai stato, a parte nel periodo di boom di fine anni 70 dell'hi-fi in cui potevi prendere un entry level (esempio il classico rack Pioneeer) a circa 1 milione di lire.
    Certo non era un impianto meraviglioso ma rispettava al 100% le specifiche per parlare di hi-fi.
    Oggi per un impianto nuovo entry-level che si possa definire audiofilo è difficile stare sotto i 2000€ che non sono proprio un prezzo alla portata dei giovani, mentre per un impianto che dia delle soddisfazioni si deve salire più meno intorno almeno ai 5000 considerando nel prezzo anche il giradischi.
    Senza dimenticare il problema delle dimensioni degli apparecchi e la collocazione nell'appartamento che nel caso di un giovane spesso è la cameretta.[/quote]------------------------------------------------------------

    Ciao, non sono concorde con questa riflessione, anzi direi che per certi versi è proprio il contrario rispetto agli anni passati.
    Oggi con l'esternalizzazione degli assemblaggi, con 1000 euri si può ottenere un impiantino assolutamente ben suonante e comunque molto più ben suonante degli scarsissimi rack pioneer degli anni 70. Embarassed 
    Ricordo inoltre che un iphone costa 600/700 Euri, Molti hanno l'iphone, guai a non averlo....affraid Ebbene con quei soldi si potrebbero acquistare diffusori e ampli che permetterebbero di ben iniziare il percorso verso la nuova l'hifi.
    Quindi a mio avviso il problema soldi ci entra poco, è proprio uno spostamento dell'attenzione verso la praticità a discapito della qualità, e questo non soltanto nei confronti della musica..

    Un saluto a tutti.
    Marco. Embarassed
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    Messaggio Da RockOnlyRare Ven Set 06 2013, 13:03

    bluocram ha scritto:Aggiungo un "piccolo particolare di secondaria importanza". il costo di un impianto audiofilo che non è proprio alla portata dei giovani, forse non lo è mai stato, a parte nel periodo di boom di fine anni 70 dell'hi-fi in cui potevi prendere un entry level (esempio il classico rack Pioneeer) a circa 1 milione di lire.
    Certo non era un impianto meraviglioso ma rispettava al 100% le specifiche per parlare di hi-fi.
    Oggi per un impianto nuovo entry-level che si possa definire audiofilo è difficile stare sotto i 2000€ che non sono proprio un prezzo alla portata dei giovani, mentre per un impianto che dia delle soddisfazioni si deve salire più meno intorno almeno ai 5000 considerando nel prezzo anche il giradischi.
    Senza dimenticare il problema delle dimensioni degli apparecchi e la collocazione nell'appartamento che nel caso di un giovane spesso è la cameretta.
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    Ciao, non sono concorde con questa riflessione, anzi direi che per certi versi è proprio il contrario rispetto agli anni passati.
    Oggi con l'esternalizzazione degli assemblaggi, con 1000 euri si può ottenere un impiantino assolutamente ben suonante e comunque molto più ben suonante degli scarsissimi rack pioneer degli anni 70. Embarassed 
    Ricordo inoltre che un iphone costa 600/700 Euri, Molti hanno l'iphone, guai a non averlo....affraid Ebbene con quei soldi si potrebbero acquistare diffusori e ampli che permetterebbero di ben iniziare il percorso verso la nuova l'hifi.
    Quindi a mio avviso il problema soldi ci entra poco, è proprio uno spostamento dell'attenzione verso la praticità a discapito della qualità, e questo non soltanto nei confronti della musica..

    Un saluto a tutti.
    Marco. Embarassed[/quote]
    Spiegati meglio con cosa intendi per esternalizzazione degli assemblaggi...
    Anche le moto e gli scooter sono molto costosi ma i giovani ce li hanno lo stesso.
    La differenza è che l'iphone è COOL mentre l'hi-fi è OUT, purtroppo i giovani si esprimono così, tutto a slogan come gli americani.
    In parole normali, per la cosa di moda si fanno dei sacrifici, anche se carissimi, come per l'indumento firmato. Ma per gli hi-fi non si è disposti a farlo.

    Discorso rack Piooner, è vero che le casse erano decisamente economiche ed il mobile era un contenitore come quelli dell'ikea, ma ampli, tape e giradischi rispettavano le specifiche hi-fi più che dignitose pur essendo prodotti di larga diffusione. Va considerato che si parla di quasi 40 anni fa. Il rapporto qualità prezzo non era affatto male proprio per la grande diffusione del prodotto. Oggi con la componentistica di nicchia ed i pochi pezzi prodotti, il costo dell'impianto si è notevolmente alzato rispetto agli anni 70, anche se le differenze aumentano enormemente con la qualità dell'impianto.
    Se un impiantino da 6-700.000 lire equivaleva ad uno da 1000€, uno da 5 milioni di allora equivale ad uno da 50.000 se non di più, perche allora di impianti da 5 milioni se ne vendevano solo in italia 10 a settimana oggi da 50.000 se ne vende 10 all'anno ad essere buoni.


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    Messaggio Da Sentenza62 Ven Set 06 2013, 13:46

    Un milione di fine anni settanta non era mica tanto poco! Io nel '78 guadagnavo come apprendista circa duecentomila lire, mi ci sarebbero voluti cinque mensilità per comprarmi un rack del genere


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    Messaggio Da RockOnlyRare Ven Set 06 2013, 14:15

    Sentenza62 ha scritto:Un milione di fine anni settanta non era mica tanto poco! Io nel '78 guadagnavo come apprendista circa duecentomila lire, mi ci sarebbero voluti cinque mensilità per comprarmi un rack del genere
    Appunto che secondo me un milione di allora equivaleva ad un impianto di oggi sui 2000€....
    C'è però da dire che nel milione di allora (che poi magari erano 800.000) c'erano, oltre a ampli e casse, giradischi, registratore MC e mobile rack, mentre nell'impianto base di oggi c'è il solo lettore CD e manca pure il mobile.


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    Messaggio Da rphal Ven Set 06 2013, 23:28

    Penso che siamo un po scivolati non direi OT però sicuramente fuori strada.
    Secondo me la domanda principale è come o che cosa fare che artisti hanno un ritorno economico dalla musica liquida (acquistata o streaming) e tornano fare le registrazioni in studio.
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    Messaggio Da rphal Ven Set 06 2013, 23:42

    Sentenza62 ha scritto:Un milione di fine anni settanta non era mica tanto poco! Io nel '78 guadagnavo come apprendista circa duecentomila lire, mi ci sarebbero voluti cinque mensilità per comprarmi un rack del genere
    Se mi ricordo bene in quei tempi la Honda CBX 1000, quella con sei cilindri in linea, costava intorno un milione.
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    Messaggio Da bluocram Sab Set 07 2013, 14:03

    rphal ha scritto:Penso che siamo un po scivolati non direi OT però sicuramente fuori strada.
    Secondo me la domanda principale è come o che cosa fare che artisti hanno un ritorno economico dalla musica liquida (acquistata o streaming) e tornano fare le  registrazioni in studio.
    Ritengo importante l'approccio dei giovani verso la musica. Come e con cosa la ascoltano, cosa si aspettano da quest'ultima, se la rubano o la comprano, se badano alla qualità (artistica e relativa alla registrazione) etc etc...Senza queste premesse, secondo me  non si può commentare obiettivamente l'affermazione che ci hai posto alla nostra attenzione. Embarassed 
    Saluti. Marco.Embarassed 
    P.s.
    Per curiosità, ma quali sono gli artisti che non fanno più registrazioni in studio? Qualche nome?
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    Messaggio Da RockOnlyRare Lun Set 09 2013, 13:06

    rphal ha scritto:Se mi ricordo bene in quei tempi la Honda CBX 1000, quella con sei cilindri in linea, costava intorno un milione.
    No costava molto molto di più. Presi usata di 5 anni una Honda 750 Four nel 1980 a 2 milioni.
    Con un milione ci compravi la Honda 400 four.


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    http://basta-con-i-tagli-alle-pensioni.over-blog.it/article-le-bugie-sull-aspettativa-di-vita-84948824.html

    https://www.indexmundi.com/facts/indicators/SP.DYN.LE00.IN/compare#country=it

    (ANSA) - ROMA, 19 LUG - I quarantenni di oggi, coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1996 e ricadono nel contributivo puro, rischiano di non andare in pensione prima dei 73 anni. È questa la sorte secondo la Cgil che spetta a chi ha avuto un lavoro saltuario e scarsamente remunerato, specie se part time. Nel 2035, spiega il sindacato, per andare prima dei 70 anni, precisamente a 69, saranno necessari almeno 20 anni di contributi e una pensione di importo sopra gli attuali 687 euro.
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    Messaggio Da rphal Lun Set 09 2013, 15:27

    [quote="bluocram"]
    Non è stato detto che non fanno più le registrazioni in studio ma che hanno significativamente ridotto la produzione rispetto a venti-trenta anni fa.

    Vedo che Stereophile continua a battere sul punto.
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    Messaggio Da RockOnlyRare Lun Set 09 2013, 17:11

    rphal ha scritto:Penso che siamo un po scivolati non direi OT però sicuramente fuori strada.
    Secondo me la domanda principale è come o che cosa fare che artisti hanno un ritorno economico dalla musica liquida (acquistata o streaming) e tornano fare le  registrazioni in studio.
    Pensare di risolvere il problema combattendo la pirateria è un'utopia, quello che è peggio è controproducente, per un Napster che chiudono ne aprono due più efficienti e cosi via.

    L'unica possibilità per risolvere il problema ammesso che non sia troppo tardi, (per me lo è almeno per quanto riguarda i giovani) è l'abbonamento a prezzi convenienti per un servizio in streming o cloud ad un database "enorme" che risiede in un server online.
    In questo modo è inutile scaricare un album se lo puoi ascoltare quando vuoi, al massimo acquisti fisicamente quello che ti fa impazzire, e non ha molto senso prendere un file piratato quando puoi essere in regola senza rischiare nulla con 5-10€ al mese.

    Ad esempio nel caso dei movie, sono anni ed anni da quando ho sky che mi rifiuto di guardare un divx per quanto bene possa essere fatto. Troppo grande la differenza qualitativa dell'audio in particolare con il corrispondente film che sky trasmette anche su on demand. Non parliamo poi se il film è in HD o 3D.
    Vero che esistono anche blu-ray piratati, ma che senso ha spendere tra consumo corrente, usura pc tempo da dedicare, spazio disco (ed il rischio di essere scoperti o semplicemente di aver scaricato un file falso o incompleto) una cifra certamente superiore alla quota di abbonamento corrispondente ?


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