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Indiana Line DIVA 655 & PS Audio
Il Gazebo Audiofilo

Human Pleasure HI-END

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    Messaggio Da seajimny Mer Lug 31, 2013 11:36 am

    Era da qualche anno che sentivo l’esigenza di realizzare un secondo impianto che poteva garantirmi momenti di relax musicali anche in camera da letto e perché no riprovare l’emozione nella progettazione di un impianto tutto nuovo.

    Ho sempre avuto una grande stima e considerazione della scuola Hi End americana e ne ho trovato riscontro in 3 marchi già presenti nel mio set up, Martin Logan, Transparent Cables e PS Audio con il DAC Digital Link III.

    Entrambi (contestualizzando nel tempo e rimanendo tutt’oggi validissime soluzioni) si sono rivelati dei partner unici nel loro genere. Il primo nella sua interezza, il secondo pur costoso è perfettamente confacente nel trasporto del segnale analogico e il terzo  per l’ottimo rapporto prezzo/prestazioni con un “Centro pieno!” dell’obiettivo che mi ero posto.

    Proprio la stima e la conoscenza di quest’ultimo, mi ha portato alla scelta successiva di uno dei componenti del nuovo set up, di cui Vi parlerò …..
    Con gli anni e l’esperienza ho compreso che la realizzazione di un set up parte dalla scelta dei diffusori, elettroniche queste che veramente impersonificano una loro identità sicuramente per la molteplicità dei fattori in gioco …… progetti, mode, metalli, legni, fori, da terra, sospesi, rovesciati, a uovo, a papera …… e la conoscenza di affidabilità e la presenza costante nel tempo di alcuni marchi a volte permette di fare acquisti anche alla cieca ……. Con moderazione!

    Apprendo da riviste di settore dell’ultimo progetto della nota azienda Italiana IndianaLine  che esce sul mercato con nuovi diffusori, la serie “Diva”. Le foto e il web non rendono giustizia a questo prodotto bellissimo e ben realizzato che una volta giunto a casa ha trovato un indiscusso apprezzamento anche da parte di mia moglie. Wow! Anche questa è andata!!! In questo caso il rapporto con le elettroniche  è molto più ravvicinato al soggetto di quanto immaginiate, considerato il collocamento in camera da letto. Pertanto più sono gradevoli e discrete più saranno longeve in quell’ambiente.

    Indiana Line DIVA 655 & PS Audio Img_2011

    Non essendo ancora in possesso dell’amplificazione dedicata le collego al set up preesistente, quello della sala per intenderci di circa 40 mq . Il carico è abbondante per le nuove arrivate, ma almeno questo rappresenterà un punto fermo delle prove che sottoporrò alle Diva 655.
    Sin dai primi CD mi accorgo che sono un gran bel progetto e le aspettative dopo il rodaggio saranno ancora maggiori ….
    Cerco di strapazzarle il più possibile con quei finaloni che non perdono occasione di inondarle di watt ad ogni passaggio. Devo dire che nonostante il rapporto snaturato dall’amplificazione utilizzata, la riproduzione appare solida, integerrima, rigorosa ben oltre le aspettative per un prodotto delle sue dimensioni/potenzialità e prezzo. La gamma media è secondo me il punto di forza e di equilibrio tonale di questo sistema …. pulita, neutra queste sono state le mie sensazioni dopo il rodaggio. Il cabinet è solido, la gamma bassa è piena e ben controllata ottimizzabile, per alcuni ambienti estremamente riflettenti, con l’utilizzo di spyke per disaccoppiarle di qualche centimetro da terra. La gamma alta è buona, capace di rifinire gli elementi in gioco. La scena è solida e ben definita, ….. se posizionati sapientemente nel pieno rispetto dell’incrocio della fase, i diffusori scompaiono letteralmente su tutte le gamme (Diana Krall “Love Scenes” Impulse, se ne ha riscontro dall’inizio del CD). La profondità è giusta non esagerata il palcoscenico forse un po’ basso o forse sono io che sono seduto più in alto rispetto al tweeter….. in seguito con l’ausilio delle punte cercherò di ottenere qualcosa in più.

    Se si è alla ricerca di diffusori rispettosi della riproduzione sonora a questo livello di prezzo credo che sia veramente difficile trovare di meglio. Certo è che il collocamento in ambiente deve essere corretto, coerente e curato al meglio!
    Per diversi credo che dirò qualcosa di banale e scontata ma la soluzione meno onerosa che si possa attuare per ottenere il massimo da un set up è il giusto collocamento dei diffusori in ambiente. Altro che cavi lunghi, corti o pitonici, rame, argento, …. amplificazioni asciutte e non ….. lettori cd che non mettono ….. ItaloCinesiAmericani …… conversione DAC a 192 o a 96 …. Nos Xmos …… se non si cura il collocamento in ambiente non c’è chip che tenga … e neanche ciop!

    Veniamo all’amplificazione.

    In passato ho sempre strizzato gli occhi alle elettroniche Jeff Rowland non lo nascondo. Le loro soluzioni  mi sono sembrate sempre valide, adeguate e innovative.
    Il salto dall’integrato EC i3 per me era il Concentra e i monofonici JR modello 201 rappresentavano una ipotetica seconda scelta per la realizzazione del set up.
    Non so perché ahimè, seguendo diverse correnti di pensiero ho sempre visto con sospetto l’amplificazione in classe D. Sicuramente perché dai rappresentanti di settore hi end del centro Italia (il prato dove ho brucato per la maggior parte degli anni di prove e di ascolti) non ho mai inciampato neanche casualmente di fronte a questa tecnologia o forse perché ho sempre visto Bang & Olufsen come azienda realizzatrice di oggetti di design e mai hi end. Sta di fatto che l’utilizzo dei moduli Ice Power (B&O) riconosciuti validi e utilizzati da diversi nomi come Jeff Rowland, Belcanto, CaryAudio e altri …. non ultima PS Audio che li adopera per gli stadi finali dell’integrato Trio C-100, si comportano veramente e inaspettatamente per me, in maniera esemplare.
    Poi c’è anche da dire che PS Audio attua una soluzioni proprietaria per la gestione della corrente dell’integrato unica nel suo genere, con le famose Gain Cell. In sostanza operano nella gestione del guadagno dei due moduli Ice Power disposti in configurazione bilanciata.

    Come funziona?

    Quando l’integratino giunse a casa (……ebbi la fortuna di trovare un ex demo mai uscito dal negozio) lo collego alla sorgente, stringo i morsetti dei cavi di potenza spellati e giro la manopola del volume al minimo, come regola vuole ….
    Accendo ….. aspetto qualche secondo che si accende il led dell’ingresso selezionato,  alzo gradualmente il volume e non sento nulla! …. Arrivo fino a ore 9 e nulla!! …. arrivo a giocare con la manopola fino a ore 11 e non si sente nulla!!! …… verifico le connessioni e sembra tutto corretto …. rigioco un po’ con il volume e non accade nulla … tra me penso :- Bell’affare c’hai fatto con l’ex demo …. emmò  che demo da fa???? Gira …. sposta …. attacca ….. stacca …. a un certo punto mentre giocavo con la manopola del volume sento un bassissimo segnale musicale …. varco di più quella soglia pian piano e comincio a sentire ….. EVVAI!!!! Allora funzioni! e mi accorgo che ero abbondantemente oltre ore 11.

    Ah!!! Adesso credo di aver capito! Non esistendo il canonico potenziometro del volume a passi, girando la manopola in senso orario non si sente nulla  fino a quando non si arriva ad un certo voltaggio di corrente. Superata quella soglia che pressappoco corrisponde a ore 11, si comincia a sentire il segnale. Il concetto … passatemi il paragone …. è un po’ quello dei motori a fasatura variabile dove solo al raggiungimento della massima apertura delle valvole si po’ cominciare a godere delle prestazioni ottimali del mezzo. Forse era meglio non inserire il pallucchio del volume sulla manopola.

    Collegato al DAC di casa PS Audio (Digital Link III altro campione in musicalità), che a sua volta trasporta il segnale dall’ottima meccanica Sony Fixed Pickup, faccio andare i soliti CD di riferimento che per anni ormai hanno solcato la mia memoria uditiva e rimango sbalordito da una riproduzione molto dettagliata. Ogni strumento è ben distinto sia sui piani che nelle armoniche non ci sono scie o accavallamenti, tutto scorre con una certa fluidità e un senso realistico. Gli estremi di gamma bassa sono estesi e poderosi (Reference Recording “Liszt Prelude on Bach”).  In Thom Rotella Band DMP Records “Little Chubby”  si riesce a seguire ogni colpo di batteria realisticamente riprodotta per dimensione, le voci sono chiare e ben distinte “The Ritz” Denon Music.  Luminosa e ampia è la registrazione live  di Clapton “Just one night” molto vicina all’analogico.   Molto bello !! Acquisiscono maggiore trasparenza anche i piatti "splash" di Manu Katchè ECM, il pianoforte di Cedar Walton nell’etichetta Japan del trio Ron Carter/Cedar Walton/Jack DeJohnette  sembra ancora più incisivo.

    Provo anche la liquida da iTune e malgrado il blocco di campionamento a 16/48 kHz dell’ingresso USB del DAC la trasparenza non manca i piani e gli orchestrali non sono in secondo ordine, la differenza non è marcata, forse è la gamma bassa a perderci qualcosa in sostanza. Ad ogni modo la musica scorre fluida a conferma della bontà dell’ottima sinergia dei componenti la catena.
    Devo ammettere che non ostante l’apporto notevole del Digital Link III al set up preesistente, in abbinamento all’integrato Trio C-100 di casa PS Audio il risultato sonoro è eccellente.

    Gli ingiusti paragoni con l’impianto della sala non possono mancare e la lotta tra il “vecchio” e il nuovo non è del tutto impari.

    Certo il coinvolgimento delle Martin Logan è ineguagliabile, ma il suono moderno delle 2 torrette in accoppiata a PS Audio è molto accattivante. A tal punto che mi viene voglia di rispolverare anche vecchi CD di musica popolare tipo Madonna, Mat Bianco, Pino Daniele, Dirottasucuba … che avevo ormai archiviato nei punti più reconditi della libreria. Aaah! Che spettacolo!

    La resa sonora in ambiente è buona …….. un bel traguardo!  ma so che il collocamento reale di questo nuovo set up sarà in una camera di geometria diversa e di circa la metà delle dimensioni della sala. L’assenza di attenuatori in presenza di una gamma bassa riprodotta in ambienti di medie dimensioni, oltre tutto non trattati, è una vera gatta a pelare …. e le due torrette di gamma bassa ne hanno …. perbacco!

    L’impresa non è facile nonché critica. Il punto di ascolto, al ridosso della parete del letto, è posizionato all’estremo opposto della stanza dove sono i diffusori. Ho una unica chance quella di posizionare i diffusori massimo 35 cm dalla parete di fondo
    Non tutti i mali vengono per nuocere !

    Insieme a quella santa donna di mia moglie cerchiamo di gestire nostro figlio, un bimbo vispo di 2 anni, che ce ne combina di tutti i colori ….. d’altronde l’età è giusta per farne di ogni.  

    Inconsciamente la scelta ultra decennale delle Logan si è rivelata propizia con un bimbo sempre presente. I pannelli sono praticamente inattaccabili da macchinine, manate, ditate, spintoni ……. e fortunatamente nonostante l’evidente altezza da terra, i diffusori sono stabili. Non posso dire la stessa cosa delle torrette le cui forme strette, alte e con il peso dei trasduttori ripartito verso l’alto, le rendono praticamente indifese agli attacchi di quella peste.

    Decido di metterle in sicurezza comprando da Sbisà un sistema di ancoraggio con punte piene e visto che ci sono colgo l’occasione per provare un cavo di alimentazione pitonico, non di casa PS Audio come consigliato ma di mia scelta realizzato con misto rame e argento Analog Research Silver Raincoat. Conoscevo già cosa mi sarei aspettato dalla combinazione di rame e argento visto che per il collegamento delle Logan con all’attuale amplificazione utilizzo con orgoglio 4 metri (2x2) di cavo Mamba viola. La riproduzione della gamma bassa con questi cavi è veloce e molto controllata.  

    Le scelte si rivelano adeguate!

    Con la combinazione di entrambe le soluzioni riesco, 1) ad allungare il passo di ancoraggio a terra così da garantire una maggiore tenuta in stabilità dei diffusori, 2) a disaccoppiarle di circa 5 cm da terra, e 3) collegando il nuovo cavo di alimentazione, ho un riscontro immediato di una gamma bassa più frenata. Non so quanto questo fenomeno possa percentualmente essere riferibile all’una o all’altra soluzione, sta di fatto che il risultato finale è quello che cercavo. Anzi mi accorgo dopo un po’ che la scena acustica ci ha guadagnato qualcosa in tridimensionalità.

    Devo riconoscere che il pitone non è facile da addomesticare, non tanto per la corda che di per se è di sezione notevole quanto per l’utilizzo delle guaine rigide di circa 10 cm poste in prossimità degli attacchi, scelta “forse” per limitare l’usura e il gioco tra le parti nel tempo ….. plausibile date le dimensioni.[/justify]

    Segue ... con foto


    Ultima modifica di seajimny il Ven Set 06, 2013 10:42 am - modificato 4 volte.
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    Messaggio Da seajimny Mer Lug 31, 2013 4:51 pm

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    Segue .....
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    Messaggio Da Lilly. Ven Ago 02, 2013 10:32 am

    .....non so se quotare l'impianto o la passione !!! sunny 

    Complimenti per tutto !!!! Indiana Line DIVA 655 & PS Audio 3734829163 Indiana Line DIVA 655 & PS Audio 3734829163 


    Ps ...attendo il seguito Indiana Line DIVA 655 & PS Audio 285880 


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    Messaggio Da seajimny Ven Ago 02, 2013 12:27 pm

    Lilly. ha scritto:.....non so se quotare l'impianto o la passione !!! sunny 

    Complimenti per tutto !!!! Indiana Line DIVA 655 & PS Audio 3734829163 Indiana Line DIVA 655 & PS Audio 3734829163 


    Ps ...attendo il seguito Indiana Line DIVA 655 & PS Audio 285880 



    Grazie Lilly!

    Il seguito c'è e riguarda l'ottimizzazione ..... con tutto quello che abbiamo dovuto inventarci per ottenere qualcosa di decente. Come vedi l'impianto ha girato in diversi ambienti che mi hanno portato a capire il reale carattere delle Indiana.

    Manca anche una piccola rece della meccanica CD ......
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    Messaggio Da mc 73 Ven Ago 02, 2013 12:42 pm

    applausi  ottimo!!! è riduttivo chiamarlo secondo impianto...sunny 


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    saluti Michele sunny
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    Messaggio Da seajimny Ven Ago 02, 2013 2:18 pm

    mc 73 ha scritto:applausi  ottimo!!! è riduttivo chiamarlo secondo impianto...sunny 


    Eh! Ho capito Miché da un certo punto di vista come darti torto..... ma ne so due nati in 2 momenti diversi......l'altro....... mi suonava di diverso....

    Grazie


    La sorgente é quasi vintage e mi sta regalando delle belle emozioni.... non dico altro.... solo foto a breve!
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    Messaggio Da Lilly. Ven Ago 02, 2013 2:36 pm

    seajimny ha scritto:



    Grazie Lilly!

    Il seguito c'è e riguarda l'ottimizzazione ..... con tutto quello che abbiamo dovuto inventarci per ottenere qualcosa di decente. Come vedi l'impianto ha girato in diversi ambienti che mi hanno portato a capire il reale carattere delle Indiana.

    Manca anche una piccola rece della meccanica CD ......

    Aspetto il seguito e la rece della meccanica : non sono un'esperta ma mi piace molto leggervi sunny 

    (Il mio impianto e' tutto vintage e mi regala sempre belle emozioni ) Indiana Line DIVA 655 & PS Audio 3734829163 Indiana Line DIVA 655 & PS Audio 3538144151 
    A presto ciao Indiana Line DIVA 655 & PS Audio 285880 


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    Messaggio Da seajimny Ven Ago 02, 2013 2:46 pm

    Il Pitone !!!


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    Messaggio Da seajimny Dom Ago 04, 2013 6:49 pm

    mc 73 ha scritto:applausi  ottimo!!! è riduttivo chiamarlo secondo impianto...sunny 

    Modificato!

    Saluti.
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    Messaggio Da criMan Mar Ago 06, 2013 5:24 pm

    Ho letto solo adesso la tua rece e sono contento ! significa che non sono sordo ! Indiana Line DIVA 655 & PS Audio 650957 

    Le ho a casa da 2 mesi pilotate da Harman Kardon 990 e sorgente Onix Sacd 15A ovvero l'impianto che prima pilotava Focal Utopia Diablo quindi
    roba niente male..
    E devo dire che dopo il rodaggio (i primi giorni erano inascoltabili tanto che via mp sui questo forum mi lamentavo) ma sciolte e' cambiato tutto.
    Il punto debole e' solo il TW (che e' nella categoria del prezzo)
    ma il resto secondo me non sfigura con niente dal costo triplo. Hanno fatto davvero una bella cassa che si inserisce facile
    in ambiente. E sopratutto molto lineare , il basso e medio basso in fase di rodaggio e' un poco in avanti ma poi l'effetto sparisce.
    La gamma bassa e medio bassa mi ha stupito per l'articolazione il medio e' trasparente il giusto senza troppe enfasi.
    Alzi il volume e viaggiano alla grande senza scomporsi.
    Non e' un caso visto che i grafici di AR mostrano una TND da primato a 90dB e 100dB.
    Vanno tanto bene che e' molto probabile le tenga a casa in futuro come secondo impianto quando ricomprero' se possibile diffusori di un certo pregio.
    Quando le acquistai le presi dopo aver ascoltato le Focal 816 , B&W 683 e relativa torretta Monitor Audio.

    Grazie per la rece sono contento a non esse l'unico sordo ! Indiana Line DIVA 655 & PS Audio 650957

    Le avevo prese un po' per scherzo ,, invece!


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    Messaggio Da seajimny Mar Ago 06, 2013 7:15 pm

    criMan ha scritto:Ho letto solo adesso la tua rece e sono contento ! significa che non sono sordo ! Indiana Line DIVA 655 & PS Audio 650957 

    Le ho a casa da 2 mesi pilotate da Harman Kardon 990 e sorgente Onix Sacd 15A ovvero l'impianto che prima pilotava Focal Utopia Diablo quindi
    roba niente male..
    E devo dire che dopo il rodaggio (i primi giorni erano inascoltabili tanto che via mp sui questo forum mi lamentavo) ma sciolte e' cambiato tutto.
    Il punto debole e' solo il TW (che e' nella categoria del prezzo)
    ma il resto secondo me non sfigura con niente dal costo triplo. Hanno fatto davvero una bella cassa che si inserisce facile
    in ambiente. E sopratutto molto lineare , il basso e medio basso in fase di rodaggio e' un poco in avanti ma poi l'effetto sparisce.
    La gamma bassa e medio bassa mi ha stupito per l'articolazione il medio e' trasparente il giusto senza troppe enfasi.
    Alzi il volume e viaggiano alla grande senza scomporsi.
    Non e' un caso visto che i grafici di AR mostrano una TND da primato a 90dB e 100dB.
    Vanno tanto bene che e' molto probabile le tenga a casa in futuro come secondo impianto quando ricomprero' se possibile diffusori di un certo pregio.
    Quando le acquistai le presi dopo aver ascoltato le Focal 816 , B&W 683 e relativa torretta Monitor Audio.

    Grazie per la rece sono contento a non esse l'unico sordo ! Indiana Line DIVA 655 & PS Audio 650957

    Le avevo prese un po' per scherzo ,, invece!

    Ciao criMan anche secondo me sul tweeter potevano lavorare meglio ma pur piccolo che voglia essere è un componente molto costoso che se diverso avrebbe portato in alto e forse fuori dal target prefissato da IndianLine il prezzo del sistema.

    Alzi il volume aspettando che cedano su alcune gamme ma .......invece niente! Quasi a dirti tanto non mi fai nulla !!

    Su AR potevano consigliare (i dati in loro mani lo dimostrano) un'amplificazione più robusta visto che reggono così bene ....

    Neanche io ci avrei creduto. Dico solo che i più giovani sono molto fortunati ad avere a disposizione sul mercato degli ottimi diffusori a quel prezzo.

    Ascoltai le Focal Utopia micro ..... brrrrrr !!! ho ancora i brividi dal freddo.

    ... la rece non è ancora completa. Ciao e a presto.
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    Messaggio Da criMan Mar Ago 06, 2013 8:16 pm

    Io ho avuto le Diablo che sono un passo in avanti rispetto alle micro e comunque sono rigide sugli accoppiamenti altrimenti
    quello che esce sara' pure audiophile ma e' poco coinvolgente.

    Sulle Diva ho provato un vecchio Marantz un HK3390 e un Denon PMA2010AE quest'ultimo cozzava proprio con le Diva.

    Ma devo dire che e' stato in mio possesso per un mese e come integrato mi ha deluso molto , Testini me lo aveva definito schizofrenico santa 
    io non ci credevo ma poi gli ho dovuto dare ragione. L'ho venduto.

    La mia impressione e' che vogliano (per i miei gusti) comunque qualcosa che abbia un medio alto si lineare ma dolce per mitigare il TW.

    Ho fatto 2 sessioni di ascolto con miei amici e quando gli ho detto il prezzo non ci credevano Indiana Line DIVA 655 & PS Audio 775355 , ovviamente quando hanno letto
    indiana line VADE RETRO ! hifi entry cosa puo' dare ?
    e invece Indiana Line DIVA 655 & PS Audio 571367 

    Indiana Line DIVA 655 & PS Audio 650957 

    Molto dinamica 180W dell'HK990 li digerisce , non tutti ma viaggia...
    Ottima cassa.


    Ultima modifica di criMan il Mar Ago 06, 2013 8:25 pm - modificato 1 volta.


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    Messaggio Da criMan Mar Ago 06, 2013 8:18 pm

    Stavo pensando una seria alternativa alle Diva forse sarebbe un pannello elettrostatico ovvero qualcosa di profondamente diverso.



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    Messaggio Da seajimny Mar Ago 06, 2013 9:29 pm

    Mah! Ti diro! Le Diva secondo me possono essere tranquillamente inserite in set up di pregio anzi forse é proprio quello che chiedono. 87 db con 4 vie ti sembrano una passeggiata? Lo spettro é quasi totalmente coperto, con qualche accortezza si riesce ad addomesticare anche la gamma bassa rendendola molto profonda ma controllata anche in ambienti di medie dimensioni. Certo il tweeter non é il massimo che si possa avere ma non é neanche una ciofeca inascoltabile. Andando oltre é il primo a dire basta se hai notato..... ma andando molto oltre e quindi non per ascoltare musica. Amici che hanno avuto modo di ascoltare hanno esclamato dicendo €..... cosa si può volere di più.

    I planari, gli elettrostatici in effetti sono altre cose. Ad ogni modo prima provare poi giudicare.

    Ariciao
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    Messaggio Da seajimny Mar Ago 06, 2013 11:03 pm

    [


    Ultima modifica di seajimny il Gio Ago 08, 2013 11:39 am - modificato 2 volte.
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    Messaggio Da seajimny Gio Ago 08, 2013 11:35 am

    La meccanica.

    Indiana Line DIVA 655 & PS Audio Img_2015

    A volte non ci si rende conto subito quando si è al cospetto di una elettronica di rango forse per il prezzo pagato forse perché è superata o forse perché la visione minimalista che abbiamo del nostro saper fare (Made in Italy)  assopisce l’entusiasmo di gioire per le grandi cose che riusciamo e siamo riusciti a realizzare anche in questo ambito.

    Monrio Bit Match pura e semplice meccanica CD.

    A memoria di chi scrive …… poter avere all’epoca tra le mani una meccanica CD il cui prezzo era intorno ai 2 milioni di lire voleva significare aver raggiunto il vertice o quasi del segmento, visto che la partita di questa tecnologia  ormai si era già giocata da tempo e che non se ne vedevano ulteriori evoluzioni (se non il dilagare poi di lettori consumer CDROM), oltre tutto con al fianco una concorrenza agonizzante “il DAT” capace di accaparrare consensi di qualche nostalgico del nastro magnetico. Diverso era il futuro della conversione che ancora oggi è viva e gode di buona salute.

    Veniamo al lettore.

    Stupenda realizzazione di livello artigianale del frontalino in alluminio spazzolato, ampio cabinet a protezione da ogni interferenza, sapientemente irrigidito grazie ad un doppio fondo e ad una barra di metallo trasversale che contribuisce a rendere il telaio meno risonante. La riduzione delle risonanze, in un lettore CD è un fattore fondamentale. Le vibrazioni possono disturbare il meccanismo di lettura ottica del disco, questo fenomeno provoca un continuo ri-allineamento del pickup ed una continua messa a fuoco. Queste operazioni avvengono a mezzo di servomeccanismi che possono provocare disturbi di natura elettrica ma, soprattutto, possono provocare anche errori nella lettura del disco. Gli errori di lettura sono recuperati mediante un processo di interpolazione (CIRC) dei dati adiacenti e che, comunque, ricostruisce un segnale che è ben lungi dall'essere uguale a quello originale. Riassumendo le vibrazioni in un lettore CD hanno un effetto dannoso sul suono.
    Coibentazioni mirate sono distribuite all’interno di tutto il cabinet e sono rappresentate dall’utilizzo di adesivi fonoassorbenti presenti anche sui 2 trasformatori separati. Uno assiste all’alimentazione della meccanica e l’altro è dedicato alla gestione elettrica del cuore della macchina ….la scheda di guadagno delle uscite 2 coax e 1 bilanciata.  L’analogica è di secondo ordine,  collegata direttamente alla scheda della meccanica.

    Indiana Line DIVA 655 & PS Audio Img_2012


    La meccanica non è da meno ed è una Philips L1210/11 che comprende il cassetto di caricamento e un gruppo di lettura VAM1202. Qualcuno storcerebbe il naso sulla riuscita di questo modello lo so! …. Posso dire che sono stato fortunato?

    Indiana Line DIVA 655 & PS Audio Img_2011


    Indiana Line DIVA 655 & PS Audio Img_2010


    Funzioni particolari nessuna, la presenza del telecomando è indispensabile visto che sul pannello ci sono solo 2 tasti, apertura/chiusura cassetto e play.

    Nonostante l’età il meccanismo del cassettino non dimostra esitazioni e lascia scorre tutto perfettamente. I dischetti inseriti vengono letti con velocità sorprendente, il salto traccia è pronto sinonimo questo dell’ottima scelta dell’ottica adottata …. fortunatamente ancora in perfette condizioni, tant’è che riesce a leggere praticamente tutto …… forse anche le pizzette!!!

    In attesa del Monrio, per l’ascolto dei miei amati dischetti usavo il lettore DVD Sony temporaneamente sottratto al TV e malgrado questo la musica era godibilissima grazie al DAC PS Audio e alle ottime incisioni.

    Conosco bene il concetto di psicoacustica malattia questa che accomuna tanti audiofili e soprattutto i cavofili, ma le diverse sfumature che sono emerse a seguito dell’arrivo della meccanica in questione non potevano definirsi proprio sfumature.

    I miglioramenti si sono avvertiti in un maggior controllo della stabilità dell’immagine, con conseguente netto miglioramento della messa a fuoco degli esecutori dei vari brani, oltre ad un estensione dinamica  più ampia e coinvolgente e un suono più ricco di armoniche. Certo è che una meccanica del genere va a coronare set up più sensibili e in grado di esaltarne certi parametri.


    Buone ferie a tutti.
    In definitiva posso dire che il Monrio è una meccanica essenziale e senza fronzoli dotata di grande capacità di controllo e di musicalità.
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    Messaggio Da seajimny Lun Mar 17, 2014 9:50 pm

    Nuovi acquisti....... a breve nuove  recensioni ......

    Saluti




    Ultima modifica di seajimny il Mer Mar 26, 2014 11:22 am - modificato 1 volta.
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    Messaggio Da seajimny Lun Mar 17, 2014 10:11 pm



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    Messaggio Da Ukki72 Mer Gen 28, 2015 6:51 pm

    Salve,
    approfitto della vostra esperienza diretta con i diffusori in oggetto.
    Sarei interessato alla seria Diva, ma non saprei quale è meglio per me.

    Dovrei metterle in una stanza di circa 15-20 m2 e le collegherei, per il momento, ad un amplificatore vintage Hafler XL-280, 140W per canale, su 8ohm.

    Secondo voi qual è la più adatta tra la 655 e la 665?

    Grazie
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    Messaggio Da Ospite Mer Gen 28, 2015 9:47 pm

    seajimny ha scritto:

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    ...che begl'intrecci sunny

    Lorenzo
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    Messaggio Da seajimny Mer Gen 28, 2015 11:35 pm

    Ukki72 ha scritto:Salve,
    approfitto della vostra esperienza diretta con i diffusori in oggetto.
    Sarei interessato alla seria Diva, ma non saprei quale è meglio per me.

    Dovrei metterle in una stanza di circa 15-20 m2 e le collegherei, per il momento, ad un amplificatore vintage Hafler XL-280, 140W per canale, su 8ohm.

    Secondo voi qual è la più adatta tra la 655 e la 665?

    Grazie

    Up! Scusa il ritardo ma non ho ricevuto alcuna notifica!

    Ad ogni modo le 655 per 20 m2 sono più che sufficienti, molto dipende da come è arredato l ambiente e il loro collocamento. L amplificatore che hai spigne e non vorrei fosse un po troppo rotondo ..... Data l età e la generazione. Considera  che le 655 sono molto generose in gamma bassa. Una prova in ambiente sarebbe l ideale. Il reale problema è che se le provi in casa da nuove non hai comunque indicazioni reali....

    ... Ampli nel bagagliaio e trova il negozio che le ha in prova .... si fa anche questo nella vita sai? Indiana Line DIVA 655 & PS Audio 917604


    Ultima modifica di seajimny il Mer Gen 28, 2015 11:44 pm - modificato 1 volta.
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    Messaggio Da seajimny Mer Gen 28, 2015 11:42 pm

    [quote="petrus"]


    Ti riferisci alla cozzaglie di cavi o all intreccio del Kimber 12 corde (cavo superbo a servizio dei pannelli di ML). Il secondo non è opera mia se non nelle sezioni finali dove stavo tentando di fare esprimere al meglio i cavi nel mio set up.

    Saluti
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    Messaggio Da Ukki72 Gio Gen 29, 2015 1:43 am

    Grazie per la risposta.

    Io ho sentito le 665, per il momento, e mi sono piaciute.

    Con la 655, non perderei nulla rispetto alla sorella maggiore?

    Non sono un esperto ma le Diva le ho preferite alle B&W 683 s2, Dali ikon 6 mk2 ed alle Dynaudio 3/7.

    Secondo voi le 655 hanno qualche punto debole rispetto a quelle citate?

    Cosa potrei utilizzare come base per aumentare la stabilità delle torri?
    Ho un bimbo in giro per casa.

    Grazie ancore per il vostro aiuto.
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    Messaggio Da Ospite Gio Gen 29, 2015 6:37 am

    seajimny ha scritto:
    petrus ha scritto:


    Ti riferisci alla cozzaglie di cavi o all intreccio del Kimber 12 corde (cavo superbo a servizio dei pannelli di ML). Il secondo non è opera mia se non nelle sezioni finali dove stavo tentando di fare esprimere al meglio i cavi nel mio set up.

    Saluti

    No mi riferivo al kimber non lo avevo mai visto, sono dodici capi ? Indiana Line DIVA 655 & PS Audio 921419 sunny
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    Messaggio Da seajimny Gio Gen 29, 2015 7:30 am

    Ukki72 ha scritto:Grazie per la risposta.

    Io ho sentito le 665, per il momento, e mi sono piaciute.

    Con la 655, non perderei nulla rispetto alla sorella maggiore?

    Non sono un esperto ma le Diva le ho preferite alle B&W 683 s2, Dali ikon 6 mk2 ed alle Dynaudio 3/7.

    Secondo voi le 655 hanno qualche punto debole rispetto a quelle citate?

    Cosa potrei utilizzare come base per aumentare la stabilità delle torri?
    Ho un bimbo in giro per casa.

    Grazie ancore per il vostro aiuto.

    Non si può dire che non perderesti nulla sono diffusori dal litraggio e trasduttori maggiori le 665, ed è un dato oggettivo.

    Scrivi su google "mono piedi per diffusori" e vedi la mia soluzione per la stabilità delle torrette.

    Ad ogni modo per tutto il resto apri un 3D in area dedicata al fine di permettere altri di darti validi consigli..... non vorrei precluderti nulla .......

      La data/ora di oggi è Ven Nov 15, 2024 8:32 am