Capire il Jazz
Lilly.- FOTOREPORTER
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- Messaggio n°327
Re: Capire il Jazz
.......
......e come dice qualcuno .....in cuffia
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bluocram- Senior Member
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- Messaggio n°328
Re: Capire il Jazz
Miles ha scritto:
se per quello manca anche Thelonius Monk....
Due probabilmente agli antipodi, sia come personaggi che per quello che ci hanno proposto dal punto di vista musicale.
Alcune cose di Monk mi piacciono parecchio, altre molto meno.
Peterson è come il prezzemolo.
Ovunque lo metti e con chiunque abbia suonato è sempre perfetto.
Pag.2
se per quello manca anche Thelonius Monk....
Due probabilmente agli antipodi, sia come personaggi che per quello che ci hanno proposto dal punto di vista musicale.
Alcune cose di Monk mi piacciono parecchio, altre molto meno.
Peterson è come il prezzemolo.
Ovunque lo metti e con chiunque abbia suonato è sempre perfetto.
bluocram ha scritto:Bruckner, il mio intervento non voleva sminuire in alcun modo il jazz, era solo un modo soft per dire che la tua affermazione : "Naturalmente questo accade realmente e completamente solo nel jazz di altissimo livello" è inesatta, ripeto che l'improvvisazione è presente in tutti gli stili musicali moderni, quindi non è questa la caratteristica che distingue il jazz.
Per Floyd...continua con lo smooth, pian piano passa a musicisti come Wes Montgmomery,Sarah Vaughan,Thelonius Monk Tsuyoshi Yamamoto, Oscar Peterson ed anche il primissimo Davis.Tralascerei il jazz rock anni 70 e quello più estremo e contaminato per il momento.
Senza forzature arriverà il momento (come successe a me ascoltanto mio nonno e il mio babbo che nei momenti di relax suonavano questo genere) in cui scoprirai di emozionarti ascoltando jazz.
Credimi, il jazz non è poi così lontano dal rock e sopratutto dal blues....se ti capita ascolta qualcosa di Glen Miller o di Gerswin.
Ciao.
Marco.
Pag.2
Massimo- Hi-End Member
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- Messaggio n°329
Re: Capire il Jazz
Semplicemente da ascoltare.
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Lilly.- FOTOREPORTER
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- Messaggio n°330
Re: Capire il Jazz
una chicca
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matley- Pulcioso
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- Messaggio n°331
Re: Capire il Jazz
Massimo ha scritto:Semplicemente da ascoltare.
manda massi...
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rob2013- Member
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- Messaggio n°332
Re: Capire il Jazz
forse uno dei motivi per cui il jazz non è molto popolare
è anche il fatto che gran parte del repertorio è esclusivamente strumentale ...
è anche il fatto che gran parte del repertorio è esclusivamente strumentale ...
the Crimson King- Vip Member
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- Messaggio n°333
Re: Capire il Jazz
per me invece è un grandissimo pregio, è anche uno dei motivi per cui adoro il progressive rock, le lunghe suite con ampie parti strumentali, ma come si dice sempre è questione di gusti
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- Messaggio n°334
Re: Capire il Jazz
Nel jazz chi ha importanza è l'interprete e non il compositore, perché questo tipo di musica viene creato durante l'esecuzione lo stesso concetto vale per la musica popolare.
Quando si parla di musica popolare si pensa ai canti o alle danze dei nomadi o dei coloni americani, comunque a gente che ha fatto musica lavorando o solo per divertimento domestico in ogni caso le loro canzoni si ispiravano a quello che era la loro giornata lavorativa.
Molti canti popolari ci raccontano dei fatti: una canzone che racconta una storia è una una ballata e passando di bocca in bocca e le loro parole spesso cambiano.
Nell'America del Sud si cantavano canti religiosi, chiamati spirituals, a questi i Negri aggiunsero i ritmi africani e quella tristezza caratteristica di molta musica negra; tutti questi elementi si fusero e diedero luogo al jazz.
Con strumenti di stile europeo si improvvisavano parole e ritmi con quello stile spontaneo, emotivo, che verso la fine del XIX secolo fu chiamato jazz.
Intorno al 1930 comparve lo swing, una musica alla maniera del jazz, ma scritta; essa veniva provata, ma per i virtuosismi mancava della spontaneità e della vera qualità popolare del jazz. Questo tipo di musica, eclissò il jazz fin verso la fine della seconda Guerra Mondiale, quando rinacque l'interesse per il jazz veramente improvvisato.
Quando si parla di musica popolare si pensa ai canti o alle danze dei nomadi o dei coloni americani, comunque a gente che ha fatto musica lavorando o solo per divertimento domestico in ogni caso le loro canzoni si ispiravano a quello che era la loro giornata lavorativa.
Molti canti popolari ci raccontano dei fatti: una canzone che racconta una storia è una una ballata e passando di bocca in bocca e le loro parole spesso cambiano.
Nell'America del Sud si cantavano canti religiosi, chiamati spirituals, a questi i Negri aggiunsero i ritmi africani e quella tristezza caratteristica di molta musica negra; tutti questi elementi si fusero e diedero luogo al jazz.
Con strumenti di stile europeo si improvvisavano parole e ritmi con quello stile spontaneo, emotivo, che verso la fine del XIX secolo fu chiamato jazz.
Intorno al 1930 comparve lo swing, una musica alla maniera del jazz, ma scritta; essa veniva provata, ma per i virtuosismi mancava della spontaneità e della vera qualità popolare del jazz. Questo tipo di musica, eclissò il jazz fin verso la fine della seconda Guerra Mondiale, quando rinacque l'interesse per il jazz veramente improvvisato.
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- Messaggio n°335
Re: Capire il Jazz
ciao bella di padella! infatti lo swing mi piace molto meno
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- Messaggio n°336
Re: Capire il Jazz
the Crimson King ha scritto:ciao bella di padella! infatti lo swing mi piace molto meno
Ciao Cri ....è un detto popolare Bella di Padella ?? ho controllato ma Padella non è una ridente cittadina in provincia di ..
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the Crimson King- Vip Member
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- Messaggio n°337
Re: Capire il Jazz
no ma se esistesse tu saresti la bella di quel ridente paesino...
anche perchè è sempre meglio di "bella milanesotta"
anche perchè è sempre meglio di "bella milanesotta"
Ultima modifica di the Crimson King il Mer Mag 08 2013, 22:55 - modificato 1 volta.
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miles- JuniorMember
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- Messaggio n°338
Re: Capire il Jazz
La grande pecularità del jazz, è che come genere si sa adattare e riproporre attraversando le mode e i generi musicali.
Mentre, sia la musica classica, la lirica, e ultimo il rock, sono rimasti confinati nei loro territori, diventando generi autoreferenziali, dove nulla di ciò che è nuovo riesce nemmeno lontanamente ad avvicinare la grandezza dei classici, e quindi tutto è giocato sulla reinterpretazione dell'opera originale, il jazz si insinua e trasforma tutto quello che trova di nuovo, rielaborandolo a suo piacimento.
Non a caso, il momento piu alto (è un esempio stupido ma significativo) vissuto nell'ultimo festival di sanremo è stata l'esibizione di un jazzista(Bollani) che reinterpretava canzoni "leggere" facendole diventare, proprio perchè trasformate nel linguaggio jazzistico, autentici pezzi di bravura, casomai irripetibili, ma assolutamente congeniali al genere.
Mentre, sia la musica classica, la lirica, e ultimo il rock, sono rimasti confinati nei loro territori, diventando generi autoreferenziali, dove nulla di ciò che è nuovo riesce nemmeno lontanamente ad avvicinare la grandezza dei classici, e quindi tutto è giocato sulla reinterpretazione dell'opera originale, il jazz si insinua e trasforma tutto quello che trova di nuovo, rielaborandolo a suo piacimento.
Non a caso, il momento piu alto (è un esempio stupido ma significativo) vissuto nell'ultimo festival di sanremo è stata l'esibizione di un jazzista(Bollani) che reinterpretava canzoni "leggere" facendole diventare, proprio perchè trasformate nel linguaggio jazzistico, autentici pezzi di bravura, casomai irripetibili, ma assolutamente congeniali al genere.
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piroGallo- Hi-End Member
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- Messaggio n°339
Re: Capire il Jazz
Assolutamente condivisible.miles ha scritto:La grande pecularità del jazz, è che come genere si sa adattare e riproporre attraversando le mode e i generi musicali.
Mentre, sia la musica classica, la lirica, e ultimo il rock, sono rimasti confinati nei loro territori, diventando generi autoreferenziali, dove nulla di ciò che è nuovo riesce nemmeno lontanamente ad avvicinare la grandezza dei classici, e quindi tutto è giocato sulla reinterpretazione dell'opera originale, il jazz si insinua e trasforma tutto quello che trova di nuovo, rielaborandolo a suo piacimento.
Non a caso, il momento piu alto (è un esempio stupido ma significativo) vissuto nell'ultimo festival di sanremo è stata l'esibizione di un jazzista(Bollani) che reinterpretava canzoni "leggere" facendole diventare, proprio perchè trasformate nel linguaggio jazzistico, autentici pezzi di bravura, casomai irripetibili, ma assolutamente congeniali al genere.
Ma il problema, per la classica, non e' tanto la carenza di proposte innovative che rompano gli schemi, quanto il conservatorismo dei fruitori che preferiscono avere 10 versioni diverse dei geni immortali (sempre quelli) piuttosto che esplorare nuovi sentieri. (e quanto territorio ci sarebbe!)
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Gianni
"L'uomo che non ha la musica nel cuore ed è insensibile ai melodiosi accordi
è adatto a tradimenti, inganni e rapine; i moti del suo animo sono spenti come la notte,
e i suoi appetiti sono tenebrosi come l'Erebo: non fidarti di lui."
(William Shakespeare, Il mercante di Venezia)
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albertosi- Senior Member
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- Messaggio n°340
Re: Capire il Jazz
Il mio Jazzista preferito è lui: per la grande animosità e dolcezza delle sue composizioni ed esecuzioni.
Personaggio ruvido, scomodo, politico, che mischia spiritualità, origini e tradizioni , orgoglio e rabbia.
Lilly, Mingus, è forse più noto come compositore che come contrabbassista, a mio parere anche ingiustamente.
Mingus era un folle e geniale essere umano con un talento smisurato come il suo ego.
Consigliata la sua biografia "Peggio di un bastardo". Si, perchè in quel mondo essere meticcio (non ricordo se la madre era indiana o messicana, comunque india) ti faceva disprezzare dai bianchi e dai neri. Un libro intriso di passione e dolore...
Personaggio ruvido, scomodo, politico, che mischia spiritualità, origini e tradizioni , orgoglio e rabbia.
Lilly, Mingus, è forse più noto come compositore che come contrabbassista, a mio parere anche ingiustamente.
Mingus era un folle e geniale essere umano con un talento smisurato come il suo ego.
Consigliata la sua biografia "Peggio di un bastardo". Si, perchè in quel mondo essere meticcio (non ricordo se la madre era indiana o messicana, comunque india) ti faceva disprezzare dai bianchi e dai neri. Un libro intriso di passione e dolore...
Ultima modifica di albertosi il Gio Mag 09 2013, 16:20 - modificato 1 volta.
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Io restai a chiedermi se l'imbecille ero io, che la vita la pigliavo tutta come un gioco, o se invece era lui che la pigliava come una condanna ai lavori forzati; o se lo eravamo tutti e due. (Il Perozzi, pensando al figlio)
Massimo- Hi-End Member
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- Messaggio n°341
Re: Capire il Jazz
Grande Mingus, ottimo contrabbassista.
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albertosi- Senior Member
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- Messaggio n°342
Re: Capire il Jazz
In Money Jungle di Ellington un Mingus ragazzo e un Max Roach ragazzino guidati dalla mano del grande maestro improvvisano e registrano l'incarnazione musicale di un idea...
Fleurette Africaine. Impressionismo musicale.
Una menzione almeno per la singolarità del personaggio la merita pure Roland Kirk. Cieco poi pure amputato non ricordo bene a che livello. Polistrumentista pazzo e virtuoso.
Fleurette Africaine. Impressionismo musicale.
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- Messaggio n°343
Re: Capire il Jazz
albertosi ha scritto:In Money Jungle di Ellington un Mingus ragazzo e un Max Roach ragazzino guidati dalla mano del grande maestro improvvisano e registrano l'incarnazione musicale di un idea...
Fleurette Africaine. Impressionismo musicale.
Una menzione almeno per la singolarità del personaggio la merita pure Roland Kirk. Cieco poi pure amputato non ricordo bene a che livello. Polistrumentista pazzo e virtuoso.
Money Jungle è il disco di jazz che ritengo essere il migliore in assoluto tra tutti quelli che ho ascoltato.
Il Duca dà dimostrazione di essere non solo un grandissimo pianista, ma forse il piu grande genio musicale del 900.
Modernismo e tradizione mescolati in una serie di brani dove, il tempo non ha piu significato.
Mingus e Roach (che nn erano ragazzini ma già musicisti affermati)seppero assecondare e amalgamarsi (anche se le liti tra i due durante le sedute sono diventate mitologiche)alla grandezza di Ellington, creando un dipinto (come hai detto tu) impressionista, probabilmente avanti anni luce a tutto il resto.
Davvero Imperdibile.
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lm_mike- Member
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- Messaggio n°344
Re: Capire il Jazz
Ho seguito il thread con interesse visto che ho da sono sempre stato affascinato da questo genere ma non ho mai avuto il "coraggio " di intraprendere ascolti seri...
E qui ho trovato molti spunti positivi
Volevo dare il mio contributo segnalando un gruppo che mi ha colpito molto: i Jaga Jazzist e in particolare il loro album "A livingroom hush"
E qui ho trovato molti spunti positivi
Volevo dare il mio contributo segnalando un gruppo che mi ha colpito molto: i Jaga Jazzist e in particolare il loro album "A livingroom hush"
albertosi- Senior Member
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- Messaggio n°345
Re: Capire il Jazz
miles ha scritto:
Money Jungle è il disco di jazz che ritengo essere il migliore in assoluto tra tutti quelli che ho ascoltato.
Il Duca dà dimostrazione di essere non solo un grandissimo pianista, ma forse il piu grande genio musicale del 900.
Modernismo e tradizione mescolati in una serie di brani dove, il tempo non ha piu significato.
Mingus e Roach (che nn erano ragazzini ma già musicisti affermati)seppero assecondare e amalgamarsi (anche se le liti tra i due durante le sedute sono diventate mitologiche)alla grandezza di Ellington, creando un dipinto (come hai detto tu) impressionista, probabilmente avanti anni luce a tutto il resto.
Davvero Imperdibile.
Vero. A memoria mi pareva che il disco fosse di almeno 10 anni prima.. Chiedo venia
Anche per me probabilmente Money Jungle è IL disco Jazz. Ma si sa son gusti..
Mike, ottima segnalazione per ottimi inizi!
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- Messaggio n°346
Re: Capire il Jazz
Per i Milanesi appassionati di jazz .....
appuntamento alle 13:00 in Piazza Mercanti e .... se continua a piovere la loggia ospita il pubblico al coperto!
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- Messaggio n°347
Re: Capire il Jazz
Grazie Lilly! spero di fare almeno una o due capatine! mi sarebbe proprio sfuggita questa cosa!
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- Messaggio n°348
Re: Capire il Jazz
the Crimson King ha scritto:Grazie Lilly! spero di fare almeno una o due capatine! mi sarebbe proprio sfuggita questa cosa!
.....allora ti trovi altrove !!
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- Messaggio n°349
Re: Capire il Jazz
Lilly. ha scritto:
.....allora ti trovi altrove !!
no, adesso sono "un po' qui"... Milano è "un po' là"...
alle 13? è un orario un po' di cacchina
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- Messaggio n°350
Re: Capire il Jazz
the Crimson King ha scritto:per me invece è un grandissimo pregio, è anche uno dei motivi per cui adoro il progressive rock, le lunghe suite con ampie parti strumentali, ma come si dice sempre è questione di gusti
anche a me piacciono le suite strumentali però gran parte dei brani di rock progressivo sono anche cantati,
ci sono delle parti più simili ad una canzone, altre più elaborate che lasciano grande spazio agli strumentisti,
ma hanno quasi sempre una parte vocale ... i pezzi interamente strumentali non sono molti, prendo ad esempio i Genesis,
la prima cosa che ti viene in mente pensando a loro è Peter Gabriel o Phil Collins che cantano e non a caso tutti i gruppi musicali con un frontman di grande carisma sono quelli che hanno più successo, indipendentemente dal valore artistico.
Non l'ho detto come se fosse una cosa negativa,
ma ho l'impressione che quando escono dischi di cantanti come Harry Connick Jr, Diana Krall, e la più recente
Esperanza Spalding il jazz venga più pubblicizzato, di conseguenza molta più gente se ne interessa.
the Crimson King- Vip Member
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- Messaggio n°351
Re: Capire il Jazz
boh... non so, a volte ho l'impressione che globalmente siamo molto fossilizzati sul fatto che se non sentiamo il cantato e non abbiamo un frontman, un personaggio di riferimeto, la musica ci appare come troppo noiosa, difficile o che so io. Può essere?
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