piroGallo ha scritto:Ormai sto portando l'impianto alle estreme conseguenze che la mia filosofia mi ha indicato come la via da percorrere.
Pian piano ma inesorabilmente sto eliminando tutta l'elettronica possibile tra il segnale digitale e i trasduttori. Il risultato é sorprendente.
Probabilmente a causa della mediocrità dei componenti tolti, ma, credo, non solo.
L'ultimo passo è stata l'eliminazione, dopo la dipartita del pre, del crossover attivo grazie alla costruzione via software di un filtro che, in pratica, fa uscire dal pc quattro canali già tagliati e pronti per essere inviati direttamente ai finali delle vie basse e medioalte (con relativa gestione di fase e ritardo di gruppo).
In questo modo la ricerca della qualità massima si concentra sugli unici elementi sensibili: il convertitore d/a e l'interfacciamento finali-trasduttori. Quest'ultimo aspetto verrà, tempo debito, affrontato in coerenza con le mie convinzioni: casse attive amplificate, eliminando così anche le problematiche relative alla gestione dei finali.
La "tua" filosofia....che dici che ti sta portando alle estreme conseguenze, credo che sia la filosofia di coloro i quali si LIBERANO delle innumerevoli "catene" mentali che questo hobby ci obbliga a fare nostre. Ma per giungere al tuo punto, bisogna avere la consapevolezza dell'oniricità del nostro ascolto. Della ricercatezza di ciò che vogliamo, unitamente al rifiuto di tutto il resto che gira intorno alla EMOZIONE. Per arrivare a questo punto, bisogna passare per strade tortuose e mentalmente quasi inaccettabili. C'è l'eterna contrapposizione tra razionalità e spiritualismo. Un po quello che contrappone la filosofia del concetto di morte dell'essere umano. C'è la visione della morte dal punto di vista scientifico della cosa.C'è la visione della morte dal punto di vista emotivo della cosa. La scienza è razionalità,l'emozione è spiritualità. Nessuna delle due è giusta, nessuna delle due è sbagliata, ma queste due concezioni accenderanno sempre le due schiere di sostenitori. Così nella musica. C'è una parte di persone che affronta l'hifi dal punto di vista costruttivo,dei grafici,dell'equilibrio,dei mezzi costruttivi,chi si fa venire gente a casa per effettuare delle misure per poi rafforzare o svilire le sue convinzioni. C'è invece chi si siede accende un impianto ed ascolta. E magari in uno di questi ascolti, prova il brivido dell'animo. Indipendentemente se la musica fuoriesca da un compattone del supermercato o dal megaimpianto ultra milionario.C'è invece chi acquisisce la piacevolezza di ascolto solo perchè in base alla numerologia X sta a Y come Z sta a K e la risultanza deve essere per forza di cose L'OTTIMO. Perchè ce lo dicono i numeri,l'eperienza,la razionalità della materia,ecc.
Nessuna delle due scelte è giusta, nessuna delle due scelte è sbagliata. Ad un certo punto del nostro percorso audiofilo ci si trova di fronte a questo bivio....che avevamo intravisto sin dall'inizio del nostro percorso....ma la scelta di intraprendere questa o quella strada è stata sempre una decisione che abbiamo rimandato perchè nel frattempo abbiamo cercato di percorrere prima l'una e poi l'altra strada. Magari alternativamente, o magari in due diversi momenti della nostra vita in cui si sono intrecciati i concetti Musica/Razionalità o Musica/Emotività.
Poi....c'è il momento della scelta. Momento altamente e squisitamente soggettivo.
Forse la verità non è nemmeno in queste due vie....ma nel mezzo. chi lo sa? O meglio...lo sa SOLO chi fa della propria EMOZIONE, la scelta della strada da intraprendere.
Nell'ultimo periodo ho affrontato la musica da un punto di ascolto molto più emotivo di quanto personalmente abbia mai fatto. Ed è con sollievo che ti dico che mi sono buttato alle spale un altro pezzo di "fardello" dei miei pensieri. Ho volutamente ascoltato cose in completa antitesi tra di loro...per nome,per costruzione,per livello economico,per filosofia di suono,ecc.ecc.
Mi sono SOLO....seduto ed ho chiuso gli occhi ed ho mentalmente detto al commesso del negozio "Vai...e cambia diffusori a tuo piacimento tra tutti quelli che hai...da pavimento da stand, a 2 vie a3 vie a 4 vie, a nastro, ceramici,a tromba,efficienti,non efficienti, hi fi, o monitor studio,vecchi, nuovi, da 300 euro, da 42.000 euro..... Vai fino a quando non hai più nulla da farmi sentire". E così per 3/4 negozi. Ho aperto gli occhi ed ho VISTO ciò che stavo sentendo SOLO quando ho avuto la sensazione di poter piangere al cospetto di cotanta emozione.
Li la mia anima si è acquietata...e li ho deciso di comprare. Tutto il resto, tutto quello che c'è intorno a questo piccolo e fragile concetto....per me è assolutamente ed inevitabilmente il nulla.