leonida
Operatore hi-fi/AV
785 Messaggi post. Posted - 12/11/2009 : 01:10:19
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Io non penso ..perchè la "forza" del gruppo...psicologicamente parlando, ne abbatte piu di uno di OSCAR! come dire la forza di oscar NON gli fa un pippa al gruppo...nel nostro caso .. elemento "psicologicamente" molto FORTE !
fra l'altro volendo dirla tutta sta passando ..implicitamente piuttosto che esplicitamente ..il concetto che l'anormale , nel nostro caso, ..è chi NON sente certe cose..(qualcuno qua e là) .e NON chi le sente !!
Alberto
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Post decisamente "forte"...
Ma attenzione alla forza del ridicolo... che fa brutti scherzi...!
Ma ve lo immaginate se tutti ci mettessimo a fare prove del genere... Oddio... un divertimento assoluto...! Già mi immagino quello che prova a spalmare la nduia sui cavi, e quell'altro che confonde lo stirene con qualche solvente per la nitro (e finisce che si sentono male tutti...).
Una cosa è fare questo per scherzo...
Una cosa è farlo per reclutare gonzi...
Altra cosa è far credere che lo pensate davvero...
Per favore... ditemi che avete scherzato !
Saluti
F.C.
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http://hifi-hiend.forumattivo.com/digitale-sorgenti-amplificazioni-e-sistemi-di-altoparlanti-f12/gran-gala-alta-fedelta-roma-8-novembre-2009-t1426.htm
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Altra bella sorpresa (forse la più inattesa: Amplificazione Rotel e Indiana line MUSA 505 da pavimento (720 euro). Suono equilibratissimo, esteso, perfetto sotto ogni punto di vista. Davvero bellissimo ed entusiasmante. Basso davvero rilevante, ottimo controllo e ben presente. Forse e non mi vergogno a dirlo, il diffusore più ben suonantee della mostra.
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Ci tengo a ribadire che prima di andare via dalla mostra, sono volutamente riandato a sentire le indiana line. E quando sono uscito, sono stato ancora più certo di aver ascoltato un piccolo capolavoro.
Pavel
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L'operatore (export manager) che dimostrava le Indiana line, si chiama Marco Visonà.
Il suo indirizzo e/mail è: export@coralelectronic.com.
Con quale risultato puoi chiederlo a lui, che cosa ho fatto in quella stanza alle 13 circa di domenica, idem.
Per inciso è uno che non crede neanche al suono dei cavi.
Se ti possono interessare ulteriori dettagli, posso darti il numero di cellulare, dovresti chiedermelo per onestà intellettuale, telefonargli e riportare il tutto.
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Dopo gli impianti anche i post provocazione, complimenti!
Continua pure se ti diverte.
Giuseppe Scardamaglia
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p.s.
Idem, ma a partire dal secondo giorno,al Top Audio 2009, per le Sonus Faber Liuto, puoi chiedere al sig. Paolo Tezzon, l'operatore che le dimostrava e poi riportare.
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Ovviamente tutti i prodotti candidati al premio sono presenti, per un esame più approfondito, anche nelle sale d’ascolto dei rispettivi espositori. Assieme alla indicazione del prodotto preferito, il visitatore votante deve anche segnalare la sala d’ascolto o dimostrativa che ritiene meritevole del premio.
AUDIO 2 CANALI
1° SONUS FABER – Diffusori – Mod. Liuto
2° MPI ELECTRONIC – Sistema McIntosh - Mod. MXA 60 ANNIVERSARY SYSTEM
3° ANGSTROM RESEARCH – Preamplificatore – Mod. Reference One
MIGLIORE SALA D'ASCOLTO
1° SALA SIRIO – Sonus Faber
2° SALA I – MPI Electronic
3° SALA M – DML Audio
Modificato da - leonida il 12/11/2009 01:23:41
Modificato da - leonida il 12/11/2009 01:26:40
Modificato da - leonida il 12/11/2009 01:52:31
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La saletta Indiana Line è stata trattata con la "cremina" argomento del megathread di VHF.
http://www.videohifi.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=123499&whichpage=10&ARCHIVE=
Inconsciamente è stato effettuato un blind test senza gli handicap tipici di questo tipo di procedimento, tensione emotiva, problemi di concentrazione, necessità di dover dare comunque un giudizio o una risposta etc.
Il risultato è evidente ed era ben conosciuto dall'operatore che ha seguito, step by step, il procedimento, a fine mattinata di domenica.
l'operatore era ben cosciente dei limiti del risultato, a suo giudizio, causati dall'acustica della saletta, esattamente come sempre in questi casi.
Trattare l'ambiente in questo caso non ha avuto nulla di fisico: una parte infinitesimale di crema, praticamente il dito unto, come se si volesse lasciare un'impronta digitale, è stato poggiato via via su tutti gli oggetti esistenti nell'ambiente, in primis i diffusori in funzione, in secundis quelli non in funzione poi in uno spigolo del lettore e dell'ampli, sui cavi di alimentazione e segnale (normalissimi cavi di serie, l'operatore non crede nei cavi), poi sui mobili le poltrone, le doppie tende e tutto quanto esisteva nell'ambiente.
L'operatore ha seguito passo passo tutta la sequenza, valutando perfettamente la progressiva evoluzione della qualità percepita.
Volutamente uso il termine qualità percepita in quanto è chiaro che il suono non può cambiare ungendo il mobile alle mie spalle o il piede di una sedia, quello che avviene è la diminuzione di qualcosa che interferisce sull'ascoltatore e ne impedisce la sua decifrazione corretta del messaggio musicale.
Da un volume soggettivamente eccessivo alle ore 10 del potenziometro, si è passati alla possibilità di ascolto alle ore 13 dello stesso, senza alcun affaticamento e con una scena totalmente svincolata dai diffusori, scena che inizialmente era piatta e confinata in basso tra di loro.
La crema utilizzata , ispirata alla Cream Electret di Belt, è di mia produzione e non è in vendita.
Il principio teorico è che la qualità del suono sarebbe già esistente nell'ambiente ma la sua decifrazione da parte del sistema percettivo sarebbe inquinata da elettrosmog e sensibilità ad alcuni materiali che si rivelerebbero disturbanti il delicato processo da parte del cervello di trasformazione dell'energia, prima meccanica, poi stimolo elettrico ed infine musica:
http://corodia.blogspot.com/2009/01/focus-on-music-peter-w-belt.html
http://www.belt.demon.co.uk/product/cream/cream.html
I link hanno lo scopo di dare un minimo di risposte alle inevitabili domande e/o richieste di chiarimenti che non possono non scaturire da un'argomento così anticonvenzionale.
Ovviamente la ricerca, almeno la mia, ha avuto un carattere totalmente empirico, e si è basata sull'osservazione della relazione fra qualità del suono e presenza/assenza di determinati oggetti nell'ambiente, e, inoltre, sulla reazione fra la presenza negativa di qualcosa di interferente all'ascolto e l'applicazione su di esso di un'eventuale trattamento.
Non conosco chiaramente il nemico invisibile che farebbe da ostacolo alla percezione della qualità musicale, e che reazione possa produrre l'applicazione di questa particolare crema, creata esclusivamente su basi di valutazione all'ascolto e seguendo esclusivamente un procedimento intuitivo.
I famosi "legnetti", supporti del trattamento su di essi applicato e non efficaci in quanto legno, sono stati sostituiti in questo caso per motivi di praticità, da un trattamento diretto.
Un cordiale saluto
Giuseppe Scardamaglia
Ultima modifica di Leonida il Dom Nov 15 2009, 22:58 - modificato 1 volta.