Ciao e bene arrivato,
facciamo due calcoli e vediamo come arriviamo al dimensionamento del partitore;
stabiliamo in partenza di voler fornire alla DT880 (da 600 Ohm) une tensione massima di 5Vrms (tensione efficace), pari a 14,1Vpp (tensione picco-picco);
tale tensione è verosimilmente idonea all'adeguato pilotaggio della tua cuffia.
ora vediamo ciò che abbiamo a disposizione all'uscita del tuo ampli
una potenza di 18W (diciamo rms?), che su un carico di 8 Ohm equivale ad una tensione di 12Vrms (33,84Vpp)
poichè l'uscita dell'ampli è con trasformatore (essendo a valvole) è buona norma che il carico "visto" da tale trasformatore sia possibilmente uguale alla sua impedenza di uscita (questo per non alterare la rete di controreazione interna fissata dal progettista dell'ampli), ovvero di 8 Ohm.
(...ok per i dati di targa
)
ora sappiamo che il partitore dovrà "trattenere in sè" la differenza tra la tensione di uscita dell'ampli e quella da fornire alle cuffie, ovvero 7V (12-5);
dovrà infatti attenuare il segnale a 0,42 rispetto al suo ingresso
un partitore/attenuatore può essere realizzato a "L rovesciata" a "T" o a "p-greco", con riferimento simbolico alla disposizione delle due o tre resistenze che lo compongono;
decidiamo di realizzarlo a "p-greco" per avere la maggiore flessibilità di adattamento sia lato amplificatore che lato cuffie
sarà costituito quindi da:
una resistenza (R1) in parallelo all'uscita dell'ampli
una resistenza (R2) in serie al polo caldo
una resistenza (R3) in parallelo all'uscita verso le cuffie
la R1 ha il compito di "ancorare" l'uscita dell'ampli al proprio valore di impedenza ottimale; cioè dovrà in pratica "raccordare" ciò che è alla sua destra (R2+R3+cuffie) con l'uscita ad 8 Ohm dell'ampli; quindi ha il compito di "abbassare" l'impedenza di ingresso del partitore.
la R3 ha il compito di favorire un migliore "dumping factor" o fattore di smorzamento visto dalle cuffie;
facciamo una considerazione su questo punto
lo scenario corrente circa l'interfacciamento ampli/cuffie contempla due classiche scuole di pensiero:
l'amplicuffie deve avere una bassa impedenza di uscita, al fine di "controllare" e "frenare" le oscillazioni inerziali delle membrane
l'amplicuffie deve avere impedenza di uscita uguale a quella delle specifiche cuffie, poichè il progettista di quei trasduttori ha inserito nei parametri di funzionamento dinamico delle membrane, anche lo smorzamento atteso da una impedenza pilota pari a quella delle cuffie
allora, senza svenarti, tu potrai provare diversi interfacciamenti di uscita
soluzione con bassa impedenza di uscita:
fissiamo R3 ad
un ventesimo dell'impedenza delle cuffie, ovvero
30 Ohm;
la resistenza risultante dal parallelo tra R3 e le cuffie è di 30x600/30+600 = 28,57 Ohm
la serie R2+28,57 deve produrre al polo caldo di uscita 0,42 di Vi
da ciò si ricava che R2 è data da (28,57/0,42)-28,57 = 68,02-28,57 =
39,45 Ohmper "mostratre" all'amplificatore un carico di 8 Ohm, dovremo considerare il parallelo tra la R1 e 68,02 Ohm;
con R1 =
9 Ohm otteniamo una impedenza di ingresso di
7,95 Ohmi valori correnti reperibili da usare sono:
R1 = due resistenze da 18Ohm 10W in parallelo tra loro
R2 = una resistenza da 39Ohm 2W
R3 = due resistenze da 15Ohm 2W in serie tra loro
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buonanotte
Dom
p.s. ho corretto poichè avevo considerato la cuffia da 300 Ohm - sorry!
Ultima modifica di ado il Sab Ott 13 2012, 15:16 - modificato 11 volte.