La settimana scorsa ho fatto un giretto al Top Audio. Come temevo, l'esperienza è stata deludente.
Impianti Hi-End dal costo complessivo che andava dai cinquanta ai centomila euro erano mortificati da musichette che anche il più modesto impiantino non avrebbe fatto fatica a riprodurre in modo soddisfacente. Certo, dinamica alle stelle e bassi da terremoto ma alla fine mi tornava in mente il solito esempio di chi prende la Ferrari per andare dal tabaccaio. In alcuni casi ho chiesto se si poteva ascoltare qualcosa di diverso, magari musica classica. Chi mi ha detto di no, ha spiegato il diniego affermando che così sarebbero scappati tutti...
Un paio hanno acconsentito, mi pare MBL e Pathos. Ho fatto mettere un SACD Linn con l'Oratorio dell'Ascensione di Bach.
http://www.linnrecords.com/recording-js-bach-easter-oratorio-ascension-oratorios.aspx
I due mostri sacri hanno esibito un'ottima dinamica, uno stage convincente, strumenti timbricamente a posto MA voci sempre troppo sparate, vetrose, di gola, troppo fredde per i miei gusti (che si rifanno agli ascolti dal vivo dove il coro è molto più naturale).
Avendo deciso che ciò mi bastava, ho accettato la proposta dell'amico Guido che mi invitato a casa sua. Due ore di ascolti. In sintesi: FINALMENTE!!!
Come molti di voi sanno, l'impianto di guido è monomarca: Sanders dal pre, ai finali, ai diffusori.
I primi tre ascolti li propone Guido: Terzo Concerto per Piano di Beethoven, CD Decca ADD. Il piano si stagliava al centro con un bel risalto sull'orchestra. Archi morbidi e ricchi di armonici. Ho notato un passaggio dei celli (ben posizionati a destra) che mi era sempre sfuggito. Ottimo.
Si passa a un LP 30 anni old: la sezione di percussioni dell'Orchestra della Scala. Incredibile la restituzione spaziale sia in senso longitudinale sia in profondità. Tamburo, timpani, gran cassa, campanelli, campane: materializzati con un verismo che, appena chiusi gli occhi, ti faceva credere di essere lì presente alla performance.
Col terzo LP sono andato a nozze: un Archiv (di cui conosco la versione in cd) con concerti di Telemann per flauto (flauto diritto!), archi e Bc. Ragazzi, che musica e che interpretazione! Posso dire che la naturalezza del suono del flauto era disarmante (così dicono i recensori di professione). Tra le mie mani, tra quelli che costruisco io e quelli che mi capitano per revisioni e riparazioni, ne avrò sentiti più di un migliaio nei 30 anni e più che mi dedico a questo strumento. Certamente anche la presa del suono ha la sua parte, ma la bellezza della resa va in buona parte ascritta a Sanders e in particolare, credo, a quei due magnifici diffusori che nella loro metà elettrostatica esibiscono un suono naturalissimo, diverso da come lo propone Martin Logan che - ricordo quando avevo le Sequel - era sì ammaliante ma anche un po' troppo brillante (e sì che erano alimentate da un Audio Research valvolare). Mi ricordavano invece il medio straordinario delle vecchie Quad ESL-57 che ho avuto per un certo periodo. Certo che poi, quando - come dirò in seguito - siamo passati al Mahler della Terza Sinfonia, il confronto Quad / Sanders diventa assolutamente impietoso.
A questo punto ho chiesto a Guido di poter ascoltare qualcosa di mio.
Bach, Preludio della Prima Suite per violoncello solo
https://www.youtube.com/watch?v=VFZ0HHMIMn0&feature=relmfu
http://www.cduniverse.com/productinfo.asp?pid=7862225
Non è particolarmente difficile riprodurre un violoncello ma in altri contesti ho sentito questo strumento suonare innaturale: non nel timbro, bensì nelle dimensioni. Sembrava un violoncello largo come un'orchestra sinfonica. Nel soggiorno di Guido l'ho potuto "vedere" lì, un pelo a sinistra col vuoto tutt'intorno (poi vi dirò del pre e del crossover digitale che permette di centrare al millimetro il balance).
Non dico niente del suono, ovviamente perfetto con le tipica rugosità delle corde di budello e dell'archetto barocco che ogni tanto ti faceva sussultare per la potenza dei transienti d'attacco.
Passiamo all'organo: Bach, Toccata, Adagio e Fuga in DO. Dopo l'attacco col Principale entra in gioco il pedale. Prima con una breve Do grave a conclusione di una discesa, poi con un lungo "recitativo" suonato coi piedi (letteralmente). Si sentiva la fondamentale pulitissima con il ricco contorno di ottave e armoniche. E per saggiare ancor meglio i woofers (alimentati da un secondo finale) niente di meglio che la Passacaglia presente sullo stesso CD. Anche qui abbiamo il DO grave (ultima nota della pedaliera) pulitissimo nella sua possanza.
Vediamo le voci, questa volta presentate in un'amalgama poco ortodossa ma spettacolare: si tratta di un mottetto di Morales (primo '500) cantato da quei sublimi professionisti dell'Hilliard Ensemble e "abbellito" dal sax di Garbarek in un melange del tutto originale e godibile.
http://www.ecmrecords.com/Catalogue/New_Series/1500/1525.php
Bellissimo il contrasto tra voci e strumento, le prime ad altezza d'uomo, il secondo più indietro e in alto. Quando il sax si impenna in un acuto in fortissimo mi coglie un attimo di panico. Anni fa da un amico con delle Infinity una mitragliata del genere aveva messo fuori uso il tweeter. Qui tutto tranquillo, la musica scorre con dovizia di informazioni ma senza mai imporsi aggressivamente.
Provo ora quel SACD dell'Oratorio di Bach. Ah, finalmente delle belle voci naturali, non di gola come sembravano quelle sentite stamattina.
Per finire, Mahler, l'incipit della Terza. Gli 8 corni all'unissono irrompono nel salone con una massa sonora imponente che poi si spegne nel borbottio degli strumenti gravi - fagotti, controfagotti e grancassa. Ma Guido non è soddisfatto. Rimette il cd dall'inizio (Decca con Solti) e gira la manopola del volume: spettacolo! La Chicago Symphony Orchestra ha fatto irruzione nel soggiorno ed è qui davanti a me con un realismo incredibile. I crescendo con gli squilli di tromba e le scale ascendenti dei violoncelli e dei contrabbassi fanno venire la pelle d'oca. Il bello è che tutto è riproposto col massimo controllo: non una sbavatura, un accenno di distorsione o indurimento, tutto perfettamente naturale.
Il giorno che potrò farmi l'impianto definitivo, ora so dove orientarmi.
saluti a tutti
Giacomo
Impianti Hi-End dal costo complessivo che andava dai cinquanta ai centomila euro erano mortificati da musichette che anche il più modesto impiantino non avrebbe fatto fatica a riprodurre in modo soddisfacente. Certo, dinamica alle stelle e bassi da terremoto ma alla fine mi tornava in mente il solito esempio di chi prende la Ferrari per andare dal tabaccaio. In alcuni casi ho chiesto se si poteva ascoltare qualcosa di diverso, magari musica classica. Chi mi ha detto di no, ha spiegato il diniego affermando che così sarebbero scappati tutti...
Un paio hanno acconsentito, mi pare MBL e Pathos. Ho fatto mettere un SACD Linn con l'Oratorio dell'Ascensione di Bach.
http://www.linnrecords.com/recording-js-bach-easter-oratorio-ascension-oratorios.aspx
I due mostri sacri hanno esibito un'ottima dinamica, uno stage convincente, strumenti timbricamente a posto MA voci sempre troppo sparate, vetrose, di gola, troppo fredde per i miei gusti (che si rifanno agli ascolti dal vivo dove il coro è molto più naturale).
Avendo deciso che ciò mi bastava, ho accettato la proposta dell'amico Guido che mi invitato a casa sua. Due ore di ascolti. In sintesi: FINALMENTE!!!
Come molti di voi sanno, l'impianto di guido è monomarca: Sanders dal pre, ai finali, ai diffusori.
I primi tre ascolti li propone Guido: Terzo Concerto per Piano di Beethoven, CD Decca ADD. Il piano si stagliava al centro con un bel risalto sull'orchestra. Archi morbidi e ricchi di armonici. Ho notato un passaggio dei celli (ben posizionati a destra) che mi era sempre sfuggito. Ottimo.
Si passa a un LP 30 anni old: la sezione di percussioni dell'Orchestra della Scala. Incredibile la restituzione spaziale sia in senso longitudinale sia in profondità. Tamburo, timpani, gran cassa, campanelli, campane: materializzati con un verismo che, appena chiusi gli occhi, ti faceva credere di essere lì presente alla performance.
Col terzo LP sono andato a nozze: un Archiv (di cui conosco la versione in cd) con concerti di Telemann per flauto (flauto diritto!), archi e Bc. Ragazzi, che musica e che interpretazione! Posso dire che la naturalezza del suono del flauto era disarmante (così dicono i recensori di professione). Tra le mie mani, tra quelli che costruisco io e quelli che mi capitano per revisioni e riparazioni, ne avrò sentiti più di un migliaio nei 30 anni e più che mi dedico a questo strumento. Certamente anche la presa del suono ha la sua parte, ma la bellezza della resa va in buona parte ascritta a Sanders e in particolare, credo, a quei due magnifici diffusori che nella loro metà elettrostatica esibiscono un suono naturalissimo, diverso da come lo propone Martin Logan che - ricordo quando avevo le Sequel - era sì ammaliante ma anche un po' troppo brillante (e sì che erano alimentate da un Audio Research valvolare). Mi ricordavano invece il medio straordinario delle vecchie Quad ESL-57 che ho avuto per un certo periodo. Certo che poi, quando - come dirò in seguito - siamo passati al Mahler della Terza Sinfonia, il confronto Quad / Sanders diventa assolutamente impietoso.
A questo punto ho chiesto a Guido di poter ascoltare qualcosa di mio.
Bach, Preludio della Prima Suite per violoncello solo
https://www.youtube.com/watch?v=VFZ0HHMIMn0&feature=relmfu
http://www.cduniverse.com/productinfo.asp?pid=7862225
Non è particolarmente difficile riprodurre un violoncello ma in altri contesti ho sentito questo strumento suonare innaturale: non nel timbro, bensì nelle dimensioni. Sembrava un violoncello largo come un'orchestra sinfonica. Nel soggiorno di Guido l'ho potuto "vedere" lì, un pelo a sinistra col vuoto tutt'intorno (poi vi dirò del pre e del crossover digitale che permette di centrare al millimetro il balance).
Non dico niente del suono, ovviamente perfetto con le tipica rugosità delle corde di budello e dell'archetto barocco che ogni tanto ti faceva sussultare per la potenza dei transienti d'attacco.
Passiamo all'organo: Bach, Toccata, Adagio e Fuga in DO. Dopo l'attacco col Principale entra in gioco il pedale. Prima con una breve Do grave a conclusione di una discesa, poi con un lungo "recitativo" suonato coi piedi (letteralmente). Si sentiva la fondamentale pulitissima con il ricco contorno di ottave e armoniche. E per saggiare ancor meglio i woofers (alimentati da un secondo finale) niente di meglio che la Passacaglia presente sullo stesso CD. Anche qui abbiamo il DO grave (ultima nota della pedaliera) pulitissimo nella sua possanza.
Vediamo le voci, questa volta presentate in un'amalgama poco ortodossa ma spettacolare: si tratta di un mottetto di Morales (primo '500) cantato da quei sublimi professionisti dell'Hilliard Ensemble e "abbellito" dal sax di Garbarek in un melange del tutto originale e godibile.
http://www.ecmrecords.com/Catalogue/New_Series/1500/1525.php
Bellissimo il contrasto tra voci e strumento, le prime ad altezza d'uomo, il secondo più indietro e in alto. Quando il sax si impenna in un acuto in fortissimo mi coglie un attimo di panico. Anni fa da un amico con delle Infinity una mitragliata del genere aveva messo fuori uso il tweeter. Qui tutto tranquillo, la musica scorre con dovizia di informazioni ma senza mai imporsi aggressivamente.
Provo ora quel SACD dell'Oratorio di Bach. Ah, finalmente delle belle voci naturali, non di gola come sembravano quelle sentite stamattina.
Per finire, Mahler, l'incipit della Terza. Gli 8 corni all'unissono irrompono nel salone con una massa sonora imponente che poi si spegne nel borbottio degli strumenti gravi - fagotti, controfagotti e grancassa. Ma Guido non è soddisfatto. Rimette il cd dall'inizio (Decca con Solti) e gira la manopola del volume: spettacolo! La Chicago Symphony Orchestra ha fatto irruzione nel soggiorno ed è qui davanti a me con un realismo incredibile. I crescendo con gli squilli di tromba e le scale ascendenti dei violoncelli e dei contrabbassi fanno venire la pelle d'oca. Il bello è che tutto è riproposto col massimo controllo: non una sbavatura, un accenno di distorsione o indurimento, tutto perfettamente naturale.
Il giorno che potrò farmi l'impianto definitivo, ora so dove orientarmi.
saluti a tutti
Giacomo