Perchè una cuffia portatile
E' ormai da più di un mese che questa cuffia mi accompagna nei miei frequenti spostamenti sui mezzi pubblici.
Finora in giro ho sempre usato le in-ear, di cui ho provato numerosi modelli. A memoria i più importanti sono stati: Sennheiser CX-300, Shure E2C, SE 420 e 530, Creative Aurvana, Hifiman RE0 ed ultime le ottime Jays Q-Jays.
In effetti le in-ear sono la scelta più immediata e riuscita per isolamento e portatilità e lo penso anche ora che uso principalmente le Beyer.
L'aspetto in cui ho sempre trovato insoddisfacenti le in-ear è sempre stato quello del ridotto impatto.
Quando parlo di impatto, non intendo presenza in gamma bassa, ci sono molti modelli di IEM che hanno bassi (o per meglio dire mediobassi) anche in sovrabbondanza. Quello a cui mi riferisco è il sentire materialmente che il suono provenga da un driver di una certa grandezza, che sposti aria, che abbia corpo. Questo è semplicemente impossibile con una in-ear, vista la piccolissima dimensione sia del/dei driver/s che del canale d'uscita in genere ridotta a pochi millimetri.
Questo mi ha spinto a cercare una cuffia portatile, che ho poi individuato nella DT 1350.
Perchè proprio la DT 1350
Ho scelto la Beyer dopo aver vagliato diversi altri modelli.
Fra quelli presi in considerazione ci sono stati le Sony V6, le Marshall Major, le AKG K518 LE, le Audio-Technica M-50 ed altre. Tuttavia dalle mie ricerche in rete è venuto fuori che gli unici modelli piccoli, portatili e dal suono di alto livello erano le Sennheiser HD-25 e le due Beyer, T50p e DT 1350.
Le Sennheiser ho avuto occasione di ascoltarle in negozio, attaccate al mio lettore mp3 e anche con interposto il mio amplificatore portatile, il Meier Headsix. C'è poco da dire, non mi sono piaciute per niente: altissima pressione esercitata sulle orecchie (ma come dirò in seguito questo è normale per questo tipo di cuffie), suono un po' luodness, non malaccio come impostazione generale, ma che mi ha dato immediatamente una sensazione di "plastificato".
Non saprei esporre meglio l'idea, di fatto il suono mi sembra finto, poco realistico e naturale e le ho scartate senza pensarci troppo.
Restavano le Beyer, uscite da poco, con recensioni abbastanza buone ma senza alcuna possibilità di provarle. Anche qui, viste le opinioni molto contrastanti sulle qualità delle T50p, ho optato per le 1350, che sono la versione professional delle T50p.
Fra le recensioni che mi hanno aiutato nella scelta, voglio riportare le due più importanti:
Innerfidelity
http://www.innerfidelity.com/content/awesome-beyerdynamic-dt-1350
https://www.youtube.com/watch?v=4eYtnXOFAkQ
Head-fi
https://www.youtube.com/watch?v=Aahpv0_DDFE
Fra l'altro la recensione di Innerfidelity riporta e commenta i seguenti grafici:
- risposta in frequenza: http://www.innerfidelity.com/images/beyer_dt1350_graph_fr.jpg
- isolamento: http://www.innerfidelity.com/images/beyer_dt1350_graph_iso.jpg
- distorsione: http://www.innerfidelity.com/images/beyer_dt1350_graph_thd.jpg
- onda quadra a 30 Hz: http://www.innerfidelity.com/images/beyer_dt1350_graph_30.jpg
- onda quadra a 300 Hz: http://www.innerfidelity.com/images/beyer_dt1350_graph_300.jpg
La cuffia
La cuffia è veramente di piccole dimensioni e quindi risponde bene al requisito della trasportabilità, inoltre viene fornita in dotazione una custodia semirigida, grossomodo delle dimensioni di un porta cd, che la protegge bene da polvere ed urti, anche se non è ermetica e quindi bisogna stare attenti all'acqua ed alla pioggia.
Volendo parlare del bilanciamento timbrico in generale, direi che la DT 1350 è una cuffia estremamente neutrale tendente al caldo, a causa del suono leggermente incentrato sul medio-basso.
Dopo un mese e mezzo di ascolto, penso di aver individuato abbastanza bene punti di forza e di debolezza di questo modello, che voglio elencare in maniera schematica. Quello che mi preme sottineare sia per gli uni che per gli altri, è che stiamo parlando di una cuffia chiusa portatile dai drivers di 30 cm, dunque qualsiasi aspettativa sulla qualità deve essere proporzionata ai limiti fisico-tecnologici di un tale oggetto.
PUNTI DI FORZA
- Una delle prime qualità che saltano all'orecchio è la risoluzione del driver. Posso tranquillamente affermare che la risoluzione sia almeno pari a quella della mia DT 880/600 ohm e dicendo questo faccio un grosso complimento alla DT 1350.
Il dettaglio, il contrasto e la separazione strumentale sono semplicemente incredibili in una cuffia così piccola.
Il driver mette a fuoco tutte le informazioni contenute nelle tracce e non impasta nè mescola i suoni.
- Gamma bassa. Trovo che la gamma bassa sia l'aspetto più riuscito della cuffia; ha sempre il giusto impatto, nè troppo, nè troppo poco. Il basso è secco, controllato e potente il giusto, uno dei migliori ascoltati in cuffia.
- Isolamento. L'isolamento dall'esterno è molto molto alto, ma come in tutte le cuffie chiuse è più efficace dal medio in su. Per dare un'idea di quanto isoli la cuffia, posso dire che solo le in-ear come le Jays Q-Jays riescono ad isolarmi qualcosa in più. Questo vuol dire che su un autobus o un treno mediamente rumoroso si sente molto poco di quanto avviene intorno. Bisogna anche dire che su alcune metropolitane particolarmente rumorose ed assordanti, la cuffia non può materialmente coprire più di tanto vibrazioni e frastuono in gamma bassa.
Ad ogni modo, stando alle recensioni che presentano misurazioni strumentali, la cuffia arriva e misurare fino a 19 db di isolamento, quasi pari con i valori medi di una buona in-ear.
L'isolamento avviene a discapito del comfort. La DT 1350 non è una cuffia particolarmente comoda, nasce per il settore PRO e preme notevolmente sulle orecchie. Devo ammettere che i primi tempi sono stati durissimi, non riuscivo ad abituarmici, ma col tempo, vista la costruzione completamente in alluminio, la cuffia tende ad adattarsi alla forma della testa. Ora riesco ad indossarla anche un paio d'ore senza problemi.
Anche i pads col passare dei giorni e delle settimane, tendono ad ammorbidirsi e risultano quindi più comodi.
- Portatilità - Ne ho già accennato prima: custodia ben fatta, dimensioni ridotte, cuffia resistente e relativamente leggera, cavo corto (1,2m) la rendono ideale per essere infilata in una borsa e trasportata ovunque.
PUNTI DI DEBOLEZZA
Ariosità e suondstage - Lo dicevo in precedenza, la cuffia è piccola, in particolare lo sono i padiglioni e questo non facilità la resa dell'headstage, che risulta abbastanza ridotto, per dare l'idea diciamo qualcosa in più di una Grado, ma non di molto.
La scarsa ariosità invece è dovuta sia alla natura chiusa della cuffia che alla risposta in frequenza, che pur essendo molto lineare, presenta un calo percettibile sul medio-alto, stretto e centrato sui 7 Khz. Mancano quindi talvolta quella brillantezza e quel senso di aria intorno agli strumenti, che tanto ad esempio apprezzo nelle sorelle DT880 600 ohm e Tesla T1.
Non si tratta di una carenza esagerata, ma si sente e spesso per compensare ricorro ad una leggera equalizzazione di 2-3 db sul medio-alto, tramite il mio Cowon D2.
Neutralità molto marcata e pilotabilità Nonostante la flessione sul medio-alto di cui parlavo, nel complesso la DT 1350 è una cuffia estremamente neutrale, anche più delle altre due Beyer che possiedo. Nessuna gamma di frequenza è particolarmente in evidenza e questo potrebbe non piacere a tutti. La 1350 nasce come strumento di controllo e da tale si comporta. Fra le mie cuffie è la più sensibile a qualsiasi cambiamento avvenga a monte: sorgente, cavi, incisione, a volta sembra mutare completamente risposta in frequenza al variare delle incisioni, è assolutamente camaleontica. Non perdona nè la compressione nè gli sbilanciamenti timbrici presenti nelle registrazioni, questo è giusto tenerlo in considerazione, perchè si tratta di una delle sue caratteristiche principali.
Per quanto riguarda la pilotabilità, la cuffia suona abbastanza forte col mio lettore Cowon, in genere ad un volume intorno a 30-35 su 50; tuttavia per alcune incisioni di classica, devo spigermi fino a 45 su 50 e considerate che il D2 ha una discreta uscita (76 mW a 16 ohm). Ciò nonostante, nella maggior parte dei casi il volume non manca e grazie all'alta sensibilità di 109 db, che compensa gli 80 ohm di impedenza, la si può ascoltare persino con un telefono come il mio Samsung 5230.
Se però nel discorso si inserisce un amplino portatile, si ottiene un evidente guadagno in dinamica ed ariosità, attenuando anche il parte quel senso di cuffia chiusa a cui facevo riferimento. Per quanto riguarda l'amplificazione, direi che trovo lo stato solido, transistor o opamp, decisamente più indicato per le sue caratteristiche timbriche.
Fra le note dolenti inserirei il prezzo: siamo sui 270 euro, costa mediamente una cinquantina di euro in più della diretta concorrente HD-25.
Anche se la ritengo migliore e con una dotazione di accessori più completa, credo che entrambe costino un po' troppo. A mio avviso una giusta collocazione, in relazione alle prestazioni offerte, sarebbe per tutte e due sotto i 200 euro.
Nonostante il prezzo alto, mi ritengo complessivamente soddisfatto dell'acquisto, la cuffia ha degli innegabili pregi e per chi si sposta molto è bello avere comunque un suono di alto livello a portata di mano, in qualsiasi momento.
Concludo con qualche immagine:
E' ormai da più di un mese che questa cuffia mi accompagna nei miei frequenti spostamenti sui mezzi pubblici.
Finora in giro ho sempre usato le in-ear, di cui ho provato numerosi modelli. A memoria i più importanti sono stati: Sennheiser CX-300, Shure E2C, SE 420 e 530, Creative Aurvana, Hifiman RE0 ed ultime le ottime Jays Q-Jays.
In effetti le in-ear sono la scelta più immediata e riuscita per isolamento e portatilità e lo penso anche ora che uso principalmente le Beyer.
L'aspetto in cui ho sempre trovato insoddisfacenti le in-ear è sempre stato quello del ridotto impatto.
Quando parlo di impatto, non intendo presenza in gamma bassa, ci sono molti modelli di IEM che hanno bassi (o per meglio dire mediobassi) anche in sovrabbondanza. Quello a cui mi riferisco è il sentire materialmente che il suono provenga da un driver di una certa grandezza, che sposti aria, che abbia corpo. Questo è semplicemente impossibile con una in-ear, vista la piccolissima dimensione sia del/dei driver/s che del canale d'uscita in genere ridotta a pochi millimetri.
Questo mi ha spinto a cercare una cuffia portatile, che ho poi individuato nella DT 1350.
Perchè proprio la DT 1350
Ho scelto la Beyer dopo aver vagliato diversi altri modelli.
Fra quelli presi in considerazione ci sono stati le Sony V6, le Marshall Major, le AKG K518 LE, le Audio-Technica M-50 ed altre. Tuttavia dalle mie ricerche in rete è venuto fuori che gli unici modelli piccoli, portatili e dal suono di alto livello erano le Sennheiser HD-25 e le due Beyer, T50p e DT 1350.
Le Sennheiser ho avuto occasione di ascoltarle in negozio, attaccate al mio lettore mp3 e anche con interposto il mio amplificatore portatile, il Meier Headsix. C'è poco da dire, non mi sono piaciute per niente: altissima pressione esercitata sulle orecchie (ma come dirò in seguito questo è normale per questo tipo di cuffie), suono un po' luodness, non malaccio come impostazione generale, ma che mi ha dato immediatamente una sensazione di "plastificato".
Non saprei esporre meglio l'idea, di fatto il suono mi sembra finto, poco realistico e naturale e le ho scartate senza pensarci troppo.
Restavano le Beyer, uscite da poco, con recensioni abbastanza buone ma senza alcuna possibilità di provarle. Anche qui, viste le opinioni molto contrastanti sulle qualità delle T50p, ho optato per le 1350, che sono la versione professional delle T50p.
Fra le recensioni che mi hanno aiutato nella scelta, voglio riportare le due più importanti:
Innerfidelity
http://www.innerfidelity.com/content/awesome-beyerdynamic-dt-1350
https://www.youtube.com/watch?v=4eYtnXOFAkQ
Head-fi
https://www.youtube.com/watch?v=Aahpv0_DDFE
Fra l'altro la recensione di Innerfidelity riporta e commenta i seguenti grafici:
- risposta in frequenza: http://www.innerfidelity.com/images/beyer_dt1350_graph_fr.jpg
- isolamento: http://www.innerfidelity.com/images/beyer_dt1350_graph_iso.jpg
- distorsione: http://www.innerfidelity.com/images/beyer_dt1350_graph_thd.jpg
- onda quadra a 30 Hz: http://www.innerfidelity.com/images/beyer_dt1350_graph_30.jpg
- onda quadra a 300 Hz: http://www.innerfidelity.com/images/beyer_dt1350_graph_300.jpg
La cuffia
La cuffia è veramente di piccole dimensioni e quindi risponde bene al requisito della trasportabilità, inoltre viene fornita in dotazione una custodia semirigida, grossomodo delle dimensioni di un porta cd, che la protegge bene da polvere ed urti, anche se non è ermetica e quindi bisogna stare attenti all'acqua ed alla pioggia.
Volendo parlare del bilanciamento timbrico in generale, direi che la DT 1350 è una cuffia estremamente neutrale tendente al caldo, a causa del suono leggermente incentrato sul medio-basso.
Dopo un mese e mezzo di ascolto, penso di aver individuato abbastanza bene punti di forza e di debolezza di questo modello, che voglio elencare in maniera schematica. Quello che mi preme sottineare sia per gli uni che per gli altri, è che stiamo parlando di una cuffia chiusa portatile dai drivers di 30 cm, dunque qualsiasi aspettativa sulla qualità deve essere proporzionata ai limiti fisico-tecnologici di un tale oggetto.
PUNTI DI FORZA
- Una delle prime qualità che saltano all'orecchio è la risoluzione del driver. Posso tranquillamente affermare che la risoluzione sia almeno pari a quella della mia DT 880/600 ohm e dicendo questo faccio un grosso complimento alla DT 1350.
Il dettaglio, il contrasto e la separazione strumentale sono semplicemente incredibili in una cuffia così piccola.
Il driver mette a fuoco tutte le informazioni contenute nelle tracce e non impasta nè mescola i suoni.
- Gamma bassa. Trovo che la gamma bassa sia l'aspetto più riuscito della cuffia; ha sempre il giusto impatto, nè troppo, nè troppo poco. Il basso è secco, controllato e potente il giusto, uno dei migliori ascoltati in cuffia.
- Isolamento. L'isolamento dall'esterno è molto molto alto, ma come in tutte le cuffie chiuse è più efficace dal medio in su. Per dare un'idea di quanto isoli la cuffia, posso dire che solo le in-ear come le Jays Q-Jays riescono ad isolarmi qualcosa in più. Questo vuol dire che su un autobus o un treno mediamente rumoroso si sente molto poco di quanto avviene intorno. Bisogna anche dire che su alcune metropolitane particolarmente rumorose ed assordanti, la cuffia non può materialmente coprire più di tanto vibrazioni e frastuono in gamma bassa.
Ad ogni modo, stando alle recensioni che presentano misurazioni strumentali, la cuffia arriva e misurare fino a 19 db di isolamento, quasi pari con i valori medi di una buona in-ear.
L'isolamento avviene a discapito del comfort. La DT 1350 non è una cuffia particolarmente comoda, nasce per il settore PRO e preme notevolmente sulle orecchie. Devo ammettere che i primi tempi sono stati durissimi, non riuscivo ad abituarmici, ma col tempo, vista la costruzione completamente in alluminio, la cuffia tende ad adattarsi alla forma della testa. Ora riesco ad indossarla anche un paio d'ore senza problemi.
Anche i pads col passare dei giorni e delle settimane, tendono ad ammorbidirsi e risultano quindi più comodi.
- Portatilità - Ne ho già accennato prima: custodia ben fatta, dimensioni ridotte, cuffia resistente e relativamente leggera, cavo corto (1,2m) la rendono ideale per essere infilata in una borsa e trasportata ovunque.
PUNTI DI DEBOLEZZA
Ariosità e suondstage - Lo dicevo in precedenza, la cuffia è piccola, in particolare lo sono i padiglioni e questo non facilità la resa dell'headstage, che risulta abbastanza ridotto, per dare l'idea diciamo qualcosa in più di una Grado, ma non di molto.
La scarsa ariosità invece è dovuta sia alla natura chiusa della cuffia che alla risposta in frequenza, che pur essendo molto lineare, presenta un calo percettibile sul medio-alto, stretto e centrato sui 7 Khz. Mancano quindi talvolta quella brillantezza e quel senso di aria intorno agli strumenti, che tanto ad esempio apprezzo nelle sorelle DT880 600 ohm e Tesla T1.
Non si tratta di una carenza esagerata, ma si sente e spesso per compensare ricorro ad una leggera equalizzazione di 2-3 db sul medio-alto, tramite il mio Cowon D2.
Neutralità molto marcata e pilotabilità Nonostante la flessione sul medio-alto di cui parlavo, nel complesso la DT 1350 è una cuffia estremamente neutrale, anche più delle altre due Beyer che possiedo. Nessuna gamma di frequenza è particolarmente in evidenza e questo potrebbe non piacere a tutti. La 1350 nasce come strumento di controllo e da tale si comporta. Fra le mie cuffie è la più sensibile a qualsiasi cambiamento avvenga a monte: sorgente, cavi, incisione, a volta sembra mutare completamente risposta in frequenza al variare delle incisioni, è assolutamente camaleontica. Non perdona nè la compressione nè gli sbilanciamenti timbrici presenti nelle registrazioni, questo è giusto tenerlo in considerazione, perchè si tratta di una delle sue caratteristiche principali.
Per quanto riguarda la pilotabilità, la cuffia suona abbastanza forte col mio lettore Cowon, in genere ad un volume intorno a 30-35 su 50; tuttavia per alcune incisioni di classica, devo spigermi fino a 45 su 50 e considerate che il D2 ha una discreta uscita (76 mW a 16 ohm). Ciò nonostante, nella maggior parte dei casi il volume non manca e grazie all'alta sensibilità di 109 db, che compensa gli 80 ohm di impedenza, la si può ascoltare persino con un telefono come il mio Samsung 5230.
Se però nel discorso si inserisce un amplino portatile, si ottiene un evidente guadagno in dinamica ed ariosità, attenuando anche il parte quel senso di cuffia chiusa a cui facevo riferimento. Per quanto riguarda l'amplificazione, direi che trovo lo stato solido, transistor o opamp, decisamente più indicato per le sue caratteristiche timbriche.
Fra le note dolenti inserirei il prezzo: siamo sui 270 euro, costa mediamente una cinquantina di euro in più della diretta concorrente HD-25.
Anche se la ritengo migliore e con una dotazione di accessori più completa, credo che entrambe costino un po' troppo. A mio avviso una giusta collocazione, in relazione alle prestazioni offerte, sarebbe per tutte e due sotto i 200 euro.
Nonostante il prezzo alto, mi ritengo complessivamente soddisfatto dell'acquisto, la cuffia ha degli innegabili pregi e per chi si sposta molto è bello avere comunque un suono di alto livello a portata di mano, in qualsiasi momento.
Concludo con qualche immagine: