Premessa: Prima di pubblicare questo scritto, ho chiesto all’Amministratore di questo Forum se potevo azzardarmi ad esprimere anche qui una mia opinione senza correre il rischio di essere bannato. La risposta da parte sua è stata: “Per ora no..”. Ed eccomi qui….
La Stonefly, è il secondo diffusore in ordine decrescente dell'italiana ditta AUDIOSONICA del progettista e patron Fiori Fabio. Oggetto ben poco conosciuto, ma che a parer mio (e non solo…) potrebbe benissimo essere posto alla stessa stregua di diffusori davvero di alto livello. Due nomi, non a caso, ma accostabili per tipologia di sonorità.... AVALON/KHARMA. La sonorità espressa dalle Audiosonica è comunque
( tendenzialmente) molto più vicina alle Avalon.
La Stonefly, è un diffusore alto 94 cm, larghi 21,7, profondo 34,3, dal peso di 34 Kg. Composti da 2 midwoofer della Eton da 172 mm e dal celeberrimo tweeter scan speak da 26 mm. Il tweeter posto all'apice del diffusore risulta essere leggermente spostato ,guardando il diffusore,rispetto all’asse, sulla sinistra (stile Proac, per intenderci..).Alla base c'è una costruzione metallica con forma ad X con 2 punte metalliche sulla parte anteriore regolabili in altezza, e 2 gommini nella parte posteriore, in modo tale da dare una leggera inclinazione al diffusore.
Il sistema è un 3 vie con porta reflex anteriore. Il crossover è in configurazione serie/parallelo, con componenti di altissima qualità collegati in aria .La sensibilità è di 92 db/2,83V/1mt. Impedenza nominale 6 ohm, entro 4-7 ohm da 250 a 25000Hz, senza rotazione di fase. Risposta in freq.+_ 3 db 38-25000Hz. Per amplificazioni da 8 a 170 w RMS.Catena: Ampli ASR Emitter I (up-grade dell' Exclusive), sorgente "Rise the right way" Sigma Audio Concept. Cavi Cableless Gamma Ultra (segnale, potenza, alimentazione). Ciabatta Cableless.
IL SUONO:
Dopo la “normale” fase di rodaggio,e dei primi esperimenti di posizionamento (si adattano facilmente a un po ad ogni tipo di situazione).. si giunge poi alla fase della analisi .Una volta trovata la giusta inclinazione (il buon SACD potrà poi enunciare gi ulteriori benefici apportati dalla sostituzione delle punte originali con le YBA…) ho trovato la collocazione più idonea. Vado quindi ad esplicare la personale e soggettiva verità dell'oggetto.
Ho la consapevolezza (indotta dall’esperienza di molteplici ascolti, di moltissimi diffusori, conosciuti e non..) di trovarmi di fronte a qualcosa di davvero eccezionale ed inaspettato .Un piccolo miracolo che prende forma, un suono che prende vita .Per iniziare….. La quasi perfetta correttezza timbrica e l'assoluta assenza di una delle gamme seppur predominante sulle altre, è drammaticamente disarmante ed è la vera nota innovativa di questo diffusore. Anche ad un ascolto volutamente e ricercatamente iper critico.L'impatto è impressionante. Pulizia di suono, ed una vivacità che fa pensare al classico oggetto che ad ascolti prolungati (finita la sensazionalità) fa emergere le magagne. Un po come tutti gli oggetti dal grande impatto emotivo. Ma non è così… Tutt’altro anzi.
Trasparenza,dettaglio, analiticità sono caratteristiche già notevoli, non ricordo di aver già ascoltato così tanta correttezza e così tutta insieme in altri oggetti di questo e di ben più alto livello. Nell’istante che queste due peculiarità si fondono in modo pressochè totale con dolcezza,armonia,ed impeto, viene da chiedersi come abbia fatto il progettista a far convivere così perfettamente questi parametri, che solitamente, sono presenti gli uni, dove iniziano e/o terminano le carenze dell'altro. Qui tutto convive e si sposa alla perfezione. Una fusione che corrisponde ad una novità assoluta al di fuori dei soliti noiosi obsoleti, arretrati,arcaici,deteriorati, soliti nomi noti…..
Per la sua rara e a me sconosciuta impietosità,il soundstage è unico. Non si parla solamente di trasparenza,velocità, e/o assenza di colorazione. C'è la totale completa mancanza dell'affaticamento di ascolto,della percettibilità in qualunque momento e con qualsiasi genere musicale, di scale dinamiche, di coerenza. Un grandissimo adattamento all'ambiente, da non sottovalutare affatto per chi ha confidenza con le problematiche di questo tipo… Trattato o non, piccolo o grande che sia, è il diffusore per tutte le sale di ascolto e/o per ogni tipologia di adattamento. La gamma bassa : penso realmente e senza avere dubbi, sia la punta di diamante di questo diffusore. Personalmente è stato esattamente questo il parametro che mi ha fatto pensare che questo diffusore, a dispetto di Avalon, Proac,Egglestone ,JmLab ,Ascendo....che ho posseduto, sia quello che fin’ora ho preferito. Figuriamoci il resto degli italici marchi.
Basso magnificamente, egregiamente, perfettamente frenato e controllato e che mantiene una sostanza ed un impatto che i diffusori elettrostatici non si sognano neppure. Non è tanto la profondità del basso che semina sconcerto, quanto la qualità, è quella che ti inchioda sulla poltrona all’ascolto. E’ la stupefacente articolazione, la mancanza totale di distorsioni di code, di scollamento, di slabbramento, senza il “solito” alone che circonda la criticità della gamma bassa nel 99% dei diffusori sottoposti ad una attenta e critica analisi valutativa. La pulizia pressoché imprevedibile, che fa di questo diffusore il miglior prodotto italiano che io abbia mai sentito, insieme alle Eventus Audio. Non il paragone, ma anche l’accostamento più paventato con altri marchi italiani risulta essere un insulto ai padiglioni auricolari dell’audiofilo più esigente per un diffusore che non gradisce neanche l’accostamento con le Avalon Ascendant e a dire di chi ha fatto la comparazione, nemmeno con le Eidolon. Ma se vi accontentate dell’ovvietà c’è un ampio panorama insipido,stinto,inespressivo,pallido nel quale rovistare. Lasciando invece da parte la spettacolarizzazione della pubblicità , le rutilanti acrobazie recensorie/incensatorie, lo snobbismo dei guru (o pseudo tali) lo scetticismo figlio dell’ immobilità sensoriale, e soprattutto l’ impossibilità di tramutare in affarismo il concetto Audiosonica Stonefly, questo diffusore vale l’ascolto e dopo una attenta introietta riflessione. Con eguale fermezza e compostezza, la gamma alta, non risulta mai eccessiva, oltremodo brillante, seppur riprodotta con code sonore di tutto rispetto, precisione e lunghezza. Coadiuvato in questo riproponimento da una eccelsa gamma media. Forse una delle rarissime volte in cui un diffusore risulta analitico e compilativo con le grandi orchestre, nello stesso modo in cui è dettagliato e nitido con le voci. Ogni sfumatura viene espressa a dovere con un realismo che non si immaginerebbe mai poter fuoriuscire da un diffusore di dimensioni sicuramente non imponenti, come invece il SUONO che ne fluisce.
Un basso estremamente composto,rotondo, mai invadente , una sensibilità tonale di una naturalezza più unica che rara, di cui ti accorgi solo, quando cambi diffusore. Il colore ed il calore delle grandi orchestre rimandano ad una veridicità della versione “riproduzione dal vivo”.L’emozionalità ,seppur soggettiva, che si protrae con il prolungarsi dell’ ascolto. La dolcezza e al tempo stesso la compostezza della gamma bassa soprattutto, facilita ed incoraggia di molto gli ascolti anche a volumi sostenuti.
L’ottimale amalgama di accuratezza,ariosità (provate a quantificarla se ne siete capaci) e trasparenza come se il suono,fosse un fluido di acqua. La velocità: Incredibile. Un vero primato a mio parere (il mio cdp incide comunque nell’accentuazione di questo parametro comunque.) .La ricchezza e la vastità di dettagli insieme alla naturalezza con cui vengono riprodotte,è un altro punto a favore delle Stonefly.La capacità di giungere ad alti volumi senza minimamente far alterare la scena, o spostare gli strumenti su piani non consoni. Un diffusore completo, in grado di emozionare con qualsiasi genere musicale . Rock, dove velocità e dettaglio la fanno da padroni. E si fanno apprezzare per quella sottile voglia di continuare ad alzare il volume, finchè la perfettibilità di questo diffusore lo consente. Il Metal, dove la pressione sonora dovrebbe far perdere la capacità di svisceramento dei singoli strumenti e delle folli velocità....anche li è impressionante come tutto resta esattamente al suo posto. Limpido, terso. Acustica, dove l'incanto dell'ascolto nasce dalla eccelsa precisione timbrica e la disarmante naturalezza con la quale viene restituita,riprodotta. Lirica, sinfonica,ed orchestrale, dove la graniticità e l’immobilità della scena resta pressoché intatta, inalterata,vera. Dove i strumentisti vengono posti su un piano perfettamente in linea con il punto d'ascolto, e dove ogni singolo strumento mantiene una sua indipendenza,una sua ragione di essere e di suonare singolarmente per il nostro udito. Facendo volgere la testa ora a destra ora a sinistra come per seguire visivamente lo strumento che in quell’istante rimanda nell’aria le note. La impalpabile vena di compattezza e ariosità tale da non creare discrepanze anche laddove le orchestre diventano imponenti e poderose. I cori di chiesa, dove la soavità e l’angelicità delle voci femminili, talvolta accompagnate dal solo suono dell’ organo, sembrano essere così reali e vive da donare una capacità emozionale come se l'ambiente fosse ricostruito davanti all'ascoltatore, e le note materializzarsi. Come se la difficoltà o la criticità di questo diffusore, risultassero essere parole "sconosciute" per le Stonefly, in ogni condizione, con ogni tipo di musica. Ora… personalmente ho avuto il piacere di ascoltare parecchi diffusori italiani. Alcuni più attentamente, altri non… in condizioni favorevoli come il contrario. In sinergie a volte sconosciute, altre più familiari, ma al di la di tutto ciò, posso dire che baipassando il paragone con marchi del tipo Sonus Faber,Zingali,Golden Voice,Chario, in quanto l’impietosità del raffronto non sarebbe nemmeno ipotizzabile.E non citando volutamente M Acoustic, in quanto ogni volta che ho avuto il piacere di ascoltare questo diffusore, ho provato in me considerazioni contrastanti. E volendo invece salire fino all’ olimpo in una ipotetica scala qualitativa (che resta pur sempre una mia personale considerazione) ed andando a quello che personalmente ritengo (o ritenevo?) il miglior diffusore italiano, (Eventus Audio), non è una sventatezza dire che Audiosonica si pone forse un gradino sotto questo splendido riferimento. Sogno di poter ascoltare una Nebula (eventus audio) ed una Dragonfly (audiosonica), per poter stabilire quale tra queste due ditte, merita a mio avviso il palmares di miglior diffusore italiano.
In definitiva, credo che Audiosonica ed Eventus Audio siano le sole italiane realtà, che potrebbero farmi davvero provare ancora sensazioni profonde. Senza porre come vincolante il fattore prezzo. Parlo SOLO di un aspetto qualitativo. La stessa qualità che apertamente è chiaramente percepibile rispetto ai tantissimi progetti che vengono qua e la fantasticati come frutto di studi eccelsi, ma che si sciolgono come neve al sole al momento della prova sul campo. Di tutti questi progetti, si percepisce sempre e molto facilmente (se si ha la capacità di critica, che invece vedo beatamente latitare, al cospetto di ben altri concetti di interesse…) la parzialità della progettazione sonora. Dove per precise scelte progettuali o a volte per limiti ingegneristici, si privilegia a volte la dinamica, altre la brillantezza, altre volte l’ambienza, ecc.ecc. Qui si è di fronte alla imparzialità allo stato puro. C’è solo la totalità della riproduzione all’apice della sua veridicità. Come potete ben capire però, per apprezzare un oggetto semi sconosciuto, bisogna avere ben poche ristrettezze mentali, essere scevri da freni ostativi del tipo interessi commerciali e simili, ed avere una grossa capacità di analisi. Laddove finisce l’interesse, il marketing,la pubblicità, ed inizia l’amore per la musica allo stato puro, emerge Audiosonica. Proprio la scorsa settimana, conoscendo il Sig.Blanda ad una inaugurazione di un negozio, dove la prima donna era proprio Audio Analogue, lo stesso mi chiedeva che impianto avevo. Alla citazione “Audiosonica”, il Sig.Blanda mi fermava con la gestualità della mano affermando, “Uno dei migliori diffusori in assoluto….” E se a dirlo è un personaggio di tale caratura, scevro da interessi e vendite, un motivo dovrà pur esserci. Beata limpidezza d’animo….
Per chi avesse orecchie per sentire, emozioni da destare, musica da palpare…. Buon ascolto.
Sulla Brochure della ditta Audiosonica, in fondo, si legge:
"La musica, presenza sonora, è tutta nell'attualità superficiale dell'ascolto, altrimenti detto,nella fenomenalità della sua apparenza sensibile. In questo senso non c'è niente da cercare dietro la facciata, nessuna conclusione da trarre, nessuna conseguenza da dedurre: L'incanto ha il suo fine, il suo senso e la sua ragion d'essere in se stesso. La musica da questo punto di vista è esattamente ciò che mostra di essere, senza intenzioni segrete ne pensieri reconditi. E come potrebbe avere pensieri reconditi, dal momento che essa non è neppure un pensiero...? "
Vladimir Jankelevitch .
La Stonefly, è il secondo diffusore in ordine decrescente dell'italiana ditta AUDIOSONICA del progettista e patron Fiori Fabio. Oggetto ben poco conosciuto, ma che a parer mio (e non solo…) potrebbe benissimo essere posto alla stessa stregua di diffusori davvero di alto livello. Due nomi, non a caso, ma accostabili per tipologia di sonorità.... AVALON/KHARMA. La sonorità espressa dalle Audiosonica è comunque
( tendenzialmente) molto più vicina alle Avalon.
La Stonefly, è un diffusore alto 94 cm, larghi 21,7, profondo 34,3, dal peso di 34 Kg. Composti da 2 midwoofer della Eton da 172 mm e dal celeberrimo tweeter scan speak da 26 mm. Il tweeter posto all'apice del diffusore risulta essere leggermente spostato ,guardando il diffusore,rispetto all’asse, sulla sinistra (stile Proac, per intenderci..).Alla base c'è una costruzione metallica con forma ad X con 2 punte metalliche sulla parte anteriore regolabili in altezza, e 2 gommini nella parte posteriore, in modo tale da dare una leggera inclinazione al diffusore.
Il sistema è un 3 vie con porta reflex anteriore. Il crossover è in configurazione serie/parallelo, con componenti di altissima qualità collegati in aria .La sensibilità è di 92 db/2,83V/1mt. Impedenza nominale 6 ohm, entro 4-7 ohm da 250 a 25000Hz, senza rotazione di fase. Risposta in freq.+_ 3 db 38-25000Hz. Per amplificazioni da 8 a 170 w RMS.Catena: Ampli ASR Emitter I (up-grade dell' Exclusive), sorgente "Rise the right way" Sigma Audio Concept. Cavi Cableless Gamma Ultra (segnale, potenza, alimentazione). Ciabatta Cableless.
IL SUONO:
Dopo la “normale” fase di rodaggio,e dei primi esperimenti di posizionamento (si adattano facilmente a un po ad ogni tipo di situazione).. si giunge poi alla fase della analisi .Una volta trovata la giusta inclinazione (il buon SACD potrà poi enunciare gi ulteriori benefici apportati dalla sostituzione delle punte originali con le YBA…) ho trovato la collocazione più idonea. Vado quindi ad esplicare la personale e soggettiva verità dell'oggetto.
Ho la consapevolezza (indotta dall’esperienza di molteplici ascolti, di moltissimi diffusori, conosciuti e non..) di trovarmi di fronte a qualcosa di davvero eccezionale ed inaspettato .Un piccolo miracolo che prende forma, un suono che prende vita .Per iniziare….. La quasi perfetta correttezza timbrica e l'assoluta assenza di una delle gamme seppur predominante sulle altre, è drammaticamente disarmante ed è la vera nota innovativa di questo diffusore. Anche ad un ascolto volutamente e ricercatamente iper critico.L'impatto è impressionante. Pulizia di suono, ed una vivacità che fa pensare al classico oggetto che ad ascolti prolungati (finita la sensazionalità) fa emergere le magagne. Un po come tutti gli oggetti dal grande impatto emotivo. Ma non è così… Tutt’altro anzi.
Trasparenza,dettaglio, analiticità sono caratteristiche già notevoli, non ricordo di aver già ascoltato così tanta correttezza e così tutta insieme in altri oggetti di questo e di ben più alto livello. Nell’istante che queste due peculiarità si fondono in modo pressochè totale con dolcezza,armonia,ed impeto, viene da chiedersi come abbia fatto il progettista a far convivere così perfettamente questi parametri, che solitamente, sono presenti gli uni, dove iniziano e/o terminano le carenze dell'altro. Qui tutto convive e si sposa alla perfezione. Una fusione che corrisponde ad una novità assoluta al di fuori dei soliti noiosi obsoleti, arretrati,arcaici,deteriorati, soliti nomi noti…..
Per la sua rara e a me sconosciuta impietosità,il soundstage è unico. Non si parla solamente di trasparenza,velocità, e/o assenza di colorazione. C'è la totale completa mancanza dell'affaticamento di ascolto,della percettibilità in qualunque momento e con qualsiasi genere musicale, di scale dinamiche, di coerenza. Un grandissimo adattamento all'ambiente, da non sottovalutare affatto per chi ha confidenza con le problematiche di questo tipo… Trattato o non, piccolo o grande che sia, è il diffusore per tutte le sale di ascolto e/o per ogni tipologia di adattamento. La gamma bassa : penso realmente e senza avere dubbi, sia la punta di diamante di questo diffusore. Personalmente è stato esattamente questo il parametro che mi ha fatto pensare che questo diffusore, a dispetto di Avalon, Proac,Egglestone ,JmLab ,Ascendo....che ho posseduto, sia quello che fin’ora ho preferito. Figuriamoci il resto degli italici marchi.
Basso magnificamente, egregiamente, perfettamente frenato e controllato e che mantiene una sostanza ed un impatto che i diffusori elettrostatici non si sognano neppure. Non è tanto la profondità del basso che semina sconcerto, quanto la qualità, è quella che ti inchioda sulla poltrona all’ascolto. E’ la stupefacente articolazione, la mancanza totale di distorsioni di code, di scollamento, di slabbramento, senza il “solito” alone che circonda la criticità della gamma bassa nel 99% dei diffusori sottoposti ad una attenta e critica analisi valutativa. La pulizia pressoché imprevedibile, che fa di questo diffusore il miglior prodotto italiano che io abbia mai sentito, insieme alle Eventus Audio. Non il paragone, ma anche l’accostamento più paventato con altri marchi italiani risulta essere un insulto ai padiglioni auricolari dell’audiofilo più esigente per un diffusore che non gradisce neanche l’accostamento con le Avalon Ascendant e a dire di chi ha fatto la comparazione, nemmeno con le Eidolon. Ma se vi accontentate dell’ovvietà c’è un ampio panorama insipido,stinto,inespressivo,pallido nel quale rovistare. Lasciando invece da parte la spettacolarizzazione della pubblicità , le rutilanti acrobazie recensorie/incensatorie, lo snobbismo dei guru (o pseudo tali) lo scetticismo figlio dell’ immobilità sensoriale, e soprattutto l’ impossibilità di tramutare in affarismo il concetto Audiosonica Stonefly, questo diffusore vale l’ascolto e dopo una attenta introietta riflessione. Con eguale fermezza e compostezza, la gamma alta, non risulta mai eccessiva, oltremodo brillante, seppur riprodotta con code sonore di tutto rispetto, precisione e lunghezza. Coadiuvato in questo riproponimento da una eccelsa gamma media. Forse una delle rarissime volte in cui un diffusore risulta analitico e compilativo con le grandi orchestre, nello stesso modo in cui è dettagliato e nitido con le voci. Ogni sfumatura viene espressa a dovere con un realismo che non si immaginerebbe mai poter fuoriuscire da un diffusore di dimensioni sicuramente non imponenti, come invece il SUONO che ne fluisce.
Un basso estremamente composto,rotondo, mai invadente , una sensibilità tonale di una naturalezza più unica che rara, di cui ti accorgi solo, quando cambi diffusore. Il colore ed il calore delle grandi orchestre rimandano ad una veridicità della versione “riproduzione dal vivo”.L’emozionalità ,seppur soggettiva, che si protrae con il prolungarsi dell’ ascolto. La dolcezza e al tempo stesso la compostezza della gamma bassa soprattutto, facilita ed incoraggia di molto gli ascolti anche a volumi sostenuti.
L’ottimale amalgama di accuratezza,ariosità (provate a quantificarla se ne siete capaci) e trasparenza come se il suono,fosse un fluido di acqua. La velocità: Incredibile. Un vero primato a mio parere (il mio cdp incide comunque nell’accentuazione di questo parametro comunque.) .La ricchezza e la vastità di dettagli insieme alla naturalezza con cui vengono riprodotte,è un altro punto a favore delle Stonefly.La capacità di giungere ad alti volumi senza minimamente far alterare la scena, o spostare gli strumenti su piani non consoni. Un diffusore completo, in grado di emozionare con qualsiasi genere musicale . Rock, dove velocità e dettaglio la fanno da padroni. E si fanno apprezzare per quella sottile voglia di continuare ad alzare il volume, finchè la perfettibilità di questo diffusore lo consente. Il Metal, dove la pressione sonora dovrebbe far perdere la capacità di svisceramento dei singoli strumenti e delle folli velocità....anche li è impressionante come tutto resta esattamente al suo posto. Limpido, terso. Acustica, dove l'incanto dell'ascolto nasce dalla eccelsa precisione timbrica e la disarmante naturalezza con la quale viene restituita,riprodotta. Lirica, sinfonica,ed orchestrale, dove la graniticità e l’immobilità della scena resta pressoché intatta, inalterata,vera. Dove i strumentisti vengono posti su un piano perfettamente in linea con il punto d'ascolto, e dove ogni singolo strumento mantiene una sua indipendenza,una sua ragione di essere e di suonare singolarmente per il nostro udito. Facendo volgere la testa ora a destra ora a sinistra come per seguire visivamente lo strumento che in quell’istante rimanda nell’aria le note. La impalpabile vena di compattezza e ariosità tale da non creare discrepanze anche laddove le orchestre diventano imponenti e poderose. I cori di chiesa, dove la soavità e l’angelicità delle voci femminili, talvolta accompagnate dal solo suono dell’ organo, sembrano essere così reali e vive da donare una capacità emozionale come se l'ambiente fosse ricostruito davanti all'ascoltatore, e le note materializzarsi. Come se la difficoltà o la criticità di questo diffusore, risultassero essere parole "sconosciute" per le Stonefly, in ogni condizione, con ogni tipo di musica. Ora… personalmente ho avuto il piacere di ascoltare parecchi diffusori italiani. Alcuni più attentamente, altri non… in condizioni favorevoli come il contrario. In sinergie a volte sconosciute, altre più familiari, ma al di la di tutto ciò, posso dire che baipassando il paragone con marchi del tipo Sonus Faber,Zingali,Golden Voice,Chario, in quanto l’impietosità del raffronto non sarebbe nemmeno ipotizzabile.E non citando volutamente M Acoustic, in quanto ogni volta che ho avuto il piacere di ascoltare questo diffusore, ho provato in me considerazioni contrastanti. E volendo invece salire fino all’ olimpo in una ipotetica scala qualitativa (che resta pur sempre una mia personale considerazione) ed andando a quello che personalmente ritengo (o ritenevo?) il miglior diffusore italiano, (Eventus Audio), non è una sventatezza dire che Audiosonica si pone forse un gradino sotto questo splendido riferimento. Sogno di poter ascoltare una Nebula (eventus audio) ed una Dragonfly (audiosonica), per poter stabilire quale tra queste due ditte, merita a mio avviso il palmares di miglior diffusore italiano.
In definitiva, credo che Audiosonica ed Eventus Audio siano le sole italiane realtà, che potrebbero farmi davvero provare ancora sensazioni profonde. Senza porre come vincolante il fattore prezzo. Parlo SOLO di un aspetto qualitativo. La stessa qualità che apertamente è chiaramente percepibile rispetto ai tantissimi progetti che vengono qua e la fantasticati come frutto di studi eccelsi, ma che si sciolgono come neve al sole al momento della prova sul campo. Di tutti questi progetti, si percepisce sempre e molto facilmente (se si ha la capacità di critica, che invece vedo beatamente latitare, al cospetto di ben altri concetti di interesse…) la parzialità della progettazione sonora. Dove per precise scelte progettuali o a volte per limiti ingegneristici, si privilegia a volte la dinamica, altre la brillantezza, altre volte l’ambienza, ecc.ecc. Qui si è di fronte alla imparzialità allo stato puro. C’è solo la totalità della riproduzione all’apice della sua veridicità. Come potete ben capire però, per apprezzare un oggetto semi sconosciuto, bisogna avere ben poche ristrettezze mentali, essere scevri da freni ostativi del tipo interessi commerciali e simili, ed avere una grossa capacità di analisi. Laddove finisce l’interesse, il marketing,la pubblicità, ed inizia l’amore per la musica allo stato puro, emerge Audiosonica. Proprio la scorsa settimana, conoscendo il Sig.Blanda ad una inaugurazione di un negozio, dove la prima donna era proprio Audio Analogue, lo stesso mi chiedeva che impianto avevo. Alla citazione “Audiosonica”, il Sig.Blanda mi fermava con la gestualità della mano affermando, “Uno dei migliori diffusori in assoluto….” E se a dirlo è un personaggio di tale caratura, scevro da interessi e vendite, un motivo dovrà pur esserci. Beata limpidezza d’animo….
Per chi avesse orecchie per sentire, emozioni da destare, musica da palpare…. Buon ascolto.
Sulla Brochure della ditta Audiosonica, in fondo, si legge:
"La musica, presenza sonora, è tutta nell'attualità superficiale dell'ascolto, altrimenti detto,nella fenomenalità della sua apparenza sensibile. In questo senso non c'è niente da cercare dietro la facciata, nessuna conclusione da trarre, nessuna conseguenza da dedurre: L'incanto ha il suo fine, il suo senso e la sua ragion d'essere in se stesso. La musica da questo punto di vista è esattamente ciò che mostra di essere, senza intenzioni segrete ne pensieri reconditi. E come potrebbe avere pensieri reconditi, dal momento che essa non è neppure un pensiero...? "
Vladimir Jankelevitch .