AlessandroCatalano ha scritto:La potenza non è tutto ... quel che conta è la qualità: se prendiamo ad esempio un Audion Silver Night 300B Anniversary della potenza di 7 Watt/canale è qualcosa di spettacolare (ho avuto modo di provarlo limitandomi a collegarci direttamente un lettore CD e poi un Giradischi con pre-phono separato e diffusori Stenheim Alumin 3 (vecchio modello con efficenza da 90 db) ... beh un gran bel sentire senza se e senza ma ... in un ambiente grande e trattato acusticamente.
La Classe D nemmeno la prendo in considerazione ... a mio parere inascoltabile. Altro discorso la classe G integrata nei diffusori attivi della svizzera PSI Audio, ma qui ogni singolo amplificatore e tarato con elevata accuratezza diffusore per diffusore onde ottenere una risposta ultrapiatta da 20 a 20k Hz ... d'altro canto son monitor da studio di registrazione e peraltro nemmeno a costi assurdi (notoriamente ciò che è destinato al professionale ha costi decisamente più contenuti).
Un saluto
Alessandro
Anche a me non piacciono i classe D, anche se credo sia difficilmente contestabile che in gamma bassa danno generalmente i punti agli altri tipi di ampli, e comunque credo sia giusto fare dei distinguo perchè non credo che i classe D di PS Audio (ad esempio) suonino male, anche se non avendoli mai sentiti non posso dire che non preferirei comunque altro. Di certo non posso affermare che non li prenderei nemmeno in considerazione.
In generale credo che non bisognerebbe mai generalizzare o ritenersi detentori della verità assoluta, quindi non me la sento di considerare degli sciocchi o persone con le orecchie foderate di prosciutto quelli che apprezzano tale tipologia di ampli e chi li recensisce positivamente.
Comunque non si parlava dei miei o tuoi gusti personali (che nel caso dei classe D mi sembrano in larga parte coincidenti) ma del fatto che le caratteristiche degli ampli in commercio finiscono inevitabilmente per influenzare anche lo sviluppo dei diffusori (come del resto e sempre stato fin dagli albori) e di questo non sempre si tiene conto quanto si dovrebbe, soprattutto quando l'offerta commerciale molto eterogenea (come oggi) complica scelte e abbinamenti.
In altre parole, se opto per un ampli di potenza analoga a quella che era tipica degli ampli di 70 anni fa non ha molto senso abbinarlo ad un diffusore pensato per rendere al meglio con un classe D da 300w rms per canale.
Di questo peraltro le case sono ben a conoscenza, e infatti l'ampli che menzioni è consigliato per diffusori "alta efficienza", mentre per i diffusori Stenheim (il modello attuale da 93db) il produttore consiglia un ampli da "minimo 10watt" (che equivale almeno a un 20watt per una sensibilità di 90db).
A mio avviso sarebbe bene che le scelte di materiale, che si suppone non venga sostituito con la frequenza di un calzino, fossero razionali e basate su dati di fatto oggettivi e verificabili anzichè su altri criteri come mode, "status simbol" e considerazioni di prezzo secondo cui "più costa e meglio suona" o "non puo suonar bene se non costa tanto", anche perche non è afatto detto che due componenti pur validi, oltre che costosi, lavorino bene uno con l'altro, quindi si rischia di finire per fare la figura dello stupidotto riccastro che butta soldi in cose che non conosce "tanto per".
L'esperienza di ascolto che riporti non è molto indicativa se non si sa di che tipo di musica si sta parlando e di come fosse registrata. Un brano voce e chitarra è diverso dal Bolero di Ravel.
Secondo me un impianto hifi che possa dirsi tale dovrebbe essere in grado di riprodurre sia l'uno che l'altro senza che uno debba alzarsi a meta del Bolero per abbassare il volume perchè l'ampli è in clipping, oppure ricercare una versione del Bolero registrata con gli stessi criteri adottati dai fonici per registrare musica trap.
Per questo è bene anche diffidare delle sessioni di ascolto organizzate dove i brani da riprodurre vengono selezionati dal commerciante di turno, onde evitare di fare la fine del proverbiale avventore a cui l'oste servì i finocchi prima del vino...
A tal propostio non posso fare a meno di notare come ultimamente sia spuntato fuori un nuovo genere musicale la "audiophile music" contraddistinta da contenuti armonici e dinamici minimali pur in presenza di registrazioni di buona qualità. Cito Yao-Si-Ting come un esempio fra mille (di cui peraltro ho alcuni album e che apprezzo), ma chi frequenta esposizioni sa bene a cosa mi riferisco.
Trovo singolare che molti "audiofili" per godere appieno del proprio impianto (o per non metterlo in crisi), debbano far ricorso a contenuti del genere, considerandolo al contempo "hi-end" e magari snobbando altri tipi di musica che il loro sistema non è in grado di "digerire" e di riprodurre in maniera ottimale.
Quindi ovviamente hai perfettamente ragione quando dici che la potenza non è tutto, però piaccia o no anche lei è importante, e
ANCHE dei requisiti di potenza andrebbe tenuto conto nella scelta, in funzione dell'abbinamento con i diffusori e della dimensione e caratteristiche dell'ambiente, che poi non è altro che ciò di cui si discuteva in questo thread.
Credo che queste che ho espresso siano considerazioni condivisibili da chiunque sia dotato di buon senso e che intenda orientare le proprie scelte sulla base di criteri oggettivi, il che equivale a dire circa un 25-30% degli audiofili
(spero di più su questo forum ), pur nel rispetto dei gusti di ognuno che non possono che essere soggettivi.
PS.
Mi rendo che alcune cose che ho scritto potrebbero essere interpretate come riferite al post di CarloC subito precedente a questo.
Lungi da me un pensiero del genere anche perche Carlo C ha proposto sia l'ascolto che l'eventuale successivo "prestito" presso l'utente.
Questo è esattamente il modo migliore per valutare se un componente risponde o meno alle proprie aspettative ed esigenze.
Magari fossero in tanti ad offrire una disponibilità del genere !