Apro una discussione su questo amplificatore che sono riuscito a comprare nuovo "in extremis", dico così perché è ormai inspiegabilmente cessata la produzione. Ne esiste un Mark II ma non è disponibile la distribuzione al di fuori del Giappone (dunque esiste solo alimentato a 100 Volt).
Inspiegabilmente perché è stato lanciato appena nel 2017, e Luxman non sembra uno di quei brand che invadono di novità il mercato.
Quello che suppongo io, è che la pandemia abbia reso introvabili alcuni dei componenti nel corso del 2020, da qui qualche revisione interna che ha portato prima al rilascio del P-750 Limited (modello prodotto in 100 pezzi per celebrare l'anniversario del marchio) e nel 2021 del P-750u Mark II. Quest'ultimo appare identico al modello originale, almeno esteticamente, non hanno neppure aggiornato le connessioni cuffie con un Pentaconn 4,4mm, sempre più diffuso. Da qui il dubbio sulle reali motivazioni della versione 2 (è successo anche a Violectric coi suoi DAC/Ampli più recenti).
Ma torniamo al modello in mio possesso, devo dire che è stato poco sul mercato ma, mi pare, abbia riscosso anche uno scarso successo, se ne è parlato davvero poco sia in Italia che sui siti internazionali, a parte Filippo Alfonsi che da eccellente appassionato musicale qual è, aveva avuto piùnaso orecchio di tutti.
Io devo dire di essermene incuriosito recentemente, sembrava davvero una gran macchina, ma... era appunto diventato introvabile! Ho spulciato tutti i negozi Italiani ed Europei, i distributori, finche ne ho trovato forse l'ultimo esemplare disponibile, presente come "demo" in un noto shop olandese, e l'ho acquistato.
Il P-750u arriva in una scatola 60x55x25cm che sembra più adatta a contenere una coppia di diffusori da scaffale che un ampli cuffie. Una volta spacchettato ne capiamo il perché, larghezza rack intero (44cm) ma soprattutto pianta quadrata, è profondo quasi quanto è largo, e il peso di oltre 13 kg... ma se guardi dentro, lo spazio è tutto occupato, anche da schede sovrapposte! Sicuramente ci sarà nascosta anche qualche zavorra in piombo L'ampli è dato come in Classe A e totalmente bilanciato
L'estetica è molto classica ed elegante, non ha un aspetto cutting-edge ma molto raffinato e con un'attenzione maniacale ai dettagli. Il pannello frontale di un grigio-argenteo tipico della Casa, ha una finitura satinata che sembra quasi vellutata al tatto, bellissima alla vista ma mi chiedo quanto resistente ai graffi. L'ampli sembra una Bentley o una Rolls come eleganza e imponenza, sensazione alimentata dalla targa lucidata a specchio con nome e modello, addirittura placcata in Rodio....
I comandi sono molto completi, con manopole e manettini in alluminio. Il 750 ha un'apparenza classica, ma la sostanza tecnologica è moderna ed elevatissima: azionandoli si sente il ticchettio di una cascata di relè che scattano internamente, sia per selezionare gli ingressi che le uscite, o per modificare la sensibilità! Suppongo sia tutto un susseguirsi di mettere in muting i canali, switcharli, togliere il muting.... per cambiare ingresso emette ben cinque "tac"!
Il volume è altrettanto pregevole, come prassi oggi sempre più diffusa, non usa il classico potenziometro che, anche se costruito con tutti i crismi, è uno dei principali "produttori" di rumore della circuitazione, o comunque di sbilanciamento dei canali. C'è un attenuatore controllato elettronicamente che sarebbe il "LECUA" della sigla che campeggia sul frontale, starebbe per Luxman Electronically Controlled Ultimate Attenuator. E' responsabile anche del circuito di balance e, dai primi ascolti, sembra funzionare molto bene.
Tale balance non tragga in inganno, purtroppo il 750 non funziona da preamplificatore, c'è un'uscita Trough Out ma è utile solo per collegare un altro apparecchio in cascata, ad esempio un integrato per i diffusori. La linea dovrebbe essere disponibile anche da spento.
Altro difetto (piccolo o meno che sia), l'assenza di un telecomando.
Il retro è sia eccezionale che un po' deludente. Eccezionale per gli ingressi: un RCA e ben due XLR, con annesso pulsante per la selezione della fase. Questo è molto importante perché mi sono accorto che Luxman usa un pinning diverso dallo standard internazionale (1ground, 2hot, 3cold), ovvero 1ground, 2cold e 3 hot. In soldoni, per mettere in fase il mio DAC Benchmark ho dovuto selezionare la fase invertita sul Luxman.
Deludente appunto per le uscite, c'è solo una RCA "tape out" come accennato, ma almeno poteva essere aggiunta anche una coppia XLR visto che l'ampli è totalmente bilanciato e così potrebbe benissimo essere pure ciò che è collegato a valle. Lo spazio sul pannello non manca. Tocco di classe, tutti i connettori sono forniti di tappini in plastica parapolvere.
http://luxman.com/product/detail.php?id=7
As usual: (continua)
Inspiegabilmente perché è stato lanciato appena nel 2017, e Luxman non sembra uno di quei brand che invadono di novità il mercato.
Quello che suppongo io, è che la pandemia abbia reso introvabili alcuni dei componenti nel corso del 2020, da qui qualche revisione interna che ha portato prima al rilascio del P-750 Limited (modello prodotto in 100 pezzi per celebrare l'anniversario del marchio) e nel 2021 del P-750u Mark II. Quest'ultimo appare identico al modello originale, almeno esteticamente, non hanno neppure aggiornato le connessioni cuffie con un Pentaconn 4,4mm, sempre più diffuso. Da qui il dubbio sulle reali motivazioni della versione 2 (è successo anche a Violectric coi suoi DAC/Ampli più recenti).
Ma torniamo al modello in mio possesso, devo dire che è stato poco sul mercato ma, mi pare, abbia riscosso anche uno scarso successo, se ne è parlato davvero poco sia in Italia che sui siti internazionali, a parte Filippo Alfonsi che da eccellente appassionato musicale qual è, aveva avuto più
Io devo dire di essermene incuriosito recentemente, sembrava davvero una gran macchina, ma... era appunto diventato introvabile! Ho spulciato tutti i negozi Italiani ed Europei, i distributori, finche ne ho trovato forse l'ultimo esemplare disponibile, presente come "demo" in un noto shop olandese, e l'ho acquistato.
Il P-750u arriva in una scatola 60x55x25cm che sembra più adatta a contenere una coppia di diffusori da scaffale che un ampli cuffie. Una volta spacchettato ne capiamo il perché, larghezza rack intero (44cm) ma soprattutto pianta quadrata, è profondo quasi quanto è largo, e il peso di oltre 13 kg... ma se guardi dentro, lo spazio è tutto occupato, anche da schede sovrapposte! Sicuramente ci sarà nascosta anche qualche zavorra in piombo L'ampli è dato come in Classe A e totalmente bilanciato
L'estetica è molto classica ed elegante, non ha un aspetto cutting-edge ma molto raffinato e con un'attenzione maniacale ai dettagli. Il pannello frontale di un grigio-argenteo tipico della Casa, ha una finitura satinata che sembra quasi vellutata al tatto, bellissima alla vista ma mi chiedo quanto resistente ai graffi. L'ampli sembra una Bentley o una Rolls come eleganza e imponenza, sensazione alimentata dalla targa lucidata a specchio con nome e modello, addirittura placcata in Rodio....
I comandi sono molto completi, con manopole e manettini in alluminio. Il 750 ha un'apparenza classica, ma la sostanza tecnologica è moderna ed elevatissima: azionandoli si sente il ticchettio di una cascata di relè che scattano internamente, sia per selezionare gli ingressi che le uscite, o per modificare la sensibilità! Suppongo sia tutto un susseguirsi di mettere in muting i canali, switcharli, togliere il muting.... per cambiare ingresso emette ben cinque "tac"!
Il volume è altrettanto pregevole, come prassi oggi sempre più diffusa, non usa il classico potenziometro che, anche se costruito con tutti i crismi, è uno dei principali "produttori" di rumore della circuitazione, o comunque di sbilanciamento dei canali. C'è un attenuatore controllato elettronicamente che sarebbe il "LECUA" della sigla che campeggia sul frontale, starebbe per Luxman Electronically Controlled Ultimate Attenuator. E' responsabile anche del circuito di balance e, dai primi ascolti, sembra funzionare molto bene.
Tale balance non tragga in inganno, purtroppo il 750 non funziona da preamplificatore, c'è un'uscita Trough Out ma è utile solo per collegare un altro apparecchio in cascata, ad esempio un integrato per i diffusori. La linea dovrebbe essere disponibile anche da spento.
Altro difetto (piccolo o meno che sia), l'assenza di un telecomando.
Il retro è sia eccezionale che un po' deludente. Eccezionale per gli ingressi: un RCA e ben due XLR, con annesso pulsante per la selezione della fase. Questo è molto importante perché mi sono accorto che Luxman usa un pinning diverso dallo standard internazionale (1ground, 2hot, 3cold), ovvero 1ground, 2cold e 3 hot. In soldoni, per mettere in fase il mio DAC Benchmark ho dovuto selezionare la fase invertita sul Luxman.
Deludente appunto per le uscite, c'è solo una RCA "tape out" come accennato, ma almeno poteva essere aggiunta anche una coppia XLR visto che l'ampli è totalmente bilanciato e così potrebbe benissimo essere pure ciò che è collegato a valle. Lo spazio sul pannello non manca. Tocco di classe, tutti i connettori sono forniti di tappini in plastica parapolvere.
http://luxman.com/product/detail.php?id=7
As usual: (continua)