Salve a tutti. Mi riaffaccio dopo... anni... , distratto da altre cose e altri interessi, ora che ho ricominciato ad ascoltare seriamente, con una discreta evoluzione del mio impianto, e soprattutto ho dovuto per esigenze familiari riapprocciarmi all'ascolto in cuffia, che per me resta comunque un surrogato (per quanto quest'ultimo possa essere per certi aspetti inferiore su determinati parametri, ma insostituibile per altri) di quello con i diffusori.
Ma visto che devo, facciamolo per bene questo ascolto in cuffia. E così con notevoli aspettative ho fatto evolvere anche il setup "cuffiofono", mettendo a pilotare le Sundara e le 400i con un Violectric V200, un mio vecchio sogno, che ha sostituito il precedente V90 (con sostituzione anche dei cavi, dei "vecchi" Airtech Alfa sono stati sostituiti da nuovi Alfa carbonio. Inizialmente volevo sostituire solo il cavo lettore>ampli, poi mi sono detto che non aveva senso creare un collo di bottiglia nel collegamento uscita ampli>ampli cuffie e così mi sono fatto un regalo di Natale e vai con una coppia, spesa un po' salata per i miei parametri su quanto si dovrebbe spendere per un cavo ma mai così ben ripagata, sono sempre più soddisfatto della sostituzione: il suono è migliorato in modo repentinamente tangibile su TUTTI i parametri! Un grazie a Claudio che me li ha pure portati a casa... ).
Ma detto questo veniamo a noi. Il problema, se problema c'è, è questo: penso che tutti abbiate un'idea delle differenze tra V90 e V200, basta guardare la sezione di potenza, dai due IC Texas Instruments OPA551 si passa a ben 8 transistor per canale, per tacere dell'incremento quali-quantitativo su tutto il resto della componentistica.
Infatti la potenza erogata (almeno per le impedenze che ci interessano, quelle tipiche delle cuffie HiFiman che possiedo), passa da
> 9,4 Veff su 50 ohms = 1780 mW
> 6,4 Veff su 32 ohms = 1300 mW
per il V90 a
> 11,6 V.eff su 50 ohm = 2700 mW
> 8,0 V.eff su 32 ohm = 2000 mW
sul V200, che si trova molto a proprio agio sulle basse impedenze, tanto da erogare 1 W già a 16 Ohm.
Tutti e due gli ampli hanno una sezione di pre-gain variabile i cui valori possono essere impostati tramite dip-switch sul pannello posteriore. Si può così passare da un'attenuazione del segnale in ingresso (se eccessivo) di -12 dB a un incremento della stessa portata, passando per valori intermedi.
Bene, complice anche un segnale di uscita piuttosto elevato del lettore Marantz SA-KI Pearl Lite (2,4 V), tenendo il pre-gain a 0 con il V90 mi trovavo con entrambe le cuffie e lavorare col potenziometro nell'intorno delle ore 9. Per aumentare il range operativo del regolatore di volume avevo impostato quindi il pre-gain a -6 dB.
Lo stesso ho fatto naturalmente in via preventiva col V200, ma sui primi ascolti ho percepito qualcosa che non andava: al di là del fatto che comunque dovevo ruotare la manopola del volume più di quanto facevo col V90 per avere un volume paragonabile (ben sopra ore 12), soprattutto con le Sundara il suono appariva distante, etereo, piatto. Grande estensione in frequenza, grande spazialità, grande neutralità e... nessuna emozione. Scarissimo punch, scarsissima verve. Mancava proprio la spinta. Suono perfetto, ma anemico. Un peggioramento rispetto a quanto sentivo col V90. Ho ascoltato pezzi che di solito mi "esaltano", sia di pop-rock che di classica (per dire, i Carmina Burana...) e niente, nessun sommovimento interiore.
Per riallineare il tutto a parametri che conoscevo ho dovuto riportare il pre-gain sullo 0 e allora tutto si è riaperto, ho potuto apprezzare il valore del V200 che ha potenza ma non forza bruta, spinge ma senza "strillare", rivela particolari e dettagli prima in ombra e soprattutto esprime un grandissimo senso della musica, si può dire che veramente dipinga paesaggi sonori, quasi come un ben ottimizzato impianto con diffusori.
Tutto bene quindi? No, non direi. Avevo quasi timore dei dati di targa sulla potenza erogata dal V200, pensavo che addirittura forse avrei dovuto impostare il guadagno a -12 dB, e invece mi sono trovato a doverlo aumentare rispetto al V90.
Ovviamente tutto questo è stato suffragato da prove a confronto, il V90 ce l'ho ancora al momento, quindi sono certo di quello che dico, e di conseguenza il titolo del topic esprime bene il mio stato d'animo: perplessità. Qualcuno si sente di dire qualcosa al riguardo?
Grazie a chi mi ha letto e scusate un po' di "lungaggine".
Ma visto che devo, facciamolo per bene questo ascolto in cuffia. E così con notevoli aspettative ho fatto evolvere anche il setup "cuffiofono", mettendo a pilotare le Sundara e le 400i con un Violectric V200, un mio vecchio sogno, che ha sostituito il precedente V90 (con sostituzione anche dei cavi, dei "vecchi" Airtech Alfa sono stati sostituiti da nuovi Alfa carbonio. Inizialmente volevo sostituire solo il cavo lettore>ampli, poi mi sono detto che non aveva senso creare un collo di bottiglia nel collegamento uscita ampli>ampli cuffie e così mi sono fatto un regalo di Natale e vai con una coppia, spesa un po' salata per i miei parametri su quanto si dovrebbe spendere per un cavo ma mai così ben ripagata, sono sempre più soddisfatto della sostituzione: il suono è migliorato in modo repentinamente tangibile su TUTTI i parametri! Un grazie a Claudio che me li ha pure portati a casa... ).
Ma detto questo veniamo a noi. Il problema, se problema c'è, è questo: penso che tutti abbiate un'idea delle differenze tra V90 e V200, basta guardare la sezione di potenza, dai due IC Texas Instruments OPA551 si passa a ben 8 transistor per canale, per tacere dell'incremento quali-quantitativo su tutto il resto della componentistica.
Infatti la potenza erogata (almeno per le impedenze che ci interessano, quelle tipiche delle cuffie HiFiman che possiedo), passa da
> 9,4 Veff su 50 ohms = 1780 mW
> 6,4 Veff su 32 ohms = 1300 mW
per il V90 a
> 11,6 V.eff su 50 ohm = 2700 mW
> 8,0 V.eff su 32 ohm = 2000 mW
sul V200, che si trova molto a proprio agio sulle basse impedenze, tanto da erogare 1 W già a 16 Ohm.
Tutti e due gli ampli hanno una sezione di pre-gain variabile i cui valori possono essere impostati tramite dip-switch sul pannello posteriore. Si può così passare da un'attenuazione del segnale in ingresso (se eccessivo) di -12 dB a un incremento della stessa portata, passando per valori intermedi.
Bene, complice anche un segnale di uscita piuttosto elevato del lettore Marantz SA-KI Pearl Lite (2,4 V), tenendo il pre-gain a 0 con il V90 mi trovavo con entrambe le cuffie e lavorare col potenziometro nell'intorno delle ore 9. Per aumentare il range operativo del regolatore di volume avevo impostato quindi il pre-gain a -6 dB.
Lo stesso ho fatto naturalmente in via preventiva col V200, ma sui primi ascolti ho percepito qualcosa che non andava: al di là del fatto che comunque dovevo ruotare la manopola del volume più di quanto facevo col V90 per avere un volume paragonabile (ben sopra ore 12), soprattutto con le Sundara il suono appariva distante, etereo, piatto. Grande estensione in frequenza, grande spazialità, grande neutralità e... nessuna emozione. Scarissimo punch, scarsissima verve. Mancava proprio la spinta. Suono perfetto, ma anemico. Un peggioramento rispetto a quanto sentivo col V90. Ho ascoltato pezzi che di solito mi "esaltano", sia di pop-rock che di classica (per dire, i Carmina Burana...) e niente, nessun sommovimento interiore.
Per riallineare il tutto a parametri che conoscevo ho dovuto riportare il pre-gain sullo 0 e allora tutto si è riaperto, ho potuto apprezzare il valore del V200 che ha potenza ma non forza bruta, spinge ma senza "strillare", rivela particolari e dettagli prima in ombra e soprattutto esprime un grandissimo senso della musica, si può dire che veramente dipinga paesaggi sonori, quasi come un ben ottimizzato impianto con diffusori.
Tutto bene quindi? No, non direi. Avevo quasi timore dei dati di targa sulla potenza erogata dal V200, pensavo che addirittura forse avrei dovuto impostare il guadagno a -12 dB, e invece mi sono trovato a doverlo aumentare rispetto al V90.
Ovviamente tutto questo è stato suffragato da prove a confronto, il V90 ce l'ho ancora al momento, quindi sono certo di quello che dico, e di conseguenza il titolo del topic esprime bene il mio stato d'animo: perplessità. Qualcuno si sente di dire qualcosa al riguardo?
Grazie a chi mi ha letto e scusate un po' di "lungaggine".