Quando al Roma Hi-Fidelity 2019 sono entrato nella stanza di Spirit Torino, ho avuto immediatamente la sensazione di essere tra amici appassionati di musica, il ragazzo che mi ha accolto ha esordito parlandomi di musica, e la cosa mi è subito piaciuta, in un mondo in cui decisamente troppo spesso questa passa in secondo piano, a vantaggio di cavi, amplificatori, diffusori, ecc.
Ed è proprio questo il mio fine ultimo, a me piace la musica, tutta, e la ricerca è volta ad ascoltarla al meglio, la musica.
Mentre vi scrivo sto ascoltando Piece By Piece di Katie Melua, la mia catena parte da un NAS, un Raspberry Pi 4 con Moode, un DAC Schiit Modi 2 Multibit, un ampli cuffia Schiit Lyr 2 ed in testa ho una cuffia Spirit Torino Grande, oggetto di questa recensione. Quindi non sto qui a fare le pulci alla riproduzione, scrivo e lascio che le note e la voce fluiscano nella mia testa, se lo fa in modo piacevole va bene, se tende ad affaticarmi o addirittura al fastidio, allora ovviamente c’è qualcosa che non va. Diversamente, quando ogni volta spegnere è un dispiacere, allora il tutto va benissimo, a prescindere da nomi, marchi ed elucubrazioni mentali varie.
Venendo al dunque, com’è questa Spirit Torino Grande? Mi tolgo subito il peso e vi dico che non sposa i miei gusti di ascolto, un po' perché non è aperta alle medio alte come piace a me, ma più probabilmente perché la mia maturazione nell’ascolto con cuffia non ha ancora terminato il proprio processo di crescita. perché dico così? perché la Grande è un prodotto notevole, costoso è vero, ma si ha la sensazione di esclusività già da quando la si guarda dentro la confezione, le lavorazioni artigianali, i materiali esclusivi come l’alluminio dei padiglioni o l’alcantara traforata dei pad, danno una gran bella sensazione prima ancora di portarle alle orecchie. Già perché poi alla fine non è un soprammobile, serve a riprodurre musica, e lo fà in modo ragguardevole, dettagliata, con una dinamica ed un realismo pazzeschi, le frequenze più basse vengono riprodotte nel giusto modo, con alcuni brani forse un filo eccessive ma potrebbe dipendere dalle registrazioni, lo stacco di batteria all’inizio di Hey you dei Pink Floyd e` potente e frenato come deve essere, e comunque e` doveroso sottolineare che la casa costruttrice garantisce un fine tuning per ogni singola cuffia.
Passando al soundstage, questo e` un aspetto, in ambito cuffia, con cui sto ancora prendendo confidenza, pero` balza subito alle orecchie il fatto che non suona assolutamente dentro la testa, la musica e` sulle orecchie, forse, e sottolineo forse, un filo meno bene della HD800S, ma non mi sento di emettere un giudizio definitivo per un attuale limite mio.
Le voci poi, sempre giuste, nè avanti e nè indietro, per una gamma media a mio parere sensibilmente migliore di quella della Sennheiser HD800S (il mio riferimento fino a ieri), Katie Melua appunto, ma anche Nina & Villa El Salvador, o Nada (Nada Trio fa le lastre a qualsiasi impianto), e rende merito anche a Coleman Hawkins o ai Weather Report. La gamma alta come detto è l’unico aspetto che non mi ha convinto fino in fondo, a dirla tutta è molto più corretta delle magnetoplanari della Hifiman, però alla fine l’ascolto oltre ad essere fedele, deve anche appagare i proprio gusti ed a me anche se meno realistici, gli alti mi piacciono piu` aperti. C’e` un passaggio che vorrei sottolineare, Confortably Numb e` uno dei miei pezzi preferiti, uno di quelli che alla prima nota gia` mi ha messo di buon umore, una di quelle canzoni che rievocano tanti momenti, tante sensazioni, tanti ricordi. Bene, arrivati al minuto 5 David Gilmour entra con l’assolo di chitarra, molto, troppo spesso l’entrata e` assai morbida, anche negli impianti stereo con diffusori, con la Grande invece e` pazzesca, l’ingresso della chitarra e` netto, deciso, prepotente come deve essere, tanto da avermi emozionato come non mi succedeva da tempo ascoltando il pezzo. Queste secondo me sono le cose che ti fanno dire che hai speso bene i tuoi soldi.
Aspetti non legati all’ascolto ma che meritano attenzione sono, la piacevole sensazione quando la si indossa, nonostante un peso importante e` ottimamente bilanciata e non affaticante. I pad in alcantara traforata, anche dopo 3 ore di ascolto ininterrotto, non accennano ad alcun fastidio, nè epidermico e nè di eccessivo calore, oppure i padiglioni che ruotano a 360 gradi, che si adattano alla testa praticamente di chiunque, inoltre quando uno le toglie per rispondere al telefono per esempio, le puo` poggiare sui pad e non sente il, per me, fastidiosissimo toc della struttura della cuffia che poggia sul ripiano.
Avendo il cavo terminato con un connettore da 6.3mm, non ho avuto modo di provare la Grande nè con il DAP e nè con il telefonino, anche se dubito che uno compri una cuffia del genere per portarla in giro, e comunque collegarla al telefonino dovrebbe essere vietato dalla legge! Però sono sicuro che con il DAP suonerebbero bene, con il Lyr 2 (circa 6W su 32 ohm) in low gain a metà corsa, il volume a ore 12 è già sufficiente per dare ampiamente fastidio a chi ci sta vicino, questo per dire che non necessita per forza di potenze elevate, ovvio che poi se ci si vuole divertire, dalla Toccata e Fuga ai Kiss, basta ruotare la manopola e lì sono legnate sulle orecchie, ma sempre controllate, senza mai una distorsione che faccia pensare di abbassare il livello di decibel.
Adesso sono passato a Rag Doll degli Aerosmith ad un volume da “spaccatimpani”, e questo è un grande problema, il suono esce talmente indistorto e controllato che non si ha il campanellino d’allarme che si sta esagerando, e bisogna fare attenzione a non rovinarsi l’udito. Questo pezzo non è una buona registrazione e la cuffia ce lo dice chiaramente, ma muovo i piedi e la testa come uno di 14 anni (quando invece ne ho tre volte tanto).
Un’ultima nota per il cavo in dotazione con questa confezione, un Viablue sbilanciato, non ho modo di fare confronti ma ho la sensazione che si possa fare meglio, forse non a caso ho letto di una collaborazione con la Portento Audio.
Concludendo, 10 giorni di full immersion con questa Spirit Torino Grande, mi hanno fatto capire che in questo ambito ho ancora tanto da imparare, ma allo stesso tempo ho fissato dei parametri importanti. Questo è un prodotto artigianale, l’azienda, con il titolare in testa, è “l’amico della porta accanto”, grandi appassionati che progettano e realizzano autentiche opere d’arte italiane, sempre disponibili per le personalizzazioni, tanto estetiche quanto sonore, per adattare il singolo prodotto alle esigenze del cliente, prima e dopo la vendita.
Circa duemila Euro per portarsela a casa, non sono affatto pochi, ma allo stesso tempo non si sta acquistando un prodotto della grande produzione, poter telefonare a chi l’ha progettata per chiedergli un consiglio, ha davvero un valore inestimabile, senza parlare del fine tuning che rende ogni singola cuffia un prodotto unico e perfettamente calzato sulle esigenze del cliente, mi viene da sorridere a pensare di chiamare Sennheiser (giusto per citare un marchio noto a tutti) e chiedere di avere su una cuffia un basso leggermente meno presente o una serigrafia con le proprie iniziali!
Per il momento questo matrimonio non si fara`, come detto piu` per un limite mio che della cuffia, ma continuero` a seguire quest’azienda perche` sono strasicuro che diventeremo amici in futuro. Perche`? Perche` sul fronte del suono e` una cuffia assai precisa e puntuale, senza fronzoli e senza effetti speciali, non la indossi e dici wow, fa del tutto per avvicinarsi all’ascolto live, vero, esattamente come sarebbe in un teatro o in un jazz club, per cui se cerchiamo l’alta fedelta` in senso assoluto, non puo` che essere una delle migliori candidate sul mercato, senza se e senza ma.
Spero di non avervi annoiato ;)