Partendo da un Garrard 401
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- Messaggio n°78
Re: Partendo da un Garrard 401
Purus ha scritto:Io ho avuto un garrad 301 quindi diverso ma di molle non ne ricordo
Anche per il 301 il montaggio originale prevedeva questo tipo di accoppiamento sul plinto, questa immagina è presa dal libretto istruzioni di un 301:
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- Messaggio n°79
Re: Partendo da un Garrard 401
Evidentemente col tempo e con le nuove applicazioni si è passati ad un'accoppiamento diretto. Certo è che con il plinto pesante, sono 14kg, il tutto è completamente esente da ogni tipo di vibrazione o influenza esterna, almeno nel mio caso
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Edmond- Sordologo
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- Messaggio n°80
Re: Partendo da un Garrard 401
Quindi le molle facavano parte della dotazione originale dei Garrard, immagino...
Molle a trazione e non a compressione, tra l'altro, con telaio "sospeso" sopra il mobile. Interessante...
Molle a trazione e non a compressione, tra l'altro, con telaio "sospeso" sopra il mobile. Interessante...
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- Messaggio n°83
Re: Partendo da un Garrard 401
Plinth, base, mobile sono tutti sinonimi...
Pare, però, che il manuale originario prevedesse un montaggio a sospensione elastica fra telaio e base...
Pare, però, che il manuale originario prevedesse un montaggio a sospensione elastica fra telaio e base...
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- Messaggio n°84
Re: Partendo da un Garrard 401
Probabilmente per evitare di trasmettere eventuali vibrazioni alla base.Edmond ha scritto:Plinth, base, mobile sono tutti sinonimi...
Pare, però, che il manuale originario prevedesse un montaggio a sospensione elastica fra telaio e base...
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- Messaggio n°85
Re: Partendo da un Garrard 401
Riporto, per sentire anche la vostra opinione specialmente sui bracci 9" - 12", una esaustiva e convincente spiegazione che mi è stata data in altri luoghi:
Buongiorno a tutti,(Attenzione: post prolisso e molto lungo!)
Mi fa piacere vedere un altro 401 resuscitato con grande qualità. (grazie delle belle parole.) Confermo la mia opinione sul braccio 9" (che preferisco) rispetto ai 12". I bracci 12" avevano un senso quando si dovevano ancora riprodurre i 'padelloni' da 16", il braccio 9" non permetteva questo ed ecco perché i bracci più lunghi; che sono anche molto belli, tutti d'accordo su questo (e su questa base, se uno vuole usare un 12", niente da ridire), ma possono avere risonanze maggiori e non presentano significativi vantaggi geometrici su un 9".
Sospensioni? A mio avviso è opportuno a questo punto ricordare che una delle ragioni per le quali in grandi giradischi a puleggia classici andarono in disuso, negli anni ’60 e '70, era principalmente legato alla difficoltà di combattere un fenomeno sempre pericoloso nell'ambito dell'alta fedeltà domestica di livello consumer, cioè il rientro acustico (feedback). Una cosa è piazzare grossi e pesanti giradischi in uno studio di registrazione o in ambito radiofonico, dove la sorgente sonora, il microfono e il monitor sono ben divisi e gestiti da professionisti in grado di gestire il tutto; un altro è il verificarsi di questi feedback quando, negli anni '60, l'alta fedeltà iniziò a diffondersi in ambiti domestici in cui il giradischi si trovava spesso in posizionamenti sbagliati per non dire demenziali. Non era inconsueto, all'epoca, vedere che l'ultimo impianto acquistato come semplice arredamento necessario per seguire la moda del momento (sì l’hi-fi è stato un fenomeno di moda mainstream, all’epoca!) prevedeva il giradischi appoggiato direttamente su una delle casse acustiche o comunque molto vicine ad esse, per necessità logistiche e scarsa comprensione dei fenomeni sonori. Questo posizionamento provocava l’insorgere di feedback disastroso sui giradischi a puleggia rigidi, molto meno invece tutti i giradischi con contro telaio flottante, prima fra i quali l’AR poi soprattutto tutta la famiglia dei Thorens dal 150/125 in poi, che proprio per questo ebbero un immediato fulminante successo. Prosperò da questo la moda per i giradischi a cinghia con controtelaio ben sospeso su molle piuttosto morbide e isolanti e i ‘puleggia’ finirono in cantina o in discarica, anche perché il tentativo di seguire la stessa strada sospendendoli morbidamente, lasciando quindi via libera alle vibrazioni di quei grossi motori, si rivelò fallimentare. Ho avuto un 401 su base molleggiata SME; suonava da incubo. Non a caso la EMT rielaborò il 125 per farne il 928 professionale con gommini duri e secondo me suone meglio del 125.
Molti anni fa però, quando collaboravo con Sound Practices, giornale audiophile underground purtroppo sparito ma pieno di straordinarie idee, ci accorgemmo che la chiave per tornare a fare suonare veramente bene questi 'puleggia' era quelli di seguire l'esempio della EMT, togliere tutte le molle e accoppiare lo chassis piuttosto rigidamente a una base grande, pesante e inerte che ne assorbisse le vibrazioni. Questo concetto, che vide come pioniere Martin Bastin, prendeva ispirazione dal fatto che ad esempio la EMT prescriveva esplicitamente che i suoi grandi deck a puleggia (927/930) venissero installati rigidamente sulle massicce console degli studi radiofonici o discografici, scartando senz'altro l'idea di metterci sotto delle molle. (Nota bene: esistono basi sismiche con molle per gli EMT, ma destinate alle sole installazioni mobili, e queste prevedono una notevole massa della stessa base a monte dell’accoppiamento con molle al supporto sottostante). Per questa ragione abbiamo iniziato tutti a montare i giradischi a puleggia classici su grosse basi molto pesanti con accoppiamenti molto rigidi, dal classico gommino Thorens/EMT a veri e propri imbullonamenti con poca gomma semirigida interposta. I risultati, come tutti sappiamo, sono stati eccezionali e hanno portato alla riscoperta di queste grandi macchine da audiofilo .(trovammo che il 124 migliorava ancora piazzando un disco di vetro da 3 mm sul piatto, ma questo è un altro discorso.) Proprio per questo io non tornerei mai a mettere delle molle fra lo chassis di un 401 e la sua base, a meno che non siano così dure da essere tipo quelle della Porsche 911 RSR, praticamente indeformabili..
Fine del lungo e prolisso post. Buona giornata!
Buongiorno a tutti,(Attenzione: post prolisso e molto lungo!)
Mi fa piacere vedere un altro 401 resuscitato con grande qualità. (grazie delle belle parole.) Confermo la mia opinione sul braccio 9" (che preferisco) rispetto ai 12". I bracci 12" avevano un senso quando si dovevano ancora riprodurre i 'padelloni' da 16", il braccio 9" non permetteva questo ed ecco perché i bracci più lunghi; che sono anche molto belli, tutti d'accordo su questo (e su questa base, se uno vuole usare un 12", niente da ridire), ma possono avere risonanze maggiori e non presentano significativi vantaggi geometrici su un 9".
Sospensioni? A mio avviso è opportuno a questo punto ricordare che una delle ragioni per le quali in grandi giradischi a puleggia classici andarono in disuso, negli anni ’60 e '70, era principalmente legato alla difficoltà di combattere un fenomeno sempre pericoloso nell'ambito dell'alta fedeltà domestica di livello consumer, cioè il rientro acustico (feedback). Una cosa è piazzare grossi e pesanti giradischi in uno studio di registrazione o in ambito radiofonico, dove la sorgente sonora, il microfono e il monitor sono ben divisi e gestiti da professionisti in grado di gestire il tutto; un altro è il verificarsi di questi feedback quando, negli anni '60, l'alta fedeltà iniziò a diffondersi in ambiti domestici in cui il giradischi si trovava spesso in posizionamenti sbagliati per non dire demenziali. Non era inconsueto, all'epoca, vedere che l'ultimo impianto acquistato come semplice arredamento necessario per seguire la moda del momento (sì l’hi-fi è stato un fenomeno di moda mainstream, all’epoca!) prevedeva il giradischi appoggiato direttamente su una delle casse acustiche o comunque molto vicine ad esse, per necessità logistiche e scarsa comprensione dei fenomeni sonori. Questo posizionamento provocava l’insorgere di feedback disastroso sui giradischi a puleggia rigidi, molto meno invece tutti i giradischi con contro telaio flottante, prima fra i quali l’AR poi soprattutto tutta la famiglia dei Thorens dal 150/125 in poi, che proprio per questo ebbero un immediato fulminante successo. Prosperò da questo la moda per i giradischi a cinghia con controtelaio ben sospeso su molle piuttosto morbide e isolanti e i ‘puleggia’ finirono in cantina o in discarica, anche perché il tentativo di seguire la stessa strada sospendendoli morbidamente, lasciando quindi via libera alle vibrazioni di quei grossi motori, si rivelò fallimentare. Ho avuto un 401 su base molleggiata SME; suonava da incubo. Non a caso la EMT rielaborò il 125 per farne il 928 professionale con gommini duri e secondo me suone meglio del 125.
Molti anni fa però, quando collaboravo con Sound Practices, giornale audiophile underground purtroppo sparito ma pieno di straordinarie idee, ci accorgemmo che la chiave per tornare a fare suonare veramente bene questi 'puleggia' era quelli di seguire l'esempio della EMT, togliere tutte le molle e accoppiare lo chassis piuttosto rigidamente a una base grande, pesante e inerte che ne assorbisse le vibrazioni. Questo concetto, che vide come pioniere Martin Bastin, prendeva ispirazione dal fatto che ad esempio la EMT prescriveva esplicitamente che i suoi grandi deck a puleggia (927/930) venissero installati rigidamente sulle massicce console degli studi radiofonici o discografici, scartando senz'altro l'idea di metterci sotto delle molle. (Nota bene: esistono basi sismiche con molle per gli EMT, ma destinate alle sole installazioni mobili, e queste prevedono una notevole massa della stessa base a monte dell’accoppiamento con molle al supporto sottostante). Per questa ragione abbiamo iniziato tutti a montare i giradischi a puleggia classici su grosse basi molto pesanti con accoppiamenti molto rigidi, dal classico gommino Thorens/EMT a veri e propri imbullonamenti con poca gomma semirigida interposta. I risultati, come tutti sappiamo, sono stati eccezionali e hanno portato alla riscoperta di queste grandi macchine da audiofilo .(trovammo che il 124 migliorava ancora piazzando un disco di vetro da 3 mm sul piatto, ma questo è un altro discorso.) Proprio per questo io non tornerei mai a mettere delle molle fra lo chassis di un 401 e la sua base, a meno che non siano così dure da essere tipo quelle della Porsche 911 RSR, praticamente indeformabili..
Fine del lungo e prolisso post. Buona giornata!
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Edmond- Sordologo
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- Messaggio n°86
Re: Partendo da un Garrard 401
Ciao Henry, mi sono letto il pistolotto ed avrei qualcosa da ridire sulle affermazioni in esso riportate... In primis la questione del siuccesso "fulminante" dei Thorens et similia dotati di telaio galleggiante su molle morbide.
Uno dei problemi fondamentali del suono "lungo e mollaccione" dei Thorens e dei loro derivati era il problema di avere un motore fissato rigidamente con la base del gira, collegato con una cinghia piuttosto morbida con il piatto che, invece, risultava flottante, con conseguente possibile allungamento della cinghia (parliamo di cose modeste, ovviamente, ma alla fine udibili. Non è un caso che ormai tutti i giradischi a cinghia abbiano motore, perno e cinghia rigidamente connessi). I puleggia, se ben progettati dal punto di vista del rumore, erano sonicamente superiori senza troppa fatica ai cinghia d'annata... La grande diffusione dei Thorens di fascia bassa e dei loro simili era il basso prezzo d'acquisto, piuttosto...
Riguardo alla lunghezza del braccio, non c'è dubbio che un 12" sia in grado di ridurre l'errore di tangenza in fase di lettura rispetto ad un 9". Vero anche che, se il braccio non è sufficientemente rigido, può avere più problemi di un 9" in termini di vibrazioni. Però non me ne farei un cruccio... La libidine che regala un 12" è sempre notevole!!!
Uno dei problemi fondamentali del suono "lungo e mollaccione" dei Thorens e dei loro derivati era il problema di avere un motore fissato rigidamente con la base del gira, collegato con una cinghia piuttosto morbida con il piatto che, invece, risultava flottante, con conseguente possibile allungamento della cinghia (parliamo di cose modeste, ovviamente, ma alla fine udibili. Non è un caso che ormai tutti i giradischi a cinghia abbiano motore, perno e cinghia rigidamente connessi). I puleggia, se ben progettati dal punto di vista del rumore, erano sonicamente superiori senza troppa fatica ai cinghia d'annata... La grande diffusione dei Thorens di fascia bassa e dei loro simili era il basso prezzo d'acquisto, piuttosto...
Riguardo alla lunghezza del braccio, non c'è dubbio che un 12" sia in grado di ridurre l'errore di tangenza in fase di lettura rispetto ad un 9". Vero anche che, se il braccio non è sufficientemente rigido, può avere più problemi di un 9" in termini di vibrazioni. Però non me ne farei un cruccio... La libidine che regala un 12" è sempre notevole!!!
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axellone- Vip Member
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- Messaggio n°88
Re: Partendo da un Garrard 401
Eccomi di nuovo tra voi... in questi giorni ho fatto tante prove.. testine, pre phono, incroci vari.. Da quello che ho capito la testina è quella che maggiormente lascia la sua impronta, segue di poco pre phono, poi il gira. Tutto conta, ma non nella stessa maniera, almeno con quello da me provato
Ora sono in attesa di un altro braccio, un Saec 308L che spero arrivi la prox settimana. Il braccio ha l'attacco din ed è sprovvisto di cavo di collegamento.
Ecco quindi un altro componente che va ad influenzare la catena. Quale prendere? Vale la pena investire, e quanto, per un salto nel buio? Datemi dei consigli
Grazie
Ora sono in attesa di un altro braccio, un Saec 308L che spero arrivi la prox settimana. Il braccio ha l'attacco din ed è sprovvisto di cavo di collegamento.
Ecco quindi un altro componente che va ad influenzare la catena. Quale prendere? Vale la pena investire, e quanto, per un salto nel buio? Datemi dei consigli
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Saluti, Enrico
carloc- Moderatore
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- Messaggio n°89
Re: Partendo da un Garrard 401
Ciao Enrico, il cavo influenza il suono e si interfaccia direttamente con testina e phono. Se usi una MM maggiore sarà la capacità del cavo e maggiore sarà un certo roll off sulle alte frequenze.
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martin logan- Vip Member
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- Messaggio n°90
Re: Partendo da un Garrard 401
L'anno scorso dovevo sostituire il cavo al Linn (quello rosicchiato da un gatto ) e qualcuno qui sul forum mi ha indicato questo:
https://www.shop.back-promo.co.uk/
Trovi tutto ciò che serve per farti "confezionare" un cavo phono su misura (tipo, connettore, spine rca, lunghezza, ect.); il titolare è stato
cortese e ha risposto rapidamente a quanto avevo chiesto. I prezzi mi sembrano più che buoni. Spedizione OK e qualità del cavo conforme
a quanto avevo ordinato.
Poi ci sono decine di siti / negozi che vendono cavi, pronti, di ogni tipo e prezzo, da un centinaio di euro (il minimo per qualcosa di qualità) a mille e più euro.
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a quanto avevo ordinato.
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pluto- Hi-End Member
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- Messaggio n°91
Re: Partendo da un Garrard 401
axellone ha scritto:Eccomi di nuovo tra voi... in questi giorni ho fatto tante prove.. testine, pre phono, incroci vari.. Da quello che ho capito la testina è quella che maggiormente lascia la sua impronta, segue di poco pre phono, poi il gira. Tutto conta, ma non nella stessa maniera, almeno con quello da me provato
Ora sono in attesa di un altro braccio, un Saec 308L che spero arrivi la prox settimana. Il braccio ha l'attacco din ed è sprovvisto di cavo di collegamento.
Ecco quindi un altro componente che va ad influenzare la catena. Quale prendere? Vale la pena investire, e quanto, per un salto nel buio? Datemi dei consigli
Grazie
Ciao Enrico
Ma poi x i piedoni che cosa hai deciso? Hai avuto modo di fare qualche prova sul plinto di Emmerich?
Che testina pensavi di mettere sul Saec?
Un abbraccio
axellone- Vip Member
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- Messaggio n°92
Re: Partendo da un Garrard 401
Si certo Carlo, immagino, mi serviva qualche opinione sul tipo di cavo.. per il momento penso ad una mccarloc ha scritto:Ciao Enrico, il cavo influenza il suono e si interfaccia direttamente con testina e phono. Se usi una MM maggiore sarà la capacità del cavo e maggiore sarà un certo roll off sulle alte frequenze.
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Saluti, Enrico
axellone- Vip Member
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- Messaggio n°93
Re: Partendo da un Garrard 401
Grazie, vado a vedermelo, ma alla fine sei rimasto soddisfatto del risultato?martin logan ha scritto:L'anno scorso dovevo sostituire il cavo al Linn (quello rosicchiato da un gatto ) e qualcuno qui sul forum mi ha indicato questo:
https://www.shop.back-promo.co.uk/
Trovi tutto ciò che serve per farti "confezionare" un cavo phono su misura (tipo, connettore, spine rca, lunghezza, ect.); il titolare è stato
cortese e ha risposto rapidamente a quanto avevo chiesto. I prezzi mi sembrano più che buoni. Spedizione OK e qualità del cavo conforme
a quanto avevo ordinato.
Poi ci sono decine di siti / negozi che vendono cavi, pronti, di ogni tipo e prezzo, da un centinaio di euro (il minimo per qualcosa di qualità) a mille e più euro.
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Saluti, Enrico
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- Messaggio n°94
Re: Partendo da un Garrard 401
Ciao Gian!!!!pluto ha scritto:
Ciao Enrico
Ma poi x i piedoni che cosa hai deciso? Hai avuto modo di fare qualche prova sul plinto di Emmerich?
Che testina pensavi di mettere sul Saec?
Un abbraccio
Per ora ho trovato il miglior risultato con piedini morbidi, ho usato delle semisfere di sorbothame, una sorta di gomma morbida. Ho provato anche degli appoggi che avevo della strateg, rigidi pesanti di ottone, e della Atacama, gomma e metallo ma niente di che.
Per le testine ho usato Benz L2, Linn Troika, Dynavector DV20H, Shure V15IV, in ordine di gradimento
I pre phono Klimo Lar, Benz PP1, Aqvox, sempre in ordine di gradimento
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Saluti, Enrico
Edmond- Sordologo
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- Messaggio n°95
Re: Partendo da un Garrard 401
Ciao Enrico, piacere rileggerti. Segno che stai bene!
Riguardo al cavo del braccio, come bene ti ha scritto Carlo, la scelta, oltre che dal costo e dalla marca, dipende anche dal tipo di testina che sceglierai. Le MM sono molto più influenzate dal valore della capacià del cavo che non le MC, quindi molto dipenderà dalle tue scelte. Però, usando un SAEC 308 L, non andrei a montare una MM... Una bella MC è la morte sua!
Al di la dei molti costruttori più o meno noti che popolano il web, posso dirti che potrai trovarti molto bene, pensando al connettore pentapolare del SAEC, con cavi come Ortofon, Clearaudio o Jelco.
La cosa che ti suggerisco è quella di scegliere un connettore pentapolare DIN dritto e NON deviato a 90°, per facilitare la compatibilità con il mobile del giradischi.
Al di la del costo (che potrai valutare solo tu), ti allego qualche esempio...:
Clearaudio:
Jelco:
Ortofon:
Furutech:
L'accortezza che devi porre nella scelta del connetore DIN 5 poli è quella di NON scegliere un connettore Cardas. Non perché non sia un buon connettore, quanto perché con i vecchi bracci, che richiedevano una discreta inserzione del connettore nel suo alloggiamento, la vite di blocco del connettore Cardas risulta posizionata troppo in altro, impedendo il corretto posizionamento:
Qui vedi, schematicamente, la posizione della vite interferente.
Cavi rame o argento a tua scelta, a seconda dei tuoi gusti. Le differenze sono le medesime che influiscono sulla scelta dei cavi di segnale...
Buona caccia!
Riguardo al cavo del braccio, come bene ti ha scritto Carlo, la scelta, oltre che dal costo e dalla marca, dipende anche dal tipo di testina che sceglierai. Le MM sono molto più influenzate dal valore della capacià del cavo che non le MC, quindi molto dipenderà dalle tue scelte. Però, usando un SAEC 308 L, non andrei a montare una MM... Una bella MC è la morte sua!
Al di la dei molti costruttori più o meno noti che popolano il web, posso dirti che potrai trovarti molto bene, pensando al connettore pentapolare del SAEC, con cavi come Ortofon, Clearaudio o Jelco.
La cosa che ti suggerisco è quella di scegliere un connettore pentapolare DIN dritto e NON deviato a 90°, per facilitare la compatibilità con il mobile del giradischi.
Al di la del costo (che potrai valutare solo tu), ti allego qualche esempio...:
Clearaudio:
Jelco:
Ortofon:
Furutech:
L'accortezza che devi porre nella scelta del connetore DIN 5 poli è quella di NON scegliere un connettore Cardas. Non perché non sia un buon connettore, quanto perché con i vecchi bracci, che richiedevano una discreta inserzione del connettore nel suo alloggiamento, la vite di blocco del connettore Cardas risulta posizionata troppo in altro, impedendo il corretto posizionamento:
Qui vedi, schematicamente, la posizione della vite interferente.
Cavi rame o argento a tua scelta, a seconda dei tuoi gusti. Le differenze sono le medesime che influiscono sulla scelta dei cavi di segnale...
Buona caccia!
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- Messaggio n°96
Re: Partendo da un Garrard 401
Grazie Giorgio, preziosi consigli
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martin logan- Vip Member
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- Messaggio n°97
Re: Partendo da un Garrard 401
axellone ha scritto:
Grazie, vado a vedermelo, ma alla fine sei rimasto soddisfatto del risultato?
Certo ... molto soddisfatto, anche se sono stato su un Mogami mini strarquad (piuttosto economico), connettori "carbon lock", doppia terra e connettore a L orientato come l'originale Linn.
Puoi scegliere il senso di orientamento della "pipetta" per non avere problemi di montaggio ... se hai spazio prendi quella dritta.
pepe57- Moderatore
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- Messaggio n°98
Re: Partendo da un Garrard 401
Personalmente, e credo di poter dire di avere avuto tutti quelli elencati (sia su basi rigide che non) li reputo degli oggetti, a essere buoni, decisamente superati dalle produzioni successive in termini di risonanze indesiderate e coloriture evidenti.axellone ha scritto:Riporto, per sentire anche la vostra opinione specialmente sui bracci 9" - 12", una esaustiva e convincente spiegazione che mi è stata data in altri luoghi:
Buongiorno a tutti,(Attenzione: post prolisso e molto lungo!)
Mi fa piacere vedere un altro 401 resuscitato con grande qualità. (grazie delle belle parole.) Confermo la mia opinione sul braccio 9" (che preferisco) rispetto ai 12". I bracci 12" avevano un senso quando si dovevano ancora riprodurre i 'padelloni' da 16", il braccio 9" non permetteva questo ed ecco perché i bracci più lunghi; che sono anche molto belli, tutti d'accordo su questo (e su questa base, se uno vuole usare un 12", niente da ridire), ma possono avere risonanze maggiori e non presentano significativi vantaggi geometrici su un 9".
Sospensioni? A mio avviso è opportuno a questo punto ricordare che una delle ragioni per le quali in grandi giradischi a puleggia classici andarono in disuso, negli anni ’60 e '70, era principalmente legato alla difficoltà di combattere un fenomeno sempre pericoloso nell'ambito dell'alta fedeltà domestica di livello consumer, cioè il rientro acustico (feedback). Una cosa è piazzare grossi e pesanti giradischi in uno studio di registrazione o in ambito radiofonico, dove la sorgente sonora, il microfono e il monitor sono ben divisi e gestiti da professionisti in grado di gestire il tutto; un altro è il verificarsi di questi feedback quando, negli anni '60, l'alta fedeltà iniziò a diffondersi in ambiti domestici in cui il giradischi si trovava spesso in posizionamenti sbagliati per non dire demenziali. Non era inconsueto, all'epoca, vedere che l'ultimo impianto acquistato come semplice arredamento necessario per seguire la moda del momento (sì l’hi-fi è stato un fenomeno di moda mainstream, all’epoca!) prevedeva il giradischi appoggiato direttamente su una delle casse acustiche o comunque molto vicine ad esse, per necessità logistiche e scarsa comprensione dei fenomeni sonori. Questo posizionamento provocava l’insorgere di feedback disastroso sui giradischi a puleggia rigidi, molto meno invece tutti i giradischi con contro telaio flottante, prima fra i quali l’AR poi soprattutto tutta la famiglia dei Thorens dal 150/125 in poi, che proprio per questo ebbero un immediato fulminante successo. Prosperò da questo la moda per i giradischi a cinghia con controtelaio ben sospeso su molle piuttosto morbide e isolanti e i ‘puleggia’ finirono in cantina o in discarica, anche perché il tentativo di seguire la stessa strada sospendendoli morbidamente, lasciando quindi via libera alle vibrazioni di quei grossi motori, si rivelò fallimentare. Ho avuto un 401 su base molleggiata SME; suonava da incubo. Non a caso la EMT rielaborò il 125 per farne il 928 professionale con gommini duri e secondo me suone meglio del 125.
Molti anni fa però, quando collaboravo con Sound Practices, giornale audiophile underground purtroppo sparito ma pieno di straordinarie idee, ci accorgemmo che la chiave per tornare a fare suonare veramente bene questi 'puleggia' era quelli di seguire l'esempio della EMT, togliere tutte le molle e accoppiare lo chassis piuttosto rigidamente a una base grande, pesante e inerte che ne assorbisse le vibrazioni. Questo concetto, che vide come pioniere Martin Bastin, prendeva ispirazione dal fatto che ad esempio la EMT prescriveva esplicitamente che i suoi grandi deck a puleggia (927/930) venissero installati rigidamente sulle massicce console degli studi radiofonici o discografici, scartando senz'altro l'idea di metterci sotto delle molle. (Nota bene: esistono basi sismiche con molle per gli EMT, ma destinate alle sole installazioni mobili, e queste prevedono una notevole massa della stessa base a monte dell’accoppiamento con molle al supporto sottostante). Per questa ragione abbiamo iniziato tutti a montare i giradischi a puleggia classici su grosse basi molto pesanti con accoppiamenti molto rigidi, dal classico gommino Thorens/EMT a veri e propri imbullonamenti con poca gomma semirigida interposta. I risultati, come tutti sappiamo, sono stati eccezionali e hanno portato alla riscoperta di queste grandi macchine da audiofilo .(trovammo che il 124 migliorava ancora piazzando un disco di vetro da 3 mm sul piatto, ma questo è un altro discorso.) Proprio per questo io non tornerei mai a mettere delle molle fra lo chassis di un 401 e la sua base, a meno che non siano così dure da essere tipo quelle della Porsche 911 RSR, praticamente indeformabili..
Fine del lungo e prolisso post. Buona giornata!
Come trazione a puleggia, trovo che ce ne siano alcuni (pochi) di attuali realmente interessanti
Comunque alcuni di quei gira d' epoca, li trovo ricchi di fascino estetico e collezionabili da quel punto di vista (ma devono essere rimasti originali).
Come "motore" di quell' epoca, trovo che il Russco rimanga il più "tosto" e interessante per una collezione storica.
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axellone- Vip Member
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- Messaggio n°99
Re: Partendo da un Garrard 401
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Saluti, Enrico
Edmond- Sordologo
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- Messaggio n°100
Re: Partendo da un Garrard 401
OTTIMI!!!
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Giorgio
Non fateci caso... sono sordo!!! E pure GURU!!!
axellone- Vip Member
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- Messaggio n°101
Re: Partendo da un Garrard 401
Finalmente il nuovo braccio è arrivato, montato, tarato varie volte il tutto, il suono si è asciugato un bel po, basso più frenato e preciso, ma con l'SME mi sembrava un pò più armonioso, più morbido, ma forse troppo. Devo giocarci ancora un pò.
Ad ogni modo sono soddisfatto!
Mi piacerebbe scegliere una bella testina per migliorare ancora rispetto alla attuale Benz L2, ma ho paura di sbagliare.. vedremo
Ad ogni modo sono soddisfatto!
Mi piacerebbe scegliere una bella testina per migliorare ancora rispetto alla attuale Benz L2, ma ho paura di sbagliare.. vedremo
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Saluti, Enrico