Da apeschi Dom Mar 10 2019, 23:44
Se guardassimo il sistema mondo, come un essere vivente, complessivamente parlando (si puo' estendere il concetto anche a tutto l'universo, ma mi limiterei alla terra per semplicita'), la terra e' viva in quanto e' un insieme di vite indipendenti fisicamente (e non sempre perche' spesso vivono in simbiosi) le une dalle altre, ma totalmente dipendenti dall'insieme terra.
Pensiamola un po' come ad un essere vivente come ad esempio l'uomo stesso.
L'uomo di per se' e' un essere vivente, e' un individuo ma e' anche costituito da infinite cellule (che nascono, vivono, muoiono costantemente in modo indipendente le une dalle altre e che costituiscono il corpo umano), ed inoltre da batteri, virus e parassiti. I batteri utili vivono in simbiosi con l'uomo e fanno parte del suo ecosistema. Non ci fossero l'uomo non potrebbe vivere. Stesso discorso per quanto riguarda i virus. Spesso i virus infettano l'uomo (e gli altri animali ed esseri viventi) ma evitano di distruggerlo totalmente, in quanto la morte dell'animale che li ospita equivale a decretare la propria morte, quindi o si adeguano oppure uccidono estinguendosi pure loro.
Ogni tanto c'e' qualcosa che non funziona, ad esempio alcune cellule degenerano, oppure alcuni virus distruggono l'essere vivente che li ospita e quindi anch'essi si autocondannano all'estinzione.
Vediamo ora la terra. Si e' evoluta, in modo piu' o meno naturale, progressivamente, fino a quando e' comparso l'uomo.
A questo punto e' come se la terra sia stata improvvisamente contagiata da un male incurabile (sto parlando dal punto di vista dell'equilibrio della natura estremizzando, non me ne vogliano coloro che la pensano in modo diverso, ci mancherebbe).
Male incurabile in quanto l'uomo ha modificato e modifica continuamente l'equilibrio naturale, fa guerre, usa bombe atomiche, inquina, uccide inutilmente, danneggia l'ambiente, se ne strafrega di qualsiasi equilibrio della natura.
Fino a quando l'umanita' non aveva ancora raggiunto i livelli attuali in termini di numero di abitanti ed in termini di 'progresso' tecnologico, i problemi erano contenuti e la natura stessa riusciva in qualche modo a riequilibrare la situazione. Il mondo era giovane e l'uomo agiva alla stregua di un raffreddore.
Oggi non e' piu' cosi'. L'uomo e' diventato un virus incontrollabile, una malattia degenerativa dell'equilibrio della natura.
A furia di esagerare, vedo solo scenari apocalittici.
O l'uomo riesce a distruggere il mondo e quindi la vita totalemnte, oppure il mondo (inteso come terra, insieme di vita), in un ultimo disperato tentativo di salvarsi, adottera' anticorpi in grado di distruggere la causa dei suoi malanni, cioe' in grado di distruggere l'uomo.
Che anticorpi? terremoti, allagamenti, surriscaldamento del clima ecc... (come la febbre che ci libera dai batteri, aumentando la temperatura del nostro corpo ed aiutandoci a debellare le malattie).
Comunque la si giri, non sono molto ottimista.
Ovviamente spero di sbagliarmi.
NB: Non sono uno studioso del settore, quindi vorrei proprio essere smentito.