Finalmente mi sono arrivati i diffusori .
Sono veramente carini , trasmettono una buona solidità , ed esteticamente si inseriscono bene sia in arredamento classifico/antico che moderno .
Li ho collegati con tutto lo scetticismo del caso in velocità , collegandolo ad un vecchio integrato Creek 4040 mkII ed al cd bdp170 Pioneer supportato da un cavo di alimentazione Acrolink 6N4030.
Senza cercare un’adeguata collocazione li ho appoggiati su un ripiano di legno massello di 5 cm di spessore di castagno a sua volta appoggiato su delle colonnine di mattoncini .
La profondità di soli 50 cm del ripiano , non lasciava presagire nulla di buono , vista la presenza del radiatore passivo dei diffusori , e visto che in passato le mie Ensamble Pa1 ref. Anch’esse dotate di radiatore passivo assai simile a quello delle Gradient si erano rilevate pressoché inascoltabili nella medesima configurazione .
I diffusori distano tra loro circa 150 cm ed il punto di ascolto , sul divano appoggiato alla parete a circa 250 cm . Vista la posizione un po’ bassa dei diffusori decido di posizionarli sopra due cubetti yamamoto qb3 in ebano posteriormente agli angoli dei diffusori , mentre in posizione centrale anteriore pongo una palla di EPIDAURO , molto simile alle PALLINE matte che si trovano nei distributori automatici e con cui amano giocare i bambini . Queste PALLINE hanno un diametro di circa 4;5 cm e l’inserimento sotto il diffusore mi aiuta a dargli un’inclinaze adeguata per corretta direzionalita del suono rispetto il punto d’ascolto .
Detto , fatto accendo ed ascolto in modalità sacd di Holly Cole “trio” . Si tratta di un sacd ibrido , ma di ottima qualità e che conosco assai bene . Per la verità comincio con questa registrazione perché alcuni brani sono assai ricchi di basse frequenze e volevo subito saggiare i limiti di questi diffusori in questa gamma di frequenza . Clicco sul play , e ,,,,,non ci posso credere , mi suona tutta la parete , il basso c’è tutto , ben presente , ma non invadente ne presenta code indesiderate .
Resto stupito, in quella configurazione in passato avevo ascoltato Minima Fm2 , Ensamble ,Diapason Adamantes , Celestion 5, Rogers 3/5 , ma mai nessuno di questi diffusori aveva mai suonato neppure in maniera paragonabile alle Gradient 5.0 . E non parlo di timbrica , di questa o quella gamma di frequenze , ma di prestazione sonora complessiva . Se poi rendiamo in conto come sorgente un lettore cd che su Amazon viene venduto a 172 euro e che il tutto viene amplificato da un giocattolo i di 40 anni fa che si può facilmente reperire sul mercato dell’usato con 150/200 euro la prestazione a cui assisto ascoltando questi diffusori non solo ha valore assoluto , ma diviene imbarazzante e per certi versi fastidiosa al pensiero di quanti soldi ho speso in passato .......
Come dicevo , a suonare è l’intera parete,,,,e sono certo che un amplificazione ed una sorgente di più alto livello potrebbe ulteriormente migliorarne le prestazioni su questo parametro , magari aggiungendo una profondità ancora maggiore della scena sonora .
La presenza che riescono ad offrire queste Gradient 5.0 , anche come “massa sonora” a me era sconosciuta nei diffusori da stand , o meglio solo ricercatissimi e costosissimi impianti collocati in condizioni ambientali assai più favorevoli erano tiusciti nel tentativo. Da me , sia pure collocati ortogonalmente rispetto alle Gradient c’erano riuscite solo le Avantgarde Nano a restituire tant suono .
Ma timbricamente , suonano assai meglio delle avantgarde , e non è una boutade. Certo non scendono a 27,5 hz , ma fin dove arrivano si , suonano meglio , con maggiore liquidità , con una macrodinamica ed una microdinamica da riferimento assoluto .
Il contrabbasso che ascolto si sente tutto , dal dito che pizzica la corda , al risuonare metallico della corda stessa , alla cassa di legno che espande il suono . Volontariamente non ho ascoltato brani con il pianoforte in primo piano , perché mi sono ripromesso di farlo in stretto paragone con le Bosendorfer VC1 che ora sono collegate all’impiantone, ma che non mi è stato ancora possibile fare per mancanza di stand di buona qualità .
La gamma media , la voce , tanto maschile che femminile , gli alti , assumono una coerenza timbrica ed una credibilità veramente notevole e non oso pensare cosa diventeranno quando le pur buone doti timbriche del sorprendente Creek verrano soppiantate da quelle per me ad oggi ancora insuperate del Kondo Kegon e dal piccolo Pioneer passerò ad utilizzare come sorgente la Verdier Platine che per altro è in attesa di ricevere a supporto lo step up Audio Tekne 4818 . Vedremo .
Sono entusiasta , direi di sì , ma più ancora sono sorpreso . L’eccellente scena Sonora riprodotta era auspicabile da un minidiffusore , ma non con un posizionamento così limitato , mentre per quanto riguarda l’equilibrio tonale , è veramente quanto di meglio io abbia ascoltato , forse solo le Reimyo Bravo mi avevano convinto allo stesso modo e forse sul medio basso ancor più delle Gradient dimostrando un tempo di decadimento sonoro che li rendeva più intellegibile all’ascolto . Ma prima di prendere questo come una défaillance delle Gradient , mi preme sottolineare il contesto in cui ho ascoltato i diffusori Reimyo , e cioè un impianto , un ambiente , curato in ogni particolare in cui azzzardare un costo a listino superiore ai 100.000 di impianto non è né difficile ne esagerato.
Reputo questi diffusori un notevole e deciso passo in avanti rispetto qualsivoglia tipologia di ls3/5a , che fino a ieri reputavo ancora attualissime e convenienti per entrare in possesso di un diffusore che pur con mille limitazioni resta magico . Oggi posso affermare che non hanno più quell’eccellente rapporto qualità prezzo che avevano per me fino a ieri . Sono state prepotentemente soppiantate .
Prima di spostarle e di provarle nell’impianto “grande” apporterò a questa configurazione la sostituzione del Creek con un Musical Fidelity A1 e del cavo di segnale che attualmente è un Meleos Cable entry level con L’ Harmonix 101 GP . Vedremo cosa accadrà .
E pensare che questo doveva essere un impiantino a basso costo pensato per ascoltare in velocità le sorgenti digitali quando non avessi avuto il tempo per un più rilassato ascolto analogico .
Sono veramente carini , trasmettono una buona solidità , ed esteticamente si inseriscono bene sia in arredamento classifico/antico che moderno .
Li ho collegati con tutto lo scetticismo del caso in velocità , collegandolo ad un vecchio integrato Creek 4040 mkII ed al cd bdp170 Pioneer supportato da un cavo di alimentazione Acrolink 6N4030.
Senza cercare un’adeguata collocazione li ho appoggiati su un ripiano di legno massello di 5 cm di spessore di castagno a sua volta appoggiato su delle colonnine di mattoncini .
La profondità di soli 50 cm del ripiano , non lasciava presagire nulla di buono , vista la presenza del radiatore passivo dei diffusori , e visto che in passato le mie Ensamble Pa1 ref. Anch’esse dotate di radiatore passivo assai simile a quello delle Gradient si erano rilevate pressoché inascoltabili nella medesima configurazione .
I diffusori distano tra loro circa 150 cm ed il punto di ascolto , sul divano appoggiato alla parete a circa 250 cm . Vista la posizione un po’ bassa dei diffusori decido di posizionarli sopra due cubetti yamamoto qb3 in ebano posteriormente agli angoli dei diffusori , mentre in posizione centrale anteriore pongo una palla di EPIDAURO , molto simile alle PALLINE matte che si trovano nei distributori automatici e con cui amano giocare i bambini . Queste PALLINE hanno un diametro di circa 4;5 cm e l’inserimento sotto il diffusore mi aiuta a dargli un’inclinaze adeguata per corretta direzionalita del suono rispetto il punto d’ascolto .
Detto , fatto accendo ed ascolto in modalità sacd di Holly Cole “trio” . Si tratta di un sacd ibrido , ma di ottima qualità e che conosco assai bene . Per la verità comincio con questa registrazione perché alcuni brani sono assai ricchi di basse frequenze e volevo subito saggiare i limiti di questi diffusori in questa gamma di frequenza . Clicco sul play , e ,,,,,non ci posso credere , mi suona tutta la parete , il basso c’è tutto , ben presente , ma non invadente ne presenta code indesiderate .
Resto stupito, in quella configurazione in passato avevo ascoltato Minima Fm2 , Ensamble ,Diapason Adamantes , Celestion 5, Rogers 3/5 , ma mai nessuno di questi diffusori aveva mai suonato neppure in maniera paragonabile alle Gradient 5.0 . E non parlo di timbrica , di questa o quella gamma di frequenze , ma di prestazione sonora complessiva . Se poi rendiamo in conto come sorgente un lettore cd che su Amazon viene venduto a 172 euro e che il tutto viene amplificato da un giocattolo i di 40 anni fa che si può facilmente reperire sul mercato dell’usato con 150/200 euro la prestazione a cui assisto ascoltando questi diffusori non solo ha valore assoluto , ma diviene imbarazzante e per certi versi fastidiosa al pensiero di quanti soldi ho speso in passato .......
Come dicevo , a suonare è l’intera parete,,,,e sono certo che un amplificazione ed una sorgente di più alto livello potrebbe ulteriormente migliorarne le prestazioni su questo parametro , magari aggiungendo una profondità ancora maggiore della scena sonora .
La presenza che riescono ad offrire queste Gradient 5.0 , anche come “massa sonora” a me era sconosciuta nei diffusori da stand , o meglio solo ricercatissimi e costosissimi impianti collocati in condizioni ambientali assai più favorevoli erano tiusciti nel tentativo. Da me , sia pure collocati ortogonalmente rispetto alle Gradient c’erano riuscite solo le Avantgarde Nano a restituire tant suono .
Ma timbricamente , suonano assai meglio delle avantgarde , e non è una boutade. Certo non scendono a 27,5 hz , ma fin dove arrivano si , suonano meglio , con maggiore liquidità , con una macrodinamica ed una microdinamica da riferimento assoluto .
Il contrabbasso che ascolto si sente tutto , dal dito che pizzica la corda , al risuonare metallico della corda stessa , alla cassa di legno che espande il suono . Volontariamente non ho ascoltato brani con il pianoforte in primo piano , perché mi sono ripromesso di farlo in stretto paragone con le Bosendorfer VC1 che ora sono collegate all’impiantone, ma che non mi è stato ancora possibile fare per mancanza di stand di buona qualità .
La gamma media , la voce , tanto maschile che femminile , gli alti , assumono una coerenza timbrica ed una credibilità veramente notevole e non oso pensare cosa diventeranno quando le pur buone doti timbriche del sorprendente Creek verrano soppiantate da quelle per me ad oggi ancora insuperate del Kondo Kegon e dal piccolo Pioneer passerò ad utilizzare come sorgente la Verdier Platine che per altro è in attesa di ricevere a supporto lo step up Audio Tekne 4818 . Vedremo .
Sono entusiasta , direi di sì , ma più ancora sono sorpreso . L’eccellente scena Sonora riprodotta era auspicabile da un minidiffusore , ma non con un posizionamento così limitato , mentre per quanto riguarda l’equilibrio tonale , è veramente quanto di meglio io abbia ascoltato , forse solo le Reimyo Bravo mi avevano convinto allo stesso modo e forse sul medio basso ancor più delle Gradient dimostrando un tempo di decadimento sonoro che li rendeva più intellegibile all’ascolto . Ma prima di prendere questo come una défaillance delle Gradient , mi preme sottolineare il contesto in cui ho ascoltato i diffusori Reimyo , e cioè un impianto , un ambiente , curato in ogni particolare in cui azzzardare un costo a listino superiore ai 100.000 di impianto non è né difficile ne esagerato.
Reputo questi diffusori un notevole e deciso passo in avanti rispetto qualsivoglia tipologia di ls3/5a , che fino a ieri reputavo ancora attualissime e convenienti per entrare in possesso di un diffusore che pur con mille limitazioni resta magico . Oggi posso affermare che non hanno più quell’eccellente rapporto qualità prezzo che avevano per me fino a ieri . Sono state prepotentemente soppiantate .
Prima di spostarle e di provarle nell’impianto “grande” apporterò a questa configurazione la sostituzione del Creek con un Musical Fidelity A1 e del cavo di segnale che attualmente è un Meleos Cable entry level con L’ Harmonix 101 GP . Vedremo cosa accadrà .
E pensare che questo doveva essere un impiantino a basso costo pensato per ascoltare in velocità le sorgenti digitali quando non avessi avuto il tempo per un più rilassato ascolto analogico .