In attesa di trovare gli stands per le LS3/5a, ho deciso di testare un po' la memoria sonora accendendo l'Audio Innovations 500 (versione tedesca Harmonie, che Dimitri diceva avere parte della componentistica migliore) e le Spendor LS3/5a bi-wiring dei primissimi anni '90 (come le prime che ho posseduto); li ho ricomprati da poco e sono sempre rimasti a riposo. L'ultima prova con le LS3/5a la feci con le Rogers 15 Ohm e il Rowland M1: risultato fantastico, ma le Rogers secondo me sono piu' sbilanciate sul medio-alto e quindi preferisco le Spendor.
Essendo una prova di massima, giusto di tipo amarcord, ho appoggiato il tutto sulla libreria e ho usato una ciabatta per portare la corrente; la scelta della libreria non e' stata casuale perche' ha i ripiani in ferro lunghi 1 m che pensavo potessero un po' smorzare le vibrazioni. Per far passare i cavi di potenza dietro i ripiani ho usato dei morbidi ed economici cavi Vivanco lasciando a terra gli SW Maestro; con lo SW Maestro di segnale (RCA) ho infine collegato il mio cdp Proceed PCD3, anch'esso, come gli altri componenti, posizionato al centro di un ripiano per far lavorare il potenziale smorzamento. LS3/5a un po' basse, ma tanto e' solo una prova a braccia; i cavi di potenza entrano prima nei morsetti dei tweeters e poi in quelli dei woofers, senza quindi bw o ponticelli.
Accendo con un CD qualsiasi e tengo il tutto a volume molto basso per un quarto d'ora, anche se l'AI500 vuole almeno 25 minuti per dilatare il palcoscenico; ma tanto e' una prova.
Alla fine metto uno dei rognosissimi CD di De Andre' (non incisi benissimo e pieni di problemi per le basse frequenze, ad iniziare dalla sua voce) ed alzo il volume.
AZZZZZZ!!!!!! Ma non e' possibile...
La voce di De Andre' si stagliava liquida e ammaliante come non l'ho mai sentita usando gli stands nella mia sfortunata stanza, anche usando il Merrill. La timbrica era quella delle migliori Mullard (e invece ho EL-34 moderne) e, ancora piu' incredibile, le LS3/5a messe nelle condizioni per le quali sono state progettate (appoggiate su un bancone) e che non avevo mai sentito tiravano fuori delle botte di basse frequenze impossibili. Cambiando disco la magia restava, dalle trombe dell'Aida alla voce femminile dei Weavers in Guantanamera.
Allora non avevo sognato la resa del mio primo impiantino... Sono rimasto stupito da come ha funzionato la libreria per le vibrazioni; capisco adesso perche' un paio di amici esperti mi hanno spesso detto che la fine dei loro impianti sarebbe stata con due LS3/5a in libreria.
Essendo una prova di massima, giusto di tipo amarcord, ho appoggiato il tutto sulla libreria e ho usato una ciabatta per portare la corrente; la scelta della libreria non e' stata casuale perche' ha i ripiani in ferro lunghi 1 m che pensavo potessero un po' smorzare le vibrazioni. Per far passare i cavi di potenza dietro i ripiani ho usato dei morbidi ed economici cavi Vivanco lasciando a terra gli SW Maestro; con lo SW Maestro di segnale (RCA) ho infine collegato il mio cdp Proceed PCD3, anch'esso, come gli altri componenti, posizionato al centro di un ripiano per far lavorare il potenziale smorzamento. LS3/5a un po' basse, ma tanto e' solo una prova a braccia; i cavi di potenza entrano prima nei morsetti dei tweeters e poi in quelli dei woofers, senza quindi bw o ponticelli.
Accendo con un CD qualsiasi e tengo il tutto a volume molto basso per un quarto d'ora, anche se l'AI500 vuole almeno 25 minuti per dilatare il palcoscenico; ma tanto e' una prova.
Alla fine metto uno dei rognosissimi CD di De Andre' (non incisi benissimo e pieni di problemi per le basse frequenze, ad iniziare dalla sua voce) ed alzo il volume.
AZZZZZZ!!!!!! Ma non e' possibile...
La voce di De Andre' si stagliava liquida e ammaliante come non l'ho mai sentita usando gli stands nella mia sfortunata stanza, anche usando il Merrill. La timbrica era quella delle migliori Mullard (e invece ho EL-34 moderne) e, ancora piu' incredibile, le LS3/5a messe nelle condizioni per le quali sono state progettate (appoggiate su un bancone) e che non avevo mai sentito tiravano fuori delle botte di basse frequenze impossibili. Cambiando disco la magia restava, dalle trombe dell'Aida alla voce femminile dei Weavers in Guantanamera.
Allora non avevo sognato la resa del mio primo impiantino... Sono rimasto stupito da come ha funzionato la libreria per le vibrazioni; capisco adesso perche' un paio di amici esperti mi hanno spesso detto che la fine dei loro impianti sarebbe stata con due LS3/5a in libreria.