Da carloc Dom Dic 17, 2017 10:23 am
Dopo qualche ascolto prolungato, prestando la dovuta attenzione alla prestazione complessiva del finale, posso esprimere un giudizio che, come ovvio, è condizionato dai miei gusti e dai miei riferimenti in termini di amplificazioni.
Sottolineo che il finale è stato revisionato da un tecnico di assoluta fiducia nel rispetto filologico della costruzione originale.
Ciò che è stato sostituito è perfettamente identico per valori e tipologia ai componenti originali. Solo le valvole finali (6550) sono delle Svetlana moderne.
Il Citation II ha una musicalità nella riproduzione veramente ottima. Non fa differenza tra strumenti e voci, tra musica acustica ed elettonica. Riproduce tutto senza una piega con una buona dinamica ed un'ottima trasparenza.
Il suono ha corpo ed è ricco di armoniche come ci si aspetterebbe da un finale di tale lignaggio. Direi che potrebbe essere il compagno ideale di diffusori di facile pilotaggio anche se molto aperti in alto.
La ricostruzione spaziale è molto buona e, spesso, superiore anche a macchine moderne.
Ciò che a mio avviso lo caratterizza è il rispetto filologico della componentistica. I passi avanti in alcuni componenti sono oggi notevoli e vedere che i condensantori di accoppiamento carta ed olio sono ancora quelli originali, che peraltro hanno mantenuto le loro specifiche di costruzione dopo oltre 50 anni, ti fa capire il perché di alcune differenze soniche rispetto macchine più moderne.
Ovvio che anche il Citation II si avvantaggerebbe con l'impiego di componentistica moderna ma, in questo caso, la scelta di mantenerlo originale andrebbe a donne di facili costumi.
Detto ciò, devo constatare che negli anni '60 esistevano delle capacità tecniche di alto livello che hanno prodotto apparecchi che hanno scritto la storia dell'Alta Fedeltà e che, ancora oggi, stupiscono per le prestazioni che riescono a sfoderare.
Complimenti al progettista di questo apparecchio.